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Curiosità

Shrek è esistito veramente, si chiamava Maurice ed era francese

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    Chi l’avrebbe mai detto che dietro la favola dell’orco verde si nascondesse una bellissima e dolcissima storia vera, trasformata in seguito da William Steig e da Andrew Adamson e Vicky Jenson – nel 2001 – in un blockbuster d’animazione targato DreamWorks, fra i più belli di sempre? Nessuno ci avrebbe mai scommesso, ma in realtà sembrerebbe essere proprio così, il personaggio di Shrek è vissuto davvero!

    E’ stato un atleta di wrestling

    Shrek quindi sarebbe una storia vera! Sembrerebbe proprio che il personaggio sia stato ispirato dalla fisionomia di un noto wrestler che ha combattuto negli anni ’40. La somiglianza, a guardare le foto, appare davvero impressionante!

    Il film a cartoni animati

    Shrek è un film uscito nel 2001, basato sull’omonima fiaba di William Steig, del 1990. Prodotto dalla DreamWorks, racconta la storia del famoso orco che – a seguito dell’occupazione abusiva della sua palude da parte dei personaggi delle fiabe – decide di partire per una missione: salvare una principessa in pericolo e vittima di un sortilegio, recuperando finalmente la sua dimora.

    Un uomo francese trattato da acromegalia

    L’ispirazione del personaggio potrebbe derivare proprio da questo signore di nazionalità francese, all’anagrafe Maurice Tillet, famoso per essere stato una star del wrestling negli anni Trenta e Quaranta. Nato nel 1903, fu soprannominato dai suoi amici “angelo francese” per i suoi tratti quasi “angelici” e per i suoi capelli biondi. A 17 anni gli fu diagnosticato un disturbo ormonale molto particolare, chiamato acromegalia, con una crescita quasi smisurata delle ossa delle mani, dei piedi e del volto.

    In realtà avrebbe voluto fare l’avvocato

    Nella realtà Tillet aspirava a diventare un avvocato, finendo però ad arruolarsi nella marina francese. Fino a quando non decise di darsi al wrestling professionale: era il 1937. Proprio come il personaggio di Shrek, anche Maurice si sposò a 19 anni con una bellissima principessa, la russa Olga.

    La DreamWorks non si pronuncia

    Come hanno dimostrato molte delle foto fatte all’uomo quando era in vita, la sua fisionomia era sorprendentemente simile a quella dell’orco protagonista del cartone. Nonostante l’evidente somiglianza tra i due, però, nessuno all’interno della DreamWorks ha mai confermato che Shrek fosse stato creato sulla base dell’aspetto fisico di Tillet.


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      Curiosità

      Padre Pio detestava la tv: lo sapevate?

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        Si tratta di un must del palinsesto estivo di Rai1. Da anni, infatti, in diretta da Piazza Santissima Annunziata di Pietrelcina (BN) va in onda Una Voce per Padre Pio, una serata di canzoni e di sensibilizzazione – con relativa raccolta fondi – condotta da Mara Venier in versione “illuminata dalla fede”. Magari ogni tanto esagerando con l’enfasi… e mostrando al popolo dell’etere canonizzato (nel senso che… pagano il canone) tutta la lotro devozione, vera o stimolata ad hoc per l’occasione.

        Avversione totale per il piccolo schermo

        Peccato solo per un piccolo ma singolare dettaglio: padre Pio da Pietrelcina detestata la televisione! In lei e in molte altre cose vedeva gli influssi negativi della modernità dilagante. Sembra che, da una testimonianza che va presa come tale, parlando con una sua figlia spirituale, davanti ad altri testimoni, padre Pio dopo aver saputo che nelle case degli abitanti di San Giovanni Rotondo nei primi anni ’60 era arrivata la televisione, avrebbe esclamato: «È arrivato il diavolo in casa!».

        Le telecamere? Che gran fastidio!

        Eiste anche un filmato, visibile su YouTube, che mostra un Padre Pio piuttosto infastidito dalla presenza delle telecamere. La Rai, in quel frangente, aveva deciso di raccontare «Una giornata di Padre Pio» e aveva mandato una troupe in loco. Più volte Padre Pio si rivolge all’operatore e ai tecnici urlando: «La finite o no?». E quando la macchina da presa lo segue in sacrestia sbotta: «O la smettete voi o ora io me ne vado».

        Un presunto burbero

        Per essere completamente obiettivi, ci sarebbe da capire meglio la caratteristica definita da molti “burbera” del suo carattere. Per alcuni non si trattava di scontrosità caratteriale… ma allontavìnava laa folla per timotre che gli calpestassero i piedi pieni di piaghe. Successe tante volte e sobbalzava dal dolore.

        La questione, costantemente dibattuta, delle sue stimmate

        Di contro, la questione delle stimmate è fonte di polemica costante. Sembra che il religioso ordinasse in segreto acido fenico dal farmacista: attraverso alcuni bigliettini chiedeva flaconi di acido fenico e veratrina, sostanze caustiche in grado di procurare bruciature e lesioni sulla pelle. Quando il Santo Uffizio inviò monsignor Raffaele Carlo Rossi per indagare sui sospetti che circondavano le sue stigmate, Padre Pio si difese sostenendo che intendeva usare tali sostanze per fare uno scherzo ai confratelli, mischiandole al tabacco in modo da farli starnutire.

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          Curiosità

          L’eco e le conversazioni con la natura

          L’eco è un fenomeno acustico che si manifesta come la ripetizione di un suono riflesso da una superficie distante, come una parete, una montagna o un edificio. Questo riflesso sonoro si verifica quando un’onda sonora viene emessa, rimbalza su una superficie e ritorna all’ascoltatore con un certo ritardo temporale.

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            L’eco è distinto dal riverbero, che è un effetto più diffuso e prolungato di molte riflessioni sonore ravvicinate. È udibile in molti contesti, dai panorami naturali maestosi alle affascinanti architetture urbane, rivelando le caratteristiche e le distanze delle superfici attorno a noi.

            Ma che cos’è quella vocina che rimbalza
            L’eco è il risultato della riflessione delle onde sonore su superfici che sono abbastanza distanti da permettere al suono riflesso di essere percepito come separato dal suono originale. Questo ritardo è dovuto alla distanza percorsa dal suono tra la sua origine e la superficie riflettente, e poi di nuovo verso l’ascoltatore.

            Le distanze
            Per essere percepito chiaramente, l’eco richiede che la superficie riflettente sia sufficientemente lontana da permettere un ritardo
            (di almeno 0,1 secondi, che corrisponde a circa 17 metri di distanza, dato che la velocità del suono nell’aria è di circa 343 metri al secondo).

            Dove si può creare e sentire l’eco?

            L’eco può essere udito in vari ambienti e condizioni che favoriscono la riflessione delle onde sonore. Ad esempio, sulle Montagne dove la riflessione delle onde sonore sulle superfici rocciose o innevate delle montagne può produrre eco chiaramente udibili. Nelle Grotte, dove le pareti di una grotta, grazie alla loro struttura chiusa, possono creare eco distinti e persistenti. Sotto i Ponti o vicino a essi, dove il suono può rimbalzare sulle superfici di cemento o metallo, creando eco particolari. In Teatri e Sale da Concerto, in spazi progettati per l’acustica, l’eco può essere utilizzato per migliorare l’esperienza sonora, anche se di solito si mira a controllarlo per evitare distorsioni.

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              Smart Working, benessere o illusione?

              Il lavoro a distanza, un fenomeno che ha visto un’impennata con la pandemia di COVID-19, ha rivoluzionato il concetto tradizionale di ufficio, offrendo sia vantaggi sia sfide uniche. Con la transizione verso ambienti di lavoro più flessibili, molte persone hanno sperimentato un cambiamento radicale nel modo in cui gestiscono il proprio equilibrio tra vita personale e professionale.

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                Con l’aumento del lavoro a distanza, diventa fondamentale comprendere e affrontare i suoi effetti psicologici per garantire un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale. L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro a distanza che sia sostenibile, produttivo e mentalmente sano.

                VANTAGGI psicologici del lavoro a distanza
                Flessibilità e autonomia. La capacità di gestire il proprio tempo e spazio di lavoro può migliorare la soddisfazione lavorativa e ridurre lo stress.

                Risparmio di Tempo e riduzione dello stress: Eliminare il pendolarismo può portare a una riduzione dello stress e a un aumento del tempo libero.

                SFIDE psicologiche del lavoro a distanza

                Difficoltà nel Mantenere i Confini: La fusione tra spazi domestici e lavorativi può portare a un’erosione dei confini, causando stress e affaticamento.

                EFFETTI sull’equilibrio vita-lavoro
                Gestione del Tempo: Strategie per bilanciare efficacemente lavoro e vita personale in un ambiente domestico.
                Burnout e Stress: Come la mancanza di separazione tra lavoro e vita personale può contribuire al burnout e quali sono le soluzioni possibili.

                STRATEGIE per migliorare il benessere mentale
                Creazione di Confini Chiari: Metodi per stabilire e mantenere confini tra tempo lavorativo e personale.
                Interazioni Sociali Virtuali: Promuovere la connessione e il supporto sociale attraverso strumenti digitali.

                TECNOLOGIA e produttività
                Utilizzo di Strumenti Digitali
                : Come la tecnologia può facilitare il lavoro a distanza senza compromettere la salute mentale.
                Automonitoraggio e Autogestione
                : L’uso di app e strumenti per monitorare la propria produttività e il benessere mentale.

                CASI STUDIO e Ricerca
                Studi Recenti
                : Panoramica di ricerche scientifiche sull’impatto del lavoro a distanza sulla salute mentale e l’equilibrio vita-lavoro.

                FUTURO del Lavoro a Distanza
                Modelli Ibridi
                : Possibili evoluzioni del lavoro a distanza e integrazione con i modelli di lavoro tradizionali.
                Considerazioni per la leadership
                Supporto e Formazione
                : Il ruolo dei leader nel sostenere i dipendenti che lavorano a distanza.

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