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Moda

Bikini vs costume intero, quale scegliere per te?

La scelta tra un bikini e un costume intero è un dilemma che assale ogni donna all’arrivo dell’estate. Entrambe le opzioni hanno i loro pro e contro, e la decisione finale dipende da vari fattori, come fisicità, stile personale, attività previste in spiaggia e preferenze estetiche.

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    Scegli il tuo segreto di stile
    L’estate è l’eterno problema: bikini o costume intero? Ecco svelati i segreti per scegliere il costume perfetto che valorizzi il tuo corpo, ti faccia sentire a tuo agio e ti permetta di sfoggiare un look impeccabile in spiaggia.

    Bikini a triangolo con stampa carretto e a destra bikini abstract flowers – Dolce&Gabbana

    Se ami mettere in risalto le tue forme e sentirti sexy e sicura di te, il bikini è la scelta per te! Con la sua ampia varietà di modelli, colori e fantasie, il bikini ti permette di giocare con la moda, creare accostamenti unici e esaltare i tuoi punti di forza.

    Sfoggia il bikini con un Top a triangolo: perfetto per seno piccolo o medio, dona un’allure delicata e romantica. Top push-up: perfetto per seno abbondante, offre sostegno e valorizza le forme. Slip a vita alta: nasconde il gonfiore addominale e allunga le gambe. Brasiliano: sgambato e sexy, perfetto per chi vuole osare e mettere in risalto i glutei.

    Costume con bordo Greca – Versace. A destra costume Dioriviera – Dior

    Costume intero, eleganza e comfort senza rinunciare allo stile
    Se preferisci un look elegante e raffinato, il costume intero è l’ideale per te! Garantisce massimo sostegno e comfort a ogni tipo di fisico, nascondendo le imperfezioni e valorizzando la silhouette.

    Scegli un costume intero con:
    Scollo a V: allunga il collo e slancia la figura.
    Spalle larghe: perfetto per chi ha le spalle strette, dona equilibrio alle proporzioni.
    Ruche e volant: aggiungono un tocco di romanticismo e femminilità
    Tessuti drappeggiati: nascondono le imperfezioni e valorizzano le curve
    Colori vivaci o fantasie: per un look più audace e divertente

    Ecco alcuni consigli per aiutarti a decidere quale scegliere
    Fisico curvy: cerchi un costume che ti sostenga e valorizzi le tue forme, un costume intero è l’ideale. Fisico minuto e vuoi mettere in risalto le tue curve, un bikini è l’opzione perfetta.
    Se vuoi osare e sentirti sexy, un bikini è l’ideale.

      Moda

      Mamma che fisico: Elisabetta Gregoraci in passerella alla Milano fashion week!

      Elisabetta Gregoraci torna sotto i riflettori sfilando per il noto brand di beachwear alla Milano Fashion Week, appena uscita dall’ospedale per un malore. “È stata dura, ma oggi mi sento meglio”. Tra look grintosi e accessori in pelle, Elisabetta Gregoraci incanta il pubblico sfilando per la collezione Estate 2025.

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        Elisabetta Gregoraci stupisce tutti tornando in grande stile sulle passerelle della Milano Fashion Week dopo un periodo complicato. La showgirl, che recentemente è stata ricoverata in ospedale per un malore, è apparsa sorridente e in splendida forma durante la sfilata di Pin-Up Stars. Durante la quale ha sfoggiato due bikini della collezione Estate 2025 di Pin Up Stars, brand di Jerry Tommolini.

        Il ritorno alla normalità

        Dopo aver raccontato ai fan i momenti difficili vissuti in ospedale, Elisabetta ha voluto partecipare a tutti i costi all’evento. Un modo preciso per mostrare che sta meglio e che è pronta a riprendere la sua vita e il suo lavoro. “Dopo giorni complicati, è bello tornare in forma e fare ciò che amo”, ha dichiarato sui social.

        Prossimamente in tv

        Era stata ricoverata per un’infezione alle vie urinarie. Ora dichiara: “Ora sto meglio, grazie a Dio. Ho avuto la febbre altissima per giorni, mi sentivo stanca, senza forze, pensavo fosse un’influenza. Mi trovavo a Roma e mia sorella Marzia mi ha suggerito di fare gli esami del sangue. Per fortuna l’ho ascoltata: mi hanno ricoverata per un’infezione alle vie urinarie. Dopo le cure, un viaggio a Milano, un secondo ricovero con nuova terapia antibiotica”. Dal 26 settembre sarà in seconda serata su Rai2 a condurre Questioni di stile.

        I fan entusiasti

        Il pubblico ha accolto con entusiasmo la sua energia positiva, e la sfilata è stata un trionfo di eleganza e grinta, con la Gregoraci che ha saputo trasmettere tutta la sua voglia di ripartire.

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          Moda

          Vestiremo alla “vegana”: giacche fatte di alghe, abiti vegetali

          Le esigenze ambientali modificano la produzione di materiali per confezionare gli abiti del futuro. Giacche fatti di alghe e capelli per rispettare l’ambiente. Ci aspetta una giacca tutta vegana.

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            Le esigenze ambientali modificano la produzione di materiali per confezionare gli abiti del futuro. Giacche fatti di alghe e capelli per rispettare l’ambiente. Ci aspetta una giacca tutta vegana.

            Il “vegan friendly” per ora è destinato ai consumatori più ricchi

            Da qualche anno l’industria della moda è alla ricerca di soluzioni per ridurre l’impatto sull’ambiente. Quasi una scelta obbligata, visto i cambiamenti climatici e di produzione di cui molte economie occidentali sono ormai consapevoli. Anche se una produzione vegana per ora resta limitata ad alcune frange di consumatori. I più ricchi, come sempre. Ma non è detto. Saremo disposti a pagare di più prodotti più ecologici pur di non inquinare il pianeta

            Scendono in campo le migliori menti creative

            E quale settore se non quello della moda ha nella creatività uno dei suoi elementi più trainanti? Siamo tutti consapevoli che l’industria del fashion ha un impatto per nulla trascurabile sull’ambiente. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), il mercato del fashion contribuisce a inquinare con percentuali tra il 2 e l’8% delle emissioni globali di gas. Non male. Il settore è anche responsabile del 9% delle microplastiche disperse negli oceani. E inoltre consuma circa 215mila miliardi di litri di acqua all’anno. Acqua per produrre cotone, lino e lana. Per non citare la quantità di pesticidi utilizzati. Fibre sintetiche come il poliestere e il nylon, realizzati con polimeri derivati del petrolio ad ogni ciclo di lavaggio rilasciano milioni di microplastiche. Che ci ritroviamo ovunque anche nel cibo quotidiano. Forse per questi motivi negli ultimi dieci anni sono nate numerose startup con l’obiettivo di realizzare materiali destinati al settore del fashion nuovi ed ecologici. Per esempio?

            La “resistenza” dei capelli utilizzati per gonne e pantaloni

            Zsofia Kollar, giovane designer ungherese trapiantato ad Amsterdam ha dato vita a Human Material Loop, con l’obiettivo di recuperare capelli umani. Lo fa setacciando parrucchieri e beauty center. Ma per farne cosa? Vestiti. Solo in Europa ogni anno vengano tagliati oltre 75 milioni di kg di capelli. In minima parte vengono utilizzati per realizzare parrucche, la maggior parte viene smaltita in discarica. Uno spreco vero e proprio. Che fare? Ci ha pensato Kollar che ha deciso di sfruttare le proprietà dei capelli umani come per esempio la loro resistenza simile all’acciaio. Una scelta vegana.

            Sul sito di Human Material Loop, viene proposto un esempio. Una folta ciocca di capelli lunghi, grazie alla cheratina, asse portante della loro robustezza e alla loro elasticità, potrebbe tenere sospesi in aria due elefanti adulti (circa 12 tonnellate). Ma non solo. L’assorbimento dei materiali oleosi rende i capelli utili per realizzare tessuti speciali. Come quelli usati per arginare le fuoriuscite di petrolio come è successo nel disastro della piattaforma Deepwater Horizon nel 2010. Il filato ricavato dai capelli umani, dopo un processo di pulizia e trattamento, avrebbe caratteristiche molto simili alla lana anche se per ora un po’ troppo costoso. Ma se il modello di business di Human Material Loop avrà successo, il suo obiettivo è quello di produrre nei prossimi dieci anni 550mila tonnellate di tessuto all’anno.

            Materiali per ora poco accessibili

            Uno dei numerosi biomateriali sviluppati negli ultimi anni è stato testato dal prestigioso marchio Hermes. Il brand ha fatto realizzare borse realizzate con filamenti dell’apparato vegetativo dei funghi. A produrre questo sostituto della pelle di animale è stata la startup MycoWorks, che ha realizzato un materiale molto simile alla pelle per aspetto e consistenza. Ma a base vegetale. Purtroppo i costi restano ancora abbastanza alti. La base di partenza per produrre una borsa supera i mille dollari. Così come 800 dollari costa un cappello prodotto con lo stesso sistema creato dallo stilista Nick Fouquet.

            E in Italia a che punto siamo?

            Tra le diverse PMI che si stanno cimentando a Catania dieci anni fa è nata la startup Orange Fiber specializzata nel produrre tessuti vegani ecosostenibili dagli scarti della lavorazione delle arance. Un lavoro d’equipe che ha consentito a Orange Fiber di intraprendere una collaborazione con Salvatore Ferragamo e con il brand di sartoria napoletana Marinella. In anni più recenti è nata Vegea. Azienda trentina che ha prodotto un tessuto vegetale utilizzando le vinacce, ovvero gli scarti dalla produzione vinicola. Una prospettiva interessante per il nostro Paese visto che siamo il secondo produttore di vino al mondo. Vegea, ha già prodotto tessuti per i marchi H&M, Stella McCartney e la casa automobilistica Bentley. Quest’ultima ha utilizzato questo tessuto a base di vinacce per rivestire gli interni di alcuni suoi modelli. Quella vegana è una scelta che paga.

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              Moda

              Ilary Blasi e Michelle Hunziker brillano alla première romana di “Emily in Paris”: i look del red carpet

              In una serata di glamour e amicizia, Ilary Blasi e Michelle Hunziker hanno rubato la scena con i loro outfit, confermando il loro status di icone di stile e successo nel mondo dello spettacolo.

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                La città di Roma è stata il palcoscenico di un incontro speciale nella serata di ieri: Ilary Blasi e Michelle Hunziker, due delle figure più amate della televisione italiana, si sono riunite per la première della nuova stagione di Emily in Paris. L’evento ha visto sfilare molte celebrità, ma gli occhi erano tutti puntati su di loro, che hanno saputo interpretare la moda in modi unici ma complementari.

                Roma , The Space Cinema Moderno Premiere ” Emily in Paris ” , Nella foto: Ilary Blasi Michelle Hunziker

                I look sul red carpet
                Per il red carpet, Michelle Hunziker ha scelto un lungo abito argentato, seducente e scintillante, che ha messo in risalto la sua figura con eleganza. Il suo outfit, sofisticato e brillante, riflette la sua personalità solare e il suo stile inconfondibile. Accanto a lei, Ilary Blasi ha optato per un look decisamente diverso ma altrettanto accattivante: stivali con lacci fino al ginocchio e una giacca nera dal taglio moderno, che ha conferito al suo aspetto un tocco di grinta e audacia.

                Donne di successo
                Nonostante abbiano percorso strade differenti nel mondo dello spettacolo, sia Michelle che Ilary sono diventate icone di stile e di simpatia, conquistando il cuore del pubblico italiano. Michelle Hunziker, con il suo sorriso inconfondibile e la sua energia positiva, ha fatto breccia in Italia fin dai suoi primi passi sul piccolo schermo, affermandosi come conduttrice di programmi di successo e come imprenditrice con il suo brand Goovi.

                Ilary Blasi, dal canto suo, ha saputo reinventarsi, passando da showgirl a conduttrice versatile, diventando una figura di riferimento nel panorama televisivo italiano. Oltre ai successi professionali, Ilary continua a essere sotto i riflettori anche per la sua vita privata, che ha vissuto di recente importanti cambiamenti.

                La serata di ieri ha confermato ancora una volta come Ilary Blasi e Michelle Hunziker rappresentino due volti del successo al femminile, capaci di interpretare la moda e lo spettacolo con autenticità e stile. Il loro incontro sul red carpet romano non ha fatto altro che ribadire il loro posto di rilievo tra le icone della TV italiana.

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