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Benessere

Il latte, preziosa bevanda dalle mille virtù

Il latte ha accompagnato l’umanità sin dai tempi più antichi. Questo elisir bianco, ricco di nutrienti essenziali, è non solo una fonte primaria di calcio e proteine, ma anche un elemento fondamentale nella cultura culinaria di numerose civiltà. Dal nutrimento dei neonati alla preparazione di piatti prelibati, il latte è simbolo di purezza e abbondanza.

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    Il latte trasforma ogni momento della giornata in un’occasione di benessere. Che sia gustato al naturale, aggiunto al caffè o trasformato in formaggi e dessert, il latte rimane un alleato insostituibile nella nostra alimentazione quotidiana, esaltando la semplicità con il suo gusto delicato e la sua versatilità infinita.

    Il latte vaccino è un alimento ricco di nutrienti, presente sulle nostre tavole da sempre. Ma non on tutti sanno però che, oltre al latte fresco, esistono diverse varianti, ognuna con caratteristiche e proprietà differenti.

    Le principali differenze tra i tipi di latte vaccino riguardano il contenuto di grassi
    Latte intero è il latte che conserva naturalmente tutto il suo grasso, circa 3,5 grammi per 100 ml. Ha un sapore più corposo e cremoso, ed è ricco di vitamine liposolubili (A, D, E, K).
    Latte parzialmente scremato subisce un processo di scrematura che elimina circa metà del grasso, portandolo a circa 1,5-1,8 grammi per 100 ml. Ha un gusto leggermente più leggero rispetto al latte intero, pur mantenendo una buona cremosità.
    Latte scremato la scrematura elimina quasi completamente il grasso, che si riduce a circa 0,5 grammi per 100 ml. Ha un sapore più acquoso e un contenuto calorico inferiore.

    Oltre al contenuto di grassi, le differenze tra i tre tipi di latte sono minime. Tutti contengono le stesse proteine, i minerali (calcio, fosforo, potassio) e le vitamine idrosolubili (B).

    Scegliere il latte giusto dipende dalle esigenze individuali e dai gusti personali. Il latte intero, ad esempio, è adatto a chi non ha particolari problemi di salute e apprezza un sapore più ricco; il latte parzialmente scremato è un buon compromesso tra gusto e contenuto di grassi, adatto anche a chi segue una dieta leggera; il latte scremato è consigliato a chi ha bisogno di un apporto calorico ridotto o ha problemi di ipercolesterolemia. In tutti i casi, è importante scegliere latte di alta qualità, proveniente da allevamenti controllati e che rispettino il benessere animale.

    Latte fresco intero e UHT, differenze e caratteristiche
    Il latte è un alimento basilare nella nostra dieta, ricco di nutrienti essenziali per il nostro organismo. Tra le diverse tipologie disponibili, due opzioni molto comuni sono il latte fresco intero e il latte UHT. Conoscere le differenze tra i due è importante per fare una scelta consapevole e adatta alle proprie esigenze.
    Latte fresco intero è il vaccino che ha subito un trattamento di pastorizzazione, un processo che elimina i microrganismi patogeni rendendolo sicuro da consumare, ma conservandone le proprietà organolettiche e nutritive. Ha un sapore più ricco e corposo rispetto al latte UHT, dato il maggior contenuto di grassi (circa 3,5 g per 100 ml). È fonte di vitamine liposolubili (A, D, E, K) e di calcio, fosforo e potassio. Deve essere conservato in frigorifero a una temperatura tra 0°C e 4°C e consumato entro pochi giorni dalla data di produzione.

    Latte UHT (Ultra High Temperature), cos’è?
    Il latte subisce un trattamento di sterilizzazione a temperature molto elevate (circa 140°C per pochi secondi), che elimina tutti i microrganismi e inattiva gli enzimi. Ha un sapore leggermente diverso dal latte fresco, spesso descritto come più cotto o caramellato. Può avere una consistenza leggermente più acquosa. La durata di conservazione è molto più lunga, fino a 6 mesi a temperatura ambiente, grazie alla sterilizzazione. Può essere conservato a temperatura ambiente anche prima dell’apertura. Una volta aperto, va conservato in frigorifero e consumato entro pochi giorni.

    CaratteristicaLatte fresco interoLatte UHT
    TrattamentoPastorizzazioneSterilizzazione
    SaporeRicco, corposoLeggermente cotto, caramellato
    Grassi3,5 g per 100 mlCirca 3,5 g per 100 ml
    ConservazioneIn frigorifero (pochi giorni)A temperatura ambiente (fino a 6 mesi); in frigorifero dopo l’apertura (pochi giorni)

    Scegliere tra latte fresco intero e UHT
    La scelta tra i due tipi di latte dipende dalle esigenze individuali e dalle proprie abitudini di consumo. Se si preferisce un sapore più ricco e si predilige un consumo frequente, il latte fresco intero è l’opzione migliore. Se invece si necessita di un latte a lunga conservazione o si ha un consumo meno frequente, il latte UHT può essere una valida alternativa.
    In entrambi i casi, è importante scegliere latte di alta qualità, proveniente da allevamenti controllati e che rispettino il benessere animale.

      Benessere

      Timidezza negli adulti, un ostacolo sociale difficile da superare

      La timidezza è spesso associata all’infanzia e all’adolescenza, ma molte persone continuano a sperimentarla anche nell’età adulta. Questo tratto di personalità, caratterizzato da un senso di incertezza e ritrosia nelle interazioni sociali, può avere un impatto significativo sulla vita personale e professionale. Comprendere la timidezza negli adulti è il primo passo per affrontarla e gestirla in modo efficace.

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        La timidezza negli adulti è una realtà comune che può influenzare profondamente la vita quotidiana. Tuttavia, con le giuste strategie e un supporto adeguato, è possibile gestire e superare molte delle sfide associate a questo tratto di personalità. Promuovere la comprensione e l’empatia nei confronti della timidezza può contribuire a creare società e ambienti di lavoro più inclusivi e accoglienti, dove ogni individuo possa esprimersi liberamente e senza timore.

        Cause della timidezza negli adulti
        La timidezza negli adulti può derivare da una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici. Alcuni possono essere predisposti geneticamente a essere più riservati, mentre altri possono sviluppare timidezza a causa di esperienze passate, come episodi di bullismo o mancanza di supporto emotivo durante l’infanzia. Inoltre, le aspettative sociali e le pressioni culturali possono accentuare questo tratto, rendendo difficile per gli adulti timidi sentirsi a proprio agio in situazioni sociali.

        Impatti della timidezza sulla vita quotidiana
        La timidezza può influenzare vari aspetti della vita di un adulto. In ambito professionale, può limitare le opportunità di networking, avanzamento di carriera e partecipazione attiva a riunioni o progetti di gruppo. Sul piano personale, può ostacolare la formazione di nuove amicizie, relazioni romantiche e la partecipazione a eventi sociali. Le persone timide possono spesso sentirsi isolate o fraintese, aumentando il rischio di sviluppare ansia sociale o depressione.

        Affrontare la timidezza richiede tempo, pazienza e una serie di strategie mirate. Comprendere le situazioni che scatenano la timidezza e i pensieri associati può aiutare a identificare i modelli di comportamento e a sviluppare strategie per gestirli. Esporsi gradualmente a situazioni sociali può aiutare a costruire fiducia. Iniziare con piccoli gruppi o situazioni meno intimidatorie può rendere il processo meno stressante. Pratiche come la respirazione profonda, la meditazione e il mindfulness possono aiutare a ridurre l’ansia associata alle interazioni sociali.

        L’importanza di un approccio empatico
        È fondamentale ricordare che la timidezza non è un difetto da correggere, ma un aspetto della personalità che merita comprensione e rispetto. Creare un ambiente di supporto e accettazione può fare una grande differenza per chi è timido. In ambito lavorativo, i leader e i colleghi possono contribuire promuovendo un clima inclusivo e incoraggiando la partecipazione di tutti, senza forzare situazioni che potrebbero causare disagio.

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          Benessere

          “Nuovi alimenti”: i cibi mai assaggiati da nessuno prima!

          Come fa un alimento o un ingrediente che non è mai stato consumato da nessuna popolazione al mondo, ad arrivare sulla nostra tavola? Ecco i cibi privi di storia di consumo.

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            Quali sono i nuovi cibi?
            I “nuovi alimenti”, o novel food, sono quelli che non sono mai stati consumati in un particolare parte de mondo prima di una data specifica che deve essere autorizzata, prima che l’alimento arrivi sulle nostre tavole. In pratica: cibi mai assaggiati da nessuno prima!

            Inoltre…
            I nuovi alimenti, visti in scala mondiale includono sostanze chimiche pure, alimenti geneticamente modificati, animali clonati, alimenti integrali nuovi per una particolare regione del mondo e alimenti trasformati mediante una nuova tecnologia. La garanzia della sicurezza e della qualità nutrizionale dell’approvvigionamento alimentare sono le ragioni principali per la regolamentazione dei nuovi alimenti.

            Chi autorizza se un cibo può essere mangiato?

            L’Autorità europea per la sicurezza alimentare è responsabile della valutazione scientifica dei rischi alimentari a livello europeo, compresa la valutazione dei nuovi alimenti. Quindi, in Italia, l’EFSA svolge un ruolo chiave nella valutazione della sicurezza alimentare, fornisce pareri sui rischi alimentari, soprattutto sugli ingredienti innovativi.

            Chi autorizza l’ingresso dei nuovi cibi nei supermercati?
            In Italia, l’autorizzazione per la commercializzazione di alimenti è gestita dal ministero della Salute che stabilisce le normative e i requisiti che gli alimenti devono soddisfare per essere considerati sicuri e idonei al consumo umano. Una volta che il ministero della Salute e le autorità competenti hanno valutato il nuovo alimento e ne hanno confermato la sicurezza, possono rilasciare l’autorizzazione per la sua commercializzazione sul mercato italiano.

            L’iter di chi propone un nuovo alimento
            Le aziende alimentari che desiderano introdurre nuovi alimenti devono presentare una vasta documentazione che dimostri la sicurezza del loro prodotto. In nuce, l’autorizzazione per il consumo di nuovi alimenti è un processo rigoroso guidato da autorità normative per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole.

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              Benessere

              Decluttering, come far ordine nella propria testa e affrontare ansie e paure!

              Si chiama decluttering emotivo. Richiede del tempo, impegno e pazienza, ma il risultato sarà una mente più leggera, aperta e resiliente, pronta ad affrontare le sfide della vita con ottimismo e fiducia, per liberarsi dalle zavorre mentali e intraprendere un processo di auto-riflessione e accettazione positiva.

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                Per liberarci da modi di pensare stantii e controproducenti che ci trascinano verso il basso, è essenziale adottare un processo di consapevolezza che coinvolga mente, corpo ed emozioni, tutto in uno. Ricorda che il declutter emotivo è un processo continuo che richiede tempo, impegno e pazienza. Ricorda che è normale avere alti e bassi lungo il percorso della nostra vita. Ecco alcuni passaggi fondamentali per riuscire, una volta per tutte, a liberarci dalla zavorra emotiva e dare spazio a pensieri più positivi e costruttivi.

                Autoconsapevolezza
                Il primo passo è diventare consapevoli dei pensieri e dei sentimenti che ci affliggono. Fai attenzione ai tuoi schemi di pensiero e alle emozioni ricorrenti che ti trascinano verso il basso.

                Identificazione dei problemi
                Cerca di individuare le situazioni, le persone o gli eventi che scatenano i sentimenti negativi. Questo può aiutarti a capire meglio quali aree della tua vita richiedono più attenzione durante il declutter emotivo.

                Depressione e ansia
                Condizioni mentali come depressione e ansia possono amplificare le zavorre emotive, rendendo più difficile gestire i pensieri negativi e le emozioni dolorose.

                Rimuginare la mente sul passato
                Ripetuti pensieri su errori o fallimenti passati che generano sensi di colpa, vergogna o rimpianto.

                Accettati come sei
                Accetta i tuoi sentimenti senza giudicarli. È normale provare una vasta gamma di emozioni, comprese quelle negative. L’accettazione di ciò che provi può aiutarti a lasciar andare la resistenza e a muoverti verso una maggiore pace interiore.

                Rancore e risentimento
                Sentimenti negativi nei confronti di persone che ci hanno ferito o delusi in passato, che possono impedirci di perdonare e andare avanti.

                La difficilissima strada del perdono
                Perdonati e perdona gli altri per le esperienze passate che potrebbero ancora influenzarti. Il perdono non significa necessariamente approvare o dimenticare ciò che è accaduto, ma liberarti dal peso emotivo che ti trascina indietro.

                Inquadra bene il tuo presente
                Concentrati sul qui e ora anziché rimuginare sul passato o preoccuparti per il futuro. La mindfulness e la pratica della consapevolezza possono aiutarti a essere più presenti nel momento presente e a ridurre l’ansia legata ai pensieri negativi.

                Preoccupazioni sul futuro: Ansie e preoccupazioni costanti riguardo al futuro, come timori riguardanti l’incertezza, il fallimento o l’insuccesso.

                Disegna con la mente i tuoi nuovi schemi di pensiero
                Una volta identificati i pensieri e i sentimenti negativi, prova a sostituirli con quelli più positivi e costruttivi. Ad esempio, anziché concentrarti su ciò che potrebbe andare storto, focalizzati su ciò che è sotto il tuo controllo e su come puoi affrontare le sfide in modo proattivo.

                Perfezionismo eccessivo
                Aspettative irrealistiche riguardo a sé stessi o agli altri, che possono portare a un’eccessiva auto-critica e frustrazione quando non si raggiungono determinati standard.

                Sensazione di inadeguatezza
                Sentimenti di inferiorità o di non essere all’altezza rispetto agli altri, che possono minare la fiducia in sé stessi e limitare le opportunità di crescita personale.

                Ce n’è uno in ogni angolo di strada
                Se ti senti sopraffatto o non riesci a gestire da solo il declutter emotivo, considera di rivolgerti a un terapeuta o a un consulente. Parlare con un professionista può fornire un supporto prezioso e nuove prospettive per affrontare i tuoi pensieri e sentimenti.

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