Lifestyle
Falò, tradizione e magia sotto le stelle
Un falò sulla spiaggia, di notte, è uno degli emblemi più affascinanti e universali dell’estate. Questi fuochi, che radunano amici e sconosciuti attorno a una fiamma vivace, racchiudono il senso di comunità, libertà e introspezione. Ma cosa rende i falò così speciali e perché continuano a essere una parte fondamentale delle serate estive? Vediamo come si organizzano nel rispetto delle normative e della sicurezza.
L’origine della parola “falò” è incerta e dibattuta tra gli studiosi, ma teoria più diffusa sostiene che la parola “falò” deriva dal greco antico phanós, che significa “torcia” o “lucerna”. I falò sulla spiaggia sono molto più che un semplice passatempo; rappresentano un rito estivo che unisce le persone in un’esperienza condivisa di natura, amicizia e gioia. Sotto le stelle, avvolti dal calore delle fiamme, troviamo un senso di magia e comunità che trascende il tempo e lo spazio.
Che cosa sono i falò?
I falò sono grandi fuochi all’aperto, generalmente accesi per celebrazioni, eventi sociali o rituali. Nelle notti estive, i falò sulla spiaggia diventano un punto di aggregazione, offrendo calore e luce in un contesto naturale suggestivo. Alimentati da legna raccolta o portata appositamente, questi fuochi sono attentamente curati per garantire sicurezza e rispetto per l’ambiente.
I falò sulla spiaggia creano un’atmosfera intima e accogliente, favorendo la socializzazione e il senso di comunità. Persone di tutte le età si riuniscono attorno al fuoco per condividere storie, cibo e risate. In molte culture, i falò hanno significati rituali e simbolici. Possono celebrare passaggi stagionali, come il solstizio d’estate, o essere parte di festività locali. La loro luce e calore rappresentano spesso il rinnovamento, la purificazione e l’unità. Il bagliore delle fiamme e il rumore del mare creano un ambiente ideale per la riflessione personale. Molti trovano nel falò un momento per staccare dalla quotidianità e riconnettersi con la natura. I falò evocano un senso di avventura e libertà. Le notti trascorse in spiaggia, intorno a un fuoco, spesso accompagnano viaggi estivi e avventure giovanili, creando ricordi indelebili.
Falò con la chitarra sulla spiaggia
Chitarre, tamburi e voci si uniscono per creare una colonna sonora improvvisata che accompagna la serata. Grigliate, pane tostato, frutta e bevande fresche sono classici intramontabili dei falò estivi. Le storie narrate attorno al fuoco, che siano leggende locali o esperienze personali, aggiungono una dimensione narrativa alla serata e amori estivi che sbocciano alla luce delle fiamme.
L’esperienza del falò
Immaginiamo la scena: una spiaggia deserta al calar del sole, con la luce dorata che lascia spazio a un cielo stellato. Le onde del mare si infrangono dolcemente sulla riva mentre un falò inizia a prendere vita. La legna scoppietta, e la fiamma, oscillante nel vento, proietta ombre danzanti sulla sabbia. Attorno al fuoco, i volti degli amici si illuminano, mentre risate e canti riempiono l’aria. Questo momento, fugace e perfetto, cattura l’essenza dell’estate e della connessione umana.
Ma la Legge come regolamenta un falò, sulla spiaggia, di notte?
Accendere un falò notturno in spiaggia è un’esperienza suggestiva e avvolgente, ma è essenziale conoscere e rispettare le leggi e i regolamenti locali per garantire la sicurezza e la protezione dell’ambiente. Ecco una panoramica delle normative comuni e delle precauzioni da seguire per organizzare un falò legale e sicuro in Italia.
Permessi obbligatori: In molte località, è necessario ottenere un permesso dalle autorità locali (ad esempio, il comune o la capitaneria di porto) per accendere un falò in spiaggia. Questo serve a garantire che il falò sia sicuro e non disturbi l’ambiente o altre persone.
Aree consentite: I falò sono spesso consentiti solo in aree designate e appositamente attrezzate, con strutture per il contenimento del fuoco e accesso facilitato per le squadre di emergenza.
Distanza dalle strutture: È generalmente richiesto che i falò siano accesi a una distanza sicura da edifici, vegetazione, e strutture balneari per prevenire incendi accidentali.
Dimensioni del falò: Ci sono limiti sulle dimensioni del falò. Di solito, devono essere mantenuti a una dimensione che possa essere controllata facilmente e non superare determinate altezze e diametri.
Materiali consentiti: Spesso è permesso bruciare solo legna naturale. L’uso di materiali come plastica, gomme, o sostanze chimiche è proibito per evitare emissioni tossiche e inquinamento.
Estintori e Sicurezza: Avere a disposizione strumenti per spegnere il fuoco, come estintori, sabbia o secchi d’acqua, è una prassi comune e spesso obbligatoria. È importante sapere come spegnere correttamente il fuoco prima di lasciare la spiaggia.
Gestione dei rifiuti: È obbligatorio pulire completamente l’area dopo il falò, assicurandosi che non rimangano rifiuti o residui di fuoco. La spiaggia deve essere lasciata pulita e in condizioni naturali.
Sanzioni: Accendere un falò senza permesso o non rispettando le normative può comportare sanzioni amministrative, che variano da multe a divieti di accedere a determinate aree.
Responsabilità: Chi accende il falò è responsabile per eventuali danni o incidenti causati, e può essere chiamato a rispondere legalmente in caso di infrazioni o danni ambientali.
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Lifestyle
Guida ai mercatini di Natale 2025/2026 in Italia: regioni, date e tutte le suggestioni
Il Natale si avvicina e in Italia riprendono vita i tradizionali mercatini di Natale: dalle piazze alpine del Trentino-Alto Adige alle città storiche del Nord e del Centro, fino alle creazioni luminarie del Sud. Ecco un quadro aggiornato per il periodo 2025-2026.
Con l’arrivo dell’Avvento, tante città italiane si trasformano in luoghi sospesi tra fiaba e tradizione, grazie all’apertura dei mercatini di Natale. Per l’inverno 2025-2026, la scena è più ricca che mai: che tu voglia passeggiare tra casette di legno in montagna o immergerti nelle luci delle piazze storiche, c’è un mercatino per ogni regione. Basandoci sui calendari ufficiali e sulle guide aggiornate, ecco una panoramica su dove andare e quando.
Nord Italia: magia tra montagne, borghi e città
Trentino-Alto Adige
È la regione per antonomasia dei mercatini natalizi.
- Bolzano – Il celebre Christkindlmarkt accende Piazza Walther dal 28 novembre 2025 al 6 gennaio 2026, con decine di casette di legno, artigianato tipico e specialità gastronomiche locali.
- Merano – Il mercatino lungo il Passirio è in programma dallo stesso 28 novembre fino al 6 gennaio, con bancarelle, luminarie e attività per famiglie.
- Trento – “La Città del Natale” si svolge dal 21 novembre 2025 al 6 gennaio 2026 in Piazza Fiera e Piazza Mostra.
- Bressanone – Anche qui mercatini natalizi dal 28 novembre al 6 gennaio, con eventi luminosi al Duomo e scenari alpini.
- Ortisei (Val Gardena) – Il villaggio natalizio apre il 29 novembre 2025 e rimane attivo fino al 4 gennaio 2026, offrendo un’atmosfera da fiaba in mezzo alle Dolomiti.
Piemonte / Lombardia
- Il Magico Paese di Natale ad Asti e Govone (Piemonte) si svolge dal 15 novembre al 21 dicembre 2025, tra castello, spettacoli e mercatini diffusi.
- Torino – Il Villaggio di Natale in Piazza Solferino sarà attivo dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026.
- Borgo di Babbo Natale a Ricetto di Candelo (Biella) – dal 15 novembre al 7 dicembre 2025, con artigianato medievale e scenografie storiche.
- Milano – Mercatino in Duomo dal 1° dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 e fiera storica “Oh Bej! Oh Bej!” dal 5 all’8 dicembre.
- Altri mercatini in Lombardia: ad esempio, uno a Cerro Maggiore (VA) è previsto dal 22 novembre 2025 al 6 gennaio 2026.
Centro Italia: città d’arte e tradizione natalizia
- Arezzo (Toscana) ospita il Villaggio Tirolese di Natale in Piazza Grande dal 15 novembre al 28 dicembre 2025, con casette alpine e artigianato tipico.
- Roma – Il celebre mercatino di Piazza Navona, uno degli eventi natalizi più iconici della Capitale, è previsto dal 1° dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, con bancarelle, presepi e giostre.
- Perugia organizza mercatini natalizi nel centro storico: secondo calendari, le date vanno dal 22 novembre 2025 al 6 gennaio 2026.
- Assisi – Nel borgo storico, dal 1° dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, si possono scoprire casette artigianali e decorazioni natalizie in un clima di spiritualità e tranquillità.
Sud Italia e Isole: luci, presepi e allegria
- Napoli – Tradizionalmente famosa per San Gregorio Armeno, dove i presepi artigianali sono protagonisti, ma non mancano anche mercatini natalizi classici. Secondo le guide, il mercato si tiene dal 29 novembre 2025 al 6 gennaio 2026.
- Sicilia – Nel capoluogo etneo, Catania accoglie un Christmas Town alle Ciminiere dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, con bancarelle, luci e attività per famiglie.
- Puglia – A Barletta, Villaggio di Natale al Castello Svevo tra l’10 novembre 2025 e il 19 gennaio 2026, uno dei più lunghi della Penisola.
Altri eventi speciali
- Trieste (Friuli-Venezia Giulia) – I mercatini in centro città, tra Piazza della Borsa e Piazza Sant’Antonio, sono in programma tra il 7 dicembre 2025 e il 6 gennaio 2026, con un’atmosfera mitteleuropea.
- Verona (Veneto) – Il mercatino in Piazza dei Signori e nelle vie del centro parte già da 14 novembre 2025 e dura fino al 26 dicembre.
Consigli per vivere al meglio l’esperienza
- Prenota con anticipo – Le città più celebri come Bolzano o Trento attirano moltissimi visitatori: dormire nella zona richiede spesso mesi di anticipo.
- Consulta gli orari ufficiali – Alcuni mercatini hanno fasce orarie variabili o giorni di chiusura anticipata in alcune date. Ad esempio il mercatino di Trento rispetta orari modificati durante la vigilia di Natale e Capodanno.
- Scegli la formula giusta – Se cerchi atmosfera alpina, le località di montagna sono perfette. Per un Natale urbano e turistico, Milano, Roma o Verona sono ideali.
- Combina mercatini e cultura – Molte città offrono anche mostre, concerti, presepi viventi e pista di pattinaggio.
- Vestiti a strati – In montagna le temperature possono scendere molto, mentre nelle città storiche il freddo può essere mitigato da edifici e vie riparate.
In conclusione, l’inverno 2025-2026 in Italia offre un panorama natalizio ricco e variegato: dai mercatini di montagna alle casette nelle città d’arte, passando per borghi storici e installazioni luminose al Sud. Qualunque sia la destinazione, il consiglio resta lo stesso: pianificare per tempo, verificare le date ufficiali e godersi la magia della stagione con occhi da viaggiatore.
Cucina
Torta alle noci: il dolce rustico che profuma d’autunno
Dalla tradizione contadina arriva una ricetta semplice e nutriente, dove le noci — ricche di omega 3 e minerali — diventano protagoniste assolute. Ecco come prepararla passo passo, con qualche consiglio per varianti più leggere o ancora più golose.
Il gusto autentico della semplicità
Tra i dolci “da credenza” più amati, la torta alle noci è una coccola perfetta per la stagione fredda. Un impasto morbido e fragrante, preparato con pochi ingredienti genuini, che racchiude tutto il profumo dei frutti autunnali.
Originaria delle zone appenniniche dove le noci erano facilmente reperibili, questa torta era spesso servita nelle case di campagna come dessert delle feste, o a colazione con una tazza di latte appena munto.
Oggi, è tornata protagonista grazie al suo equilibrio tra gusto rustico e dolcezza naturale. Le noci, oltre a regalare aroma e croccantezza, apportano grassi buoni, proteine vegetali, calcio e vitamina E. Un’ottima scelta per chi vuole concedersi un dolce fatto in casa senza rinunciare al benessere.
Ingredienti (per uno stampo da 22 cm)
- 180 g di farina 00
- 150 g di noci sgusciate
- 120 g di burro morbido (oppure 80 ml di olio di semi per una versione light)
- 130 g di zucchero di canna
- 3 uova
- 8 g di lievito per dolci
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 1 pizzico di sale
- Zucchero a velo q.b. per la decorazione
Per una variante più golosa, puoi aggiungere 50 g di gocce di cioccolato fondente o farcire la torta con crema al mascarpone.
Per una versione più leggera, sostituisci lo zucchero con eritritolo o dolcificante naturale e riduci la quantità di burro.
Procedimento
- Prepara le noci: sguscia i gherigli e frullali a impulsi in un mixer fino a ottenere una granella fine ma non oleosa.
- Monta il burro con lo zucchero (o l’olio con lo zucchero se preferisci la variante light) fino a ottenere una crema chiara e soffice.
- Incorpora le uova, una alla volta, continuando a montare finché l’impasto risulta omogeneo.
- Aggiungi le noci tritate e mescola delicatamente con una spatola per distribuirle in modo uniforme.
- Profuma con la cannella e unisci la farina setacciata con il lievito e un pizzico di sale. Amalgama fino a ottenere un composto cremoso ma non liquido.
- Versa l’impasto in uno stampo da 22 cm rivestito con carta da forno e livella la superficie.
- Cuoci in forno statico preriscaldato a 180°C per circa 40 minuti. Verifica la cottura con uno stecchino: se esce asciutto, la torta è pronta.
- Lascia raffreddare completamente, poi spolverizza con zucchero a velo prima di servire.
Quando e come gustarla
La torta alle noci è un dolce che sa di casa: ottima a colazione con una bevanda calda o a merenda, accompagnata da un tè speziato o una tisana al miele. Servita con panna montata o crema alla vaniglia, si trasforma in un dessert raffinato per il dopocena.
Grazie alla sua consistenza umida, si conserva perfettamente per 3–4 giorni sotto una campana di vetro, mantenendo intatto tutto il suo profumo.
Un piccolo segreto
Per un sapore ancora più intenso, tosta leggermente le noci in padella per pochi minuti prima di tritarle: rilasceranno gli oli essenziali e daranno al dolce un aroma irresistibile.
Società
Furti sui treni: tutte le nuove tecniche dei ladri e gli avvertimenti della Polizia ferroviaria
Furti e borseggi sui treni sono in costante aumento e i ladri utilizzano tecniche sempre più ingegnose. Dai diversivi creati con monetine al sistema del “bagaglio matrioska”, i passeggeri diventano spesso vittime inconsapevoli. Gli ultimi episodi – incluso quello che ha coinvolto il deputato Matteo Richetti – mostrano un fenomeno ormai quotidiano e diffuso.
I furti sui treni non sono più episodi sporadici, ma un fenomeno strutturale che coinvolge quotidianamente pendolari, turisti e viaggiatori in tutto il Paese. L’ultimo caso, diventato pubblico perché ha colpito un volto noto della politica, è quello di Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, che durante un viaggio Brescia–Roma si è visto sottrarre due bagagli. Un incidente che per gli operatori del settore non ha nulla di eccezionale: ciò che sorprende non è l’episodio in sé, ma la frequenza con cui simili situazioni si verificano ormai su molti convogli.
Come confermano gli esperti della Polizia ferroviaria, i ladri agiscono con estrema rapidità e con schemi ben collaudati. Non si tratta di criminali improvvisati, ma spesso di gruppi organizzati che monitorano i passeggeri, studiano le loro abitudini e sfruttano ogni piccolo momento di distrazione.
La mappa dei furti: tra stazioni e carrozze
«È un fenomeno criminale odioso con cui ci confrontiamo ogni giorno: nelle stazioni, sui treni e persino nelle aree esterne», spiega a Adnkronos Nunzio Trabace, dirigente del secondo settore della Polizia ferroviaria della Lombardia.
La Polfer distingue due grandi contesti:
1. Le stazioni, dove agiscono soprattutto borseggiatrici esperte nel cogliere l’attimo giusto, ovvero un portafoglio che spunta dalla tasca, uno smartphone appoggiato sulla valigia o un passeggero carico di bagagli.
2. I convogli in movimento, dove entrano in gioco gruppi composti da tre o quattro persone, coordinate con auricolari e telefoni.
La logica è semplice: confondersi tra i viaggiatori, individuare il bersaglio e colpire nel momento di maggiore vulnerabilità, spesso quando il treno rallenta per entrare in stazione.
Il metodo “monetine” e gli altri trucchi più diffusi
Il trucco della monetina lanciata a terra è uno dei più comuni: un complice fa cadere alcune monete vicino alla vittima o gliele tende come se appartenessero a lui. Mentre il passeggero si china o si distrae, un altro criminale afferra la borsa o lo zaino riposto sopra o accanto al sedile.
Un’altra strategia frequente è la richiesta di informazioni: indicazioni sul posto a sedere, sui binari o sul bagaglio a mano. Basta qualche secondo per distogliere lo sguardo dal proprio trolley e perderlo.
I criminali più organizzati utilizzano anche il sistema del “bagaglio matrioska”: ne sistemano uno ingombrante vicino alla valigia della vittima per rallentare eventuali reazioni e creare confusione durante la fuga. In alcuni casi nascondono la refurtiva in un’altra valigia vuota che portano con sé per sembrare passeggeri come gli altri.
Le bande agiscono spesso in quattro: due controllano l’ingresso dei passeggeri al vagone, mentre gli altri due eseguono il furto. La scelta della vittima non è mai casuale: «Puntano sui bagagli più vistosi, quelli che suggeriscono un contenuto di valore», precisa Trabace.
I momenti più pericolosi
La maggior parte dei furti avviene nelle fasi più caotiche del viaggio:
- salita e discesa dei passeggeri,
- ingresso o uscita dalla stazione,
- cambi di carrozza,
- soste brevi, quando i ladri approfittano di porte aperte e affollamenti.
In questi momenti cala inevitabilmente l’attenzione e i criminali ne approfittano per colpire e allontanarsi prima che la vittima si accorga del furto.
Le raccomandazioni della Polfer
Per prevenire i furti, le forze dell’ordine consigliano alcune precauzioni di base ma molto efficaci:
- tenere sempre sott’occhio il bagaglio, preferendo valigie ridotte e zaini da tenere vicino;
- non lasciare oggetti di valore in vista;
- evitare di allontanarsi dal posto durante le soste;
- diffidare di chi crea distrazioni, dà indicazioni non richieste o si avvicina troppo;
- in caso di sospetti, avvisare immediatamente il personale ferroviario o la Polfer.
Un’attenzione costante, soprattutto nei momenti più caotici, può ridurre drasticamente il rischio di furti.
Un fenomeno in crescita, ma contrastato
Grazie ai controlli intensificati e all’azione coordinata della Polizia ferroviaria, negli ultimi anni molte bande specializzate sono state identificate e arrestate. Tuttavia, l’enorme volume di passeggeri e la naturale mobilità dei treni rendono difficile un controllo totale del fenomeno.
Per questo, prevenire resta la strategia più efficace: conoscere le tecniche utilizzate dai ladri e mantenere alta la soglia di attenzione significa proteggere i propri effetti personali e rendere più sicuro il viaggio per tutti.
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