Connect with us

Mistero

C’era il fantasma di Lady D al funerale della Regina Elisabetta?

Una misteriosa frase pronunciata durante la trasmissione dei funerali della Regina Elisabetta II scatena teorie e sospetti.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Il 19 settembre 2022, durante i solenni funerali di Stato della regina Elisabetta II, il mondo ha assistito a un evento straordinario. Duemila ospiti presenti nell’Abbazia di Westminster e circa quattro miliardi di persone collegate da tutto il pianeta hanno seguito le esequie della sovrana. Tuttavia, l’atmosfera di riverenza e tristezza è stata bruscamente interrotta da un momento di inquietante mistero.

    Una voce d’oltretomba?

    Mentre la bara della Regina veniva trasportata dall’Abbazia alla Cappella di St. George a Windsor, gli spettatori di ITV News hanno udito una voce femminile fuori campo pronunciare le parole: “La morte è irreversibile… Il fatto che lei sia in trappola”. Queste frasi, pronunciate con un tono rauco e inquietante, hanno immediatamente catturato l’attenzione del pubblico, generando una miriade di teorie e speculazioni sui social media.

    Pochi secondi agghiaccianti

    Il brevissimo frammento audio è diventato virale, con molti che hanno attribuito la voce al fantasma di Lady Diana, ritenendo che fosse un messaggio dall’aldilà. Alcuni utenti hanno commentato con teorie suggestive, come quella di Jedi Werewolf, che ha scritto: “È il fantasma di Lady Diana che vuole farci sapere che la Regina non tornerà mai più ed è bloccata in un girone infernale”.

    Ma è davvero LadyD?

    Nonostante queste teorie spettrali, la spiegazione più probabile, come suggerito dal Daily Star e da The National, è che la voce apparteneva a un’ospite di ITV. Durante la diretta, questa donna avrebbe fatto delle considerazioni credendo che il suo microfono fosse spento, oppure le sue parole sarebbero state intercettate dal microfono aperto dei presentatori. Una spiegazione banale per un momento che, nel contesto solenne del funerale, ha assunto un’aura di mistero e inquietudine.

    La scena ha suscitato un misto di curiosità e paura, con alcuni spettatori che hanno trovato le frasi particolarmente disturbanti. Phillip Byrne ha commentato: “È terrificante”, mentre Cheryl ha aggiunto: “Non dormirò stanotte”. Questi commenti riflettono l’effetto che un momento così insolito può avere sul pubblico, soprattutto durante un evento così carico di emozione come il funerale di una regina.

    Il Daily Star ha cercato di far luce su questo mistero, indicando che l’incidente era probabilmente un semplice errore tecnico, senza alcuna intenzione maliziosa o sovrannaturale. Tuttavia, la scelta di non commentare ufficialmente da parte di ITV ha lasciato aperta la porta a ulteriori speculazioni.

    La seconda parte della frase, “il fatto che lei sia in trappola”, rimane particolarmente ambigua e incomprensibile. Mentre la prima parte, “la morte è irreversibile”, potrebbe essere semplicemente un’osservazione ovvia, il contesto in cui è stata pronunciata e l’atmosfera del momento hanno amplificato l’effetto misterioso delle parole.

      Mistero

      Madonna di Medjugorje, un miracolo di business con “apparizioni” comprese nel prezzo

      Il Vaticano non mette la mano sul fuoco sulle apparizioni della Madonna a Medjugorje né sugli eventi soprannaturali. L’unico miracolo confermato sembra essere il suo inarrestabile business.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        In ordine di tempo le ultime notizie di cronaca che interessano la Madonna di Medjugorje sono di segno opposto. O meglio una riguarda il business, l’altra la Fede. La prima la si trova su tutti i giornali da alcune settimane. E coinvolge i pellegrini. O meglio il business economico che ne deriva. Sempre più spesso a loro si vendono pacchetti di soggiorno all inclusive, come piace scrivere alle agenzie di viaggio per ingolosire l’acquirente. E così si scopre che, in questo caso, i devoti alla Madonna di Medjugorje oltre al trasferimento, vitto e alloggio pagano anche l’apparizione della Madonna. Tutto incluso nel prezzo. Sì sì avete letto bene. Si da per certo che la Madonna apparirà a loro tra una preghiera e l’altra. Tra il pranzo e la cena. Chi offre di più?

        Ma per fortuna c’è chi punta tutto sulla Fede

        La seconda notizia riguarda la Fede e ce la fornisce un imprenditore illuminato. Più precisamente Enzo De Simone titolare della Sbf Tubi di Leinì, alle porte di Torino. E cosa mi inventa il De Simone? L’imprenditore ha scelto di offrire ai suoi dipendenti un benefit aziendale insolito. Ovvero viaggi gratuiti a Medjugorje. Una scelta “apparsa” nei sogni di De Simone dopo aver attraversato una difficile fase personale e una profonda conversione religiosa. Ed è per questi motivi che ha deciso di condividere la sua ritrovata fede anche in fabbrica. “Quelli che sono tristi e che hanno problemi me li porto con me“, ha deciso riferendosi ai pellegrinaggi che organizza per i lavoratori. Il suo obiettivo? Offrire non solo un supporto lavorativo, ma anche spirituale, creando un ambiente che favorisca la serenità interiore attraverso questi viaggi di Fede.

        Una ritualità che ormai nessun mette in discussione

        Voi capite che credere o non credere a questo punto poco conta. Soprattutto per quelli che a Medjugorje ci vivono e prosperano. Medjugorje, con tutto il carico pesante che si porta dietro, dalla Fede dei pellegrinaggi, al business dei turisti, alle speculazioni, è entrato a fare parte della nostra Storia con la S maiuscola. Qualcuno di voi metterebbe in dubbio la Madonna di Lourdes? Certo che no. E quindi…Tutti a Medjugorje dove ogni cosa si paga cash senza lasciare traccia elettronica. Ora, poi, che il Vaticano ufficialmente ha ipotizzato che lì di certo “qualcosa succede“, chi lo ferma più il business della Gospa di Medjugorje. Ma soprattutto chi ferma più la moltitudine dei pellegrini credenti disposti a pagare per vedere la Madonna?

        Con il viatico del Vaticano ora la Gospa ha la strada spianata

        Medjugorje è il piccolo paese dell’Erzegovina dove da ben 34 anni la Madonna (Gospa in croato) scende ogni giorno sulla terra. Guarigioni fisiche ma soprattutto spirituali accompagnano la presenza di Maria in questo luogo. Dalle prime apparizione qualche settimana fa in una nota del Dicastero per la dottrina della Fede, il Vaticano ha autorizzato ufficialmente il culto pubblico della Madonna. E i fedeli sono autorizzati a dare a questo fenomeno “in forma prudente” la loro adesione. “Non abbiamo una certezza che siano messaggi della Madonna“, dice in sintesi il Vaticano in ogni modo in questi anni intorno ai presunti veggenti si sono verificati fenomeni positivi.

        Un indotto di 100 milioni l’anno

        Intorno alla Gospa girano 3 milioni di fedeli all’anno con un indotto di 100 milioni tra ristoranti, alberghi, ristoranti, taxi ufficiali e ufficiosi e negozi di souvenir. E pensare che nel 1981 intorno al paese erano solo campi e montagne e si viveva di pastorizia. Oggi gli alberghi sono ovunque. E quasi ogni giorno aprono nuovi canteri. Una volta si affittavano solo stanze per ospitare i pellegrini. Ma anno dopo anno, affitta oggi affitta domani quelle stanze sono diventati, appartamenti, poi palazzi e poi alberghi e resort con piscina.

        Case, palazzi, ville e resort

        In paese risiedono circa 300 abitanti ma le strutture ricettive sono ormai centinaia Dagli hotel tradizionali alle ville case vacanze con prezzi che variano dai 170 a 500 euro a notte per persona. Insomma Mudjugorie è diventata la Montecarlo della Bosnia Erzegovina dove chi può specula. La veggente Ivanka Ivanković- Elez allora quindicenne, e Mirjana Dragičević-Soldo, sedicenne, le prime due ragazze che quel 24 giugno 1981 passeggiando ai piedi della collina del Podbrdo alle quattro del pomeriggio, avrebbero intravisto una figura femminile con in braccio il bambino Gesù su una piccola nube, in questi decenni apparizione dopo apparizione hanno costruito imperi immobiliari e non solo. Così come gli altri quattro ragazzi di allora Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Ivan Ivankovic e Milka Pavlovic, a cui era apparsa, oggi trascorrono una vita agiata e risiedono in case fuori città e hanno avviato attività economiche. Nulla da eccepire.

          Continua a leggere

          Mistero

          Gli Hobbit esistevano davvero ma non nella Contea del Signore degli Anelli. Dove? In Indonesia

          Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni nelle ricerche archeologiche e antropologiche il mistero dell’Homo floresiensis rimane avvolto da un velo di fascino.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

            L’isola indonesiana di Flores continua a stupire gli scienziati con i suoi misteri evolutivi. Negli ultimi anni, questo luogo remoto è diventato famoso per aver ospitato una specie umana di dimensioni ridotte, soprannominata “hobbit” per la sua somiglianza con le creature immaginarie create da J.R.R. Tolkien. L’Homo floresiensis, questo il suo nome scientifico, ha affascinato il mondo con la sua storia e le sue caratteristiche uniche.

            Un frammento di osso diventa una grande scoperta

            Recenti ricerche hanno portato alla luce una scoperta sensazionale che riscrive parte di ciò che sappiamo sull’Homo floresiensis. Un frammento di omero, risalente a ben 700.000 anni fa, è stato classificato come appartenente a uno dei primi rappresentanti di questa specie. La cosa più sorprendente è che questo osso è ancora più piccolo di quelli precedentemente attribuiti all’Homo floresiensis. “Questo omero adulto di 700.000 anni non è solo più corto di quello dell’Homo floresiensis, ma è anche il più piccolo osso del braccio conosciuto tra i reperti fossili di ominidi in tutto il mondo“, afferma l’archeologo Adam Brumm della Griffith University in Australia.

            Un’evoluzione verso la miniatura

            Analisi approfondite hanno confermato che l’osso apparteneva a un individuo adulto. Ciò significa che gli antenati dell’Homo floresiensis erano di dimensioni corporee molto ridotte, ben oltre quanto si pensasse in precedenza. Questa scoperta suggerisce un processo evolutivo che ha portato a una progressiva miniaturizzazione di questa specie, un fenomeno noto come nanismo insulare, spesso osservato in animali isolati su isole.

            Le cause di un nanoismo estremo

            Le ragioni di questo nanoismo estremo sono ancora oggetto di dibattito tra gli scienziati. Alcuni ipotizzano che l’isolamento geografico e la limitata disponibilità di risorse abbiano favorito lo sviluppo di individui più piccoli, in grado di sopravvivere meglio in un ambiente con risorse scarse. Altri, invece, suggeriscono che fattori genetici intrinseci alla popolazione abbiano accelerato questo processo evolutivo.

            Un puzzle ancora da completare

            La scoperta di questo nuovo frammento fossile solleva ulteriori interrogativi sulla storia evolutiva dell’Homo floresiensis. Chi erano questi piccoli ominidi? Da dove provenivano? Come si sono adattati all’ambiente insulare? Queste sono solo alcune delle domande a cui gli scienziati stanno cercando di rispondere.

              Continua a leggere

              Mistero

              Il bambino di ghiaccio: un mistero di 17.000 anni svelato dal DNA

              Le Università di Firenze, Bologna e Siena hanno realizzato uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications su un bambino vissuto 17 mila anni fa.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Un team internazionale di ricercatori, guidato dalle Università di Firenze, Bologna e Siena, ha sequenziato il DNA completo di un bambino rinvenuto nel sito archeologico di Grotta delle Mura, a Monopoli (Italia). Risalente a circa 17.000 anni fa, questo individuo rappresenta uno dei più antichi genomi umani sequenziati in Europa meridionale. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha permesso di ricostruire dettagliatamente le caratteristiche biologiche dell’individuo e di fornire nuove informazioni sull’evoluzione genetica delle popolazioni umane nel Paleolitico superiore.

                Ricostruire la storia genetica italica

                L’analisi paleogenomica sta rivoluzionando la nostra comprensione delle origini dell’uomo moderno e delle dinamiche evolutive delle popolazioni antiche. In questo contesto, lo studio di resti umani provenienti da siti archeologici italiani rappresenta un tassello fondamentale per ricostruire la storia genetica della Penisola.

                Che cos’è il genoma umano?

                Il genoma è quell’insieme del patrimonio genetico che caratterizza ogni organismo vivente. Le informazioni genetiche risiedono nella sequenza del DNA (contenuto nel nucleo delle cellule sotto forma di cromosomi), la quale risulta dalla disposizione lineare di quattro molecole differenti, i nucleotidi o basi.

                Quali metodi hanno utilizzato i ricercatori

                I ricercatori hanno condotto un’analisi multidisciplinare su un campione osseo proveniente da Grotta delle Mura, combinando tecniche di paleoantropologia, paleogenomica, paleoistologia dentale e geochimica. Il genoma nucleare è stato sequenziato ad alta copertura, consentendo l’analisi di varianti genetiche associate a tratti fenotipici come il colore della pelle, dei capelli e degli occhi.

                La bellezza del bimbo di Monopoli: pelle scura e occhi azzurri

                L’analisi del genoma ha rivelato che l’individuo di Grotta delle Mura era un maschio con la pelle scura, i capelli ricci e gli occhi azzurri. L’età al momento della morte, stimata attraverso l’analisi dello sviluppo dentale, era di circa 16 mesi. Le analisi filogenetiche hanno collocato questo individuo all’interno di un gruppo genetico affine alle popolazioni dell’Eurasia occidentale, suggerendo complessi processi migratori e di mescolamento genetico durante il Paleolitico superiore.

                Il fantastico mondo delle variabili genetiche

                I risultati di questo studio offrono nuove e importanti informazioni sull’evoluzione genetica delle popolazioni umane in Italia durante il Paleolitico superiore. La presenza di un individuo con caratteristiche fenotipiche simili a quelle delle popolazioni africane suggerisce complessi processi di adattamento e selezione naturale in risposta a diversi ambienti. Inoltre, l’analisi del genoma ha permesso di identificare nuove varianti genetiche associate a tratti fenotipici specifici, contribuendo ad ampliare le nostre conoscenze sulla variabilità genetica umana.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù