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Creuza de ma, capolavoro di De Andrè, esce in versione napoletana

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    Un grande intenditore di musica come l’ex leader dei Talking Heads lo definì «il disco più importante della world music. E se l’ha detto David Byrne c’è da starne sicuri. Sicuramente “il più coraggioso”, come riconosce la stessa Dori Ghezzi, partendo proprio da una scelta, anzi da una serie di scelte insensate e geniali, unico modo per far nascere i capolavori.

    Con il fondamentale aiuto di Mauro Pagani

    Parlo di Crêuza de mä, disco di Fabrizio De Andrè scritto a 4 mani con l’ex PFM Mauro Pagani. Eh sì… perchè va dato a Cesare il suo: Pagani, raffinato musicista senza frontiere, tecniche e geografiche. E’ lui a compilare tutti gli spartiti e gli arrangiamenti delle sette canzoni dell’album, suonando buona parte degli strumenti e sovrapponendo la voce nei cori, saccheggiando suoni, ritmi, strumenti e melodie dell’Africa e del vcino Oriente mediterraneo.

    Il gruppo dei napoletani

    A 30 anni da quella pietra miliare alcuni musicisti reinterpretano le canzoni del celebre disco del cantautore genovese scomparso nel 1999, riproponendole in un altro idioma: quello napoletano. Sono Teresa De Sio, Francesco Di Bella, Gerardo Balestrieri, Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico, Maldestro, Nando Citarella e Nuova Compagnia di Canto Popolare. Protagonisti di questa nuova versione dell’opera che, in origine, è scritta e cantata in genovese antico. Il titolo è “’Na strada ’mmiez ’o mare – Napoli per Fabrizio De André”.

    Sul palco nel 2015, ora in cd

    Arriva a più di trent’anni dall’uscita dell’originale, nascendo da un’operazione datata quasi un decennio fa. L’intero album è stato tradotto in napoletano per due concerti che si tennero nel cortile del Maschio Angioino il 14 e il 15 settembre del 2015. Ora, in occasione del quarantennale dell’uscita discografica dell’album di Faber (e di Pagani…), ciò che venne registrato a Napoli in quell’occasione targata 2015 viene pubblicato su CD da Nota.

    L’intuizione di teresa De Sio

    L’intuizione di tradurre in napoletano Crêuza de mä, è stata della cantautrice napoletana Teresa De Sio, autrice di album come Sulla terra sulla luna (1980), Ombre rosse (1991) e dei più recenti Tutto cambia (2011) e Teresa canta Pino (2017). Proprio nel sopracitato Tutto cambia, la cantante aveva ripreso Crêuza de mä traducendola in napoletano. Assecondando quella intuizione, lo scrittore e giornalista musicale Annino La Posta ha avuto la brillante idea di estendere quel processo linguistico all’intera tracklist del disco di Fabrizio De Andrè.

    Un ricordo anche per Dario Zigiotto

    Un’operazione, quella di traduzione dal dialetto ligure a quello napoletano, che ha fatto emergere, prima di tutto, quanto questi due vernacoli siano compatibili tra loro. Dimostrando anche come l’arricchimento musicale conferito dal napoletano alla fonetica delle canzoni rappresenti un plus notevole, senza nulla togliere ai brani originali. L’idea è stata poi condivisa con il recentemente scomparso Dario Zigiotto (eravamo amici e di lui conservo un ricordo dolcissimo, persona garbata ed estremamente competente), collaboratore di artisti come Enzo Jannacci, Ivano Fossati e dello stesso De André, nonché organizzatore di eventi e di festival molto importanti, come quello di Villa Arconati a Castellazzo di Bollate (MI). Coinvolta naturalmente anche la Fondazione De André (la cui Presidente, Dori Ghezzi, si è resa disponibile come consulente del progetto) e il Club Tenco.

    Tutti i brani

    1 – Teresa De Sio – ’Na strada ’mmiezz’o mare (Crêuza de mä)


    2 – Francesco Di Bella – Jamina (Jamìn-a)

    3 – Gerardo Balestrieri – Sidòne (Sidùn)

    
4 – Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico – Sinan Capudan Pascià (Sinàn Capudàn Pascià)


    5 – Maldestro – ’A pittima (Â pittima)

    
6 – Nando Citarella – ’A dummeneca (Â duménega)

    
7 – Fausta Vetere e Corrado Sfogli – Nccp – Da chella riva (D’ä mê riva)

      Cronaca

      Padova, la casa occupata diventa un incubo: dalla prenotazione alla rissa legale

      Un B&B trasformato in campo profughi abusivo, la denuncia del proprietario travolto dalla legge degli occupanti. La vicenda ha del surreale: serrature scassinate, furto di energia e violenza in un condominio tranquillo.

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        Un sogno di affitto trasformato in un incubo. L.S. racconta la disavventura che ha visto la sua casa invasa da una famiglia che si è rifiutata di andarsene, minacciando il proprietario e facendo esplodere le tensioni con i vicini.

        Un semplice appartamento alla periferia di Padova, trasformato in un B&B intimo e ben arredato, dove ogni dettaglio era stato pensato per accogliere i turisti. Un sogno di investimento che per L.S., il proprietario, si è presto trasformato in un incubo senza fine. La sua casa, situata in via Pontevigodarzere, avrebbe dovuto offrire a turisti di passaggio qualche giorno di relax a Padova. Ma non appena la casa è stata messa in affitto su piattaforme online, i problemi sono iniziati.

        A settembre, dopo aver recentemente ristrutturato l’appartamento di settanta metri quadrati, L.S. ha aperto le porte del suo B&B, chiamato “La Mansarda”, a turisti in cerca di un posto dove pernottare. Inizialmente tutto sembrava procedere per il meglio: prenotazioni regolari, ospiti cordiali, tutto sotto controllo. Fino a metà ottobre, quando una coppia di turisti provenienti da Trento ha prenotato il suo appartamento per quattro giorni.

        Un comportamento sospetto e l’inizio dell’incubo
        «Quando sono arrivati sembravano una famiglia normale, racconta L.S., ci hanno detto che erano in città per una breve visita». Ma dopo i quattro giorni previsti, invece di lasciare la casa, i due hanno cominciato a fare resistenza. «Hanno pagato la quota stabilita, ma non mostravano segni di volersene andare», continua il proprietario. «Quando abbiamo chiesto loro di lasciare l’appartamento, sono iniziati i problemi. Ci hanno minacciato, dicendo che avevano deciso di “occupare” la casa. E uno di loro ha anche detto di essere “zingaro” e che la legge sarebbe stata dalla loro parte». Una frase che ha spinto L.S. a denunciare l’accaduto ai carabinieri.

        L’occupazione che diventa una minaccia
        Le forze dell’ordine si sono presentate prontamente, cercando di convincere la coppia a lasciare l’appartamento. Ma la situazione si è rapidamente complicata. I vicini hanno notato una strana affluenza di persone, anche bambini, e dopo qualche giorno la casa si è trasformata in una sorta di rifugio per numerosi parenti. Un tentativo di sgombero, durato ore, ha avuto successo solo temporaneamente. Infatti, pochi giorni dopo, i due sono tornati, scassinando la serratura della porta e riprendendo il controllo della casa. Non solo: la coppia si è anche allacciata abusivamente alle utenze di luce, acqua e gas del condominio, aggravando ulteriormente la situazione.

        Le forze dell’ordine bloccate dalla burocrazia
        La situazione nel palazzo è peggiorata drasticamente. I vicini raccontano di continui rumori notturni, feste improvvisate, e un via vai incessante di persone. «La notte non si riesce più a dormire, è diventato insopportabile», affermano alcuni residenti. «Ci sono anche bambini, e la casa è ormai un campo di battaglia». L.S. ha dovuto cambiare la serratura per proteggere la sua proprietà, ma il danno era ormai fatto. «Abbiamo capito che non era una situazione facile», ammette, con un evidente senso di frustrazione.

        Nonostante le continue denunce, il proprietario si è scontrato con la dura realtà della burocrazia. Le forze dell’ordine hanno spiegato che, senza un ordine di sgombero emesso dalla Procura, non potevano intervenire direttamente. E mentre la situazione si trascinava, i vicini continuavano a vivere nel timore di nuove tensioni e pericoli. Il loro senso di impotenza è palpabile, poiché i loro consumi di energia sono aumentati a causa degli abusi e la convivenza è diventata intollerabile.

        Ora, la comunità di Padova è preoccupata. I residenti chiedono l’intervento dei servizi sociali per cercare di risolvere la situazione, augurandosi che le persone coinvolte possano trovare una soluzione migliore. Tuttavia, la speranza sembra appesa a un filo sottile, mentre il legame tra legge, giustizia e burocrazia appare sempre più fragile. L’incubo di L.S. e dei vicini continua, mentre l’appartamento di via Pontevigodarzere è diventato un simbolo di una situazione che potrebbe accadere a chiunque.

        Foto cover – Repertorio dal websequestro immobile

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          Gossip

          Serena Enardu e Pago: ancora insieme o è l’ultima volta?

          La coppia più chiacchierata del gossip italiano torna a far parlare di sé. Serena Enardu, Pago e la loro storia d’amore fatta di alti e bassi. Ma saranno ancora insieme

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            La storia d’amore tra Serena Enardu e Pago è un vero e proprio romanzo a puntate, fatto di passioni, tradimenti, riconciliazioni e nuove separazioni. Dopo anni di alti e bassi, la coppia torna a far parlare di sé, ma saranno ancora insieme? O assisteremo a un nuovo capitolo della loro tormentata relazione?

            Una storia fatta di alti e bassi
            La storia tra Serena e Pago è iniziata nel 2019, quando entrambi partecipavano a Temptation Island Vip. Nonostante le difficoltà iniziali, i due sono riusciti a ritrovarsi e a riaccendere la passione.

            Nel corso degli anni, la coppia è stata protagonista di numerosi reality show, tra cui il Grande Fratello Vip, dove hanno vissuto momenti di grande intensità emotiva. Le loro vicende sentimentali sono state spesso al centro del gossip, con i fan che hanno seguito con trepidazione ogni loro passo.

            Un amore sotto i riflettori

            La relazione tra Serena e Pago è sempre stata sotto gli occhi del pubblico, grazie alla loro partecipazione a numerosi programmi televisivi e alla loro presenza sui social media. Questa esposizione mediatica ha contribuito a rendere la loro storia ancora più affascinante e complessa.

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              Gossip

              Aurora Ramazzotti dice sì: nozze in vista con Goffredo Cerza

              La coppia più amata del web si unirà in matrimonio. Aurora Ramazzotti ha accettato la romantica proposta di Goffredo Cerza a Londra, nel luogo dove si sono innamorati.

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                La notizia ha fatto il giro del web: Aurora Ramazzotti e Goffredo Cerza convoleranno a nozze. La figlia di Michelle Hunziker ha annunciato sui social di aver accettato la romantica proposta di matrimonio del compagno.

                La proposta è arrivata durante un weekend a Londra, nella magica atmosfera del Winter Wonderland. A bordo della ruota panoramica, Goffredo Cerza si è inginocchiato davanti ad Aurora, chiedendole di sposarlo. La risposta della futura sposa è stata un sì emozionatissimo.

                “2024-2018. Ho detto sì nel posto in cui ci siamo innamorati. Ti amo per sempre”, ha scritto Aurora sui social, condividendo con i suoi follower la gioia di questo momento indimenticabile.

                La coppia, insieme dal 2018, ha sempre mostrato una grande affinità e un profondo amore. La nascita del piccolo Cesare ha consolidato ulteriormente il loro legame, rendendoli una delle famiglie più amate del mondo del web.

                La notizia delle nozze ha commosso i fan della coppia, che da sempre li sostengono e li ammirano per la loro semplicità e autenticità. Aurora e Goffredo sono considerati una coppia “alla portata di tutti”, capace di trasmettere un’immagine di famiglia felice e serena.

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