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Moda

Vestiti vintage: perché sono un patrimonio da valorizzare (e indossare)

Unici, originali e pieni di charme, i vestiti vintage conquistano i guardaroba di chi cerca uno stile personale e inconfondibile.

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    In un’era dominata dal fast fashion, gli abiti e accessori second hand offrono una via di fuga per personalizzare il proprio look in modo sostenibile. Negli ultimi anni, i negozi vintage, mercatini dell’usato e shop online sono fioriti, rendendo il vintage il protagonista indiscusso del fashion. Ma cosa si intende per abbigliamento vintage? Sono capi prodotti da almeno 20 anni, non oltre i 100, caratterizzati da design e manifattura di alta qualità.

    Il fascino del passato

    Il vintage nasce nel secondo dopoguerra, spinto dalle sottoculture giovanili, e si sviluppa negli anni ’60 e ’70 grazie alla cultura hippie. Negli ultimi due decenni del XX secolo, lo stile vintage si afferma definitivamente, con celebrità come Lady Diana che indossano abiti vintage, contribuendo a renderlo popolare.

    Un’alternativa sostenibile

    Il vintage fashion non si limita ai capi iconici come il tubino nero Givenchy di Audrey Hepburn, ma comprende anche abiti meno conosciuti ma altrettanto preziosi. Questo stile è particolarmente apprezzato dalla Gen Z e dai Millennials, che lo vedono come un’alternativa al fast fashion inquinante e poco etico.

    Vintage e sostenibilità

    Il dialogo tra il vintage e il futuro è più che mai aperto: questi abiti unici, etici e sostenibili sono un patrimonio da indossare per promuovere l’economia circolare, riducendo l’impatto ambientale della moda. Acquistare capi vintage significa scegliere prodotti di qualità e durevoli, contribuendo a spezzare la catena del fast fashion e aderendo a un mercato virtuoso e responsabile.

    Lunga vita al vintage, un mondo di abiti e accessori che raccontano storie passate e che continueranno a far parte della nostra storia futura.

      In primo piano

      Kim Kardashian ai LACMA 2024: il look da “femme fatale” e l’omaggio a Lady Diana

      Kim Kardashian incanta con un look audace e un tributo a Lady Diana con un abito sexy e un gioiello storico rendendo omaggio a Lady D con la croce di Attallah

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        Kim Kardashian non smette mai di far parlare di sé, e la sua presenza ai LACMA Art + Film Gala 2024 non ha fatto eccezione. La celebre socialite e imprenditrice ha scelto di partecipare all’evento di gala, sostenuto da Gucci, con un look audace che ha catturato tutti i riflettori. Ma non solo il suo abito è stato protagonista: durante la serata, Kim ha fatto anche un omaggio a un’icona della moda e della cultura, Lady Diana, sfoggiando un gioiello che ha fatto la storia.

        Il look sexy e sofisticato di Kim Kardashian
        Per l’evento di Los Angeles, Kim ha indossato un abito lungo bianco, dalla linea fasciante e super seducente, che lasciava intravedere la sua silhouette perfetta.

        La croce di Attallah è il gioiello di Lady Diana
        La croce di Attallah, che Kim Kardashian ha indossato per la serata, è un vero e proprio pezzo di storia. Questo gioiello, un tripudio di oro, argento, ametiste e diamanti per un totale di 5,25 carati, è stato indossato dalla Principessa Diana solo una volta in pubblico, nel lontano 1987, durante un evento benefico di raccolta fondi a favore della salute delle donne. La croce fu acquistata da Kim Kardashian lo scorso gennaio all’asta per quasi 200.000 dollari, un acquisto che ha suscitato grande attenzione nei media. La socialite ha così reso omaggio a Diana, sfoggiando questo gioiello unico durante un evento che celebra l’arte e il cinema.

        La croce, che unisce elementi gotici e rinascimentali, apparteneva a Naim Attallah, all’epoca amministratore delegato di Asprey & Garrard, il rinomato brand di lusso britannico.

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          Lifestyle

          Bella, simpatica, intelligente e… inesistente. Le influencer virtuali create dall’AI ci prendono in giro!

          Le influencer virtuali rappresentano una nuova frontiera nel marketing e nella comunicazione digitale.

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            Le influencer virtuali stanno rivoluzionando il mondo del marketing digitale, portando bellezza e fascino senza essere reali. I nomi come Francesca, Aitana ed Emily potrebbero far pensare a modelle reali, in carne e ossa. In realtà sono creazioni di ingegneri informatici. Costruite ad arte queste figure digitali stanno guadagnando popolarità per la loro capacità di soddisfare le esigenze delle aziende a costi ridotti – quasi a zero. E in più con una disponibilità senza pari rispetto alle influencer in carne e ossa.

            Quanto vale il business

            In Italia, si stima che circa tre milioni di utenti seguano influencer virtuali senza sapere che non sono persone reali. Secondo HypeAuditor, le modelle virtuali generano un engagement tre volte superiore rispetto alle influencer reali, rendendole estremamente appetibili per le aziende. Negli ultimi anni, infatti, le top model create dall’intelligenza artificiale sono state richieste per campagne pubblicitarie, grazie ai costi contenuti (circa 10.000 dollari per post) e all’assenza di problematiche logistiche, trasferimenti, shooting, soggiorno, etc.

            Lil Miquela

            Star del web: da Lil Miquela a Aitana Lopez

            Lil Miquela è stata la pioniera delle influencer virtuali su Instagram. Creata a Los Angeles, questa modella virtuale ha rapidamente accumulato oltre 2,5 milioni di follower, interagendo con il suo pubblico come una vera star. Un altro esempio è Aitana Lopez, modella virtuale spagnola, che ha persino attirato l’attenzione di un noto attore sudamericano, ignaro della sua natura digitale.

            Aitana Lopez

            Francesca Giubelli: l’influencer virtuale made in Italy

            Anche l’Italia può vantare la sua influencer virtuale, Francesca Giubelli. Creata da tre giovani imprenditori italiani, Francesca è una modella che in occasione delle recenti elezioni europee ha espresso la necessità di andare a votare ispirando e stimolando gli italiani a partecipare alle votazioni. Un appello e un impegno che ha generato non poche polemiche e discussioni sull’etica e la legalità di usare una figura virtuale in politica.

            Francesca Giubelli

            Interrogativi etici e legali

            Sebbene offrano numerosi vantaggi, le influencer virtuali, quindi sollevano anche importanti interrogativi etici e legali. Con la continua evoluzione dell’intelligenza artificiale, sarà interessante osservare come queste figure influenzeranno non solo il marketing, ma anche altri settori come la politica e la società civile. “AridateceNaomi Campbell

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              Moda

              Il ritorno degli angeli di Victoria, tutte alucce piumate e sexy lingerie

              Dopo sei anni di stand-by il colosso americano della lingerie sexy torna ad allestire la sua annuale sfilata, un tempo anche uno dei programmi più attesi del palinsesto televisivo statunitense.

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                Victoria’s Secretv rompe gli indugi e torna a sfilare. Lo stimolo arriva dai social, nei quali qualche responsabile del marketing aziendale ha riscontrato come sui social i ventenni di oggi guardassero con nostalgia agli show del passato, postando foto e soprattutto video di quegli iconici défilé. E allora… eccoli accontentati! Con un’innovazione sostanziale perà: organizzando uno show come ai vecchi tempi ma riformulato per i giorni attuali. Niente più trasmissioni televisive maspazio sui social media e su Amazon Prime Video. Abbinando le statuarie modelle di ieri insieme a qualle attuali. Forse meno perfette ma altrettanto carismatiche.

                Non mancano le esibizioni live, tra passato e presente

                Considerazioni che hanno dato luogo a una sfilata organizzata in un capannone a Brooklyn qualche giorno fa. Con pochi spettatori presenti fisicamente – solo 900 i presenti accreditati – che sono nulla rispetto alle migliaia e migliaia di spettatori di un tempo. Su un aspetto la tradizione è stata rispettata: la presenza di esibizioni dal vivo, questa volta tutte al femminile. Apre la star del k-pop Lisa, che fa il suo ingresso in scena languidamente adagiata su una moto; a seguire la la sudafricana Tyla e come chiusura… la divina Cher, in total black. Poi spazio agli angeli: la prima è Gigi Hadid, in rosa, con le enormi ali sulle spalle che si aprono fino a riprodurre il logo del marchio. L’atmosfera che si respira surante lo show è a tratti soprannaturale. La sensazione – assicurano i fortunati spettatori – è quella di essere catapultati in un mondo quasi magico, animato da creature celesti, forse messaggeri divini.

                Tutti gli angeli in passerella

                Le modelle iconiche del brand si sono tutte, rispondendo “presente” alla chiamata di Victoria: Adriana Lima e Alessandra Ambrosio, Candice Swanepoel e la sorella di Gigi, Bella Hadid. In rappresentanza del nostro Paese pure Vittoria Ceretti e Maty Diba. E in omaggio alle pari opportunità… le trans modelle Alex Consani e Valentina Sampaio. Senza dimenticare le “divine” che non potevano certo risultare assenti per un evento del genere: Kate Moss (con sua figlia Lila), Tyra Banks, Carla Bruni ed Eva Herzigova.

                Ci sono pure le taglie forti

                In omaggio al concetto inclusivo di bellezza, presenti anche le top plus size. Tra loro Ashley Graham, una delle più acclamate della serata, Paloma Elsesser e Jill Kortleve. E con lori tornano a spuntareanche le proverbiali ali, simbolo degli show del marchio, in una versione semplificata rispetto alle passate edizioni. Come a dire… siamo qui e torniamo a volare sulle estremità della seduzione.

                Al passo coi tempi che cambiano

                Lo stylist Emmanuelle Alt ha curato tutti i look, che appaiono più moderni e al passo con i tempi. Ai piedi tutte e 52 le modelle le creazioni di René Caovilla: scarpe che sembrano gioielli, in grado di illuminare la passerella grazie ai cristalli Swarovski, perle e ricami preziosi. Modelli che esaltano la femminilità con grazia, rappresentando un perfetto mix di eleganza e artigianalità italiana. Tutto estremamente sexy, sembra quasi di essere in paradiso. Qui perà il sesso gli angeli lo possiedono, eccome…

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