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Lifestyle

Questa sera grigliata in giardino… Sì ma il barbecue ce l’hai?

Organizzare una grigliata tra amici è un’ottima idea per passare del tempo insieme all’aperto e gustare del buon cibo. Ecco una guida su cosa occorre per farlo nel migliore dei modi.

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    In estate chi ha un giardino è fortunato perché può ospitare amici per una classica serata barbecue. E non c’è bisogno di essere per forza dei mangiatori di carne o pesce. Ci sono le verdure, i formaggi e soprattutto ci deve essere tanta pazienza. Ci sono diversi tipi di barbecue disponibili sul mercato, ciascuno con le proprie caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Di seguito una panoramica dei principali tipi di barbecue, le marche più conosciute, i costi e gli accessori utili per organizzare una serata a cui non mancherà proprio nulla.

    Ma quanti tipi di Barbecue ci sono in vendita?

    Quello a carbone utilizza carbonella per la combustione. E’ il tipo classico e tradizionale e garantisce un sapore affumicato unico al cibo. Tra le marche più note Weber, Napoleon, LotusGrill. I costi variano da 50 a 500 euro, a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche.
    Indispensabili sono l’accendino elettrico o camino per carbonella, le griglie di ricambio, le pinze per il cibo e quelle per mescolare la carbonella e infine la spazzola per la pulizia finale.

    Quello a gas è alimentato a propano o butano. Facilissimo da accendere è possibile regolare e controllare la temperatura. Weber, Campingaz, Broil King sono tra le marche più note. In questo caso i costi variano tra 150 e 1000 euro, a seconda del numero di bruciatori e delle funzionalità.
    Vi servirà sicuramente un tubo di collegamento per bombola, la piastra in ghisa, il termometro integrato, e una copertura protettiva.

    Quello elettrico, lo dice la parola stessa, è alimentato a corrente elettrica. E’ ideale per balconi o ambienti dove non è permesso l’uso di fiamme libere. Le marche più gettonate sono Tefal, De’Longhi, Weber con costi che variano da 50 a 400 euro. Anche per il modello elettrico vi servirà una piastra antiaderente, un vassoio raccogli grasso, le pinze e la spatola.

    Nel modello a pellet per la combustione viene utilizzato pellet di legno compresso. Combina i vantaggi del barbecue a legna con la facilità di utilizzo. Traeger, Pit Boss, Camp Chef sono tre marche disponibili sul mercato. I costi in questo caso sono un po’ alti. Si va, infatti, dai 300 fono a superare anche i 2000 euro. Vi servirà una busta di pellet di diversi tipi di legno, una copertura, un termometro Wi-Fi, e un kit di pulizia.

    Il modello portatile è molto compatto e facile da trasportare. Perfetto per picnic, in campeggi e in piccoli spazi come sul balcone di casa. Tra le marche più utilizzate Weber, Campingaz, Coleman. Costano dai 30 ai 200 euro massimo. Tra gli accessori avrete bisogno di una custodia per il trasporto, una griglia pieghevole e un accendino portatile.

    Accessori utili ma non indispensabili

    Se volete fare i sofisticati potete procurarci una serie di accessori che vi aiuteranno a cucinare meglio e a curare la cottura e la pulizia. Griglie e piastre di ricambio servono per avere sempre superfici di cottura pulite e pronte all’uso. Pinze e forchettoni vi potrebbero servire per girare carne e verdure senza bruciarsi. Ma vanno bene quelle che abbiamo già in casa.
    Una spazzola per pulizia in effetti è utile per mantenere pulite le griglie dopo ogni utilizzo.
    Termometro per carne? Certo è utile per controllare la temperatura interna del cibo e assicurarsi che sia ben cotto. Ma tutto sommato con tutti i barbecue che abbiamo fatto basta l’occhio e il profumo oltre che lo sfriccichio per capire se una costata è cotta oppure no.

    Volete proprio strafare…?

    Potete procurarci anche una ciminiere per la carbonella che vi servirò per accendere rapidamente e in modo uniforme la carbonella. Potete acquistare anche una coperture protettive per riparare il barbecue dalle intemperie quando non lo usate. poi ci sono i vassoi e i piatti da servizio per trasportare e servire il cibo in modo pratico. I guanti resistenti al calore per maneggiare la griglia e gli accessori caldi in sicurezza. Non dimenticatevi i marinatori ovvero quei contenitori dove insaporire la carne prima della cottura, e infine teglie e cartocci che sono sempre utili per cuocere verdure, patate e altri contorni. Gli accessori possono aggiungere un costo extra, che varia a seconda della qualità e della quantità di quelli acquistati, solitamente da 20 a 200 euro in totale.

      Animali

      Prevenire l’otite nei cani in autunno: proteggere Fido dal freddo e dai rischi di infezione

      Con l’arrivo dei primi freddi, l’otite può diventare un problema comune per molti cani. Dalle corrette precauzioni durante le passeggiate al controllo della pulizia delle orecchie, ecco tutto ciò che devi sapere per proteggere il tuo cane dall’otite autunnale.

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        Con l’arrivo dell’autunno e dei primi freddi, anche i nostri amici a quattro zampe possono essere più soggetti a disturbi legati al cambio di stagione. Tra questi, l’otite canina è uno dei più comuni e fastidiosi. L’otite è un’infiammazione del condotto uditivo, che può essere causata da vari fattori, tra cui infezioni batteriche, parassiti, funghi e allergie. Tuttavia, con le temperature che iniziano a calare, il freddo può indebolire il sistema immunitario del cane, rendendolo più vulnerabile a questo tipo di problema.

        Cos’è l’otite e perché colpisce i cani in autunno?

        L’otite nei cani si presenta come un’infiammazione del canale auricolare e può essere sia esterna (colpisce la parte visibile dell’orecchio) sia media o interna, coinvolgendo le strutture più profonde. In autunno, con il clima che diventa più umido e freddo, i cani possono essere maggiormente esposti a infezioni e irritazioni che possono evolversi in otite, specialmente se hanno le orecchie lunghe o pendenti, che favoriscono l’accumulo di umidità.

        Inoltre, i cani che trascorrono molto tempo all’aperto, durante le passeggiate o le attività all’aria aperta, sono più esposti a cambiamenti climatici e a possibili infezioni. Il vento freddo, la pioggia e il fango possono contribuire ad accumulare batteri nelle orecchie, creando un ambiente ideale per lo sviluppo dell’otite.

        Sintomi dell’otite canina

        Riconoscere i sintomi dell’otite è fondamentale per intervenire tempestivamente. Tra i segnali più comuni che indicano un possibile problema ci sono:

        • Grattamento insistente alle orecchie: se il cane tende a grattarsi in modo ossessivo l’orecchio, potrebbe essere un segnale di fastidio.
        • Testa inclinata o scuotimento frequente: il cane cerca di alleviare il dolore o il prurito scuotendo spesso la testa.
        • Orecchie arrossate o gonfie: la pelle dell’orecchio può apparire infiammata e calda al tatto.
        • Odore sgradevole dalle orecchie: l’otite, specialmente quando causata da batteri o lieviti, può provocare la fuoriuscita di cattivi odori.
        • Accumulo di cerume scuro: l’infiammazione può portare a un eccesso di cerume, di colore marrone scuro o nero.

        Come prevenire l’otite nei cani durante l’autunno

        La prevenzione è il miglior modo per proteggere il tuo cane dall’otite durante i mesi più freddi. Ecco alcune pratiche da adottare per mantenere le orecchie del tuo cane sane e pulite.

        1. Asciugare bene le orecchie dopo le passeggiate

        Durante le passeggiate autunnali, specialmente se piove o il terreno è umido, è importante asciugare accuratamente le orecchie del cane al ritorno a casa. L’umidità può favorire la proliferazione di batteri e funghi, quindi usare un panno morbido per asciugare l’interno dell’orecchio può fare la differenza.

        2. Utilizzare cappotti con cappuccio o paraorecchie per proteggere dal freddo

        Se il cane ha le orecchie particolarmente sensibili, puoi proteggerle utilizzando cappotti appositi dotati di cappuccio o accessori che coprono le orecchie. Questo ridurrà l’esposizione diretta al freddo e al vento, due fattori che possono favorire l’infiammazione.

        3. Pulizia regolare delle orecchie

        È fondamentale mantenere pulite le orecchie del cane. Esistono prodotti specifici, come soluzioni auricolari, che possono essere utilizzati per rimuovere cerume e impurità. Tuttavia, è importante non esagerare con la pulizia, poiché potrebbe irritare ulteriormente il condotto uditivo. Consulta il veterinario per capire con quale frequenza eseguire la pulizia, a seconda della razza e delle condizioni di salute del tuo cane.

        4. Controlli veterinari periodici

        Sottoporre il cane a controlli veterinari regolari, soprattutto se ha già sofferto di otite in passato, è un modo efficace per prevenire l’insorgere di nuovi episodi. Il veterinario può controllare lo stato di salute delle orecchie e, se necessario, fornire trattamenti preventivi.

        5. Rinforzare il sistema immunitario

        Durante i mesi più freddi, è utile supportare il sistema immunitario del cane con una dieta equilibrata e ricca di nutrienti. Integratori a base di vitamine e minerali, oltre a una buona alimentazione, possono aiutare il cane a combattere meglio eventuali infezioni e a resistere alle malattie stagionali.

        6. Evitare il contatto con l’acqua fredda

        Se il tuo cane ama nuotare, cerca di limitare i bagni in acque fredde durante l’autunno, poiché l’umidità e le basse temperature possono favorire l’insorgenza dell’otite. Dopo un bagno, asciuga sempre accuratamente le orecchie per evitare il ristagno di acqua nel condotto uditivo.

        Razze più soggette all’otite

        Alcune razze canine sono più predisposte a sviluppare otite a causa della forma e delle caratteristiche delle orecchie. Tra queste:

        • Cocker Spaniel: le loro orecchie pendenti trattengono facilmente umidità e sporco.
        • Bassotto: anche questa razza dalle orecchie lunghe è particolarmente soggetta a otiti.
        • Barboncino: la presenza di peli all’interno del condotto uditivo può favorire la formazione di cerume e di infezioni.
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          Cucina

          Come conservare i porcini sott’olio: la guida per una ricetta saporita, golosa e, soprattutto, sicura

          Preparare i porcini sott’olio richiede attenzione e cura, dalla scelta dei funghi alla sterilizzazione dei vasetti. Ecco i passaggi chiave per conservare i porcini in modo corretto, prevenendo rischi e ottenendo un risultato saporito e perfetto per tutto l’anno.

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            I porcini sott’olio sono una delle conserve più amate della cucina italiana, perfetti per accompagnare antipasti o per arricchire contorni e piatti principali. Questa deliziosa preparazione, però, richiede attenzione sia per garantire il gusto, sia per evitare problemi di sicurezza alimentare, come il rischio di botulismo. Seguire una ricetta collaudata e rispettare rigorosamente le procedure di conservazione è essenziale per ottenere un risultato saporito e sicuro. Vediamo come preparare questa delizia autunnale passo dopo passo.

            La scelta dei porcini: freschezza e qualità

            Il primo passo fondamentale per realizzare una conserva di qualità è scegliere porcini freschi e sani. Devono avere un aspetto sodo, con cappelle carnose e gambi ben turgidi. Evita funghi troppo maturi o danneggiati, poiché la qualità degli ingredienti influisce direttamente sul risultato finale.

            Lavali accuratamente con un panno umido per eliminare terra e impurità, evitando di immergerli in acqua per non comprometterne la consistenza. Se necessario, spazzola delicatamente i residui di terra con una spazzola a setole morbide.

            Gli ingredienti per una ricetta saporita

            Per preparare i porcini sott’olio, ti serviranno pochi ingredienti, ma di ottima qualità:

            • 1 kg di funghi porcini freschi
            • 1 litro di aceto di vino bianco
            • 1 litro di vino bianco secco
            • Olio extravergine di oliva (quanto basta per coprire i funghi)
            • 2 spicchi d’aglio
            • 1 peperoncino rosso (opzionale)
            • 2 foglie di alloro
            • Sale q.b.
            • Pepe in grani q.b.
            • Aromi a piacere (rosmarino, timo, origano)

            Procedimento passo dopo passo

            1. Pulizia e taglio dei funghi:
              Dopo aver pulito i porcini, tagliali a fette spesse circa 1 cm. Le dimensioni delle fette possono variare in base alle tue preferenze, ma evita pezzi troppo piccoli che potrebbero sfaldarsi durante la cottura.
            2. Bollitura in aceto e vino:
              In una pentola capiente, porta a ebollizione l’aceto e il vino bianco, aggiungendo una presa di sale. Questo passaggio è fondamentale non solo per aromatizzare i funghi, ma soprattutto per abbattere i rischi microbiologici, in particolare il botulino. Immergi i porcini nel liquido bollente e cuocili per circa 10-15 minuti, fino a quando risultano leggermente teneri ma ancora sodi.
            3. Scolare e asciugare:
              Scola i funghi e stendili su un canovaccio pulito o su carta da cucina. Lascia asciugare completamente i porcini per almeno 2-3 ore, meglio se per una notte intera. L’asciugatura è cruciale per evitare che l’acqua residua comprometta la conservazione sott’olio.
            4. Preparazione dei vasetti:
              Mentre i porcini si asciugano, sterilizza i vasetti di vetro. Lavali accuratamente, poi immergili in acqua bollente per almeno 10 minuti. Asciuga bene i barattoli e i tappi, assicurandoti che siano perfettamente puliti e asciutti prima dell’uso.
            5. Riempimento dei vasetti:
              Disponi i porcini asciutti nei vasetti sterilizzati, alternando strati di funghi con aromi come aglio, alloro, pepe in grani e peperoncino, se lo desideri. Pressa delicatamente per evitare la formazione di bolle d’aria.
            6. Copertura con olio:
              Versa l’olio extravergine di oliva nei vasetti fino a coprire completamente i funghi, assicurandoti che non ci siano bolle d’aria intrappolate. L’olio deve sigillare bene i funghi per prevenire la proliferazione di batteri.
            7. Conservazione:
              Chiudi i vasetti ermeticamente e conservali in un luogo fresco e buio. Prima di consumarli, attendi almeno due settimane affinché i funghi si insaporiscano.

            Avvertenze per una conservazione sicura

            Per garantire che i tuoi porcini sott’olio siano sicuri da consumare, ci sono alcune precauzioni fondamentali da seguire:

            1. Sterilizzazione accurata:
              Sterilizzare accuratamente vasetti e tappi è essenziale per prevenire contaminazioni. Puoi farlo bollendo i vasetti in acqua per almeno 10 minuti oppure utilizzando il forno a 100°C per circa 20 minuti.
            2. Controllo del livello dell’olio:
              Assicurati che i funghi siano sempre ben coperti dall’olio. Se l’olio scende sotto il livello dei funghi, aggiungine altro per mantenere una copertura adeguata. I funghi esposti all’aria possono fermentare e causare problemi di conservazione.
            3. Rischio botulino:
              Il botulino è un rischio serio nelle conserve fatte in casa, ma può essere prevenuto seguendo scrupolosamente le regole di igiene, l’acidificazione adeguata (grazie all’uso di aceto) e la sterilizzazione dei vasetti. Controlla sempre l’aspetto e l’odore del prodotto prima di consumarlo: se noti bolle d’aria, cambiamenti di colore o odori strani, evita di consumare la conserva.
            4. Conservazione e durata:
              Una volta aperti, i vasetti di porcini sott’olio devono essere conservati in frigorifero e consumati entro una settimana. I vasetti chiusi possono durare fino a un anno, purché conservati in un luogo fresco e buio.

            Consigli di abbinamento

            I porcini sott’olio sono perfetti per arricchire taglieri di formaggi e salumi, oppure per accompagnare carni alla griglia. Possono essere utilizzati anche come condimento per bruschette o come ingrediente in insalate ricche e saporite. L’aroma intenso e la consistenza carnosa dei funghi li rendono un complemento versatile in cucina, ideale per chi ama le conserve fatte in casa.

            Con queste indicazioni, potrai preparare una conserva di porcini sott’olio saporita e sicura, perfetta per gustare il meglio dell’autunno tutto l’anno.

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              Cucina

              Risotto ai funghi, prelibatezza d’autunno. Come farne uno perfetto in tre varianti golose!

              Dal sapore cremoso e delicato, il risotto ai funghi è uno dei grandi protagonisti della cucina italiana. Segui la nostra guida per preparare un risotto perfetto e scopri le diverse varianti che lo rendono un piatto sempre diverso e sorprendente.

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                Con l’arrivo dell’autunno, uno dei piatti più amati e richiesti sulle tavole italiane è il risotto ai funghi. Una preparazione che riesce a racchiudere tutti i sapori e i profumi del bosco, coniugando la cremosità del riso con l’intensità dei funghi. Il risotto ai funghi può essere preparato in molte varianti, dalle più classiche a quelle arricchite con ingredienti come salsiccia, pancetta o zafferano, per un risultato che conquisterà anche i palati più esigenti.

                La base per un risotto perfetto: consigli generali

                Prima di entrare nel dettaglio delle ricette, è importante conoscere alcuni segreti per ottenere un risotto cremoso e saporito:

                1. Scegliere il riso giusto:
                  Per un risotto perfetto è fondamentale usare un riso adatto, come il Carnaroli o il Vialone Nano. Questi tipi di riso hanno un’ottima capacità di rilasciare amido, rendendo il risotto cremoso senza aggiungere panna o altri addensanti.
                2. Il brodo:
                  Il brodo è un elemento chiave per il risotto. Deve essere caldo e preparato preferibilmente con verdure fresche. Per un risotto ai funghi, un brodo vegetale è perfetto, ma puoi anche usare un brodo di carne se preferisci un sapore più deciso.
                3. La mantecatura:
                  La fase finale, quella della mantecatura, è cruciale per ottenere un risotto morbido e cremoso. Usa burro freddo e parmigiano grattugiato per mantecare il risotto a fuoco spento e fai riposare il tutto per un paio di minuti prima di servire.

                1. Risotto con porcini, salsiccia e zafferano

                Questa variante del risotto ai funghi combina l’aroma terroso dei porcini con la sapidità della salsiccia e il tocco prezioso dello zafferano.

                Ingredienti per 4 persone:

                • 320 g di riso Carnaroli
                • 200 g di funghi porcini freschi (o surgelati)
                • 150 g di salsiccia
                • 1 bustina di zafferano
                • 1 l di brodo vegetale
                • 1 scalogno
                • 40 g di burro
                • 1 bicchiere di vino bianco secco
                • 60 g di parmigiano reggiano grattugiato
                • Olio extravergine di oliva q.b.
                • Sale e pepe q.b.

                Procedimento:

                1. Pulire i porcini e tagliarli a fettine. Sbriciolare la salsiccia e rosolarla in una padella con un filo d’olio fino a doratura. Aggiungere i funghi e cuocere per circa 5 minuti.
                2. In una casseruola, soffriggere lo scalogno tritato con un po’ di olio. Aggiungere il riso e tostarlo per un paio di minuti, sfumando poi con il vino bianco.
                3. Una volta evaporato l’alcol, cominciare ad aggiungere il brodo caldo, un mestolo alla volta, mescolando continuamente. A metà cottura, unire i funghi e la salsiccia.
                4. Sciogliere lo zafferano in un po’ di brodo e aggiungerlo al risotto verso la fine della cottura.
                5. Quando il riso è cotto al dente, spegnere il fuoco e mantecare con burro e parmigiano. Lasciare riposare un paio di minuti prima di servire.

                2. Risotto con finferli e pancetta croccante

                I finferli, conosciuti anche come gallinacci, hanno un sapore più delicato rispetto ai porcini, e si abbinano perfettamente alla pancetta croccante per una versione sfiziosa del risotto ai funghi.

                Ingredienti per 4 persone:

                • 320 g di riso Carnaroli
                • 250 g di finferli
                • 100 g di pancetta affumicata a cubetti
                • 1 l di brodo vegetale
                • 1 cipolla bianca
                • 50 g di burro
                • 1 bicchiere di vino bianco secco
                • 50 g di parmigiano reggiano grattugiato
                • Olio extravergine di oliva q.b.
                • Sale e pepe q.b.

                Procedimento:

                1. Pulire i finferli e tagliarli a pezzi. In una padella, far rosolare la pancetta fino a renderla croccante. Togliere la pancetta e, nella stessa padella, cuocere i funghi finferli per circa 10 minuti.
                2. In una casseruola, soffriggere la cipolla tritata con un po’ d’olio. Aggiungere il riso e tostarlo per un paio di minuti, sfumando poi con il vino bianco.
                3. Aggiungere il brodo caldo poco alla volta, mescolando continuamente. A metà cottura, unire i finferli.
                4. Quando il riso è al dente, spegnere il fuoco e mantecare con burro e parmigiano. Aggiungere la pancetta croccante e mescolare delicatamente. Lasciare riposare un minuto prima di servire.

                3. Risotto ai funghi classico

                La versione classica del risotto ai funghi è semplice e deliziosa, perfetta per chi ama il sapore autentico dei funghi senza aggiunte. Per questa ricetta si possono usare sia porcini freschi che un mix di funghi secchi e freschi.

                Ingredienti per 4 persone:

                • 320 g di riso Carnaroli
                • 300 g di funghi porcini freschi o un mix di funghi
                • 1 l di brodo vegetale
                • 1 scalogno
                • 50 g di burro
                • 1 bicchiere di vino bianco secco
                • 50 g di parmigiano reggiano grattugiato
                • Olio extravergine di oliva q.b.
                • Sale e pepe q.b.
                • Prezzemolo fresco tritato per guarnire

                Procedimento:

                1. Pulire i funghi e tagliarli a fettine. In una padella, cuocere i funghi con un filo d’olio per circa 10 minuti, fino a quando risultano dorati.
                2. In una casseruola, soffriggere lo scalogno tritato con un po’ d’olio. Aggiungere il riso e tostarlo per un paio di minuti, sfumando poi con il vino bianco.
                3. Aggiungere il brodo caldo poco alla volta, mescolando costantemente. A metà cottura, unire i funghi.
                4. Quando il riso è cotto al dente, spegnere il fuoco e mantecare con burro e parmigiano. Guarnire con una spolverata di prezzemolo fresco prima di servire.

                Avvertenze e consigli finali

                Per tutte le versioni del risotto ai funghi, è importante prestare attenzione alla cottura del riso: deve essere al dente e ben mantecato, mai troppo asciutto né eccessivamente liquido. Il risotto perfetto deve essere cremoso e fluido, in grado di “muoversi” leggermente nel piatto.

                Ricorda inoltre di usare sempre funghi freschi di qualità o secchi ben reidratati, per garantire un sapore autentico e intenso.

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