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Cronaca

Clima, troppi voli, poco personale: l’estate nera del traffico aereo

L’estate del 2024 ha messo in evidenza le criticità del sistema del traffico aereo europeo, con ritardi causati da maltempo, congestione e gestione inefficiente delle risorse. La collaborazione tra Eurocontrol, le compagnie aeree e gli aeroporti è essenziale per sviluppare soluzioni a lungo termine che possano garantire un miglioramento della puntualità dei voli e, di conseguenza, della qualità del servizio offerto ai passeggeri.

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estate in crisi per i ritardi dei voli

    Nell’estate del 2024, i cieli d’Europa sono stati segnati da una crisi dei voli in ritardo senza precedenti dovuti anche dalla variazione del clima. Solo nel mese di giugno, gli orari di partenza e atterraggio non sono stati rispettati per oltre 78.000 ore, creando disagi significativi per i passeggeri e complicando ulteriormente la già difficile situazione del traffico aereo.

    Il cambiamento climatico come causa dei ritardi?

    Eurocontrol ha riportato che su 4,7 milioni di minuti di ritardi registrati a giugno 2024, ben 2 milioni sono stati attribuiti al maltempo. Questo dato rappresenta un aumento rispetto ai 1,3 milioni di minuti di ritardi causati dalle condizioni meteorologiche avverse nel giugno dell’anno precedente. József Váradi, ceo di Wizz Air, sottolinea che il vero problema non è solo il maltempo, ma l’incapacità dei controllori di volo di gestire tali condizioni a causa della mancanza di personale qualificato.

    Una congestione del traffico aereo dovuta alla mala gestione dei voli

    Lo scorso mese di giugno l’Europa è stata attraversata da 33.671 voli giornalieri, un aumento rispetto ai 32.010 dello stesso periodo del 2023. Questa crescita del traffico aereo ha contribuito a congestionare ulteriormente le rotte e a complicare la gestione dei voli.

    Personale e mezzi in balia degli eventi

    Sempre Eurocontrol ha evidenziato che molte compagnie aeree non hanno personale e aerei di riserva sufficienti. Di conseguenza, i ritardi in un volo si ripercuotono sui successivi, creando un effetto domino. Le compagnie più efficienti dispongono di riserve pronte a entrare in azione per evitare che i ritardi si accumulino, ma molte preferiscono non sostenere i costi aggiuntivi.

    E i passeggeri? Esausti

    I ritardi hanno avuto un impatto significativo sui viaggiatori, inclusi anziani, malati e bambini, che si sono trovati spesso smarriti ai gate e hanno perso coincidenze importanti. Nonostante i biglietti aerei siano rimasti costosi, la qualità del servizio è peggiorata, generando frustrazione tra i passeggeri.

    Verso una gestione tattica delle emergenze

    Eurocontrol ha iniziato a prepararsi per i problemi attesi già dall’autunno del 2023, cercando di affinare gli strumenti di previsione degli eventi inattesi. L’obiettivo è una gestione “tattica” delle emergenze meteorologiche, migliorando la coordinazione tra i controllori di volo e le compagnie aeree.

    Più collaborazione per superare le difficoltà

    Il primo luglio, Eurocontrol ha organizzato una riunione a Bruxelles con le associazioni delle compagnie aeree (ANSPs), dei controllori di volo (AOs) e degli aeroporti (APTs). La collaborazione tra questi enti è fondamentale per migliorare la gestione del traffico aereo e affrontare le sfide future.

      Cronaca

      Allarme “cocaina rosa” anche in Italia: gli effetti sono devastanti

      Sballo totale e in tempi rapidissimi: l’effetto di questa nuova sostanza, che contiene ketamina, presenta però rischi altissimi, alimentando anche stati fortemente psicotici.

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        Diventata in breve tempo “famosa” con la recente morte a Buenos Aires del cantante degli One Direction, Liam Payne, la cocaina rosa circola sempre più anche in Italia. Ma con la classicapolvere bianca non c’entra niente perché composta di tutt’altre sostanze.

        Si sniffa ma con la polvere bianca non c’entra nulla

        In pratica nella “tusi” (così la chiamano oltreoceano) di cocaina non c’è traccia. Eppure in Italia ha assunto questo nome perché il suo aspetto la ricorda. Anche se talvolta può essere venduta sotto forma di pasticche, generalmente è una polvere rosa che si sniffa. Diffusa e ricercata tra i più giovani, non è certo una droga da poveri: 400 euro al grammo. Per il momento è stata segnalata su Roma, Milano e Torino, presenza menzionata anche nella Relazione europea sulla droga 2024.

        Uno sballo che può risultare mortale

        Tra i vari trend di consumo, questo report sottolinea la diffusione della cocaina rosa anche nell’Unione. Un aspetto preoccupante, secondo gli esperti dell’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenza (Emcdda), soprattutto in relazione alle singole sostanze presenti in questa miscela rosa, di cui i consumatori sono ignari. Chi si sballa con questa droga, in pratica, non sa assolutamente cosa assume.

        Un mix ad altissimo rischio

        Nell’ultima droga totalmente sintetica che piace ai giovanissimi, si riscontra un intruglio altamente pericolo di sostanze come ketamina, metanfetamina, ecstasy e crack. Un cocktail da suicidio tinto poi di rosa… come se il colore così trendy lo rendesse più sexy ed appetibile, invogliando il consumo.

        Solo per gente col portafoglio pieno

        Micidiale e parecchio costosa. La cocaina rosa costa fino a quattro volte la comune polvere bianca: attualmente nel borsino degli spacciatori la sua quotazione si aggira intorno ai 400 euro al grammo. Secondo gli esperti in materia, subito dopo averla assunta la sua composizione raggiunge rapidamente il cervello e altrettanto rapidamente produce dipendenza tra gli utilizzatori. Anche perché gli effetti, iniazialmente potenti, sembrano svanire nel giro di breve tempo.

        Per ravvivare un party privato

        Utilizzata principalmente nel corso di feste private ed eventi, il suo consumo si sta diffondendo in maniera velocissima tra gli esponenti delle classi più abbienti. Nell’identikit degli assuntori l’età non è un dato significativo: ci sono anche molti minorenni.

        La situzione nel nostro Paese

        Le indagini della Polizia di Stato hanno messo a fuoco un fiorente mercato della cocaina rosa soprattutto nei quartieri nord di Roma, dai Parioli a Salario-Trieste. Qui addirittura la droga veniva consegnata direttamente a domicilio per rendere ancora più movimentate cene o feste, nascosta in lampade di sale, fino a mezzo chilo alla volta.

        Milano e Torino, altre piazze di spaccio molto attive

        Lo scorso ottobre i controlli all’aeroporto di Malpensa hanno portato al sequestro di un carico di oltre 300 chili di droga di vario tipo, cocaina rosa compresa. E a settembre la sostanza è stata trovata in un ostello e nelle tasche di diversi spacciatori. A Torino, il primo sequestro della “droga dei vip” risale all’ottobre dello scorso anno. Rinvenuta dai carabinieri durante la perquisizione dell’abitazione di un pusher locale, insieme a 40 mila euro in contanti.

        Il parere di un esperto

        Antonio Bolognese, responsabile scientifico della Commissione per lo studio e la prevenzione delle dipendenze dell’Ordine dei Medici di Roma, spiega: «Si tratta di una delle sostanze più utilizzate in questo momento e ha degli effetti devastanti. La sua precoce attività sul cervello crea immediatamente una sensazione di piacere. E come tutte le sostanze stupefacenti può portare a dipendenza e stati psicotici».


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          Cronaca

          La mia vita distrutta da una truffa sentimentale: “Ho perso tutto, anche mio marito”

          Rossana si è trovata intrappolata in una rete di bugie costruita ad arte da un presunto francese. Migliaia di euro persi, un divorzio devastante e la solitudine. Oggi racconta la sua storia per aiutare altre donne a non cadere nella stessa trappola.

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            “Non cercavo avventure, non volevo altro che condividere interessi comuni su Instagram. Poi, in sei mesi, la mia vita è andata in frantumi.” Così inizia il drammatico racconto di Rossana Tescaroli, una donna di 54 anni che ha visto la sua esistenza sgretolarsi a causa di una truffa affettiva. L’uomo che credeva di aver incontrato online non era altro che un truffatore, capace di manipolarla al punto di farle perdere migliaia di euro e, soprattutto, il suo matrimonio.

            Rossana non aveva mai immaginato che una semplice conversazione online potesse trasformarsi in un incubo. “Era una chat normale, all’inizio, parlavamo di interessi comuni. Non mi sono resa conto che, giorno dopo giorno, stavo scivolando in un tunnel buio. Mi sentivo coinvolta, ipnotizzata dai messaggi che ricevevo.” Il truffatore, spacciandosi per un uomo francese in difficoltà economiche, iniziò a richiederle somme di denaro, usando come leva emotiva la presenza di due bambini, presunti figli dell’uomo.

            “Mi faceva videochiamate con i bambini, mi raccontava delle sue difficoltà a lavoro e del bisogno urgente di denaro per sfamarli. Come madre, non potevo rimanere indifferente.” Rossana iniziò così a inviargli soldi: prima piccole somme, poi richieste sempre più esose. In totale, perse migliaia di euro, convinta di aiutare una persona in difficoltà.

            Il marito di Rossana, scoperta la situazione, non comprese la trappola psicologica in cui era caduta sua moglie. Interpretò tutto come un tradimento e chiese il divorzio. “Mi sono ritrovata completamente sola, senza denaro, senza marito e con la sensazione di aver perso il controllo della mia vita. Quando il conto in banca si svuotò e smisi di inviare soldi, la magia si spezzò e l’uomo sparì.”

            Oggi, Rossana lotta per rimettere insieme i pezzi della sua vita. Costretta a vendere la casa per affrontare le spese del divorzio, lavora in un bar oltre al suo impiego al Caf. Ma, nonostante tutto, non si arrende. “Mi sento violentata nella mia parte più intima. Eppure, non mi arrendo. Racconto la mia storia per evitare che altre persone cadano nella stessa trappola.”

            La forza di Rossana risiede nell’amore per sua figlia, che non l’ha mai giudicata. “Sono gli occhi azzurri di mia figlia che mi hanno salvata. Senza di lei, non so come sarebbe andata a finire. Ho persino pensato al suicidio.” Con la sua testimonianza, Rossana spera di sensibilizzare e proteggere altre donne dalle trappole emotive che si nascondono dietro lo schermo di uno smartphone.

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              Mondo

              Attore porno italiano arrestato in Egitto e detenuto in condizioni disumane, il caso Sharif fa discutere

              Arrestato al Cairo il 9 novembre, l’attore è accusato di aver pubblicato contenuti considerati immorali. La madre denuncia maltrattamenti e un trattamento disumano nel carcere di Alessandria. La Farnesina segue il caso.

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                Si infittisce il caso di Elanain Sharif, attore porno 44enne con cittadinanza italiana, arrestato il 9 novembre al Cairo. Secondo quanto riportato dal suo legale, Alessandro Russo, Sharif sarebbe stato trattenuto dalle autorità egiziane per alcune ore all’aeroporto, prima di essere trasferito nel carcere di Alessandria. L’accusa? Presunti contenuti hard pubblicati sui social e giudicati “immorali” dalle autorità locali.

                Elanain Sharif, conosciuto nel settore del porno con il nome d’arte Sheri Taliani, si era recato in Egitto per firmare documenti relativi alla vendita di proprietà familiari. Tuttavia, il suo passato e il suo stile di vita avrebbero attirato l’attenzione delle autorità egiziane, come confermato dalla pornostar Mary Rider, che ha denunciato pubblicamente la vicenda.

                Le denunce della madre

                Loriana, madre di Sharif, è riuscita a incontrare il figlio solo il giorno dopo l’arresto. «Mi ha detto che è trattato in modo inumano, costretto a stare in piedi tutto il giorno, con la possibilità di stendersi solo per mezz’ora. Se vuole sedersi deve pagare», ha raccontato il legale della famiglia.

                Sharif, che secondo la madre sarebbe in uno stato psicologico precario, ha riferito di avere allucinazioni e teme di essere drogato. «Dormiva in una cella sovraffollata ed era visibilmente scosso», ha aggiunto la donna.

                La denuncia di Mary Rider

                A far luce sul caso è stata anche Mary Rider, collega di Sharif, che ha parlato apertamente al Corriere della Sera: «È stato arrestato per il suo lavoro, per aver girato film porno. In Egitto, un attore del genere non passa inosservato».

                Secondo Rider, Sharif non si sentiva sicuro nel suo Paese d’origine: «Era già stato minacciato in passato per il suo stile di vita. Non va mai volentieri in Egitto, ma doveva completare alcune pratiche legali».

                La Farnesina segue il caso

                Due giorni dopo l’arresto, l’avvocato di Sharif ha contattato la Farnesina, che ha preso in carico la situazione. Tuttavia, le informazioni sono frammentarie e la famiglia attende aggiornamenti.

                La vicenda riaccende i riflettori sui diritti umani in Egitto e sulle difficoltà di chi, come Sharif, si trova a dover affrontare giudizi e discriminazioni per il proprio lavoro e stile di vita. Intanto, la madre e i legali continuano a lottare per ottenere chiarezza e garantire condizioni di detenzione più umane per Elanain Sharif.

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