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Andare in montagna fa bene ma attenti alla pressione

Andate in montagna? Attenti alla pressione alta.
Via all’iniziativa “Giornata sulla pressione arteriosa in montagna”: appuntamento in 50 rifugi per conoscere il disturbo e le sue complicazioni.

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Il Cai lancia una iniziativa per il controllo della pressione per chi va in montagna

    E’ vero, le persone che scelgono di trascorrere le proprie vacanze in montagna sono molto meno rispetto a chi sceglie il mare e i laghi. Di solito chi sceglie la montagna appartiene alla fascia di quelle persone che conoscono i rischi e sanno valutare bene il proprio stato di salute. Se avete deciso di trascorrere una parte delle vostre vacanze in alta montagna prima è bene valutare la vostra pressione arteriosa che può aumentare significativamente con l’altitudine.

    L’impegno del CAI per la salute

    Per sensibilizzare gli escursionisti della ‘domenica’ sull’importanza del controllo della pressione prima di intraprendere improbabili salite, il Club Alpino Italiano ripropone la Giornata sulla pressione arteriosa in montagna. A 1800-2000 metri, la pressione comincia a salire, aumentando ancora di più oltre i 2500 metri. Per questo, è importante sapere come comportarsi e prevenire i rischi legati all’ipertensione. Quest’anno l’iniziativa coinvolge una cinquantina di rifugi del Club Alpino Italiano (CAI) distribuiti in 14 regioni italiane.

    Come prevenire l’ipertensione arteriosa

    L’iniziativa, che si svolgerà tutte le domeniche fino ai primi di agosto, ha lo scopo di aumentare la consapevolezza sulle variazioni della pressione arteriosa in montagna e sui fattori di rischio dell’ipertensione. Sarà anche possibile misurare la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e la saturazione di ossigeno nel sangue, compilando un breve questionario utile per la ricerca.

    Quali sono i sintomi e i rischi

    L’ipertensione arteriosa colpisce il 18% degli italiani in media, e oltre il 50% degli over 74. Si parla di ipertensione quando i valori pressori superano i 140/90. Spesso asintomatica, può presentare sintomi come mal di testa, vertigini, affanno e visione offuscata, mentre un aumento della pressione può causare cefalea, rossore del volto, stanchezza, alterazioni della vista, vertigini, acufeni, nausea, vomito, epistassi, affanno e ansia.

    Come contrastare la pressione alta

    Per evitare le complicazioni dell’ipertensione, è fondamentale controllare il peso, seguire una dieta sana, fare attività fisica, smettere di fumare, gestire lo stress e seguire le terapie necessarie. L’ipertensione aumenta il rischio di infarto e ictus e può compromettere il funzionamento di organi come reni, occhi e cervello.

    L’importanza della Giornata sulla Pressione arteriosa in montagna

    Questa giornata, promossa dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), dal Club Alpino Italiano (CAI) e dalla Società Italiana di Medicina di Montagna (S.I.Me.M.), con il supporto dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Istituto Auxologico di Milano, è un’importante occasione per diffondere consapevolezza sulle reazioni dell’apparato cardiovascolare all’altitudine e promuovere la frequentazione sicura delle montagne.

      Salute

      Digiuno intermittente: tutto quello che non ci hanno mai detto!

      Disordini alimentari e problemi cardiovascolari, alcuni dei problemi riscontrati durante i periodi alternati di alimentazione e privazione di cibo. Scopriamo i risultati di una recente analisi sull’impatto del digiuno intermittente sulla salute cardiovascolare e le considerazioni da tenere presente prima di adottare questo approccio dietetico. Consultare un medico è fondamentale, specialmente per coloro con problemi cardiaci preesistenti.

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        Il digiuno intermittente non è una dieta nel senso tradizionale del termine, in quanto non specifica quali alimenti debbano essere consumati o evitati. Piuttosto, si concentra sulla temporizzazione dei pasti. L’idea di base è quella di alternare periodi di alimentazione a periodi di digiuno, creando una sorta di “finestra alimentare”.

        Attenti al cuore
        Mentre alcuni studi suggeriscono che il digiuno intermittente possa portare benefici per la salute cardiovascolare, altri indicano possibili rischi, soprattutto se praticato a lungo termine. È fondamentale valutare attentamente i dettagli dello studio, compresi i suoi metodi e le sue conclusioni, prima di trarre delle conclusioni definitive.

        Effetti immediati, ma dopo?
        Anche se il digiuno intermittente può avere benefici osservabili a breve termine, come la perdita di peso, è importante considerare gli effetti a lungo termine sulla salute, compreso il suo impatto sul metabolismo, sull’umore, sull’energia e su altri aspetti del benessere generale.

        Attenzione per i cardiopatici
        Prima di adottare qualsiasi programma dietetico, inclusi i regimi di digiuno intermittente, è sempre consigliabile consultare un medico, soprattutto per coloro che hanno problemi cardiaci preesistenti, pressione alta, diabete o altri problemi di salute. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno gli effetti a lungo termine del digiuno intermittente sulla salute cardiovascolare e per individuare eventuali rischi o benefici specifici.

        Male anche per chi soffre di pressione alta
        Consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi programma dietetico, inclusi i regimi di digiuno intermittente, è sempre consigliato, soprattutto per chi ha già pressione alta, diabete o altri problemi di salute. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno gli effetti a lungo termine del digiuno intermittente, sulla salute del nostro corpo e per individuare eventuali rischi o benefici specifici che potrebbe apportarci.

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          Benessere

          Stop allo stress? Bourn-out e la strategia antistress dello S.T.O.P.

          È una sindrome importante che può avere gravi conseguenze sulla salute mentale e sul benessere complessivo. Riconosci i segni e affrontali con metodi e strategie per prevenire il deterioramento della salute mentale.

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            Innanzitutto vediamo cos’è il bourn-out
            Il Burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale, spesso causato da stress prolungato o sovraccarico di lavoro. È una preoccupazione crescente nel mondo frenetico di oggi, in particolare tra i professionisti in settori impegnativi come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la tecnologia. Questo stress prolungato può avere effetti devastanti sulla salute mentale e sul benessere complessivo di un individuo. Vediamo quali sono gli effetti negativi dello stress da lavoro e come affrontare il problema con il metodo “S.t.o.p”.

            È veramente impressionante quanto l’ansia e la depressione abbiano permeato la vita di così tante persone in tutto il mondo, e la pandemia di Covid-19 ha sicuramente amplificato questo problema in modo significativo. La salute mentale è diventata una delle sfide più urgenti e rilevanti del nostro tempo, coinvolgendo non solo gli individui direttamente colpiti, ma tutta la popolazione mondiale.

            Dove si accumula più stress
            Il mondo del lavoro, tradizionalmente considerato un luogo di realizzazione personale e crescita professionale, può purtroppo essere anche un ambiente fertile per lo stress e i disturbi mentali. Si stima che il 15% dei lavoratori nel mondo soffre di disturbi psichici, un dato allarmante che mette in luce la necessità di affrontare questo problema in modo concreto e immediato.

            Le conseguenze di questo impatto sulla salute mentale non si limitano alla sfera individuale, ma hanno ripercussioni su scala globale. Oltre alle tragedie personali e familiari, c’è anche un costo economico significativo associato alla perdita di giornate lavorative e alla ridotta produttività causata da depressione e ansia.

            In cosa consiste il metodo S.t.o.p.
            E’ una sorta di manovra autonoma che può aiutate quando ci si sente enormemente sovraccarichi di lavoro e stress da accumulo.

            S: Stoppa l’attività che sta causando stress. È importante riconoscere quando si è sopraffatti e prendersi una pausa per rilassarsi.

            T: Respira profondamente e prendi il controllo della situazione. Una respirazione profonda può aiutare a calmare la mente e il corpo.

            O: Osserva i tuoi pensieri e le tue emozioni. Identifica le fonti di stress e cerca modi positivi per affrontarle.

            P: Procedi con calma e con un piano d’azione. Una volta che hai preso una pausa e hai valutato la situazione, elabora un piano per affrontare il problema in modo efficace.

            È fondamentale, dunque, che prendiamo sul serio la questione della salute mentale e lavoriamo insieme per creare un ambiente più sano e sostenibile per tutti. Solo così possiamo sperare di invertire la tendenza attuale e garantire un futuro migliore per le generazioni a venire.

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              Salute

              Un sorriso rinato: Il farmaco che fa ricrescere i denti!

              Sta per diventare realtà un’innovazione senza precedenti proveniente dal Giappone: entro il 2030, un farmaco sperimentale potrebbe essere in grado di promuovere la ricrescita dei denti, offrendo una soluzione rivoluzionaria per coloro che hanno perso i propri denti o non li hanno mai avuti.

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                Nel prossimo decennio, la scienza medica potrebbe sorprenderci con un’incredibile scoperta: un farmaco in grado di stimolare la crescita dei denti. Questo potrebbe rivoluzionare completamente l’odontoiatria, offrendo una soluzione innovativa per coloro che hanno perso i propri denti o non li hanno mai avuti. Scopriamo insieme i dettagli di questo farmaco ancora in fase sperimentale e le sue possibili implicazioni per il settore dentale.

                La neonata start-up Toregem Biopharma, nata solo quattro anni fa come spin-off dell’Università di Kyoto, Giappone, è sul punto di avviare la fase iniziale della sperimentazione clinica di un farmaco innovativo che agisce sugli anticorpi. Questo farmaco è considerato “il primo al mondo per la ricrescita dei denti”, un’affermazione supportata dai risultati preliminari positivi ottenuti durante la sperimentazione su animali.

                Come funziona questo farmaco che fa ricrescere i denti
                Il professor Takahashi, membro del Dipartimento di Chirurgia orale e maxillo-facciale presso l’Università di Kyoto e cofondatore della start-up impegnata nella ricerca di questo farmaco, ha sviluppato una formula che disattiva la proteina Usag-1, nota per inibire la crescita dei denti. Questo farmaco, promettente per la sua capacità di agire senza causare effetti collaterali significativi, potrebbe rappresentare un importante passo avanti nel settore dell’odontoiatria.

                Dopo le prove sugli animali si passa alla sperimentazione umana
                I risultati positivi ottenuti durante la sperimentazione sugli animali hanno aperto la strada alla fase successiva della ricerca: la sperimentazione sull’uomo. La Toregem Biopharma sta attualmente reclutando volontari per partecipare alla prima fase della sperimentazione clinica, programmata per partire a settembre 2024 e durare fino ad agosto 2025. Il farmaco verrà somministrato per via endovenosa a 30 adulti sani, con un’età compresa tra i 30 ei 64 anni, che presentano almeno un dente posteriore mancante.

                Se tutto va bene, si procede alla somministrazione per i bambni
                In caso di conferma dei risultati positivi e di assenza di effetti collaterali significativi, durante questa fase iniziale, Toregem Biopharma progredirà verso la successiva fase della sperimentazione. Questa fase coinvolgerà bambini con età compresa tra i 2 e i 7 anni, che presentano almeno quattro denti mancanti fin dalla nascita.

                Ma quanto costa?
                Una potenziale commercializzazione del farmaco sarà ancora lunga. Tuttavia, la start-up non esclude la possibilità che, se il processo di sviluppo procedesse senza intoppi, il farmaco potrebbe essere disponibile sul mercato entro il 2030. Ma da quanto riportato dal quotidiano giapponese The Mainichi, il trattamento potrebbe comportare un costo di circa 9.000 euro.

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