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Truffa finanziaria per Hermes, scomparso il 5,7% del capitale. Una fortuna da 12 miliardi
La vicenda di Nicolas Puech e del suo 5,7% di Hermès rappresenta un complicato enigma di gestione patrimoniale e legale. Con accuse di frode, controversie familiari e intricati dettagli finanziari, resta da vedere se verrà mai svelata la verità dietro questa scomparsa multimiliardaria.
Scomparso il 5,7% dei titoli di Hermès, si profila una truffa finanziaria colossale.
Nicolas Puech, uno degli eredi del colosso francese, ha denunciato la sparizione del suo 5,7% della maison, una fortuna di oltre 12 miliardi di euro. Puech accusa il suo storico gestore, Eric Freymond, di aver orchestrato una “frode gigantesca“, ma la Corte di Ginevra ha respinto le sue accuse, lasciando aperti molti interrogativi.
Quali sono le accuse di Nicolas Puech
Puech ha dichiarato di aver perso traccia di circa 6 milioni di titoli Hermès. La presunta truffa sarebbe stata perpetrata da Eric Freymond, che ha gestito il patrimonio di Puech per oltre vent’anni. La situazione è emersa dopo che Puech ha revocato il mandato a Freymond nel 2022, durante una controversa procedura successoria in cui ha nominato come erede il suo giardiniere.
La Corte di Ginevra non ci crede
Le accuse di Puech contro Freymond, tra cui gestione infedele e falso, sono state respinte per due volte dalla Corte di Ginevra. I giudici hanno ritenuto che Puech non avesse fornito prove sufficienti delle condotte fraudolente e che avesse avuto pieno accesso alla documentazione bancaria per vent’anni, potendo quindi monitorare le operazioni del gestore.
Che fine hanno fatto i Titoli al Portatore?
Le azioni Hermès in questione sono titoli al portatore, il che significa che la loro proprietà appartiene a chi le detiene fisicamente. Questo rende difficile tracciare la loro attuale proprietà. Anche il presidente di Hermès, Axel Dumas, ha ammesso di non sapere in mano a chi siano queste azioni.
Troppe controversie
Puech ha riconosciuto di aver realizzato una plusvalenza di 53,7 milioni di euro dalla vendita di un pacchetto di azioni tra il 2008 e il 2010. Durante questo periodo, LVMH ha aumentato la sua partecipazione in Hermès, portando a una scalata ostile. Gli eredi Hermès, ad eccezione di Puech, hanno consolidato le loro partecipazioni in una nuova holding per proteggere l’azienda.
Rottura con la famiglia Hermès
Puech ha rotto i rapporti con la famiglia Hermès, dimettendosi dal consiglio della società, poiché non considerava Bernard Arnault di LVMH una minaccia per Hermès. Secondo l’autorità di Borsa francese, Puech avrebbe addirittura facilitato l’ingresso di LVMH vendendo un pacchetto di azioni.
Che fine farà l’eredità
La Corte di Ginevra ha suggerito a Puech di rivolgersi al tribunale civile per ottenere un rendiconto delle attività di Freymond. Solo allora si potrà forse chiarire il destino di una delle maggiori fortune d’Europa e se il giardiniere di Puech erediterà davvero questa immensa ricchezza o rimarrà coinvolto in un intricato giallo finanziario.
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Harris-Trump: verità, bugie e gaffe nel dibattito più atteso d’America
Il faccia a faccia tra Kamala Harris e Donald Trump ha regalato momenti di tensione e gaffe clamorose. Dal tema dell’aborto alle teorie cospirative sugli immigrati, ecco cosa c’è di vero e cosa no nelle loro dichiarazioni, tra correzioni in diretta e smentite dei moderatori.
Il tanto atteso dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris ha acceso i riflettori sulla campagna presidenziale americana, offrendo uno spettacolo ricco di tensione, gaffe e smentite. Il botta e risposta tra i due candidati è stato energico, con Trump che ha cercato di colpire con affermazioni emotive, mentre Harris ha puntato su argomentazioni più strutturate. Di seguito, un fact-checking delle loro affermazioni, tra verità, imprecisioni e momenti clamorosi.
Trump e l’aborto: i dem vogliono aborti al nono mese?
Durante il dibattito, Donald Trump ha dichiarato che i democratici vogliono consentire l’aborto fino al nono mese di gravidanza. Questa affermazione ha subito suscitato la correzione del moderatore David Muir, che ha chiarito che nessuno stato americano consente un’interruzione di gravidanza così tardiva. Trump ha quindi cercato di chiarire la sua posizione, spiegando che si oppone a un bando federale dell’aborto e che ogni decisione dovrebbe essere lasciata agli Stati, come stabilito dalla Corte Suprema dopo l’abrogazione della Roe v. Wade.
La gaffe sugli immigrati haitiani e gli animali domestici
Un altro momento che ha fatto discutere è stato quando Trump ha ripetuto una teoria cospirativa secondo cui gli immigrati haitiani mangerebbero i gatti domestici degli americani. «In Ohio, a Springfield, gli immigrati mangiano i cani, vengono qui e mangiano i gatti, gli animali domestici della gente che vive qui. Questo è quello che succede nel nostro Paese, è una vergogna», ha dichiarato Trump. Anche in questo caso, il moderatore ha utilizzato il fact-checking per smentire categoricamente questa affermazione infondata.
Harris e i premi Nobel: quasi del tutto vero
Kamala Harris ha citato una lettera di 16 premi Nobel per l’economia, affermando che il piano economico di Trump farebbe aumentare l’inflazione e porterebbe l’America verso una recessione. Sebbene Harris abbia descritto correttamente la preoccupazione espressa dai Nobel, la lettera non prevede specificamente una recessione entro la metà del 2025. Tuttavia, i Nobel avevano chiaramente indicato che un secondo mandato di Trump avrebbe avuto un impatto negativo sull’economia americana, sia a livello nazionale che internazionale.
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Taylor Swift con il suo gatto sceglie Kamala Harris e scuote le elezioni americane
La popstar, seguita da quasi 300 milioni di fan, annuncia il suo voto per la candidata democratica con un post su Instagram durante il dibattito presidenziale, accompagnata dal suo gatto e con il messaggio “Childless Cat Lady”. Il tempismo perfetto dell’annuncio ha sconvolto le redazioni, oscurando il confronto tra Harris e Trump. I Democratici esultano, mentre i Repubblicani accusano Swift di essere l’ennesima voce dell’élite ricca. In pochi minuti, il post ha superato i tre milioni di like, diventando il simbolo di una sfida tra calma e caos nelle elezioni del 2024.
New York – Il dibattito presidenziale più atteso della campagna elettorale americana si è trasformato in un evento secondario rispetto al vero colpo di scena della serata: l’endorsement di Taylor Swift a Kamala Harris. Dopo mesi di attesa e speculazioni, la popstar ha scelto il momento più strategico per annunciare il suo sostegno alla candidata democratica, pubblicando un post su Instagram, accompagnato da una foto in cui tiene in braccio uno dei suoi amati gatti. Il messaggio, firmato “Childless Cat Lady”, è un chiaro riferimento alle recenti dichiarazioni del vice di Donald Trump, JD Vance, che aveva sminuito il ruolo delle donne senza figli.
Il tempismo perfetto della popstar
Taylor Swift non ha lasciato nulla al caso. Con oltre 200 milioni di dischi venduti e una carriera segnata da record e successi, la cantante è nota per la sua capacità di scegliere il momento giusto per ogni mossa. E così, mentre tutti i riflettori erano puntati sul dibattito tra Harris e Trump, Swift ha deciso di scuotere l’opinione pubblica con il suo endorsement. In pochi minuti, il suo post ha raggiunto un milione di like, lasciando i giornalisti a rincorrere la notizia e a rivedere i loro piani editoriali.
Un manifesto tra calma e caos
Nel suo post, Swift ha scritto parole che risuonano come un manifesto politico: “Voterò per @kamalaharris perché lei lotta per i diritti e le cause in cui credo, e che hanno bisogno di una guerriera per sostenerle”. La cantante ha poi sottolineato l’importanza di essere guidati dalla calma e non dal caos, elogiando la scelta di Harris di avere come compagno di ticket Tim Walz, noto per il suo impegno a favore dei diritti LGBTQ+ e delle donne.
La risposta dei repubblicani
Karoline Leavitt, portavoce della campagna di Trump, ha cercato di sminuire l’endorsement di Swift, definendolo “un’altra prova che il Partito democratico è diventato il partito dell’élite ricca”. Ma nel tempo che ci è voluto per formulare questa risposta, i like al post di Swift avevano già superato i tre milioni, dimostrando ancora una volta l’influenza della popstar sulla scena politica americana.
Con questo gesto, Taylor Swift ha lanciato un messaggio potente e ha dimostrato che anche una “gattara” può fare la differenza in una delle elezioni più combattute della storia americana.
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Il cuore di Timor Est batte per Papa Francesco: 600mila in festa nella spianata di Taci Tolu
Durante la sua visita a Timor Est, Papa Francesco ha celebrato una messa storica nella spianata di Taci Tolu, riunendo circa 600mila fedeli. Un evento che ha richiamato l’eredità di San Giovanni Paolo II e ha posto al centro i bambini e il futuro del Paese.
La spianata di Taci Tolu, a pochi chilometri dalla capitale Dili, è stata il palcoscenico di un evento storico: la messa celebrata da Papa Francesco nel corso della sua terza tappa del viaggio apostolico in Asia e Oceania. Un luogo già carico di significato, poiché qui, nel 1989, San Giovanni Paolo II aveva celebrato una messa durante una visita in un Paese allora sotto occupazione indonesiana.
Fin dalle prime luci dell’alba, una folla di circa 600mila persone si è radunata per accogliere il Santo Padre. Molti di loro hanno viaggiato per ore, persino giorni, per partecipare a questo incontro spirituale, sfidando temperature elevate che hanno causato anche qualche malore tra i presenti.
Accolto da una danza tradizionale timorese, il Papa ha poi celebrato la messa, durante la quale ha voluto mettere in luce il valore dei bambini e dei giovani nel contesto della società timorese. “A Timor Est è bello, perché ci sono tanti bambini”, ha affermato Papa Francesco. “Siete un Paese giovane in cui in ogni angolo si sente pulsare, esplodere la vita”.
L’omelia del Papa è stata un invito a fare spazio ai piccoli, ad accoglierli e a prendersi cura di loro, sottolineando che la presenza di bambini rinnova costantemente la freschezza e l’energia del popolo timorese. “Fare spazio ai piccoli, accoglierli, prendersi cura di loro, e farci anche noi, tutti, piccoli davanti a Dio e gli uni di fronte agli altri, sono proprio gli atteggiamenti che ci aprono all’azione del Signore”, ha proseguito il Pontefice.
Il Papa ha poi evidenziato il valore della vita e dell’amore, invitando i fedeli a non avere paura di donare il proprio tempo e le proprie energie per il bene degli altri. “Non abbiamo paura di farci piccoli davanti a Dio, e gli uni di fronte agli altri”, ha esortato Francesco. “Non abbiamo paura di ridimensionare quando necessario anche i nostri progetti, non per sminuirli, ma per renderli ancora più belli attraverso il dono di noi stessi e l’accoglienza degli altri”.
Alla fine della messa, in un saluto spontaneo, il Papa ha voluto sottolineare l’importanza del popolo timorese, dichiarando: “Ho pensato molto a quale sia la cosa migliore di Timor, il legno di sandalo, il teak, no, non è il massimo. La cosa migliore è il suo popolo”. E ha aggiunto: “Un popolo che insegna ai suoi figli a sorridere è un popolo che ha futuro”.
Ma non è mancato un avvertimento metaforico. Il Papa ha paragonato i “coccodrilli” che si avvicinano alle spiagge di Timor Est a coloro che minacciano la cultura e la storia del Paese. “State attenti… state attenti a quei coccodrilli che vogliono cambiare la vostra cultura, la vostra storia”, ha ammonito Francesco.
La giornata di Papa Francesco a Timor Est è stata intensa e ricca di significato. Prima della messa, ha incontrato i vescovi, i sacerdoti, i seminaristi e i catechisti del Paese, esortandoli a essere sempre al servizio dei poveri e delle società in cui vivono. Ha anche visitato una scuola per bambini disabili, mostrando ancora una volta il suo amore e la sua attenzione per i più vulnerabili.
La visita del Papa a Timor Est non è solo un evento spirituale di grande importanza, ma anche un richiamo alla solidarietà, alla protezione della cultura e della storia di un popolo che guarda al futuro con speranza, guidato dalle parole e dall’esempio di Papa Francesco.
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