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Gossip

Carlo Verdone: Roma stupida stasera? Ma pure “zozzona”…

Le amare riflessioni di un romano doc sull’attuale stato di degrato che, dopo i fasti del passato, sta vivendo una situazione sempre più insostenibile. Che fa decidere a molti romani di andarsene altrove.

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    Sono Pazzi Qesti Romani! Nella Capitale si assiste ad una questione davvero seria che più seria non si può. In grado di far arrivare un romano doc come Carlo Verdone all’esasperazione: “Ci penso davvero, due o tre volte a settimana: famme scappà via. Non è un problema solo mio, conosco tanti amici che stanno valutando concretamente di andarsene da Roma. È la prima volta che succede”, ha dichiarato il celebre regista con l’amaro in bocca.

    L’aggravante del caldo opprimente

    Una capitale minata da svariati problemi, sempre meno a misura di cittadino, invasa dalla spazzatura, con una rete di trasporto pubblico disastroso e un decoro generale vergognoso. Prosegue Verdone nalla sua lucida ed accorata disamina: “Il caldo rende ancora più invivibile una città così complicata. È un caldo cafone. Non solo killer, perché di tanto in tanto ti fa sentire le sirene delle ambulanze che vanno a prendersi un vecchietto che non tornerà più. No: è pure un caldo di una volgarità incredibile. Aggrava tutto, deprime, scoraggia. Con questa temperatura non ce la facciamo. Ma il declino di questa città non è stagionale, è costante”.

    Intrappolato nell’incendio di Monte Mario

    La settimana scorsa, quando a Monte Mario è scoppiato l’incendio, Verdone era lì vicino: “Stavo lavorando in piazzale Clodio. Ho provato a tornare a casa, ma tutte le strade erano chiuse per far passare i pompieri e la polizia. Ero pure in scooter, in teoria doveva essere più semplice venirne fuori, invece sono finito incastrato in una specie di bolgia infernale: come mi muovevo trovavo una strada chiusa. Ero ostaggio, non riuscivo più a tornare a casa. Ho scoperto che a Roma ci si può ancora perdere alla mia età”, ha aggiunto sconcertato.

    I lavori in città non sono pianificati

    Non è un attacco ai cantieri in citta, anzi… il problema è che molti lavori andavano avviati prima, “molto prima”. “Il problema – ha sottolineato – è che abbiamo tutti paura che i cantieri si possano allungare oltre misura. Allora no, diventerebbe l’ennesimo guaio”. 

    Un bagno a cielo aperto

    La definizione di Verdone di Roma come “il bagno di un autogrill” purtroppo non è una delle sue epiche battute ma l’amara verità: “Provi ad affacciarsi per una ventina di minuti da Ponte Garibaldi o da Ponte Sisto, vedrà qualcuno che si cala i pantaloni e lascia un bel ricordo. Glielo garantisco al cento per cento. Mica solo pipì, eh, pure qualche regalo più sostanzioso. Dalla mia finestra vedo ragazzi, ubriaconi – romani e turisti – che si nascondono dietro macchine, statue, alberi. Ogni volta che torni a casa, ti devi controllare le suole delle scarpe. È indecoroso, impensabile per le capitali europee ‘normali’. C’è un concorso di colpa, è chiaro: c’entra pure il senso civico delle persone. Ma cara amministrazione, che ci vuole a mettere dei vespasiani?”.

    L’invasione di gabbiani e piccioni

    A questa vergogna si sommano i rifiuti sparsi per la città e, come se non bastasse, l’invasione dei gabbiani: “Pure il gabbiano è il risultato di una città sporca. Ci sono sempre stati, ma un numero così incredibile non l’avevamo mai visto. E poi i piccioni. Nel nostro condominio non sappiamo più come fare: non vogliamo ammazzarli, poveracci, ma arrivano in gruppo, dieci alla volta, non hanno più paura di nulla; stanno massacrando i nostri balconi. Roma è sporca da troppo tempo e questa è la conseguenza. Guardi, le assicuro che non mi trovo a mio agio in questo ruolo”. “Quale? Quello di chi critica la sua città. Poi mi dicono ‘hai parlato male di Roma’. Ma come fai? Come ti giri, non vedi più una strada normale. Non c’è un centimetro di muro che sia stato risparmiato. Tag, firme, scritte, brutture, sfregi. Questa città deve essere considerata come la nostra casa. Quando una casa è tenuta bene, quando ci entri stai attento, cammini in un certo modo, ti siedi composto, fumi fuori dalla finestra. Mostri attenzione. Quando una casa è trascurata, invece, ognuno si sente in diritto di trattarla male”.

    Il declino finale dell’impero romano?

    La conclusione di queste riflessioni da romano ferito finiscono per riguardare la sicurezza”Sotto la metropolitana ci vorrebbero più agenti in borghese, non è un lavoro che può fare chi conta di prendere i like. Certo Roma è talmente grossa, talmente affollata. Ormai, bisogna dire la verità, ci sono più turisti che romani. Mi rendo conto che è tutto complicato, siamo in un momento di declino da tutti i punti di vista. Sappiamo benissimo dove operano i borseggiatori, si conoscono perfettamente le stazioni sensibili, con tanti turisti: dovrebbe essere la città a prendersi cura della sicurezza”.

      Reali

      Kate Middleton e Regina Camilla ai ferri corti: “Io non sono Diana”. Nuovi scontri a Buckingham Palace

      Mentre Kate Middleton si riprende dopo la guarigione dal tumore, le voci di attriti con la Regina Camilla diventano sempre più insistenti. Tra dispetti e battute al vetriolo, la principessa del Galles afferma: “Io non sono Diana”. La tensione cresce e Carlo III, pur essendo Re, sembra non avere il potere di sedare il conflitto tra le due donne più influenti della monarchia.

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        A Buckingham Palace spirano venti di guerra. Le tensioni tra Kate Middleton e la Regina Camilla, che da tempo agitano le cronache reali, stanno raggiungendo livelli sempre più intensi. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa britannica, il rapporto tra le due donne sarebbe ai minimi storici, con continui scambi di frecciate e giochi di potere che rischiano di minare ulteriormente l’equilibrio della famiglia reale.

        Kate, recentemente dichiarata guarita dopo un lungo percorso di cure contro il tumore, sta cercando di riprendere il controllo della sua vita e dei suoi impegni a corte, ma i veleni a Palazzo sembrano non darle tregua. Dopo la morte della regina Elisabetta, l’inevitabile riassestamento gerarchico avrebbe esacerbato rapporti già tesi, portando a uno scontro diretto tra la principessa del Galles e la sovrana consorte.

        Fonti vicine alla corte parlano di umiliazioni e dispetti tra le due, ma è stata una frase pronunciata da Kate davanti a testimoni a riaccendere il dibattito: “Io non sono Diana. Non si libererà di me”. Un’affermazione che lascia poco spazio ai dubbi: Kate Middleton non ha intenzione di cedere a Camilla, contrariamente a quanto avvenne anni fa con Lady Diana, che si trovò a fronteggiare una rivale troppo esperta e astuta. Questa volta, però, Kate sembra avere dalla sua parte non solo il supporto del marito William, ma anche quello dell’opinione pubblica, una forza non trascurabile nel delicato equilibrio del potere reale.

        Nel frattempo, Carlo III si troverebbe in una posizione delicata: pur essendo il Re, non sembra riuscire a intervenire in modo concreto per sedare il conflitto tra sua moglie e sua nuora. La situazione, stando a quanto riportato, lo rattristerebbe molto, riaprendo vecchie ferite mai del tutto guarite all’interno della famiglia reale.

        Le dinamiche di potere a Buckingham Palace sembrano quindi tutt’altro che tranquille, e questa battaglia interna tra Kate e Camilla potrebbe ancora riservare colpi di scena.

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          Speciale Grande Fratello

          Il GF e il consiglio della Burt: Lorenzo, non tagliarti la barba…

          L’attrice Clarissa Burt, attualmente reclusa volontaria nella casa del GF, mostra il suo lato strategico, fornendo a Lorenzo Splverato una preziosa “dritta”…

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            Nel variegato microcosmo del Grande Fratello, ogni gesto e decisione può avere implicazioni importanti, specialmente nelle fasi iniziali. È in questo contesto che emerge il curioso episodio tra Clarissa Burt e il concorrente Lorenzo, che ha offerto uno spunto di riflessione tanto insolito quanto interessante. Lorenzo, deciso a cambiare il suo look tagliandosi la barba, ha ricevuto un consiglio inatteso ma decisamente ponderato da parte di Clarissa Burt, una presenza che da subito si è distinta per la sua intelligenza pratica e la capacità di leggere le dinamiche del gioco con acume.

            Quella stratega di Clarissa

            Clarissa ha sconsigliato a Lorenzo di tagliarsi la barba proprio in questo momento, sottolineando un aspetto che potrebbe sembrare banale ma che, in realtà, rivela una profonda comprensione della natura del reality. Ha spiegato che, essendo Lorenzo entrato da poco nella casa, il pubblico deve ancora familiarizzare con la sua immagine e il suo personaggio. Cambiare aspetto in questa fase iniziale, soprattutto ora che stanno per entrare nuovi concorrenti, potrebbe confondere i telespettatori e rendere più difficile per loro identificarlo tra le novità che si affolleranno sullo schermo. La presenza di nuovi volti può infatti creare un sovraccarico di informazioni, e avere un aspetto distintivo e coerente potrebbe aiutare a mantenere una certa visibilità.

            Il buon Consiglio

            Questo consiglio, apparentemente semplice, apre una finestra su una dimensione più profonda legata all’identità e alla percezione. Clarissa ha colto un aspetto fondamentale della presenza mediatica: la coerenza dell’immagine come chiave per essere riconoscibili. Nel contesto del Grande Fratello, dove la popolarità si costruisce anche attraverso il riconoscimento visivo, mantenere un aspetto stabile diventa una strategia vincente. Non si tratta solo di apparenza, ma di creazione di un’identità stabile con cui il pubblico possa identificarsi.

            L’estensione fisica della propria identità

            Dal punto di vista psicologico, questo episodio evidenzia l’importanza dell’immagine come mezzo di comunicazione non verbale. Nella casa, dove ogni concorrente è costantemente sotto i riflettori, l’aspetto fisico diventa un’estensione della propria identità. Modificare un elemento caratterizzante come la barba può sembrare un dettaglio, ma in realtà è una decisione che può influenzare la percezione e la memorizzazione del personaggio da parte del pubblico. In un gioco dove l’obiettivo è restare il più a lungo possibile, mantenere una certa continuità nell’aspetto può aiutare a costruire un legame con gli spettatori, evitando di diventare “quello che non si ricorda più”.

            L’Arte della strategia nell’autenticità

            Clarissa Burt, con il suo consiglio, ha dimostrato di avere una visione strategica acuta, che va oltre il semplice “gioco” del reality. Ha toccato un tema che riflette una profonda comprensione di come l’identità venga costruita e percepita. In un certo senso, il suo suggerimento a Lorenzo non è solo un consiglio pratico, ma una lezione sull’importanza di sapersi presentare al mondo con una certa coerenza, soprattutto quando si è sotto l’occhio attento di milioni di spettatori.

            Fai la mossa giusta

            In un gioco dove ogni mossa conta e dove ogni decisione può avere un impatto sul destino dei concorrenti, il consiglio di Clarissa si inserisce perfettamente nell’arte di sapersi muovere tra strategie e autenticità. Soprattutto in un momento delicato come questo, con l’arrivo di nuovi concorrenti, dove mantenere la propria immagine ben definita può fare la differenza. Perché in fondo, il Grande Fratello è anche questo: un palcoscenico dove ogni dettaglio può fare la differenza, dove l’apparenza diventa sostanza e dove ogni scelta, anche la più piccola, può rivelarsi decisiva.

            Alla prossima, pronte a cogliere ogni momento interessante.

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              Gossip

              Paolo Virzì ritira la querela: pace fatta? No, la Ramazzotti non si fida

              Dopo una furiosa lite fra i tavoli di un ristorante dell’Aventino, la ex coppia Virzì-Ramazzotti cerca di sistemare le cose. Lui ritira la querela, per il momento lei temporeggia, preoccupata che l’ex marito dimostri prima un reale attaccamento ai loro due figli, avuti tra il 2010 e il 2013.

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                Il regista Paolo Virzì ritira la querela contro Micaela Ramazzotti. La denuncia verso la sua ex musa (e, soprattutto, moglie) era partita dopo una furiosa lite avvenuta il 17 giugno scorso tra i tavoli all’aperto di un ristorante dell’Aventino a Roma. Una scenata in piena regola che aveva allibito tutti i presenti, coinvolgento anche il nuovo compagno della Ramazzotti, il culturista Claudio Pallitto. Senza parlare di Ottavia, la figlia che il regista di pellicole di successo ebbe dal precedente matrimonio e che stava passeggiando con lui in viale Abania. Presenti pure Jacopo e Anna, i figli di Virzì e Ramazzotti in quel momento assieme alla madre.

                Sembrava una scena di un film

                Stoviglie che volavano, graffi e schiaffi, nonché parole forti e insulti volati di fronte a tutti presenti. Avrebbe potuto essere la scena di un film… ed invece era la pura realtà di un rapporto amoroso finito sotto tutti i punti di vista. Michaela e Paolo avevano in seguiro deciso di denunciarsi a vicenda, anche se a mesi di distanza dall’accaduto qualcosa è cambiato. Infatti, il regista ha deciso di ritirare la denuncia a carico dell’ex moglie.

                Come si è accesa la miccia

                Il violento diverbio tra Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti ha avuto luogo davanti a un ristorante che spesso i due frequentavano quando erano sposati. requentato dai due ex coniugi durante il loro matrimonio. Secondo le ricostruzioni, la bagarre sarebbe scoppiata quando Virzì avrebbe rivolto la parola alla figlia Anna, causando una reazione violenta da parte di Claudio Pallitto, attuale compagno dell’attrice.

                La Ramazzotti pretende una tutela specifica

                Anche se Virzì prova a smorzare i toni, la Ramazzotti dichiara: “Farà un passo indietro solo a certe condizione”. Il ritiro della querela per ora rappresenta un atto unilateraledel regista che sta lavorando molto seriamente a una ricomposizione delle relazioni familiari soprattutto nell’interesse dei figli. Almeno questa è la tesi sostenuta dal suo avvocato Grazia Volo.

                Dimenticare l’episodio solo con precise garanzie nei confronti dei figli

                Il fatto che, almeno per il momento, l’attrice non ha risposto con il ritiro della sua querela verso l’ex marito dopo la lite la dice lunga sul suo stato d’animo. In sua vece parla l’avvocato David Leggi che, insieme ad Annamaria Bernardini De Pace, la rappresenta: “Al momento non abbiamo ritirato la querela. Ramazzotti è pronta a passare sopra anche all’episodio di quella sera, solo ed esclusivamente nel momento in cui Virzì, così come è stato solerte nel rimettere velocemente la querela, si attivi in maniera concreta nell’interesse dei figli in sede civile”. Concludendo il discorso con una precisa sottolineatura: “Ramazzotti è pronta a fare un passo indietro solo ed esclusivamente nel momento in cui Virzì dimostrerà che ha effettivamente a cuore la tutela dei ragazzi”.

                Si erano conosciuti grazie al lavoro

                I due si erano sposati a Livorno (città natale di Virzì) il 17 gennaio 2009, dopo essersi conosciuti sul set del film Tutta la vita davanti. Il 1º marzo 2010 hanno avuto il figlio Jacopo e il 15 aprile 2013 Anna, il cui parto è stato ripreso nel film Il nome del figlio. Una classica storia d’amore fra gente del cinema che, come spesso succede, finisce “gambe all’aria”. In questo caso davvero nel peggiore dei modi.

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