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Ex Libris

Il silenzio dei vivi di Diego Di Dio

Una nuova proposta nel blog Ex Libris redatto da Marco Paganini. Questa volta ci parla di un linguaggio un po’ diverso dal solito: quella della graphic novel.

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    È facile pensare a quante cose un morto avrebbe potuto dire, senza però aver più la possibilità di farlo. Il silenzio è da sempre l’unica forma comunicativa di chi non c’è più. Eppure, non è solo loro: molte volte anche le persone vive la scelgono come arte del comunicare, consapevolmente o meno, e poche persone però riescono ad ascoltarla.

    Il valore di tacere, arte dimenticata

    Leggere fra le righe è un’arte quasi dimenticata, nel mondo moderno dove tutto è scritto o detto. E di questo parla questa graphic novel, un po’ gotica e un po’ thriller. Con delle tavole cupe che la valorizzano, edita da NPE, trova nella sceneggiatura di Diego Di Dio molto più una semplice storia. Trova anni di silenzi e sottintesi, di sfondi e ricami, di storie viste e riviste.

    Graphic novel, dove parlano le immagini

    L’autore riesce a dare spessore alle pagine, tramite personaggi che non sono quello che sembrano, o sembrano quello che non sono. L’arte della graphic novel diverge dalla scrittura tradizionale e deve trovare in poche ed incisive parole, il giusto da dire.

    Una lettura che appassiona

    Qui accade non solo che le parole ci siano, brillanti ed essenziali, ma che anche i silenzi aleggino nel migliore dei modi: il lettore apprende senza leggere, capisce a livello intrinseco, finendo per ritrovarsi dietro quella porta, che forse sarebbe stato meglio non aprire.

    Da leggere.

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      La brigante – Daniela Piazza

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        Che dire… uno stile di scrittura elegante e raffinato, personaggi ben costruiti e reali. La storia con la maiuscola: avvenimenti ben documentati, nomi famosi che tornano a solcare gli eventi. Questa è Daniela Piazza: una splendida scrittrice che riesce a portare il lettore fra le dune del deserto, nei vicoli di Damietta, a cavallo durante un guado.

        Un libro che rappresenta storie e vicissitudini sia vere che romanzate, così come i personaggi, ma è ben difficile scindere le due cose, tanto alta risulta la qualità di scrittura, tanto è brava la mano che sapientemente guida gli eventi.

        Dopo Il bastardo, primo bellissimo capitolo della trilogia, con La brigante si continua un viaggio incredibile, che terminerà forse fra qualche mese, con l’ultimo capitolo, il cui titolo sarà… no, niente spoiler! Manca poco, non perdetevi l’occasione di leggere questo bellissimo libro.

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          Ifalik – Francesco Grandis

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            Ifalik è più di un libro. È un viaggio nell’animo umano, nel profondo di chi deve affrontare quelle sfide che segnano una vita in maniera indelebile.

            L’autore Francesco Grandis sa scrivere e lo dimostra portando il lettore a passeggio in una storia unica, irrazionale, angosciante. Lo esprime riuscendo a far vedere luoghi inventati con una nitidezza davvero rara. Lo conferma tenendo chi legge attaccato alle pagine come poche volte accade. E riuscendo a ribaltare le sorti di una vicenda che di banale non ha nulla.

            Un po’ Cast Away, un po’ Fight Club, come ogni ricetta vincente questo libro ha nel suo dna il giusto mix di ingredienti. La penna visionaria di Grandis stila un’avventura indimenticabile, una storia di riscatto e sopravvivenza alle avversità, anche alle più improbabili.

            Il consiglio è di leggerlo, tutto d’un fiato, ma di prepararsi al meglio, viaggiando mentalmente leggeri. Ifalik vi darà tutto il necessario per sopravvivere.

            Forse.

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              Cucurummà – Lucia Boldi

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                Le isole sono da sempre universi paralleli dove tutto assume forme, colori e odori unici. Ed in tutti questi universi, alcuni sembrano brillare di più, come le stelle che da esse si vedono. Pantelleria viene raccomanda con dovizia, con amore e passione: anche chi non la conosce ci si trova immerso, pronto a passeggiare in un mare di colori unici. E non è diversa la storia, ricca di vita, amore e desideri, di strade che si uniscono, si sfiorano. Terminano.

                John Donne scrisse che “nessun uomo è un’isola”, perché abbiamo sempre e comunque legami e rapporti che ci rendono connessi, ponti che ci permettono di unire il nostro destino con quello altri.

                “Nessun uomo è un’isola, intero per se stesso;

                Ogni uomo è un pezzo del continente,

                parte della terra intera; e se una sola zolla vien portata via

                dall’onda del mare, qualcosa all’Europa viene a mancare,

                come se un promontorio fosse stato al suo posto,

                o la casa di un uomo, di un amico o la tua stessa casa.

                Ogni morte di uomo mi diminuisce perché

                io son parte vivente del genere umano.

                E così non mandare

                mai a chiedere per chi suona la campana:

                essa suona per te.”

                L’autrice Lucia Boldi riesce delicatamente a sfiorare molti argomenti, senza giudicarli, senza semplificare momento che semplici non sono, e lo fa scavando nei sentimenti, nelle culture, nelle religioni, nel viaggio, interiore ed esteriore. La sua è una penna delicata che regala attimi preziosi.

                Qualcosa sull’autrice

                Nata a Palermo nel 1961, ama definirsi una collezionista di storie e di emozioni. Da giovanissima ha firmato articoli di attualità e costume per il giornale L’ora. Negli anni Ottanta, nella storica via Libertà, ha aperto una boutique, diventata presto luogo di nicchia per le appassionate di moda. Per quasi quarant’anni ha ricercato la bellezza nei vestiti e fatto emozionare tante donne grazie alla linea ardita di un abito, alla consistenza eterea di un kaftano in seta o alla forma originale di una collana. Quando la moda ha smesso di darle il batticuore, ha scoperto che scrivendo storie poteva ricreare lo stesso incanto. Scegliere le collezioni o scrivere libri sono due attività che, a suo dire, si somigliano: si tratta sempre di esprimere la propria personalità e i propri sentimenti, anche se in maniera diversa. Cucurummà è il suo romanzo d’esordio.

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