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Moda

Quasi nudi: L’estate 2024 e la rivoluzione della trasparenza

Nell’estate 2024, il trend “look nearly naked” ha letteralmente spopolato, diventando uno dei preferiti tra le celebrità e gli influencer. Questo stile audace, che enfatizza la trasparenza e l’esposizione del corpo, ha dominato passerelle, red carpet e social media, trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di moda.

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    L’estate 2024 ha segnato un punto di svolta nell’evoluzione della moda, con l’esplosione del trend “look nearly naked”. Un fenomeno che ha travolto passerelle, red carpet e social media, diventando un vero e proprio manifesto di sensualità, libertà e fiducia in se stessi.


    La tendenza a rivelare il corpo attraverso tessuti leggeri e trasparenti non è certo una novità nella storia della moda. Basti pensare ai flapper degli anni ’20 o ai look audaci degli anni ’70. Tuttavia, l’estate 2024 ha portato questa tendenza a un nuovo livello, trasformandola in un vero e proprio statement di stile.

    Tessuti e Dettagli: L’Essenza del “Look Nearly Naked”
    I protagonisti indiscussi di questo trend sono stati i tessuti. Tulle, pizzo e rete hanno avvolto i corpi delle celebrità e delle influencer, creando silhouette eteree e sensuali. La lingerie, un tempo relegata all’intimità, è diventata parte integrante dell’outfit, indossata a vista o come base per abiti più elaborati.

    Tagli strategici, spacchi vertiginosi e dettagli cut-out hanno ulteriormente enfatizzato l’effetto “nudo”, creando giochi di vedo-non vedo che hanno catturato l’attenzione di tutti. La palette cromatica si è concentrata sui toni neutri come il nero, il nude e il bianco, ma anche sui metallizzati, che hanno aggiunto un tocco di glamour e futuristico.

    Ma il “look nearly naked” è stato molto più di una semplice tendenza estetica. Dietro questa apparente provocazione si nasconde un messaggio profondo di empowerment. Indossare un abito che rivela il corpo non è solo un atto di sensualità, ma anche una dichiarazione di libertà e fiducia in se stessi.

    Gli abiti più iconici di questa tendenza includono capi realizzati con tessuti come il tulle, il pizzo e la rete, spesso abbinati a lingerie visibile o portati direttamente sulla pelle nuda. Molte star hanno scelto di indossare abiti con tagli strategici, spacchi profondi e dettagli cut-out che mettono in risalto le forme del corpo. Tra i colori più popolari si sono visti il nero, il nude, il bianco e i toni metallici, che accentuano ulteriormente l’effetto “nudo” pur mantenendo un tocco di eleganza.

    Il “look nearly naked” non solo ha ridefinito il concetto di sensualità nel 2024, ma ha anche segnato una stagione di moda in cui l’audacia è stata la parola d’ordine.

      Moda

      Vestiremo alla “vegana”: giacche fatte di alghe, abiti vegetali

      Le esigenze ambientali modificano la produzione di materiali per confezionare gli abiti del futuro. Giacche fatti di alghe e capelli per rispettare l’ambiente. Ci aspetta una giacca tutta vegana.

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        Le esigenze ambientali modificano la produzione di materiali per confezionare gli abiti del futuro. Giacche fatti di alghe e capelli per rispettare l’ambiente. Ci aspetta una giacca tutta vegana.

        Il “vegan friendly” per ora è destinato ai consumatori più ricchi

        Da qualche anno l’industria della moda è alla ricerca di soluzioni per ridurre l’impatto sull’ambiente. Quasi una scelta obbligata, visto i cambiamenti climatici e di produzione di cui molte economie occidentali sono ormai consapevoli. Anche se una produzione vegana per ora resta limitata ad alcune frange di consumatori. I più ricchi, come sempre. Ma non è detto. Saremo disposti a pagare di più prodotti più ecologici pur di non inquinare il pianeta

        Scendono in campo le migliori menti creative

        E quale settore se non quello della moda ha nella creatività uno dei suoi elementi più trainanti? Siamo tutti consapevoli che l’industria del fashion ha un impatto per nulla trascurabile sull’ambiente. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), il mercato del fashion contribuisce a inquinare con percentuali tra il 2 e l’8% delle emissioni globali di gas. Non male. Il settore è anche responsabile del 9% delle microplastiche disperse negli oceani. E inoltre consuma circa 215mila miliardi di litri di acqua all’anno. Acqua per produrre cotone, lino e lana. Per non citare la quantità di pesticidi utilizzati. Fibre sintetiche come il poliestere e il nylon, realizzati con polimeri derivati del petrolio ad ogni ciclo di lavaggio rilasciano milioni di microplastiche. Che ci ritroviamo ovunque anche nel cibo quotidiano. Forse per questi motivi negli ultimi dieci anni sono nate numerose startup con l’obiettivo di realizzare materiali destinati al settore del fashion nuovi ed ecologici. Per esempio?

        La “resistenza” dei capelli utilizzati per gonne e pantaloni

        Zsofia Kollar, giovane designer ungherese trapiantato ad Amsterdam ha dato vita a Human Material Loop, con l’obiettivo di recuperare capelli umani. Lo fa setacciando parrucchieri e beauty center. Ma per farne cosa? Vestiti. Solo in Europa ogni anno vengano tagliati oltre 75 milioni di kg di capelli. In minima parte vengono utilizzati per realizzare parrucche, la maggior parte viene smaltita in discarica. Uno spreco vero e proprio. Che fare? Ci ha pensato Kollar che ha deciso di sfruttare le proprietà dei capelli umani come per esempio la loro resistenza simile all’acciaio. Una scelta vegana.

        Sul sito di Human Material Loop, viene proposto un esempio. Una folta ciocca di capelli lunghi, grazie alla cheratina, asse portante della loro robustezza e alla loro elasticità, potrebbe tenere sospesi in aria due elefanti adulti (circa 12 tonnellate). Ma non solo. L’assorbimento dei materiali oleosi rende i capelli utili per realizzare tessuti speciali. Come quelli usati per arginare le fuoriuscite di petrolio come è successo nel disastro della piattaforma Deepwater Horizon nel 2010. Il filato ricavato dai capelli umani, dopo un processo di pulizia e trattamento, avrebbe caratteristiche molto simili alla lana anche se per ora un po’ troppo costoso. Ma se il modello di business di Human Material Loop avrà successo, il suo obiettivo è quello di produrre nei prossimi dieci anni 550mila tonnellate di tessuto all’anno.

        Materiali per ora poco accessibili

        Uno dei numerosi biomateriali sviluppati negli ultimi anni è stato testato dal prestigioso marchio Hermes. Il brand ha fatto realizzare borse realizzate con filamenti dell’apparato vegetativo dei funghi. A produrre questo sostituto della pelle di animale è stata la startup MycoWorks, che ha realizzato un materiale molto simile alla pelle per aspetto e consistenza. Ma a base vegetale. Purtroppo i costi restano ancora abbastanza alti. La base di partenza per produrre una borsa supera i mille dollari. Così come 800 dollari costa un cappello prodotto con lo stesso sistema creato dallo stilista Nick Fouquet.

        E in Italia a che punto siamo?

        Tra le diverse PMI che si stanno cimentando a Catania dieci anni fa è nata la startup Orange Fiber specializzata nel produrre tessuti vegani ecosostenibili dagli scarti della lavorazione delle arance. Un lavoro d’equipe che ha consentito a Orange Fiber di intraprendere una collaborazione con Salvatore Ferragamo e con il brand di sartoria napoletana Marinella. In anni più recenti è nata Vegea. Azienda trentina che ha prodotto un tessuto vegetale utilizzando le vinacce, ovvero gli scarti dalla produzione vinicola. Una prospettiva interessante per il nostro Paese visto che siamo il secondo produttore di vino al mondo. Vegea, ha già prodotto tessuti per i marchi H&M, Stella McCartney e la casa automobilistica Bentley. Quest’ultima ha utilizzato questo tessuto a base di vinacce per rivestire gli interni di alcuni suoi modelli. Quella vegana è una scelta che paga.

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          Moda

          Ilary Blasi e Michelle Hunziker brillano alla première romana di “Emily in Paris”: i look del red carpet

          In una serata di glamour e amicizia, Ilary Blasi e Michelle Hunziker hanno rubato la scena con i loro outfit, confermando il loro status di icone di stile e successo nel mondo dello spettacolo.

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            La città di Roma è stata il palcoscenico di un incontro speciale nella serata di ieri: Ilary Blasi e Michelle Hunziker, due delle figure più amate della televisione italiana, si sono riunite per la première della nuova stagione di Emily in Paris. L’evento ha visto sfilare molte celebrità, ma gli occhi erano tutti puntati su di loro, che hanno saputo interpretare la moda in modi unici ma complementari.

            Roma , The Space Cinema Moderno Premiere ” Emily in Paris ” , Nella foto: Ilary Blasi Michelle Hunziker

            I look sul red carpet
            Per il red carpet, Michelle Hunziker ha scelto un lungo abito argentato, seducente e scintillante, che ha messo in risalto la sua figura con eleganza. Il suo outfit, sofisticato e brillante, riflette la sua personalità solare e il suo stile inconfondibile. Accanto a lei, Ilary Blasi ha optato per un look decisamente diverso ma altrettanto accattivante: stivali con lacci fino al ginocchio e una giacca nera dal taglio moderno, che ha conferito al suo aspetto un tocco di grinta e audacia.

            Donne di successo
            Nonostante abbiano percorso strade differenti nel mondo dello spettacolo, sia Michelle che Ilary sono diventate icone di stile e di simpatia, conquistando il cuore del pubblico italiano. Michelle Hunziker, con il suo sorriso inconfondibile e la sua energia positiva, ha fatto breccia in Italia fin dai suoi primi passi sul piccolo schermo, affermandosi come conduttrice di programmi di successo e come imprenditrice con il suo brand Goovi.

            Ilary Blasi, dal canto suo, ha saputo reinventarsi, passando da showgirl a conduttrice versatile, diventando una figura di riferimento nel panorama televisivo italiano. Oltre ai successi professionali, Ilary continua a essere sotto i riflettori anche per la sua vita privata, che ha vissuto di recente importanti cambiamenti.

            La serata di ieri ha confermato ancora una volta come Ilary Blasi e Michelle Hunziker rappresentino due volti del successo al femminile, capaci di interpretare la moda e lo spettacolo con autenticità e stile. Il loro incontro sul red carpet romano non ha fatto altro che ribadire il loro posto di rilievo tra le icone della TV italiana.

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              Moda

              Lo stilista calabrese Valentino Mele alla Milano Fashion Week

              Fra i nomi degli stilisti emergenti alla Milano Fashion Week spicca quello del calabrese Valentino Mele, dotato di gran gusto e ricercatezza, anche se in un’ottica di semplicità e misura.

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                Domenica 22 settembre 2024, nella splendida cornice della Biblioteca Filologica, nell’ambito della Milano Fashion Week settembrina, con oltre duecento invitati va in scena uno degli eventi collaterali più glamour e attesi, con la presenza di volti noti della moda. Alle ore 17:00 è previsto l’inizio del défilé, coordinato egregiamente dal Direttore Artistico Steven G. Torrisi.

                Un emergente di stile

                Una serata che vedrà al timone della conduzione il volto noto Rai Veronica Maya. Tra gli stilisti invece segnaliamo la presenza di un emergente, ovvero la nuova linea di Valentino Mele Couture, sarto-stilista calabrese. A pochi giorni dalla settimana della moda, si prepara a presentare la sua nuova collezione Primavera-Estate 2025. Il lino incontra la seta, una linea di alta sartoria: la sua specialità.

                Gusto e misura nella ricercatezza

                Attraverso il suo genio e il talento fonte d’ispirazione, nelle sue idee di moda rivela cura e buon gusto, grazie e semplicità senza scadere in un’eccessiva ricercatezza. “L’eleganza è qualcosa che nasce con noi, è l’impronta dell’esempio che vogliamo essere nel mondo, mentre lo stile fa parte della personalità di ognuno di noi, la moda è per tutti, nessuno si senta escluso”, queste le parole del giovane stilista. La capitale della moda, per Valentino Mele è un punto di partenza in quanto il suo è un progetto molto ambizioso.

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