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Le confessioni di Asia, una sopravvissuta che ha toccato il fondo, rivedendo la luce

Asia Argento è una donna che, finalmente libera da alcune ossessioni, può dire di aver raggiunto il punto più basso in termini di dipendenze… ma essendosene in seguito liberata con una grande forza di volontà. Ora è in grado di raccontarsi a cuore aperto, soprattutto nei lati più oscuri della sua esistenza passata,

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    Una vita, quella di Asia Argento, che ha difficilmente conosciuto dei limiti. Con un difficile rapporto con la madre Daria Nicolodi e una padre ossessionato dai suoi incubi cinematografici, la sua infanzia non è stata certo una passeggiata. Ha vissuto amori travagliati che non riesce a dimenticare e alcune dipendenze dalle quali è risuscita, con perseveranza e forza d’animo, ad uscire.

    All’inferno e ritorno

    Un racconto difficile, il suo, che affida al Corriere della Sera. Partendo dal suo percorso di liberazione dalla schiavitù dell’alcol. Asia è sobria da ormai tre anni, anche se ammette: «Ho molta paura di tornare dov’ero. Ma mi impegno molto attraverso pratiche quotidiane, come la meditazione, per non ricaderci. Quarantacinque minuti, un’ora: ogni mattina».

    La schiavità dall’alcol

    La sudditanza dal bere era un problema che aveva anche sua madre, Daria Nicolodi: «A cinque anni mi mandava a comprare le bottiglie di vodka. Le vedevo svuotarsi in fretta nel freezer. Dicevo a mia sorella: “Guarda che mamma beve tanto”, ma non mi dava retta. Non l’ho raccontato perché mi dispiaceva, o avevo ancora paura di lei».

    La madre Daria era anche una spiritista

    La madre nutriva una passione particolare anche per lo spiritismo: «Penso praticasse la magia bianca, ma è qualcosa di cui io non so nulla». E ricorda: «Mia madre beveva ed era violenta: da piccola mi ero ripromessa di non diventare mai come lei. Ma da adolescente, verso i 14 anni, avevo un vuoto mostruoso: non so se era lo stesso che avevano la nonna, la bisnonna, la trisnonna… la poetessa, l’attrice, la filosofa: una suicida, un’altra morfinomane…”.

    La dipendenza dalla droga

    Per non finire come loro, è arrivato pure il sollievo illusorio di alcune sostanze illecite In grado di attribuire un illusorio sollievo e di placare i brutti pensieri: “Mi sentivo improvvisamente a mio agio con gli altri. Prima le canne, poi sempre di più: non bastava mai. Alla fine sono diventata quello che non volevo: alcolista anch’io, come mia madre».

    La seduzione dell’occulto

    Con dei genitori come i suoi era impossibile che non nutrisse una seduzione particolare per l’occulto: “L’ho studiato: tanti anni fa ho partecipato anche a dei riti di ayahuasca… ma non ho mai fatto una seduta spiritica. Non voglio sapere troppo: preferisco rimanere terra terra

    Morgan è una persona malata

    Inevitabile che con lei il discorso cada sul suo ex Morgan, per il quale offre una visione lucida e molto chiara: ” ha pochi dubbi: «”Marco è una persona malata che ancora non ha iniziato un cambiamento. Pasolini, dipendente dal sesso, l’ha detto meglio di tutti: non sei tu, è come se ci fosse una persona accanto a te che ti dice di fare queste cose. Quando vedo quello che dicevo o facevo prima mi vergogno. Ogni sei mesi c’era una shitstorm: ma non ero io. Gli ultimi fatti legati a Marco sono terrificanti, ma se lui avesse avuto la grazia di desiderare di rimanere pulito non si sarebbe comportato in quel modo. Non lo sto giustificando: anzi forse pagare può essere l’unica cosa in grado di fermare il suo autolesionismo”.

    La ferita che non si rimargina, quella per Bourdain

    L’altro grande amore, conclusosi in tragedia, è quello per il quale non riesce a darsi pace: quello per lo chef Anthony Bourdain, morto suicida: “Il dolore non passa, ci si convive. Non sto meglio: ora mi alzo dal letto, ma ci sono dei giorni in cui la sento forte è questa “assenza più acuta presenza”.

    Mia sorella Anna è sempre con me

    Di Anna, morta nel 1994 in un incidente stradale, fa fatica a parlare. Ma ricorda un episodio parcilare: «L’anno scorso ero in India, in un centro ayurvedico. Mi hanno invitata a una cerimonia indù all’alba: ero scettica. Una parte di me non vuole essere come mia madre: riporta tutto alla casualità. Ma verso la fine del rito sono arrivati moltissimi corvi, abbiamo cominciato a battergli le mani. Finita la cerimonia una medium americana, senza che le chiedessi nulla, è venuta da me e mi ha detto che vedeva mia sorella al mio fianco. Me l’ha descritta, piangendo. Ha detto che mi stava abbracciando e baciando, e voleva farmi sapere delle cose molto belle, che preferisco non ripetere. Mi ha sconvolto: in tutti questi anni parlarle, anche solo cinque minuti, è sempre stato il mio sogno. Ogni anno nel programma degli Alcolisti Anonimi facciamo ammenda: quest’anno ho chiesto scusa anche a lei. Prima di morire mia sorella ha visto che la mia dipendenza stava già degenerando. Mi dispiace averla spaventata».

    Orgogliosa portavoce del Mee too

    La Argento è stata tra le primi attrici a far scoppiare la contestazione del movimento Me too. Oggi Asia osserva che “per le nuove generazioni, quelle dei miei figli, c’è una comprensione maggiore dei temi legati a stupro, molestie, consenso. Discorsi che non venivano affrontati ai miei tempi. Però l’America ha buttato tutto in una deriva micidiale, facendo una poltiglia che semplifica le cose”.

    Un pensiero per il suo aguzzino

    E sull’ex potentissimo del cinema, Harvey Weinstein, sul quale mosse le accuse di molestie, ci tiene a sottolineare: «Resti legata per sempre alla persona che ti ha fatto del male. Mi chiedo come sia la vita del carcere per uno come lui che aveva tutto. Era circondato da gente che pendeva dalle sue labbra. Forse oggi la paura ce l’ha lui. Il pensiero di lui mi terrorizza ancora. A lungo ho vissuto con l’angoscia quando lo rincontravo ai festival. Il fatto che sia rinchiuso mi rassicura».

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      Selvaggia Lucarelli scommette su Chiara Ferragni: “Si riprenderà!”

      Strano ma vero: Selvaggia Lucarelli, nota per le sue critiche spietate, questa volta punta tutto su Chiara Ferragni! Dopo il caso Pandoro, che ha messo in crisi i Ferragnez, la Lucarelli prevede una rinascita per Chiara, mentre Fedez sarebbe destinato a una spirale autodistruttiva. Un nuovo capitolo nel dramma senza fine dei Ferragnez!

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        Strano sentire Selvaggia Lucarelli che non parla male di qualcuno. La giurata di Ballando con le stelle si è data un ruolo (e un mestiere) nella vita dedicandosi sempre e comunque a puntare il dito su qualcuno, sparlando di chiunque abbia a tiro e denunciando i cattivi costumi (degli altri!). Ma questa volta punta tutto su Chiara Ferragni! La giornalista e influencer, che ha sollevato il caso Pandoro, costato alla Ferragni inchieste, sanzioni, perdita di follower e disdette di numerosi sponsor, adesso scommette sulla rinascita dell’influencer originaria di Cremona.

        La spirale autodistruttiva di Fedez

        Dopo il libro “Il vaso di Pandoro”, in cui racconta l’ascesa e la caduta dei Ferragnez, Lucarelli alla domanda su chi “tra Fedez e Ferragni chi potrà risollevarsi prima?”, risponde senza fronzoli: “Punto su di lei, lui mi sembra abbia imboccato una spirale autodistruttiva che se non riesce a frenare avrà delle conseguenze. È come una falena attratta dalla luce del successo e dei soldi, in nome dei quali brucia velocemente tutti i rapporti” sottolinea Lucarelli.

        Fedez e Ferragni pagano l’eccesso di sicurezza

        Lucarelli che poi punta il dito contro il “dannoso eccesso di sicurezza” che l’oramai ex coppia ha palesato subito dopo lo scoppio del caso Pandoro. “Lui è un imprenditore vero, lei un’influencer con una grande passione per il denaro. Ora pagano la loro voracità e anche il fatto che i social abituano a rifiutare il contraddittorio: hai fan adoranti che ti imbottiscono l’ego di complimenti… Da quando ho tirato fuori il caso del Pandoro, hanno avuto tempo per cercare di raddrizzare il vascello sbandato e non hanno fatto nulla per un dannoso eccesso di sicurezza”. La stessa Lucarelli, vera esperta di casa Ferragnez, nei giorni scorsi aveva ‘denunciato’ la messa in vendita della villa acquistata solamente un anno fa dall’ex coppia per la cifra di cinque milioni di euro. Una villa lussuosa sul Lago di Como le cui immagini sono apparse sul sito di una rinomata agenzia immobiliare, Chiusano Immobiliare.

        Oh, il dramma della celebrità

        E così, mentre la nostra amata Selvaggia continua a sollevare polveroni con la sua irresistibile verve critica, i Ferragnez navigano in acque sempre più agitate. Chiara, nonostante tutto, sembra pronta a risalire la china, lasciando Fedez a sguazzare nella sua “spirale autodistruttiva”. Forse dovremmo tutti prendere un biglietto per assistere a questo reality show non ufficiale.

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          Aurora Ramazzotti sorprende in lingerie: “Sei una mamma, non dovresti!” si scatenano gli haters

          Aurora Ramazzotti si mostra in una veste inedita e sensuale, ma la sua scelta divide il pubblico. Gli haters non perdono occasione per attaccarla, ma lei risponde con ironia e stile.

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            Aurora Ramazzotti non smette mai di far parlare di sé, e questa volta lo fa con una mossa decisamente audace. La giovane influencer ha condiviso su Instagram alcuni scatti in lingerie che hanno fatto impazzire i social, ma non senza suscitare polemiche. “A chi non è mai capitato di aggirarsi per i corridoi di Palazzo Bovara in intimo sorseggiando un ottimo caffè?”, ha scritto Aurora con il suo inconfondibile tocco ironico, accompagnando tre foto mozzafiato.

            Le immagini, che la ritraggono in una location da sogno, mettono in luce una nuova Aurora: sensuale, sicura di sé e pronta a esplorare nuove sfaccettature del suo personaggio pubblico. E mentre molti dei suoi follower hanno apprezzato il risultato, non tutti hanno reagito positivamente.

            L’uragano delle reazioni
            Gli elogi non sono mancati, ma insieme ai complimenti, Aurora ha dovuto fare i conti con la solita schiera di haters. “Aurora sei una mamma, non dovresti farti vedere così” e “Non mi piaci, e poi sei diventata mamma da poco” sono solo alcuni dei commenti al vetriolo che hanno cercato di sminuire il suo gesto. Sembra che per alcuni, essere mamma significhi dire addio alla propria femminilità, ma Aurora, con la sua risposta ironica, dimostra di non essere affatto d’accordo.

            E poi c’è chi ha voluto fare un passo in più, mettendo in dubbio la sua scelta come testimonial: “Ci sono nel mondo migliaia di modelle, cantanti, presentatrici, attrici che avrebbero meritato una chance rispetto a lei. Non è una critica ma sono i fatti,” ha scritto un utente. Ma anche di fronte a questo, Aurora continua per la sua strada, dimostrando che sa come prendersi la scena, anche quando i riflettori sono un po’ più caldi.

            Aurora: stile, ironia e… una dose di coraggio
            Non è certo la prima volta che Aurora Ramazzotti si trova al centro delle polemiche, ma ogni volta risponde con lo stesso mix di stile, ironia e una buona dose di coraggio. Mostrarsi in lingerie sui social potrebbe sembrare un azzardo per alcuni, ma per Aurora è solo un altro modo per esplorare e ridefinire la sua identità, senza farsi condizionare dai giudizi degli altri.

            Insomma, Aurora Ramazzotti continua a dimostrare che essere mamma non significa rinunciare a essere sé stesse. Anzi, è proprio con scatti come questi che riesce a tenere testa agli haters, dimostrando che la vera forza sta nell’accettare e celebrare ogni sfaccettatura della propria persona, senza paura di infrangere qualche regola non scritta.

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              Morgan: sono un pirata, “signore”… lo deciderà il tribunale

              L’ex leader dei Bluvertigo accusato di stalking dalla sua ex Angelica Schiatti, in Tribunale replica con argomentazioni a dir poco surreali. Paragonando le minacce che lei gli imputa a poesie d’amore…

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                Il musicista dichiara: Io a pezzi, spero che sia la fine di un incubo». Marco Castoldi in arte Morgan ha chiesto, sicuramente consigliato dai suoi legali, di accedere ad un processo di giustizia riparativa. Altrimenti si aprirà il dibattimento: decisione entro il 27 settembre.

                Lui ha chiesto un processo di giustizia riparativa, il giudice ci sta riflettendo

                L’artista era in tribunale a Lecco la scorsa settimana, per rendere «spontanee dichiarazioni» nel processo in cui la cantautrice Angelica Schiatti lo accusa di stalking. In aula, ha chiesto al giudice di poter accedere a un processo di giustizia riparativa. Il giudice Gianluca Piantadosi della seconda sezione penale del Tribunale di Lecco ha preso un po’ di tempo, riservandosi di dare un parere entro il 27 settembre. Se non dovesse accettare la proposta si aprirà i dibattimento con la prima udienza fissata per il prossimo 8 novembre.

                La difesa della Schiatti non ci sta

                Un’ipotesi alla quale la difesa della cantante Angelica Schiatti si è opposta, attraverso l’avvocato Maria Nirta. Che così commenta: «Non riteniamo ci siano i presupposti per questo iter processuale», ha detto uscendo dall’aula. La tesi del legale difensore è chiara: «Innanzi tutto riteniamo non siano applicabili alla fattispecie e le ultime condotte di Castoldi fanno intendere che questo ravvedimento non ci sia. Fosse stato qualche cosa di differente non ci saremmo opposti perché nessuno ha interesse a tenere in piedi questa vicenda. Ma da parte nostra ci sono serie preoccupazioni e non intendiamo assolutamente pensare a una soluzione che non sia una sentenza che speriamo sia di condanna».

                La versione di Morgan

                «Io sono una persona che non solo è sensibile, io rispetto gli altri e lo stalking con me non c’entra nulla. Io avevo scritto poesie, ma si sono attaccati a pochi messaggi in mezzo a 50mila bellissimi per cui è stata fatta una distorsione assoluta». Questa è la giustificazione del musicista al suo arrivo al Tribunale di Lecco per l’udienza. «Oggi finalmente si uscirà dall’incubo, da questa tortura che mi stanno facendo», ha proseguito Morgan, coi suoi legali al seguito, Leonardo Cammarata e Rossella Gallo: «Tortura è la parola giusta», ha concluso.

                Cosa chiede lui

                In buona sostanza, il processo di giustizia riparativa è un particolare approccio alla risoluzione dei conflitti legali che guarda oltre la semplice punizione del colpevole. Basandosi sulla tesi che ogni reato coinvolge non solo il colpevole e la vittima ma anche la comunità circostante. Una modalità che tende a raggiungere una conciliazione tra autore del reato e vittima, affinché il reo si impegni a risarcire i danni prodotti e a porre rimedio alle conseguenze dannose della sua azione. La vittima, a fronte di questo, deve ritirare la querela, agevolando in tal modo la conclusione in anticipo del processo penale.

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