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    Il leader della band americana dei Bon Jovi si è trovato coinvolto in un episodio insolito mentre si trovava a Nashville – patria della country music – riuscendo a prestare aiuto a una donna in grave difficoltà. La polizia locale ha reso noto che il rocker ha fattivamente contribuito a persuadere una donna, che si trovava in bilico su una sporgenza del ponte pedonale Seigenthaler, a mettersi al sicuro. L’episodio si è concluso senza incidenti gravi, grazie al tempestivo intervento del musicista.

    Il potere di una presenza rassicurante

    Sempre secondo il Dipartimento di Polizia Metropolitana di Nashville, Jon Bon Jovi, che stava girando un video musicale vicino al ponte, si è accorto della donna in difficoltà, sospesa sopra il fiume Cumberland. Insieme ad un’altra persona (un assistente alla produzione che stava lavorando con lui sul set), il cantante si è avvicinato alla donna e ha iniziato a parlarle, convincendola a tornare in sicurezza. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza mostrano la star che abbraccia la donna subito dopo averla coinvolta a non compiere l’insano gesto.

    Due frame dal video dove si vede il providenziale intervento del cantante

    La forza pubblica ringrazia

    La polizia ha ringraziato il musicista per il suo aiuto in questa situazione, sottolineando l’importanza della collaborazione per garantire la sicurezza pubblica. La donna è stata poi trasportata in ospedale per ricevere assistenza medica, procedendo agli accertamenti di rito.

    Per il rocker si tratta di una specie di “missione”

    Non è l’unica volta nella quale il musicista si è prodigato ad aiutare qualcuno: Jon Bon Jovi ha una lunga esperienza nell’aiutare persone in difficoltà attraverso la sua JBJ Soul Foundation, un’organizzazione da lui fondata nel 2006. La struttura si occupa di combattere fame, povertà e mancanza di alloggio, offrendo supporto ai bisognosi con programmi specifici e collaborando attivamente con organizzazioni comunitarie.

    Il classico esempio che smonta – se mai ce ne fosse stato bisogno – la tesi del rock come… musica del diavolo!

    Foto prese dalla rete

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      5 domande a… Federico Moccia

      Il regista e autore, in Calabria per rifinire il cortometraggio girato con i giovani attori della scuola Maros di Corigliano Rossano, risponde all’attore che l’ha tirato in ballo ieri nella trasmissione Belve di Francesca Fagnani

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        di Alessia Principe

        Sono trascorsi vent’anni esatti, eppure “Tre metri sopra il cielo” fa ancora notizia. Quel libro di Federico Moccia divenne un cult tra i ragazzi, che se lo passavano in fotocopie, e poi divenne un film – sceneggiato da Moccia e dalla candidata allo Strega Teresa Ciabatti – che ebbe anche un sequel: “Ho voglia di te”.

        Protagonista Riccardo Scamarcio, all’epoca un giovane esordiente. Da quel momento per lui si sono aperti ponti d’oro e set internazionali. Col tempo, però, l’attore ha cominciato a prendere le distanze da quel personaggio che l’aveva reso così popolare, provocando il commento amaro di Moccia, deluso dalle parole sprezzanti del suo protagonista. Ieri nel salotto di “Belve”, Francesca Fagnani ha punzecchiato di nuovo Scamarcio e l’attore non si è tirato indietro.

        «Lui è matto – ha detto alla conduttrice, riferendosi a Moccia – io ho fatto il film con Luca Lucini, che era il regista del film. Io non ho mai rinnegato quel film. Adoro 3 metri sopra il cielo. Non lo so, avrà pure lui preso qualcosa…».
        Il diretto interessato giura di non aver preso proprio nulla. Lo abbiamo incontrato a Cosenza dove Moccia è da due giorni per rifinire il cortometraggio “Bugie” girato a Corigliano Rossano, con 12 studenti e attori della scuola delle Arti MAROS in TEATRO. Riascoltando le parole dell’attore, si stringe nelle spalle e sorride. 

        «Io ho un ricordo bellissimo di Riccardo Scamarcio – ci racconta – perché ci siamo incontrati per Tre metri sopra il cielo, che Riccardo Tozzi, con la Cattleya, aveva deciso di realizzare. La cosa incredibile è che la sera prima di incontrare Tozzi andai al cinema a vedere La meglio gioventù. In una delle ultime scene vidi un ragazzo che interpretava il figlio di Luigi Lo Cascio e pensai: “Ecco, questo sarebbe perfetto per interpretare Step in Tre metri sopra il cielo”» racconta l’autore e regista col sorriso. 

        Scamarcio, per una serie di incastri del destino, si trovò proprio a sostenere la parte per il personaggio principale.

        «“Ho letto il libro Tre metri sopra il cielo”, mi disse Riccardo, “mi è piaciuto moltissimo. Mi ci rivedo, questa è proprio la mia storia”. Ricordo che mi colpì il suo coinvolgimento emotivo».

        Moccia chiarisce anche le famose parole riportate nell’intervista che ha poi acceso la miccia. «Si è parlato di me come di uno che si aspettava ringraziamenti o riconoscimenti. Non è vero. Non mi interessa essere ringraziato, anche se i giornalisti a volte scrivono altro nelle loro interviste. Quello che mi ha deluso è stato vedere Scamarcio prendere le distanze dal film Tre metri sopra il cielo (e forse anche da Ho voglia di te). Mi dispiacque, perché ci sono momenti della vita che sono fondamentali. Mi ricordo ancora quando la gente lo fermava per strada gridando: “Step, Step, fammi un autografo!” E lui rispondeva: “Io non sono Step, sono Riccardo Scamarcio”». 

        Il regista getta acqua sul fuoco. «Comunque pace fatta, Riccardo. Pace!» aprendo anche alla possibilità di condividere di nuovo lo stesso set. «Per me sarebbe un onore scrivere una sceneggiatura all’altezza del suo percorso. E non sono ironico, lo dico con sincerità».

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          5 domande a… Nonna Carol

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            Su Instagram la si prova come @nonna.carolofficial: lei è Carla, creator digitale per caso (o, meglio, per iniziativa di una delle sue nipoti, di professione maestra) che si autodefinisce “la nonna d’Italia, raffinata e di classe (a tratti…quando non la fanno arrabbiare🤪). E’ presente anche su TikTok, qui trovate una sua intervista che le abbiamo fatto di recente… anche se il video è la sua dimensione migliore!

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              5 domande a… Luca Marrelli

              In un periodo dove si fa un gran parlare di ‘ndrangjheta fra le squadre all’ombra della Madonnina, abbiamo intervistato un calabrese virtuoso a Milano, presidio in Regione Lombardia di legalità contro le mafie.

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                Per il nostro format 5 domande a… siamo stati ospitati al “Pirellone” di Regione Lombardia, per un’intervista con il Consigliere Luca Marrelli.

                Nato a Tradate, in provincia di Varese ma calabrese di origini, Marrelli è Vice Presidente della Commissione speciale – Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità dal giugno 2023. Fa anche parte della IX Commissione permanente – Sostenibilità sociale, casa e famiglia e della III Commissione permanente. Inoltre è inserito nella Commissione speciale – Tutela dei diritti delle persone private della libertà personale e condizioni di vita e di lavoro negli istituti penitenziari.

                Laureato in Giurisprudenza presso la Facoltà Federico II di Napoli, ha svolto la professione di Avvocato dal 2006 al 2021. In seguito presso la Procura della Repubblica di Varese. Ha ricoperto diversi ruoli e incarichi in Regione Calabria di carattere legale e politico, dal 2018 al 2023 ha ricoperto la carica di Sindaco del Comune di San Mango d’Aquino con la lista civica Volare verso il futuro.


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