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Cinema

Angelina Jolie: per Clint Eastwood è “buona la prima”, al massimo la seconda…

L’ex di Brad Pitt si è recentemente pronunciata sulla sua esperienza con un mito del cinema americano come Clint Eastwood. Che l’ha diretta in una pellicola per la quale, anni fa, ha ricevuto una prestigiosa nomination.

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    L’ultima nomination agli Oscar, Angelina Jolie l’ha ottenuta con il film Changeling (2008), nel ruolo di una madre alla ricerca del suo figlio misteriosamente scomparso. A dirigerla c’era Clint Eastwood, vero maestro del cinema. Un professionista che dopo aver raggiunto la fama mondiale grazie a Sergio leone e ai suoi spaghetti western, ha ottenuto pari successo come regista.

    94 anni ancora sulla breccia

    Eastwood, alla bellezza di 94 anni ha diretto un film – Giurato Numero 2 – che vedremo prossimamente in sala. Juror #2 (questo il titolo originale) è un dramma giudiziario con protagonisti Nicholas Hoult e Toni Collette. Un avvincente racconto del dilemma morale di un giurato, nei cinema dal 30 ottobre.

    Le parole di Angelina

    Eastwood è stato descritto come una presenza “terrificante” da Angelina Jolie. L’attrice non intendeva dire nulla di negativo, anzi… il modo in cui Eastwood si comporta con gli attori sul set ottiene da loro sempre il massimo: “È molto deciso – ha spiegato in un’intervista – ed anche proverbialmente famoso per girare solo uno o due ciak, il che può sembrare terrificante per un’attrice. Grazie a questo approccio, però, sai che non ti lascerà emotivamente prosciugata”. D’altronde i vari successi dei quali l’attore-regista ha goduto nel tempo dimostrano la bontà del suo metodo quando dirige.

    Un metodo che funziona

    Tutto sommato, Jolie ha trovato, nel modo di lavorare di Eastwood, un’occasione di crescita ed è per questo che quel “terrificante” non va inteso in senso negativo: “È fin da subito molto preparato – ha dichiarato Jolie nella stessa intervista – e quindi hai la sensazione di dover dare il massimo. (…) Lui lo catturerà su pellicola e non ti chiederà di rifarlo altre 20 volte. Quindi, ti permette di spingerti davvero oltre. E poiché fa tutto in una sola ripresa, tutto è molto fresco”.

    Tutto in favore della spontaneità

    In pratica, l’attrice sostiene che la buona riuscita di un film, quando Eastwood è seduto sulla sedia di comando, si risolve in un paio di ciak, durante i quali l’attore è chiamato a dare il massimo. Una sorta di sprint che privilegia la spontaneità, in antitesi con quei registi che fanno girare e rigirare le scene infinite volte.

    Recitare quasi… improvvisando

    E sempre rifacendosi alle dichiarazione dell’ex di Brad Pitt, il risultato finale appare estremamente “fresco” e veritiero perché l’attore, in questo modo, lavora in un contesto più vicino all’improvvisazione. Paradossalmente, anche se non ha avuto il tempo di mettere a fuoco ogni dettaglio, sarebbe propria la sua tecnica a far sembrare tutto molto finto.

      Cinema

      Sophia Loren festeggia i 90 anni con una serata esclusiva a Roma: una festa segreta per la diva italiana

      Sophia Loren spegne 90 candeline al The Space Cinema Moderno di Roma, con un evento organizzato insieme alla famiglia. Presenti personalità del mondo del cinema, amici e familiari, mentre la serata prosegue con una festa blindatissima in una location top secret.

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        Sophia Loren, l’indimenticabile regina del cinema italiano, ha festeggiato oggi i suoi 90 anni con una serata davvero speciale e super riservata a Roma, la città dove tutto è iniziato. Un compleanno importante, celebrato con un evento esclusivo al The Space Cinema Moderno, nel cuore della capitale, organizzato con la collaborazione della sua famiglia.

        L’attrice, circondata dall’affetto dei figli Edoardo e Carlo Ponti e da molte altre figure illustri del mondo dello spettacolo, ha ricevuto un riconoscimento dedicato alla sua straordinaria carriera, consegnato dal MiC, Cinecittà e Archivio Luce. La cerimonia, intima e carica di emozioni, ha visto la partecipazione di amici, colleghi e personalità di spicco, giunti per rendere omaggio alla Loren e ai suoi 70 anni di carriera che hanno fatto la storia del cinema mondiale.

        Un legame indissolubile con Roma

        Sophia Loren ha sempre avuto un rapporto speciale con Roma, città in cui ha mosso i primi passi nel mondo del cinema a soli 15 anni, arrivata insieme alla madre per cercare fortuna. “Amo questa città, dove tutto è iniziato. È stata una scelta che ha cambiato il corso della mia vita,” ha dichiarato l’attrice in una recente intervista, ricordando con affetto i suoi inizi come comparsa e i sacrifici fatti per costruire una carriera che l’ha portata a diventare una delle dive più amate e rispettate a livello internazionale.

        Una festa in grande stile e super blindata

        Dopo la cerimonia ufficiale, la festa è proseguita in una location segreta, lontana dai riflettori e accessibile solo ai pochi fortunati invitati. Tra i presenti non potevano mancare la sorella Maria Scicolone, insieme alle nipoti Alessandra ed Elisabetta Mussolini, e una schiera di amici e colleghi internazionali che hanno raggiunto Roma per rendere omaggio alla Loren e festeggiare insieme a lei questo importante traguardo.

        L’evento è stato gestito con la massima riservatezza per garantire alla diva e ai suoi ospiti una serata indimenticabile, lontana dall’attenzione mediatica. Ma nonostante le precauzioni, l’entusiasmo per questa celebrazione ha fatto rapidamente il giro del mondo, dimostrando ancora una volta quanto Sophia Loren sia amata e ammirata ovunque.

        Un’icona senza tempo

        A 90 anni, Sophia Loren continua a essere un simbolo di eleganza, talento e resilienza. La sua carriera, costellata di successi e riconoscimenti, è un esempio di dedizione e passione per l’arte cinematografica, e il suo legame con il pubblico resta forte come il primo giorno.

        Con il suo sorriso inconfondibile e lo sguardo luminoso, Sophia Loren ha brindato a un traguardo straordinario, circondata dalle persone che ama e che l’hanno sostenuta in tutti questi anni. Una serata di festa e celebrazione per una donna che ha fatto la storia del cinema e che, ancora oggi, rappresenta un punto di riferimento indiscusso nel panorama artistico mondiale.

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          Cinema

          I magnifici 19 italiani selezionati per l’Oscar 2025. Ma perchè non c’è la Cortellesi?

          L’Italia si presenta con 19 pellicole alla selezione dei film per l’Oscar 2025. Tra i favoriti ad accedere alla shortlist c’è Paolo Sorrentino, mentre il campione d’incassi ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi non è della partita. Vi spieghiamo perchè…

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            Sono ben diciannove le pellicole italiane che parteciperanno alla designazione del titolo candidato a rappresentare il nostro Paese, nella categoria International Feature Film Award (Premio al Film Internazionale) alla 97 edizione degli Oscar. Sono state candidate le pellicole distribuite in Italia o in un altro Paese (ma al di fuori degli Stati Uniti e dei loro territori) distribuiti tra il 1° novembre 2023 e il 30 settembre 2024. La selezione avverrà il 24 settembre 2024, l’annuncio delle shortlist da parte dell’Academy è previsto per il 17 dicembre di quest’anno.


            I 19 titoli italiani candidati

            Questi sono i film iscritti, in ordine alfabetico: ‘Accattaroma’ di Daniele Costantini ‘Campo di battaglia’ di Gianni Amelio ‘Cento domeniche’ di Antonio Albanese ‘Confidenza’ di Daniele Luchetti ‘Food for profit’ di Giulia Innocenzi, Pablo D’Ambrosi ‘Gloria!’ di Margherita Vicario ‘I Bambini di Gaza – sulle onde della libertà’ di Loris Lai ‘Il mio posto è qui’ di Daniela Porto, Cristiano Bortone ‘Il tempo che ci vuole’ di Francesca Comencini ‘L’altra via’ di Saverio Cappiello ‘La casa di Ninetta’ di Lina Sastri ‘La vita accanto’ di Marco Tullio Giordana ‘Lubo’ di Giorgio Diritti ‘Taxi monamour’ di Ciro De Caro ‘Palazzina Laf’ di Michele Riondino ‘Parthenope’ di Paolo Sorrentino ‘Vermiglio’ di Maura Delpero ‘Volare’ di Margherita Buy ‘Zamora’ di Neri Marcorè.

            Perchè non c’è il campione d’incassi della Cortellesi?

            ‘C’è ancora domani’, il film che ha fatto segnare al botteghino la cifra record di 37 milioni di euro per biglietti venduti, non è tra i 19 film italiani che si sono autocandidati per gareggiare agli Oscar 2025. Ma non si tratta di un errore…

            Una questione di regolamento

            L’opera prima di Paola Cortellesi come regista ha avuto così tanta risonanza da essere stato esportato anche all’estero: perchè non è in lista per la tanto ambita statuetta dorata? E’ presto spiegato, a norma di regolamento. Per poter candidarsi a rappresentare l’Italia agli Oscar (la premiazione avverrà il prossimo 2 marzo 2025), i film devono contemplare alcuni requisiti obbligatori. Tra questi, uno prevede che la prima distribuzione in Italia o in un altro Paese, purché al di fuori degli Stati Uniti e dei loro territori, sia avvenuta (o sia in previsione) nel periodo compreso tra il 1° novembre 2023 e il 30 settembre 2024. ‘C’è ancora domani’ invece è uscito nelle sale il 26 ottobre 2023, nemmeno una settimana prima rispetto alla data regolamentare prevista dall’Academy. L’anno scorso, infatti, la pellicola era stata candidata, ma alla fine era stato selezionato il bellissimo film ‘Io capitano’ di Matteo Garrone.

            Sorrentino tra i favoriti

            Molti puntano sulla nuova opera di Sorrentino, che verrà distribuita negli Stati Uniti da A24, una casa di produzione e distribuzione indipendente che negli ultimi anni ha rappresentato moltissimi film di successo. Il sostegno di A24 e la notorietà del regista napoletano a Hollywood fanno pensare che anche stavolta il suo film potrebbe arrivare alla premiazione degli Oscar.

            Tra neanche una settimana la scelta

            Il Comitato di Selezione si riunirà per votare e scegliere il film nella giornata di martedì 24 settembre 2024. Le shortlist dei titoli candidati all’Oscar 2025 verranno annunciate il 17 dicembre 2024, mentre l’annuncio delle nomination si terrà il 17 gennaio del prossimo anno. La cerimonia di consegna degli Oscar si terrà, come al solito, a Los Angeles il prossimo 2 marzo. E anche stavolta gli appassionati italiani di cinema faranno notte per seguire la trasmissione tv in diretta.

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              Cinema

              L’hotel che ha ispirato “Shining” diventerà un museo horror 

              Lo Stanley Hotel di Colorado, noto per aver ispirato il famigerato Overlook Hotel di “Shining”, potrebbe presto includere un autentico museo dedicato al cinema horror e una piccola casa di produzione

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                Lo Stanley Hotel di Colorado, celebre per aver ispirato l’inquietante Overlook Hotel nel romanzo e nel film “Shining”, si prepara a un’entusiasmante trasformazione. Il management dell’albergo ha annunciato i piani per creare il Stanley Film Center, una nuova iniziativa che includerà un museo dedicato al cinema horror e una casa di produzione cinematografica.

                Il Stanley Film Center mira a diventare un punto di riferimento per gli amanti del cinema e dell’horror, con progetti che includono la costruzione di un auditorium, rassegne cinematografiche, e strutture per la produzione e la post-produzione cinematografica. Il progetto prevede un investimento stimato di 24 milioni di dollari, di cui una parte significativa potrebbe provenire dal dipartimento del turismo locale.

                Tra i membri coinvolti nella neonata compagnia ci sono nomi di spicco come Elijah Wood e Simon Pegg, il che aggiunge ulteriore interesse e attenzione al progetto. Attualmente, lo Stanley Hotel attira numerosi visitatori grazie ai tour tematici legati a “Shining”, ma il Film Center mira a trasformare l’hotel in un luogo attivo tutto l’anno, non solo in determinati periodi.

                Con l’annuncio di un prossimo prequel di “Shining” intitolato “Overlook Hotel”, l’iniziativa sembra essere perfettamente cronometrata per capitalizzare sull’interesse continuo per la storia di Stephen King e Stanley Kubrick. Resta da vedere se il Stanley Hotel riuscirà a realizzare i suoi ambiziosi piani senza intoppi, ma l’entusiasmo attorno all’idea è palpabile.

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