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William torna a parlare di Harry: un ricordo d’infanzia riaccende il legame tra i due principi

Dopo sei anni, William menziona pubblicamente Harry, ricordando la visita a un rifugio per senzatetto con la loro madre. Una riflessione sul passato e sull’influenza di Diana nelle loro vite

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    Nel nuovo documentario prodotto da ITV, il principe William rompe un silenzio lungo sei anni, menzionando pubblicamente suo fratello, il principe Harry. Una scena toccante che rievoca un ricordo d’infanzia legato alla madre, la principessa Diana, durante una visita a un rifugio per senzatetto gestito dall’organizzazione The Passage.

    “Ricordo perfettamente quella giornata,” racconta William, “mia madre ci portò al The Passage, dove io e Harry abbiamo incontrato per la prima volta persone senza una casa. Avevo circa 10 o 11 anni, e l’ambiente mi spaventava un po’.” Lady Diana, con la sua grazia e il suo spirito accogliente, riuscì però a creare un’atmosfera rilassata. “Ci fece sentire a nostro agio, scherzando e ridendo con tutti,” spiega il principe di Galles, restituendo un’immagine di Diana che molti ricordano con affetto.

    Questa visita lasciò un segno profondo in William: “Ricordo di aver giocato a scacchi e di aver parlato con i senzatetto. Mi sembrava triste che non avessero una casa, ma ero colpito dall’ambiente così positivo.” Questo frammento d’infanzia rappresenta per William un insegnamento che ha segnato la sua vita e la sua visione del mondo: “Mia madre ci ha sempre insegnato che il rispetto e la gentilezza non dovrebbero mai mancare, indipendentemente dalle circostanze.”

    La menzione pubblica di Harry arriva in un periodo in cui i rapporti tra i due fratelli sembravano definitivamente deteriorati. L’ultima volta che William aveva parlato di Harry risaliva al 2018, prima che le scelte di vita del fratello e di Meghan Markle creassero una distanza tra loro. Tuttavia, in questo documentario emerge una nota di nostalgia e affetto, in particolare per il tempo condiviso durante l’infanzia sotto la guida di Lady Diana.

    Questo omaggio alla madre offre a William anche l’opportunità di riflettere sul suo impegno contro il problema dei senzatetto, un tema che Diana gli ha trasmesso e che è diventato una causa importante nella sua vita pubblica. La principessa, famosa per il suo attivismo umanitario, ha portato i figli in vari luoghi di aiuto per i meno fortunati, lasciando in loro un’eredità che William si impegna a onorare.

    Con questo documentario, William non solo rende omaggio alla memoria di Diana ma offre anche una finestra su momenti che lo legano indissolubilmente a Harry, riportando alla luce un legame che la loro madre aveva coltivato con amore. Anche se l’eco dei contrasti recenti sembra ancora presente, queste riflessioni intime rappresentano un raro gesto di apertura verso il fratello e un tributo alla loro infanzia e all’influenza indimenticabile di Lady Diana.

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      Dalla rivalità alla pizza della pace. L’incontro tra i Savoia e i Borbone tra contestazione e distensione

      Tra i Savoia e i Borbone c’era un astio storico che risale a quando Garibaldi occupò per Vittorio Emanuele II il Regno delle Due Sicilie. Ora gli eredi delle due dinastie sorprendono tutti. Con un abbraccio davanti al più tipico dei piatti napoletani: la pizza.

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        Eccoli lì difronte a una pizza napoletana i due eredi e superstiti – ormai non più rampolli – delle due famiglie reali della nostra bella Italia. Da una parte Emanuele Filiberto di Savoia dall’altra Carlo di Borbone delle due Sicilie hanno finalmente abbassato le armi (simboliche, ma mica tanto) per firmare la pace della pizza. Eh sì che nel corso degli anni se ne sono dette e fatte di tutti i colori, gli uni contro gli altri armati. Tanto che ancora oggi a Napoli alcuni seguaci della famiglia Borbone non vedono di buon occhio questa riconciliazione che profuma di pomodoro e mozzarella. Vediamo perchè.

        Il primo rientro e le contestazioni del passato

        Nel corso degli anni, il ritorno dei Savoia in Italia e, in particolare a Napoli, è stato segnato da tensioni e contestazioni, simbolo di una memoria storica ancora viva e controversa, scatenando proteste accese. Quando i Savoia rientrarono dopo l’abolizione dell’esilio nel 2002, l’accoglienza fu tutt’altro che calorosa dal nord al sud del Paese. A Napoli, in particolare, gli eventi assunsero toni drammatici. All’arrivo di Vittorio Emanuele e della famiglia reale, il capoluogo campano fu teatro di tensioni importanti e di alcuni momenti fuori controllo. Davanti all’Hotel Vesuvio, dove la famiglia Savoia alloggiava, si radunò un gruppo di sostenitori entusiasti, tra cui personalità di spicco come il principe Carlo Giovannelli, icona della mondanità romana compianto principe della Dolce Vita. Ad acogliere i Savoia anche Ugo d’Atri, presidente delle Guardie d’Onore al Pantheon. Ma a opporsi c’erano anche gli agguerriti neoborbonici, che cercarono di impedire simbolicamente il loro ingresso in città.

        Contestazioni, sputi, insulti e bastonate

        La situazione degenerò davanti al Duomo di Napoli, con scene di forte tensione: insulti, sputi, spintoni e persino il lancio di oggetti. Giovannelli fu colpito alla testa durante gli scontri, un’immagine che rimase impressa nella memoria di quei giorni.

        Ma oggi il clima è cambiato. Avanti Savoia!!

        Oggi sembra che il clima attorno alla famiglia Savoia si stia gradualmente modificando. Forse a distanza di anni, finalmente l’Italia è pronta ad affrontare con maggiore serenità la complessa eredità storica della monarchia e a considerare i Savoia non più come un bersaglio, ma come parte di una narrazione che continua a evolversi. I toni appaiono più pacati e meno divisivi. Questo cambiamento potrebbe essere attribuibile a diversi fattori, tra cui il passare del tempo, che ha in parte smorzato le passioni politiche e ideologiche legate alla monarchia e alla sua eredità storica. Certo è che il passato non può essere cancellato, e il rapporto tra i Savoia e il Mezzogiorno d’Italia rimane un tema sensibile. I Reali sembramo impegnati a ricostruire una propria immagine, cercando un dialogo più aperto con i territori simbolicamente più ostili. E lo fanno anche attraverso immagini simbolo come una stretta di mano difronte a una pizza.

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          Reali

          Re Carlo e il piccolo Archie figlio di Harry: la strana abitudine che unisce nonno e nipote

          Carlo III, noto per il suo rapporto con l’ambiente, trova un inaspettato alleato nel nipote Archie, che saluta gli alberi come genitori.

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            Re Carlo III e il piccolo Archie, primogenito del principe Harry e di Meghan Markle, sembrano avere molto più in comune di quanto ci si aspetterebbe. Una recente rivelazione ha svelato un’insolita abitudine che unisce nonno e nipote, nonostante la distanza geografica e i rapporti complicati tra i Sussex e la famiglia reale britannica.

            La passione per la natura: parlare con le piante

            Sin dagli anni Ottanta, Re Carlo III si è distinto per il suo amore per l’ambiente e il suo impegno nella salvaguardia della natura. Ma ciò che lo rende unico è la sua abitudine di conversare con le piante. “Adoro parlare con le mie piante e ascoltare gli alberi,” aveva raccontato nel 2010, rivelando una connessione profonda e personale con il mondo naturale.

            Questa stessa usanza sembra essere stata ereditata dal nipote Archie. Durante un’intervista, Meghan Markle ha raccontato un episodio che ha fatto sorridere i fan dei Sussex: “Quando siamo arrivati nella nostra nuova casa, Archie si è innamorato di due palme del giardino. Gli ho detto che quelle due piante rappresentano me e Harry. Ora, ogni volta che ci passa davanti, dice ‘Ciao mamma, ciao papà’.” Un gesto che dimostra il legame del bambino con la natura, proprio come il nonno.

            La salute di Re Carlo sotto i riflettori

            Mentre la tenera usanza di Archie fa sorridere, la salute del nonno rimane un argomento delicato. Re Carlo III, che ha appena compiuto 76 anni, è da tempo sotto trattamento per una diagnosi di cancro non prostatico, come annunciato ufficialmente da Buckingham Palace a febbraio 2024. La notizia era giunta dopo una procedura correttiva per l’ingrossamento benigno della prostata.

            Nonostante le preoccupazioni, il monarca è apparso recentemente sorridente e attivo durante le sue apparizioni pubbliche. Tuttavia, non è chiaro se, durante il periodo di cure, abbia ricevuto visite dai nipoti oltreoceano. Harry, pur essendosi recato più volte a Londra negli ultimi mesi, sembra aver mantenuto un rapporto distaccato con la sua famiglia.

            Rapporti complicati ma un legame simbolico

            Il complesso rapporto tra Harry e suo padre ha spesso fatto notizia, ma l’abitudine condivisa tra Carlo e Archie aggiunge un tocco di leggerezza a una storia familiare carica di tensioni. Le piante del giardino californiano diventano così un ponte simbolico tra due mondi lontani: quello formale e tradizionale della monarchia britannica e quello più informale e distaccato dei Sussex.

            Anche se il piccolo Archie e Re Carlo III non si vedono spesso, sembra che il legame con la natura li accomuni, ricordando che, a volte, le passioni e le abitudini possono superare qualsiasi distanza.

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              Reali

              Regina Camilla, la commovente dichiarazione sulla violenza domestica: un impegno che scuote il Regno Unito

              In Her Majesty The Queen: Behind Closed Doors, la regina Camilla ha incontrato la madre di una vittima di femminicidio e ribadito il suo impegno come patrona di SafeLives, promettendo di continuare la lotta contro la violenza domestica finché le sarà possibile.

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                La regina Camilla ha emozionato il pubblico partecipando al documentario Her Majesty The Queen: Behind Closed Doors, dove ha affrontato il delicato tema della violenza domestica con una toccante testimonianza. Durante il programma, Camilla ha incontrato Diana Parkes, madre di Joanna Simpson, una donna vittima di femminicidio. Questo incontro ha lasciato un segno profondo nella sovrana, che si è dichiarata decisa a supportare le vittime e a sensibilizzare su questo grave problema sociale.

                L’impegno di Camilla come patrona di SafeLives

                Nel corso del documentario, la regina consorte ha ricordato la sua lunga collaborazione con SafeLives, un’organizzazione che offre supporto alle vittime di violenza domestica, e ha espresso il proprio impegno a portare avanti questa causa. “Continuerò a lottare finché ne avrò la forza,” ha affermato, sottolineando l’urgenza di riconoscere e combattere il controllo coercitivo, una forma insidiosa di abuso psicologico. Camilla, che oggi ha 77 anni, si è dedicata negli ultimi anni a visitare centri antiviolenza e a promuovere incontri pubblici per accrescere la consapevolezza su questo dramma.

                Con queste parole, Camilla ha colpito profondamente il pubblico, ricordando il valore dell’impegno sociale anche per chi ricopre ruoli di alto profilo. La sua determinazione è un chiaro esempio di come la monarchia possa dare un contributo attivo alla società.

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