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Cinema

“…altrimenti ci arrabbiamo!” torna a splendere per il cinquantennale: restaurata la pellicola cult di Bud Spencer e Terence Hill

Bud Spencer e Terence Hill, la Dune Buggy rossa e i cazzotti memorabili: il classico …altrimenti ci arrabbiamo! ritorna con una veste restaurata in HD, presentata alla Festa del Cinema di Roma davanti ai figli di Carlo Pedersoli, che hanno raccontato aneddoti e ricordi dal set

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    …altrimenti ci arrabbiamo! è tornato a brillare, a distanza di cinquant’anni, con una nuova lucentezza che riporta sullo schermo l’ironia e i cazzotti della coppia più amata del cinema italiano, Bud Spencer e Terence Hill. Per celebrare l’anniversario del film cult, Infinity+ ha presentato una versione restaurata in alta definizione durante la Festa del Cinema di Roma, conclusasi il 27 ottobre. A rendere ancora più speciale la serata, la presenza dei figli di Carlo Pedersoli (vero nome di Bud Spencer): Cristiana, Diamante e Giuseppe, che hanno ricordato il padre e condiviso aneddoti legati al set.

    Uscito nelle sale il 29 marzo 1974, …altrimenti ci arrabbiamo! conquistò il pubblico con una combinazione irresistibile di azione e comicità, diventando un successo clamoroso anche grazie alla leggendaria colonna sonora degli Oliver Onions. La trama? Immancabilmente divertente e perfettamente in linea con lo spirito della coppia: una Dune Buggy rossa con cappottina gialla, conquistata a pari merito dai due protagonisti in una gara di rally, diventa il pretesto per una scatenata serie di avventure. Quando la macchina viene accidentalmente distrutta da una banda di criminali, Bud e Terence iniziano una vera e propria battaglia – a suon di cazzotti e battute memorabili – contro gli scagnozzi di uno speculatore edilizio, intenzionato a tutto pur di fermarli.

    Il restauro in alta definizione ha riportato in auge i colori vivaci, i dettagli delle scene d’azione e le atmosfere anni ’70 del film, facendo rivivere il fascino unico del cinema di Spencer e Hill. Infinity+, canale della piattaforma Mediaset Infinity, ha così voluto omaggiare l’icona italiana del cinema popolare, per mantenere viva una delle eredità cinematografiche più amate. La nuova versione restaurata ha riportato sul grande schermo ogni dettaglio delle gag e delle inimitabili scazzottate, permettendo ai fan di sempre e alle nuove generazioni di riscoprire un classico senza tempo.

      Cinema

      Riccardo Scamarcio e Johnny Depp, amici per la pelle

      Un bravo attore italiano, molto amato dal pubblico femminile e una star di Hollywood che, in passato, è stato il sogno erotico di moltissime donne. Che ci fanno insieme alla Festa del Cinema di Roma? Sembrano davvero due vecchi commilitoni ad una rimpatriata!

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        Depp è il pirata perfetto, anche quando non recita. Con quel suo fare guascone, sempre sorridente, non sai mai dove voglia andare a parare. Protagonista assoluto dell’ultima giornata della Festa del Cinema di Roma, nei panni di regista (indosserà nuovamente le vesti logore di Jack Sparrow… chissa) ha presentato il suo Modì Con Riccardo Scamarcio che ripercorre 72 ore della vita del pittore Amedeo Modigliani, tra cadute, allucinazioni, ripartenze e sogni. Non si tratta di un biopic, come ha tenuto a precisare Depp, ma un film che ha plasmato secondo le sue idee (partendo da una suggestione di Al Pacino, che appare in un un cameo).

        Ha lo stile della rockstar

        L’attore americano ha saltato la conferenza stampa («a causa di un ritardo aereo») per arrivare direttamente sul tappeto rosso dove i fan l’aspettavano fin dalle prime ore del mattino. Tutti in attesa della rockstar di quest’edizione del Festival. E lui, come al solito, non ha deluso.

        “Pappa e ciccia” con Scamarcio

        Occhiali da sole, gilet colorato, capelli sciolti, Depp ha scherzato con i fan con fare molto disponibile, firmato autografi, mostrando di divertirsi un sacco con Scamarcio, con il quale è apparso in grande sintonia e complicità. E’ nata una nuova coppia artistica?

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          Cinema

          La favorita agli Oscar 2025 è proprie lei, Nicole Kidman

          Trionfatrice a Venezia come interprete femminile, l’attrice è in corsa per il premio Oscar: per molti critici sarà lei a vincere l’ambita statuetta dorata.

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            Nicole Kidman è, secondo diversi giornalisti e testate, la prima candidata all’Oscar per la migliore attrice 2025, visto che ogni anno che passa il rapporto tra la Mostra del Cinema di Venezia – dove la Kidman ha vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile – e i premi Oscar si rafforza. Anche La stanza accanto di Pedro Almodóvar risulti tra i favoriti alla prossima edizione degli Academy Awards.

            Sempre sulla breccia

            Il suo è un momento professionale d’oro, vissuto a 57 anni, anche se in precedenza non ha mai avuto alti e bassi, mantenendosi sempre tra le attrici più acclamate del panorama mondiale. Protagonista, di recente, della serie più importante del mese della piattaforma Netflix, un thriller il cui finale è davvero un colpo di scena.

            Insieme a Banderas in Babygirl

            Tuttavia, la presenza della Kidman in laguna non era ovviamente legata alla sua serie Netflix: è sbarcata al Lido per presentare uno dei film più attesi dell’edizione, Babygirl di Halina Reijn, dove è la protagonosta femminile insieme ad Antonio Banderas.

            Dopo Eyes Wide Shut, un altro film a tinte rosse

            Thriller dalle atmosfere erotiche, è diretto e scritto da Halina Reijin. Sophie Wilde e, soprattutto, Harris Dickinson, rappresentano la quota giovane del cast dove la Kidman spicca in maniera assoluta come protagonosta. Nella finzione lei è una dirigente di successo che inizia una relazione compromettente con il suo stagista. Un ruolo che potrebbe rimandare ad un’altra pellicola dalle suggestioni legate all’eros, Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Non siamo su quei livelli… ma in generale la pellicola ha riscosso ottimi consensi.

            Ha scalzato la Jolie dalla vittoria della Coppa Volpi

            Sebbene Angelina Jolie,esaltata dalla critica per la sua interpretazione di Maria Callas in Maria, la Coppa Volpi di Venezia, un po’ inaspettatamente, è stata vinta dalla Kidman per Babygirl. A dispetto di chi la critica, giudicandola “algida” e “rigida” nelle sue interpretazioni.

            Il motivo della sua assenza alla consegna del premio

            Il giorno nel quale avrebbe dovuto ritirare il premio al Lido, purtroppo è venuta a mancare lsua madre. Una notizia che l’attrice ha appreso poco dopo essere arrivata a Venezia. Naturalmente, l’attrice è ripartita verso casa, incaricando la regista Halina Rejin di leggere un suo scritto: “Sono arrivata a Venezia oggi per sapere che la mia coraggiosa e bellissima madre, Janelle Anne Kidman, è morta poco prima. Sono sotto shock e devo andare dalla mia famiglia, ma questo premio è per lei. Mi ha formato, guidato e creato. Sono più che grata di poter pronunciare il suo nome a tutti voi attraverso Halina. La collisione tra la vita e l’arte è straziante. Il mio cuore è spezzato”.

            Sicuramente, in caso di vittoria dell’Oscar – quotazione la sua che nell’ambiente va per la maggiore – siamo certi che avrà un pensiero per mamma Anne anche in quella occasione.

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              Cinema

              Franco Zeffirelli non riposa in pace: una nuova causa nei confronti del suo Romeo e Giulietta

              Dopo una prima causa fallimentare che li vedeva opposti a Paramount Pictures, i due attori protagonisti del film diretto dal regista italiano nel 1968, hanno tentato di rivolgersi a Criterion, accusandola che la recente riedizione del film avrebbe violato i loro diritti.

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                Una nuova causa intentata da Olivia Hussey e Leonard Whiting, i due protagonisti del celebre film Romeo e Giulietta diretto da Franco Zeffirelli. E’ quella che è stata fatta contro Criterion per una scena di nudo girata quando erano ancora minorenni, respinta però da una giudice della Corte Superiore. Non si tratta della prima volta che la pellicola viene tirata in ballo: già a febbraio 2024 i due attori intentarono una causa per sfruttamento, molestie sessuali, frode, abuso sessuale, negligenza e distribuzione di immagini di nudo di minori. Ora una denuncia nei confronti della casa di distribuzione Criterion, che di recente aveva pubblicato una versione rimasterizzata del film.

                Quella scena di nuda che sarebbe stata ottenuta con una promessa

                La giudice della Corte Superiore, Holly J. Fujie, ha però respinto la seconda causa, affermando che Criterion non ha alterato in modo significativo la presentazione della scena di nudo per giustificare una deroga alla decisione iniziale, come sostenevano i due querelanti. Nella denuncia originale, i due attori protagonisti hanno spiegato che il consenso era stato ottenuto dai due tutori – essendo loro all’epoca minorenni – prima delle riprese. Fino a quel momento, secondo la loro versione, non era stata minimamente discussa una scena che prevedesse il nudo. Secondo Hussey e Whiting, Zeffirelli li convinse a girarla promettendo che non sarebbe stata inclusa nel montaggio finale.

                La controversa scena a letto

                Promessa non mantenuta, a quanto pare, visto che il film contiene una scena in cui Olivia Hussey, all’epoca 16enne, e Leonardo Whiting, all’epoca 17enne, sono nudi sul letto mentre si riprendono da quello che viene presentato implicitamente come un atto sessuale, consumato in precedenza. Nella scena si vede una porzione del seno di lei e del fondoschiena di lui.

                Una questione di qualità dell’immagine

                La prima causa intentata da Hussey e Whiting contro la Paramount aveva toccato vari aspetti legali, tra cui sfruttamento e abusive molestie. Tuttavia, la Corte aveva già respinto tutto. I due attori, nel tentativo di ottenere giustizia, si sono poi rivolti a Criterion, che ha recentemente pubblicato una versione rimasterizzata del film. Sostenendo che la qualità migliorata della scena di nudo nella riedizione avesse infranto ulteriormente i loro diritti, mostrando un rendering digitale della scena che evidenziava fotografie ritoccate dei loro corpi nudi, rendendola inaccettabile e ancora più offensiva rispetto a quanto visto precedentemente.

                Per la giudice nessun reato

                La giudice ha rapidamente respinto questa nuova denuncia, non riscontrando una modifica sostanziale che giustificasse un ricorso rispetto alla decisione precedente. Secondo il giudizio finale, il confronto tra la riedizione del 2023 e quelle precedenti non avrebbe mostrato modifiche significative. Soprattutto per quanto riguarda la controversa scena di nudo.

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