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Cronaca

La S.S. Chieti F.C. 1922 presenta il progetto TETI alla Camera dei Deputati

Importanti sinergie fra sport, salute, finanza e cultura nella proposta del Chieti F.C., esperienza unica ed altamente innovativa.

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    L’acronimo TETI sta per Training, Education e Team Integration e rappresenta l’intento del
    progetto di promuovere una cultura sportiva inclusiva e consapevole tramite l’integrazione dei
    diversi ambiti operativi. Presso la sala stampa della Camera dei Deputati è stata presentata questa ambiziosa proposta, frutto della sinergia tra la S.S. Chieti F.C. 1922, l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” e le Terme di Pepoli, sostenuta da investimenti privati significativi. La squadra di calcio del Chieti sta attualmente primeggiando risultati sportivi nel girone F nel campionato di serie D.

    L’incontro ha registrato la partecipazione di illustri rappresentanti del mondo istituzionale, culturale e sportivo, tutti intenti a discutere l’importanza di un progetto volto a rinnovare in profondità i legami tra sport ed educazione.

    Un messaggio di Incoraggiamento dal Ministro Abodi

    Pur non potendo essere presente per impegni improrogabili sopraggiunti, il Ministro per lo
    Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha voluto comunque salutare i presenti con un video
    messaggio: “Il Progetto TETI non è solo una proposta innovativa; è un esempio luminoso di
    come le collaborazioni tra settore pubblico e privato possano generare iniziative significative
    che apportano benefici alle comunità locali. Investire nella formazione dei giovani attraverso
    iniziative che promuovono valori autentici è fondamentale”, ha dichiarato Abodi. Questo messaggio si configura come un forte invito a tutti gli attori coinvolti affinché continuino con determinazione a lavorare insieme per creare opportunità migliorative per le generazioni future.

    Interventi istituzionali significativi

    Il dibattito ha visto la partecipazione di personalità istituzionali ed esperti del settore che
    hanno arricchito il confronto con interventi significativi. L’Onorevole Gimmi Cangiano, membro della Commissione Cultura Scienze e Istruzione, ha portato i saluti dal presidente della Camera on Lorenzo Fontana ha proseguito: “Il Progetto TETI offre una nuova visione sull’integrazione tra sport ed educazione; rappresenta un’opportunità preziosa non solo per i nostri giovani ma anche per tutta la comunità sportiva italiana”. Ha poi evidenziato come l’educazione sportiva possa fungere da strumento fondamentale nella formazione di professionisti responsabili che rispettino valori etici all’interno delle società. L’Onorevole Guerino Testa, Segretario della VI Commissione Finanze, ha rimarcato l’importanza del sostegno economico a simili iniziative: “Supportare progetti come questo è cruciale; essi possono generare sviluppi tangibili radicati nei valori veri che caratterizzano gli abruzzesi”. La sua riflessione sulla necessità di investire nel futuro dell’Abruzzo ha colpito profondamente gli astanti. Il Dottor Altair D’Arcangelo, Business Developer WIP Finance e ideatore del progetto TETI, ha approfondito i principi fondanti dell’iniziativa articolandoli intorno ai sette punti cardine che formano TETI:

    1. Impianti Sportivi All’avanguardia

    Uno degli aspetti cruciali del progetto prevede la realizzazione di impianti sportivi
    all’avanguardia nell’area ex CIAPI. Queste strutture saranno progettate non solo per essere
    moderne ed efficienti ma anche per garantire accessibilità ai giovani atleti, alle attività
    paralimpiche e alle donne. “Vogliamo assicurarci che ogni giovane possa accedere a un
    percorso formativo completo”, ha affermato D’Arcangelo con convinzione.

    2. Ricerca e Sviluppo

    Oltre al focus sportivo, il progetto propone innovative collaborazioni nei settori della
    cosmetologia e nutraceutica con corsi universitari dedicati che arricchiranno l’offerta
    formativa dell’Università G. D’Annunzio nel segno dell’innovazione scientifica locale.

    3. Attività Termali

    Integrando scienza cosmetica e nutraceutica attraverso attività termali moderne in
    collaborazione con le Terme di Pepoli—orgoglio abruzzese il progetto garantirà opportunità
    pratiche agli studenti mentre con il connubio necessario tra ricerca accademica applicata
    negli impianti termali.

    4. Formazione e Internazionalizzazione

    L’integrazione fra le varie istituzioni sarà fondamentale nello sviluppare borse di studio
    attrattive rivolte a talenti internazionali; ciò stimolerà uno scambio culturale-formativo
    imprescindibile per una crescita integrata delle nuove generazioni.

    5. Stadio Ecosostenibile

    La costruzione dello stadio ecosostenibile si inserisce nella visione green del progetto stesso;
    questo impianto sarà destinato ad ospitare eventi sia sportivi sia culturali in conformità a
    criteri rigorosi di sostenibilità ambientale tanto cari alle politiche di questo governo.

    6. Produzione di Eventi

    Le strutture saranno pensate anche per organizzare eventi nazionali nelle stagioni estive ed
    invernali; tali manifestazioni non solo promuoveranno il territorio ma attireranno flussi
    turistici significativi legati allo sport.

    7. Azione di Marketing

    Infine, verrà messo in campo un piano marketing globale capace di valorizzare eccellenze
    locali: dall’università alle Terme fino al territorio chietino quale polo d’innovazione integrata
    nel segno dello sport sostenibile e scientifico.t
    D’Arcangelo conclude sottolineando l’ambizioso obiettivo comune: ridefinire gli standard
    dello sport locale creando nuove opportunità educative ed imprenditoriali. Completa
    dicendo: “TETI ha già creato sinergie importanti fra vari attori socio-economici; sono
    entusiasta delle prospettive future.” Inoltre, ha voluto esprimere gratitudine verso la sua terra
    quando afferma: “Restituire ai chietini parte dei valori ricevuti durante la mia formazione
    professionale rappresenta una testimonianza profonda; credo nel dovere morale d’investire
    nelle nuove generazioni”.

    A moderare l’incontro è stato chiamato Beppe Convertini, conduttore di Uno Mattina in Famiglia, storico programma di Rai 1.

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      Storie vere

      Quell’affare che affare non è anche se sembra vero, parola di Facebook

      Facebook e Facebook Marketplace sono utili per trovare occasioni, ma purtroppo sono anche terreno fertile per i truffatori. Ecco come riconoscere le truffe più comuni e proteggersi.

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        Se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è. E’ questa la sintesi di quanto ultimamente sta accadendo a molti utenti di Facebook. Il social media, posseduto e gestito dalla società Meta, può essere un ottimo strumento per scovare occasioni e fare acquisti. Ma è anche terreno fertile per truffe sempre più sofisticate. Immagina di trovare finalmente quell’oggetto che desideravi da tempo: una bici elettrica, un iPhone usato o magari un divano che sembra nuovo di zecca. Il prezzo è allettante, il venditore sembra affidabile e tutto sembra andare per il verso giusto. Eppure… Eppure è proprio lì che spesso inizia la fregatura.

        Il venditore fantasma

        Le truffe su Facebook si evolvono costantemente e, ogni giorno, ingannano centinaia di persone. Il modus operandi dei truffatori segue due strategie principali. Da un lato ci sono i “venditori fantasma”, che pubblicano annunci per articoli molto richiesti a prezzi eccezionali. Il loro obiettivo è convincerti a pagare una caparra tramite bonifico o ricarica, sparendo subito dopo aver ricevuto il denaro. Dall’altro ci sono gli “acquirenti-truffatori”, che ti contattano fingendo interesse immediato per il tuo oggetto in vendita. Questi propongono sistemi di pagamento fraudolenti, come link fasulli che imitano PayPal o Poste, per ottenere i tuoi dati e rubarti soldi.

        Riconoscere i segnali di allarme

        Un prezzo troppo basso rispetto al valore reale del prodotto, un profilo Facebook con pochissimi amici o creato di recente, richieste di pagamenti fuori dalla piattaforma ufficiale e l’insistenza nel chiudere rapidamente l’affare, sono tutti campanelli d’allarme che non dovrebbero essere ignorati. Ma come possiamo proteggerci da queste insidie? Prima cosa evitare di inviare soldi prima di vedere il prodotto di persona, poi scegliere sempre metodi di pagamento tracciabili e sicuri. Quindi assicurati di incontrare il venditore o acquirente in un luogo pubblico. Inoltre, diffidate dei link esterni per ricevere o inviare denaro: spesso sono il mezzo principale con cui i truffatori riescono a ingannare gli utenti.

        Pronto qui è il servizio clienti di Facebook che parla

        Una delle trovate più recenti riguarda i falsi “servizi clienti” di Facebook. Dopo essere stati truffati, alcuni utenti ricevono messaggi che sembrano provenire dal supporto ufficiale della piattaforma, promettendo assistenza in cambio di informazioni personali. È un’altra trappola! Meta non ti contatterà mai tramite chat per chiederti password o dati sensibili. Lo scrivino e riscrivono in tutte le lingue possibili, ma niente c’è chi spavado non legge le indicazioni e agisce di testa propria perdendoci.

        E se dovessi cadere vittima di una truffa?

        Per prima cosa è importante agire tempestivamente. Conservare tutte le prove, come screenshot e dettagli dei pagamenti, e segnalare l’accaduto a Facebook. Si può denunciare il fatto alle autorità competenti, come la Polizia Postale, e contattare la propria banca per bloccare eventuali operazioni sospette. Meta, da parte sua, consiglia agli utenti di prestare attenzione alle e-mail sospette che fingono di provenire da Facebook, spesso con notifiche fasulle o promesse troppo belle per essere vere. In caso di dubbi, è sempre possibile segnalare direttamente il problema tramite l’indirizzo phish@fb.com o gli strumenti ufficiali di Facebook.

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          Italia

          Codice della strada: record di patenti ritirate nei primi tre mesi dalla riforma

          La riforma ha sicuramente portato a una maggiore attenzione alla sicurezza stradale, ma ha anche evidenziato l’importanza di rispettare le regole per evitare sanzioni sempre più severe.

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            Dal 14 dicembre 2024 al 15 marzo 2025, la Polizia Stradale ha registrato un numero impressionante di ritiri di patente. Ben 16.432, quasi la metà delle 38mila patenti ritirate in tutto il 2024. Il nuovo Codice della Strada, voluto dal ministero guidato da Matteo Salvini, ha introdotto sanzioni più dure per infrazioni come la guida in stato di ebbrezza o l’utilizzo del cellulare al volante, causando un vero e proprio boom di provvedimenti. Era ora.

            Patenti ritirate, Milano maglia nera

            L’aumento dei ritiri è evidente nelle principali città italiane. A Milano, ad esempio, si è passati da 183 patenti ritirate a 647 nei primi tre mesi del 2025 (+253%). A Torino i ritiri sono stati 160, con un incremento del 241%. Anche Palermo e Bari hanno registrato aumenti significativi, rispettivamente del 214% e del 202%. A Napoli l’aumento è stato del 64,4%, a Firenze del 40% e a Bologna del 60%. La crescita delle sanzioni ha generato un carico di lavoro considerevole per i comandi della Polizia Locale, costretti a gestire procedure più complesse e un volume di infrazioni mai visto prima.

            Cosa sono le mini sospensioni e a chi servono

            Un’importante novità introdotta dal nuovo Codice riguarda le cosiddette «mini-sospensioni», provvedimenti che durano sette o quindici giorni. Si applicano in casi di infrazioni meno gravi, come il superamento a destra, il mancato rispetto delle precedenze o il passaggio con il semaforo rosso. Solo a Milano, nei primi due mesi e mezzo del 2025, sono state applicate 157 mini-sospensioni, seguite da Napoli con 87 e Bologna con 28.

            Giro di vite per chi usa il cellulare quando è alla guida

            Il giro di vite sulla guida con il cellulare ha avuto un impatto rilevante. Questa infrazione da sola è responsabile del 50% dei ritiri di patente registrati in questi primi mesi. La procedura è diventata più severa, con il ritiro immediato della patente e l’intervento della Prefettura, che entro 15 giorni stabilisce la durata della sospensione. In caso di recidiva o incidenti, il provvedimento diventa ancora più restrittivo, prevedendo raddoppi delle durate.

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              Storie vere

              Estorce denaro al padre con la minaccia di accusarlo di stupro. Lui, disperato, si uccide

              “Mi invento che mi hai violentata”, così la 15enne estorceva denaro al padre prima del suicidio dell’uomo.

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                Questa incredibile storia si svolge a Palermo dove una quindicenne e il suo fidanzato sono sotto indagine per aver estorto denaro al padre della giovane, portandolo al suicidio. La ragazza minacciava il padre vedovo con false accuse di violenza sessuale e minacce fisiche. La frase più utilizzata dalla figlia negli scambi con il padre su whatsapp era: “Se non mi dai i soldi mi invento che mi hai violentata“. Le continue richieste di denaro, a volte anche di migliaia di euro, avevano ridotto l’uomo in povertà togliendogli la forza di ribattere.

                Un ricatto inammissibile

                I messaggi whatsapp tra padre e figlia, contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale minorile di Palermo, rivelano una situazione di forte conflitto e prevaricazione. La quindicenne, insieme al fidanzato, pretendeva denaro per spese futili come videogiochi e cosmetici, ma anche per sostenere il gioco d’azzardo del ragazzo e le spese carcerarie del padre di lui.

                Un giorno prima del suicidio del padre la quindicenne perpetuava la sua squallida minaccia

                Nonostante le difficoltà economiche dell’uomo, che non aveva più soldi nemmeno per il cibo e le medicine, la figlia continuava a minacciarlo e a insultarlo. La situazione si era aggravata dopo la morte della madre della ragazza e l’arrivo di una nuova compagna del padre. Il giorno prima del suicidio, la ragazza aveva inviato un ultimo messaggio minaccioso al padre. L’uomo è stato trovato impiccato dal figlio, lasciando due lettere in cui esprimeva il suo dolore e il suo disprezzo per le azioni della figlia e del fidanzato.

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