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Cucina

Torta cioccolato e nocciole: una delizia soffice e profumata da gustare in ogni occasione

Con cioccolato fondente e nocciole, questa torta è un’esplosione di sapore e sostanze nutritive. Dalla versione vegana alla farcitura con crema al mascarpone, scopri come preparare e personalizzare questo dolce irresistibile.

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    La torta cioccolato e nocciole è un classico intramontabile che conquista tutti al primo assaggio. Con la sua consistenza soffice, il profumo intenso e il gusto avvolgente del cioccolato fondente unito alla croccantezza delle nocciole, è perfetta per una colazione energizzante, una merenda golosa o come dessert a fine pasto. Facile da preparare e ricca di nutrienti, questa torta è ideale per chi cerca un dolce saporito e nutriente. Vediamo come prepararla e scopriamo tutte le sue proprietà e varianti.

    Ricetta della torta cioccolato e nocciole

    Ingredienti (per una torta da 8-10 porzioni):

    • 200 g di cioccolato fondente
    • 150 g di nocciole tostate e tritate finemente
    • 150 g di zucchero
    • 100 g di burro (o olio di semi per una versione più leggera)
    • 4 uova
    • 80 g di farina 00
    • 1 bustina di lievito per dolci
    • Un pizzico di sale

    Procedimento:

    1. Sciogli il cioccolato e il burro a bagnomaria o nel microonde, mescolando fino a ottenere una crema liscia.
    2. In una ciotola, monta le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e chiaro.
    3. Aggiungi gradualmente il cioccolato fuso e continua a mescolare.
    4. Incorpora le nocciole tritate, la farina, il lievito e il pizzico di sale, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
    5. Versa l’impasto in una tortiera rivestita di carta forno o imburrata, livella e cuoci in forno preriscaldato a 180°C per circa 30-35 minuti. Verifica la cottura con uno stecchino: deve uscire asciutto.
    6. Lascia raffreddare, poi servi la torta a fette, spolverata con zucchero a velo o cacao amaro.

    Proprietà nutrizionali della torta cioccolato e nocciole

    Questa torta offre non solo un sapore irresistibile, ma anche numerosi benefici. Le nocciole sono ricche di grassi buoni (soprattutto monoinsaturi), che aiutano a mantenere il colesterolo in equilibrio e fanno bene al cuore. Sono inoltre una fonte di vitamina E, potente antiossidante che combatte i radicali liberi e favorisce la salute della pelle. Contengono anche minerali essenziali come magnesio, potassio e fosforo, utili per sostenere il sistema nervoso e muscolare.

    Il cioccolato fondente, d’altro canto, è noto per il suo contenuto di flavonoidi, che hanno proprietà antiossidanti e contribuiscono al benessere del sistema cardiovascolare. Il cioccolato è anche un alimento energizzante, grazie alla teobromina e a piccole quantità di caffeina, ideali per combattere la stanchezza e migliorare la concentrazione.

    Sebbene la torta sia calorica, se consumata con moderazione è una fonte di energia preziosa e offre grassi e antiossidanti che aiutano il corpo a proteggersi dallo stress ossidativo.

    Varianti della torta cioccolato e nocciole

    Questa torta è estremamente versatile e si presta a molte varianti, perfette per adattarla ai gusti e alle esigenze di tutti. Ecco alcune delle versioni più interessanti:

    • Senza glutine: per una versione senza glutine, sostituisci la farina 00 con farina di riso o fecola di patate. La torta sarà ancora più morbida e leggera.
    • Con crema al mascarpone: per renderla più golosa, taglia la torta a metà una volta raffreddata e farcisci con una crema al mascarpone, ottenuta mescolando mascarpone, zucchero e un pizzico di vaniglia.
    • Vegana: sostituisci il burro con olio di cocco e le uova con un mix di latte vegetale e un cucchiaio di aceto di mele, che aiuterà la torta a lievitare. Usa cioccolato fondente senza latte e avrai una versione vegana altrettanto deliziosa.
    • Con aggiunta di frutta secca: per un tocco di croccantezza extra, aggiungi mandorle o noci tritate all’impasto insieme alle nocciole. Daranno una consistenza ancora più interessante e un sapore più ricco.
    • Con ganache al cioccolato: per i veri amanti del cioccolato, prepara una ganache semplice sciogliendo 100 g di cioccolato fondente con 100 ml di panna e versala sulla torta raffreddata. Il risultato sarà una copertura lucida e irresistibile.

    Questa torta cioccolato e nocciole è quindi un vero classico, che si adatta a ogni palato e si presta a numerose interpretazioni. Gustala in compagnia o in un momento di relax: è un piccolo piacere che non delude mai. Buona preparazione e, soprattutto, buon appetito!

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      Villa Crespi: un’esperienza stellata che costa come uno stipendio

      Tra degustazioni da sogno e prezzi da capogiro, Villa Crespi offre un viaggio gastronomico esclusivo. Dai menù degustazione ai piatti à la carte, scopriamo i costi di un pasto al ristorante di Antonino Cannavacciuolo, dove mangiare può superare i 1.100 euro per due persone.

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        Per molti, una cena al ristorante Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo è il sogno di una vita. Situato sulle sponde del lago d’Orta, in provincia di Novara, Villa Crespi è una dimora d’epoca trasformata in un hotel di lusso e in un ristorante tre stelle Michelin, dove lo chef e la moglie Cinzia Primatesta offrono un’esperienza culinaria indimenticabile. Ma qual è il prezzo per gustare i piatti stellati dello chef campano? Per una cena a due, preparatevi a investire una somma notevole.

        Antonino Cannavacciuolo: dall’investimento al successo stellato

        Prima di diventare una celebrità televisiva, Antonino Cannavacciuolo era già noto per il suo talento ai fornelli. Dal 1999, lui e Cinzia Primatesta hanno investito nel mondo della ristorazione, aprendo varie strutture di lusso in Italia. Villa Crespi, con le sue 14 suite e il ristorante premiato dalla Guida Michelin, è oggi una delle destinazioni più esclusive per chi desidera un’esperienza che unisce cucina d’autore e ospitalità di alto livello.

        Il costo dell’esperienza: tra menù degustazione e piatti à la carte

        Villa Crespi propone due menù degustazione che sono dei veri e propri “itinerari” culinari. Il primo, chiamato “Itinerario”, include piatti come la ricciola in carpione, scampi crudi alla “pizzaiola” e linguine con calamaretti, per un costo di 280 euro a persona. L’altro, “Mettici l’anima”, aggiunge alla lista piatti ancora più sofisticati come l’ostrica con caviale e granita al rapanello, arrivando a 300 euro a persona.

        Chi desidera rendere l’esperienza ancor più completa può abbinare una degustazione di vini per 40 euro aggiuntivi a persona. Questo significa che, scegliendo uno dei menù con l’abbinamento vini, una cena per due persone può facilmente raggiungere i 640/680 euro. Ma, attenzione: per chi opta per il menù alla carta, il conto può lievitare fino a 1.100 euro, come testimoniato da una cliente su TripAdvisor.

        Villa Crespi: un’esperienza per pochi

        A Villa Crespi, il lusso e l’attenzione ai dettagli sono la norma, ma questa esperienza ha il suo prezzo. Gli ospiti possono cenare circondati dall’atmosfera fiabesca di una villa d’epoca, con un servizio impeccabile e una cucina che racconta la storia dello chef Cannavacciuolo. Tuttavia, con una spesa che per una cena romantica può facilmente superare le quattro cifre, il ristorante non è accessibile a tutti. È il prezzo da pagare per un viaggio tra i sapori unici e l’eleganza esclusiva di Villa Crespi.

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          Cucina

          A Roma apre Ie Koji: la trattoria “sushi free” che porta il Giappone in tavola con un tocco di autenticità

          Un angolo di Giappone a Roma: chef Koji Nakai e Roberto Salvati offrono un’esperienza culinaria che unisce tradizione e innovazione, tra piatti della memoria e sapori autentici. Scopri i tre piatti imperdibili che raccontano l’infanzia e la cultura giapponese.

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            Roma accoglie una nuova trattoria giapponese che promette di far innamorare i palati più curiosi. Si chiama Ie Koji, la casa di Koji, ed è nata dalla passione di due imprenditori già noti nel panorama culinario della Capitale: lo chef Koji Nakai e Roberto Salvati. Inaugurata il 29 giugno 2024, questa izakaya in zona Cipro rappresenta un rifugio per chi vuole esplorare la cucina giapponese al di là dei classici sushi e sashimi.

            Il nome stesso, Ie Koji, richiama l’atmosfera intima e accogliente delle tradizionali case giapponesi, dove il calore della famiglia si esprime anche a tavola. Il locale, arredato con legno naturale, lanterne chochin e stampe tradizionali, offre circa 40 coperti e un’esperienza culinaria autentica, che va dritta al cuore della tradizione nipponica. “Volevo ricreare l’atmosfera delle osterie giapponesi dove si gustano i piatti che cucinava mia nonna”, racconta Nakai, originario di Kobe e a Roma dal 2008.

            La cucina della memoria: tre piatti da non perdere

            1. Nikuya gyu korokke

            Il primo piatto che non può mancare è la Nikuya gyu korokke, una crocchetta di manzo Wagyu che Koji associa alla sua infanzia. “Sono cresciuto a Kobe e di fronte al liceo c’era una macelleria che faceva queste crocchette con gli avanzi di carne Wagyu. Intorno alle 15, per l’uscita da scuola, iniziavano a friggere e le strade si riempivano del loro profumo. Era una vera festa per tutti gli studenti”, ricorda lo chef. Questa crocchetta, preparata con patate, macinato di Wagyu, salsa di soia e mirin, e poi panata nel panko, riesce a trasportare i clienti in un viaggio nel tempo, tra i vicoli di Kobe e i sapori di una volta.

            Prezzo: 8 euro

            2. Tonpei Yaki

            Il Tonpei Yaki è una sorta di frittata giapponese senza farina, una variante del più conosciuto okonomi yaki. Questa ricetta è un omaggio alla mamma di Koji e combina sapori decisi e consistenze diverse. Gli ingredienti principali sono pancia di maiale, cavolo, germogli di soia e cipollotto, il tutto condito con salsa otafuku, maionese giapponese e katsuobushi, scaglie di tonno essiccate e affumicate. Il risultato è un piatto avvolgente, che offre un’esperienza gustativa ricca e sorprendente.

            Prezzo: 10 euro

            3. Yakitori

            Gli yakitori sono gli spiedini giapponesi che non possono mancare in ogni izakaya che si rispetti. A Ie Koji, la selezione è ampia e variegata: dal Momo, con coscia di pollo, al Negima, con coscia di pollo e cipollotto, fino a proposte più originali come l’Uzura, uova di quaglia avvolte nella pancetta, e gli spiedini di coda di mazzancolla e bacon. Ogni spiedino è cotto alla griglia e insaporito con una salsa che ne esalta il gusto, rendendolo perfetto per accompagnare una birra giapponese o un bicchiere di sakè.

            Prezzo: 3 – 10 euro a seconda della variante di yakitori

            Un viaggio nei sapori del Sol Levante

            La cucina di Ie Koji offre un’esperienza autentica e profonda, che va oltre i soliti stereotipi legati alla cucina giapponese. È una cucina della memoria, che porta in tavola i sapori dell’infanzia dello chef e li condivide con i clienti in un ambiente caldo e accogliente. “Vogliamo che le persone si sentano a casa, come in una vera izakaya giapponese, e possano scoprire la nostra cucina attraverso piatti che raccontano una storia”, conclude Koji.

            Per chi desidera provare qualcosa di diverso dal solito sushi, Ie Koji rappresenta una tappa imperdibile, un luogo dove la tradizione incontra l’innovazione e dove ogni piatto è un omaggio alla cultura gastronomica del Giappone.

            La foto di copertina è tratta da www.puntarellarossa.it

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              Cucina

              L’autunno in tavola: il pollo al melograno che non ti aspetti. Gusto raffinato per un piatto semplice

              Preparato con ingredienti di stagione, il pollo al melograno è un piatto che sorprende per gusto e benefici. Scopri la ricetta e tutte le combinazioni per personalizzarlo, da quella agrodolce alla versione croccante con noci.

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                Con l’arrivo dell’autunno, i melograni riempiono i banchi del mercato con il loro colore vivace e sapore leggermente acidulo, perfetti per arricchire piatti dolci e salati. Tra le proposte più originali c’è il pollo al melograno, una ricetta che combina la delicatezza della carne bianca con le proprietà benefiche del melograno, noto per essere una vera miniera di nutrienti.

                Proprietà nutrizionali del pollo al melograno

                Il pollo al melograno è un piatto bilanciato e nutriente. Il pollo è una fonte eccellente di proteine magre, essenziali per il mantenimento della massa muscolare e per sostenere un metabolismo attivo. È anche ricco di vitamine del gruppo B, tra cui la B6 e la niacina, fondamentali per il sistema nervoso.

                Il melograno, dal canto suo, è celebre per l’alto contenuto di antiossidanti, in particolare i polifenoli, che aiutano a contrastare i radicali liberi. Inoltre, è una buona fonte di vitamina C, potassio e fibre, che favoriscono il buon funzionamento del sistema immunitario e la digestione. Un piatto ideale, quindi, per chi cerca un’alimentazione sana e gustosa!

                Ricetta del pollo al melograno

                Ingredienti per 4 persone:

                • 600 g di petto di pollo (o cosce disossate)
                • 1 melograno grande (o 2 piccoli)
                • 1 cipolla rossa
                • 1 spicchio d’aglio
                • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
                • 200 ml di brodo vegetale (o acqua)
                • Sale e pepe q.b.
                • Erbe aromatiche a piacere (rosmarino, timo o prezzemolo)

                Procedimento:

                1. Preparazione del melograno: Sgranate il melograno e mettete da parte i chicchi. Potete anche spremere metà dei chicchi per ricavarne il succo, che servirà per aggiungere un gusto ancora più intenso alla preparazione.
                2. Soffritto e cottura del pollo: In una padella antiaderente, scaldate l’olio e fate rosolare l’aglio e la cipolla tagliata a fettine sottili. Aggiungete il pollo tagliato a bocconcini e rosolate su tutti i lati per circa 5 minuti, fino a che la carne non risulti dorata.
                3. Unione dei sapori: Versate il succo di melograno (se lo avete estratto) e aggiungete il brodo vegetale. Mescolate bene e regolate di sale e pepe. Fate cuocere per 15 minuti a fuoco medio-basso, finché il liquido non si sarà leggermente ristretto.
                4. Finalizzazione del piatto: A pochi minuti dal termine della cottura, aggiungete i chicchi di melograno e una manciata di erbe aromatiche, mescolando delicatamente per evitare di schiacciarli. Lasciate insaporire e servite caldo, con una spolverata finale di chicchi freschi per dare colore al piatto.

                Varianti e suggerimenti

                • Pollo al forno con melograno: Per una versione più leggera, potete cuocere il pollo in forno. Disponetelo in una pirofila, aggiungete il succo e i chicchi di melograno, le erbe aromatiche, coprite con un foglio di alluminio e cuocete a 180°C per circa 25 minuti.
                • Aggiunta di miele: Se amate i sapori agrodolci, potete aggiungere un cucchiaio di miele insieme al brodo. Questo conferirà una nota dolce che si bilancia perfettamente con l’acidità del melograno.
                • Melograno e noci: Per un tocco croccante, aggiungete delle noci spezzettate negli ultimi minuti di cottura. La croccantezza delle noci contrasterà con la morbidezza del pollo, creando una piacevole varietà di consistenze.

                Un piatto perfetto per ogni occasione

                Il pollo al melograno è un piatto che, con la sua eleganza e semplicità, si adatta perfettamente sia a pranzi quotidiani che a cene più raffinate. La combinazione dei sapori, il contrasto tra il dolce e l’acidulo, e le numerose varianti possibili ne fanno una scelta versatile e gradita a tutti. Provatelo per stupire i vostri ospiti o per regalare un tocco speciale alla tavola autunnale!

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