Musica
Tornano i Pinguini Tattici Nucleari, a due anni dal loro ultimo album (video)
La band bergamasca annuncia il ritorno con l’album “Hello World”
Il nuovo lavoro in studio della simpatica formazione arriva a oltre due anni da “Fake News”. E da giugno 2025 via al nuovo tour.
I Pinguini Tattici Nucleari hanno annunciato il nuovo atteso album che si intitolerà Hello World, in uscita venerdì 6 dicembre per Epic\Sony Music Italy. Arriva a oltre due anni dall’ultimo lavoro in studio, Fake News, consacrato da un incredibile tour di successo negli stadi e nei palazzetti e dopo il nuovo singolo, Romantico ma muori, ai vertici di tutte le classifiche e già certificato Disco d’Oro.
I musicisti definiscono così il disco che sta per arrivare: “Hello World é il nostro nuovo viaggio e accoglieremo chiunque si voglia unire a noi. É un viaggio tortuoso, dove a volte ci si deve adattare, ma promettiamo che ne varrà la pena: mettetevi scomodi”.
Nel titolo c’è praticamente tutto
Il titolo del nuovo album, Hello World, racchiude – a detta loro – più o meno tutto: “hello” – ciao – l’azione e “world” la platea, e con Hello World ci si può riferire a tutti nel mondo, indiscriminatamente. Queste due semplice parole unite contengono tutto quello che serve. Non è solo la prima frase che si insegna in informatica, ma è in grado di affascinare chiunque perché rappresenta un sincero saluto al mondo.
Il disco in arrivo è quindi interpretabile anche come un rinnovato e caloroso saluto dalla band a tutto il resto del mondo come loro stessi raccontano: “Hello World è la prima frase che gli studenti di programmazione, per tradizione, imparano a far ‘dire’ a un programma. Queste due semplici parole sono la sintesi di tutto: soggetto e contesto, input e output. Ogni volta che una band pubblica un album é come se salutasse il mondo, portando fuori quello che é stato chiuso ‘dentro’ per anni, le canzoni.
Sarà ancora “sold out”tutto esaurito”
I nuovi brani di Hello World saranno i protagonisti del Tour Stadi 2025, la nuova avventura live che li vedrà impegnati dal prossimo 7 giugno per 9 appuntamenti. Il debutto negli 11 stadi ha segnato il 2023 come l’anno d’oro della formazione guidata da Riccardo Zanotti, con l’en plein di sold out conseguito anche nel 2024 con 33 date indoor. Ora i ragazzi si preparano ad affrontare l’anno che arriva con un nuovo tour, organizzato e prodotto da Magellano Concerti.
Le date del nuovo tour
07 giugno 2025 – Reggio Emilia – RCF Arena (Campovolo)
10 giugno 2025 – Milano – STADIO SAN SIRO
11 giugno 2025 – Milano – STADIO SAN SIRO
14 giugno 2025 – Treviso – ARENA DELLA MARCA
17 giugno 2025 – Torino – STADIO OLIMPICO GRANDE TORINO
21 giugno 2025 – Ancona – STADIO DEL CONERO
25 giugno 2025 – Firenze – VISARNO ARENA
28 giugno 2025 – Napoli – STADIO DIEGO ARMANDO MARADONA
04 luglio 2025 – Roma – STADIO OLIMPICO
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Musica
Possibile che Sanremo abbia ancora bisogno di Cristiano Malgioglio?
Da Tale e Quale Show a Sanremo 2025, grazie all’amico Carlo Conti, che pare nutrire per lui una speciale predilezione. Cristiano Malgioglio calcherà il sacro palco dell’Ariston, anche se non se ne conosce per ora il ruolo specifico. Cantante o… “valletto”? Staremo a vedere…
Il Sanremo 2025 allestito di Carlo Conti parrebbe non poter fare a meno di Cristiano Malgioglio. La notizia ha tutti i crismi dell’ufficialità: il giudice di Tale e Quale Show sarà al Teatro Ariston.Questo è quello che il popolare settimanale Oggi svela, insistendo su come “Malgy” sia riuscito ad entrare nelle grazie del conduttore che sostituisce Amadeus. Talmente nelle grazie da portarlo anche sul palco dell’Ariston. A fare cosa… per ora non si sa.
Che ruolo avrà?
Qui comincia il gioco delle probabilità: sarà in gara come cantante? Farà da spalla al conduttore, nelle vesti di inedito “valletto”? Di sicuro sono attese da parte di Conti altre importanti novità che riguardano il suo nuovo primo nuovo Festival, dopo le cinque edizioni realizzate da Amadeus.
Richiestissimo ma specco anche contestato
Malgioglio – onestamente non se ne capisce il motivo – sta vivendo una seconda smagliante giovinezza. Non c’è trasmissione che non lo inviti, anche se in passato ha subito feroci critiche per le sue discutibili apparizioni sul piccolo schermo. Nell’ultimo Eurovision Song Contest al quale ha partecipato nelle vesti di commentatore, per esempio, ha ricevuto infatti tante critiche per i commenti “fuori luogo” e per i tanti racconti sulla sua vita privata, assolutamente non richiesti e non contestauli al programma. Che l’artista sia da sempre considerato divisivo non è certo una novità. Lui però sembra impermeabile agli insulti.
Il nuovo fidanzato è turco
Fortunato in amore (con un nuovo fidanzato turco) Turchia) e letteralmente baciato dalla fortuna dal punto di vista professionale: richiestissimo in televisione e dagli organizzatori di eventi musicali sia in Italia che in America Latina, dove è molto popolare. Aggiungiamoci il prossimo Sanremo, sperando che da parte sua ci sia finalmente un po’ di sostanza musicale e meno macchiettismo.
Musica
Per gli amanti del Duca Bianco apre a Londra un museo dedicato
In una nuova sede del Victoria and Albert Museum un’infinità di oggetti in mostra racconteranno il processo creativo di David Bowie, immortale rockstar. I fan sono in fibrillazione…
A Liverpool è prenotabile il tour dei Beatles, Elvis Presley ha la sua sontuosa Graceland visitabile durante l’anno. A breve anche David Bowie verrà celebrato con tutti i crismi, allestendo nel 2025 una meta di pellegrinaggio per i fan di tutto il mondo.
Un’esposizione permanente in onore di un mito che non passa di modo
Sarà inaugurata a Londra, città dove è nato l’artista e si chiamerà David Bowie Center. Verrà collocata in un nuovo spazio del Victoria and Albert Museum. Lo stesso museo che nel 2013 ha ospitato la mostra David is che successivamente ha fatto il giro del mondo raccogliendo milioni di visitatori. Il celebre museo, dedicato al design e alle arti applicate, tra i più importanti e visitati al mondo nel settore, ospiterà in maniera permanente l’enorme archivio della rockstar scomparsa il 10 gennaio 2016.
250mila oggetti legati alla sua figura
Il David Bowie center sarà collocato nel V&A East Storehouse, un nuovo spazio del museo londinese che verrà aperto a marzo prossimo a East London. Oltre all’archivio permanente di Bowie, sarà “un’esperienza” che conterrà oltre 250mila oggetti, 350mila libri e mille archivi. Unitamente ad attività di restauro e conservazione, aree di lavoro, sale di ricerca e lettura, gallerie e spazi espositivi e performativi.
Il lascito di una personalità unica
Un’esposizione all’insegna del Sound and Vision– per parafrasare uno dei pezzi di Bowie – cioè proporrà il mondo musicale e gli oggetti dell’autore di Heroes visti da vicino. Un’enorme quantità di elementi selezionati per ripercorrere il suo processo creativo, icona culturale e sostenitore della reinvenzione. Oggetti di vario tipo, foto, lettere personali, strumenti musicali e testi di canzoni celebri come Changes e Fame scritti di suo pugno, alcune anche con il metodo del cut up che l’artista aveva imparato dallo scrittore William Burroughs.
Gli indimenticabili costumi, che hanno segnato i vari periodi della sua attività
Tra i pezzi più scenografici ci saranno i costumi che hanno raccontato, insieme alla musica, le trasformazioni di Bowie dal glam di Ziggy Stardust al clown lunare di Ashes to Ashes. Dall’abito sartoriale del Duca Bianco al soprabito con la bandiera inglese di Alexander McQueen indossato negli anni ’90. “David Bowie è stato uno dei più grandi musicisti e interpreti di tutti i tempi. Il V&A è entusiasta di diventare custode del suo incredibile archivio e di poterlo aprire al pubblico” – ha dichiarato Tristram Hunt, direttore del museo londinese. Non a caso le sue innovazioni radicali attraverso la musica, il teatro, il cinema e la moda continuano ad influenzare il design e la cultura visiva. Ispirando personaggi comeLady Gaga, Tilda Swinton e Raf Simons.
Un work in progress con l’aiuto di un pubblico trasversale
Per sviluppare la mostra i curatori si sono consultati con i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni provenienti dai quattro distretti di Hackney, Newham, Tower Hamlets e Waltham Forest. Inoltre, una serie di ospiti, collaboratori del musicista, esperti, creativi e ragazzi verranno stimolati a condividere le loro intuizioni e prospettive sull’archivio.
L’acquisizione e la creazione del David Bowie Centre avviene grazie al David Bowie Estate con il supporto del Warner Music Group. Senza dimenticare una donazione della Blavatnik Family Foundation, fondazione voluta dall’imprenditore ucraino Leonid Blavatnik.
Musica
Una vita a frequenze diverse: Mauro Repetto racconta la storia mai finita con Max Pezzali
Mauro Repetto si confessa: dal successo col Festivalbar alla partenza per New York, con il sogno di diventare sceneggiatore, senza pensare ai soldi. E ora, tra speranze e rimpianti, il desiderio di vedere Pezzali e Cecchetto riconciliati prima di diventare “tre vecchi in carrozzina”.
Per Mauro Repetto, l’altra metà storica degli 883, gli anni della giovinezza sono come una colonna sonora di successi e inseguimenti: un continuo rincorrere sogni e grandi traguardi. Ma quando ripensa a Max Pezzali e a quel periodo magico, torna anche un pizzico di malinconia. La sua storia, raccolta dal Corriere della Sera, sembra un film nostalgico: dalle prime note ai banchi di scuola, fino a quel trionfo al Festivalbar, raggiunto quando vivevano ancora tutti e due coi genitori.
“Con Max ho vissuto momenti unici, è stato il mio migliore amico, un legame come il nostro è raro, speciale,” racconta Repetto. “Poi però qualcosa è cambiato, come due radio che all’improvviso non captano più le stesse frequenze.” Nessuna frattura clamorosa o litigi, solo un allontanamento silenzioso, quasi inevitabile. Ma la loro amicizia, sostiene, è ancora forte e vera. E mentre si augura una riconciliazione tra Pezzali e il produttore Claudio Cecchetto, spera in una scena che sa di amarcord: “Mi piacerebbe rivederli insieme per una birra, prima di diventare tre vecchi in carrozzina.”
Un giorno, proprio Pezzali raccontò a Mauro del mondo musicale di New York, del rap e di una scena che lo ispirava. “Così, senza pensarci troppo, ho deciso di partire,” prosegue Repetto, raccontando quel “richiamo” che lo portò a inseguire l’America e i suoi sogni. “Non scappavo da niente, volevo solo vedere di persona quella giostra,” spiega. A New York l’attendevano però nuove sfide: si proponeva come sceneggiatore, ma con una conoscenza dell’inglese che, ammette, lasciava a desiderare.
L’avventura, a discapito di un successo collaudato, segnò una svolta. Il nome 883 continuò senza di lui e, se per il pubblico fu un distacco, anche in famiglia il suo addio lasciò qualche cicatrice. “Mio padre mi rimproverava: ‘Altro che Uomo Ragno, hai ucciso la gallina dalle uova d’oro’.” Ma tra lui e Max, assicura, i soldi non sono mai stati la questione. “Tra di noi non si è mai parlato di soldi, solo di sogni. Sono andato per la mia strada, e per me l’importante era quel viaggio, il resto chissenefrega.”
Le parole di Repetto portano con sé l’eco di quegli anni Novanta, quando il sogno e la ribellione si intrecciavano alla voglia di esplorare nuovi orizzonti. Ma l’amicizia con Max Pezzali rimane, e chissà che, tra una risata e una Tennent’s rossa, non torni presto anche quella “frequenza” che un giorno li unì e li portò a fare la storia della musica italiana.
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