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Personaggi e interviste

Una nuova vita senza alcool per Tom Holland che lancia una linea di birre analcoliche

Quel Dry January doveva essere solo una piccola sfida e invece gli ha cambiato la vita. L’attore Tom Holland (Spider Man) ha capito gli effetti che l’alcol avevano su di lui e ha iniziato un percorso di disintossicazione che lo ha portato a produrre una linea di birre analcoliche.

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    Tom Holland l’attore che ha incantato milioni di spettatori nei panni di Spider-Man in una recente intervista rilasciata al podcast On Purpose with Jay Shetty ha rivelato un aspetto più intimo della sua vita, condividendo la sua lotta contro l’alcolismo. Ha descritto il tortuoso percorso di consapevolezza e cambiamento affrontato che oggi lo ha fatto diventare un vero e proprio esempio per molti. Tutto è iniziato per caso un giorno che…

    Il Dry January e la scoperta di un problema

    La trasformazione di Holland è iniziato con una semplice sfida, il Dry January, molto di moda nel mondo anglosassone, ovvero trascorrere 31 giorni senza toccare un goccio d’alcol per riprendersi dalle bevute natalizie e iniziare l’anno all’insegna del benessere. Tom ha accettato la sfida che gli ha svelato una dipendenza nascosta. “Pensavo solo a farmi un drink, nient’altro… questo mi ha spaventato“, ha confessato l’attore. Un’ammissione di vulnerabilità che ha toccato il cuore di molti fan.

    Tom Holland e la difficoltà di vivere una vita sociale senza alcol

    Nei 31 giorni della sfida Tom ha scoperto che abbandonare l’alcol non era proprio così facile, soprattutto in una cultura come quella britannica, dove la socialità è spesso legata al consumo di bevande alcoliche. “Mi sentivo come se non potessi andare al pub e ordinare una semplice soda“, ha ammesso Holland. Ma l’attore non si è arreso. Anzi, ha deciso di trasformare la sua esperienza in un’opportunità per aiutare gli altri. E così si è inventato una nuova missione: promuovere la sobrietà. In questo modo è nata Bero, una linea di birre analcoliche che vuole offrire un’alternativa gustosa e inclusiva per chi ha scelto uno stile di vita sobrio. “Per me Bero è qualcosa di personale“, ha dichiarato l’attore. “Volevo creare qualcosa che riflettesse il mio stile di vita e valori“. E così la birra Bero acquisisce connotati e valori diversi da una semplice birra analcolica. Diventa un simbolo di un cambiamento positivo e di una nuova consapevolezza.

    Tra Bero e Spider Man

    Mentre i fan attendono con ansia il quarto capitolo della saga di Spider-Man, Tom Holland continua a lavorare al suo progetto Bero. Una storia di rinascita. Una storia che dimostra come anche i supereroi abbiano bisogno di affrontare le loro fragilità e diventa ispirazione per tutti coloro che lottano con dipendenze.

      Personaggi e interviste

      Valerio Scanu, la querela di Maria De Filippi e il tentativo di riconciliazione: un rapporto speciale tra affetto e incomprensioni

      In un’intervista a MowMag, Scanu ripercorre il suo legame con Maria De Filippi, ricordando la gratitudine per l’inizio della carriera a Amici, ma anche le difficoltà nate da una querela ricevuta per un malinteso. Dopo la scomparsa di Maurizio Costanzo, il cantante ha provato a riavvicinarsi alla conduttrice, senza però riuscirci.

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        In una recente intervista a MowMag, Valerio Scanu, ex concorrente di Amici e vincitore di Sanremo, ha raccontato un episodio inaspettato della sua carriera: una querela ricevuta da Maria De Filippi. Il cantante, noto al grande pubblico per il suo talento e la sua schiettezza, ha ripercorso il rapporto con la celebre conduttrice, tra gratitudine e dissapori che si sono espressi anche sui social.

        Un legame speciale ma non sempre facile

        Scanu ha iniziato ricordando l’importanza che Amici e Maria De Filippi hanno avuto per la sua carriera: “È grazie a lei se sono riuscito a farmi conoscere,” ha sottolineato, riconoscendo il ruolo fondamentale della trasmissione per il suo percorso artistico. Ogni anno, il 5 ottobre, ricorda pubblicamente l’inizio della sua avventura nello show. Tuttavia, il rapporto con De Filippi non è stato sempre idilliaco. Durante l’intervista, Scanu ha rivelato che, nonostante fosse in un momento positivo della sua carriera dopo il successo a Sanremo con il brano Finalmente Piove, il rifiuto di un invito di Maria a Amici ha causato un’inaspettata tensione.

        La querela e la sua conclusione

        Valerio ha raccontato di aver declinato l’invito di De Filippi per partecipare, invece, a Tale e Quale Show di Milly Carlucci, dove si esibì in imitazioni molto apprezzate. Questo rifiuto scatenò un malinteso, che poi si amplificò sui social. “Quando ho espresso il mio disappunto online, purtroppo, la cosa è degenerata,” ha spiegato. E così è arrivata la querela di Maria, come ha confermato lo stesso Scanu: “Sì, Maria mi ha querelato. Come è finita? La causa è stata archiviata, quindi non ci fu alcuna condanna per diffamazione. Da quel momento, però, ho il sospetto che non nutra molta simpatia per me,” ha detto ridendo.

        Il tentativo di riconciliazione

        In un passaggio commosso dell’intervista, Scanu ha rivelato di aver provato a riavvicinarsi alla De Filippi. Dopo la scomparsa di Maurizio Costanzo, il cantante le ha inviato un messaggio a un vecchio indirizzo e-mail che possedeva, senza però mai ricevere risposta. “Non so se lo abbia mai letto,” ha ammesso, “ma per me andava oltre ogni dissapore. Tra noi c’era affetto sincero, e mi dispiace non aver potuto essere presente in un momento così doloroso.”

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          Personaggi e interviste

          Dal concorso di bellezza ai film cult degli anni ’70 Edwige Fenech regina della commedia sexy all’italiana a Ballando con Le Stelle

          A 76 anni, Edwige Fenech è tornata a stupire il pubblico con la sua partecipazione a Ballando con le Stelle, come ospite, confermando il suo fascino e la sua carica di vitalità.

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            Edwige Fenech è stata l’ospite speciale di Ballando con le Stelle nella puntata del 2 novembre, sfidando il palcoscenico da ballerina dopo la storica coppia Fabio Caressa e Benedetta Parodi. A 76 anni, la Fenech, vera icona dei b-movie e della commedia sexy all’italiana, è tornata al centro della scena. Ha ricordare un passato fatto di grande popolarità, tanto sul set quanto nella cultura popolare.

            Edwige Fenech da reginetta di bellezza a regina della commedia sexy

            Nata il 24 dicembre 1948 ad Annaba, Algeria (all’epoca parte della Francia), Edwige ha origini maltesi dal padre e italiane dalla madre. Inizia il suo percorso nel mondo dello spettacolo a 16 anni, quando vince il concorso di bellezza Lady France durante il Festival di Cannes del 1967. Notata da un talent scout, viene subito lanciata nel cinema con il film Samoa, regina della giungla. Da lì, la sua ascesa è rapida. I suoi ruoli si susseguono, soprattutto in Italia e Germania, fino a entrare nella stagione d’oro della commedia sexy degli anni ’70. Un genere di cui diventerà la regina indiscussa. È in pellicole cult come Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda e Giovannona Coscialunga disonorata con onore che Fenech conquista la platea italiana e straniera. Incarna il sex symbol amato e desiderato dal pubblico. Il suo talento si esprime anche nel thriller erotico e nell’horror. Recita in Tutti i colori del buio e Nude per l’assassino, imponendosi come protagonista di un’intera generazione di cinema italiano.

            La fuga dagli stereotipi e il successo in Tv

            Gli anni Ottanta vedono la Fenech staccarsi dai ruoli della “donna fatale”. Trova spazio sul piccolo schermo in varietà e programmi come Domenica In, Risatissima. E addirittura, conduce l’edizione del 1991 del Festival di Sanremo. Dopo una lunga gavetta televisiva, Edwige dimostra il suo spessore artistico abbracciando ruoli nuovi, sia a teatro che in televisione, conquista premi e riconoscimenti per talento e versatilità. In questo periodo, però, avverte la necessità di fare un cambiamento drastico. Lascia l’immagine stereotipata della commedia sexy, decide di ridurre i suoi contratti e si concentra in nuove sfide.

            L’imprenditoria e il ritiro dalle scene

            All’inizio degli anni Novanta si ritira parzialmente dalle scene e si lancia nel mondo della produzione televisiva e cinematografica con la sua società Immagine e Cinema. Tra le sue produzioni la miniserie Il coraggio di Anna, inoltra si occupa della realizzazione del film Il mercante di Venezia con Al Pacino. In parallelo, continua a collaborare a progetti cinematografici occasionali e serie Tv, anche se raramente. Ed è proprio in questo periodo che conosce e frequenta figure note del mondo del cinema e della cultura. Dal produttore Luciano Martino, con cui ha una lunga relazione a Luca Cordero di Montezemolo, con cui ha una lunga storia di diciotto anni. La sua vita sentimentale ha fatto spesso notizia, soprattutto riguardo al figlio Edwin, nato nel 1971. Per anni, è stata diffusa la voce che il padre potesse essere Fabio Testi, ma la Edwige Fenech ha sempre protetto la sua vita privata, senza mai confermare la paternità di Edwin.

            Lisbona, la famiglia e l’ammirazione di Tarantino

            Oggi Edwige Fenech vive a Lisbona, dove si è stabilita definitivamente dal 2015. È diventata nonna di una bambina a cui è molto legata, e si definisce una “nonna con le ali”, disposta a volare spesso per andare a trovare la sua famiglia negli USA. Nonostante il ritiro dal cinema, continua a essere un’icona di bellezza e di eleganza senza tempo, riuscendo a mantenere una grazia e un fascino che non conoscono età. Di lei si ricorda anche il cameo in Hostel: Part II diretto da Eli Roth nel 2007, un tributo del fan dichiarato Quentin Tarantino, che si è ispirato alla Fenech per diversi riferimenti nei suoi film.

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              Jack La Furia, giudice a X Factor, drogato convinto. Si è salvato grazie ai figli

              E’ uno dei giudici che siedono al tavolo di X Factor 2024. Con Manuel Agnelli, Achille Lauro e Paola Iezzi forma la commissione nella quale i concorrenti confidano per il loro eventuale successo.

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                All’anagrafe Francesco Vigorelli, nato a Milano, il 25 febbraio 1979. Il significato del suo nome d’arte va ricercato nel personaggio Jake the Muss (Jake “La Furia”) del film Once Were Warriors – Una volta erano guerrieri, che racconta le gesta di uomini appartenenti alla razza maori. Di professione rapper, produttore discografico e conduttore radiofonico. Gelosissimo della sua vita privata, di lui si sa che ha sposato la fidanzata storica nel 2017 e che al matrimonio erano presenti moltissimi volti della scena rap italiana.

                Geloso della sua privacy

                Jake è successivamente diventato papà, anche di questo suo aspetto di sa poco o nulla. Anche se a Vanity Fair, testata piuttosto distante dalla sua figura, in una recente intervista ha raccontato qualcosa su di loro: «Ho fatto i figli non per continuare a fare quello che facevo prima e lasciarli alla tata, ma perché ci tenevo davvero a costruirmi una famiglia. Volevo godermi i figli e vivermeli in fondo, e questo mi ha sicuramente cambiato la vita. Anche perché banalmente non avrei potuto più fare le 7 del mattino. Penso che i figli mi abbiano aggiustato. Accompagnarli e andarli a prendere a scuola mi mette in pace».

                Tiene la sua famiglia lontana dai clamori

                Giustificando così il suo proverbiale riserbo: «Ho sempre voluto tenere la mia famiglia lontana dai riflettori a meno che non lo vogliano loro». Puntualizzando anche un aspetto piuttosto spinoso: quello della droga. Sulla quale ammette: «Non avrei mai smesso, ma ho avuto seri problemi con la polizia. I figli mi hanno aggiustato».

                Gli inizi coi Club Dogo

                Una carriera artistica la sua iniziato più di 20 anni fa, con i Club Dogo dal 2001 e successivamente da solista. Insieme a Guè Pequeno e a Don Joe pubblica album di successo come Che bello essere noi, Noi siamo il club e Non siamo più quelli di Mi Fist. E sul più bello si dedica a progetti in solitudine, con il fortunato album Musica Commerciale, ben presto disco d’oro. Nel 2020 il successivo album 17, in collaborazione con Emis Killa, esconente di spicco della scena milanese. Negli anni ha collaborato anche con Boomdabash, Le Vibrazioni, Ana Mena.

                Radio, cinema e pure un libro

                Con la battuta sempre pronta, jack è stato anche conduttore radiofonico, apparso pure sul grande schermo in due film, Mucchio Selvaggio (2007) per la regia di Matteo Swaitz e I 2 soliti idioti del 2012, per la regia di Enrico Lando. Non volendosi far mancare nulla, ha scritto pure un libro a quattro mani con Guè Pequeno, La legge del cane.

                Droga, stai lontana da me

                La Furia ha lottato a lungo contro la dipendenza da droghe e in un’altra intervista, questa volta al podcast Mondo Cane ha confessato: «Forse non avrei mai smesso, però ho avuto un serio problema di Polizia, per cui mi hanno tenuto sotto esame per cinque anni. In quei cinque anni mi sono fatto una famiglia e non ho più assunto nessuna sostanza, visto che ogni sei mesi dovevo fare gli esami. Ormai sono pulito come un bambino».

                Vive con la famiglia e svariati rettili

                Attualmente abita a Milano con la sua famiglia… e i suoi rettili! Tra le curiosità legate al suo personaggio c’è sicuramente la sua passione per questi animali non proproamente “domestici: il rapper possiede diversi serpenti in casa. Contento lui…

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