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Cronaca

Affitti brevi, conviene ancora investire?

A Milano su 20.000 appartamenti presenti sulle principali piattaforme online, negli ultimi 12 mesi, meno della metà ha avuto tassi di occupazione significativi.

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    Milano Design Week ha evidenziato come il costo degli affitti brevi a Milano sia schizzato alle stelle. Così anche a Monza e nell’hinterland. C’era da aspettarselo durante il Fuori Salone che per Milano ogni anno rappresenta un momento clou per fare business. Ma succede a anche Roma. Lo scorso anno la capitale ha registrato un balzo dei prezzi degli affitti brevi del 37,3% che posiziona l’Urbe al secondo posto dopo Parigi nella classifica europea per notti prenotate sulle quattro principali piattaforme (Airbnb, Booking.com, Tripadvisor ed Expedia Group). Dagli 8,574 milioni di notti del 2022 agli 11,768 milioni del 2023.

    Il mercato degli affitti brevi è sempre più variegato e presenta decisi chiari e scuri. Per esempio a Milano meno del 50% degli appartamenti disponibili è occupato, così registra il Centro Studi Rescasa-Confcommercio. Spulciando i dati si scopre anche che a Milano su 20.000 appartamenti presenti sulle principali piattaforme online, negli ultimi 12 mesi, meno della metà ha avuto tassi di occupazione significativi. E gli altri? Sono stati utilizzati solo parzialmente o sono rimasti vuoti. Dati simili anche per Napoli, Roma, Firenze. Ma quindi vale ancora la pena di acquistare alloggi per metterli a reddito con le locazioni di breve periodo?

    Premiata solo la qualità

    Ma quali sono le ragioni per cui l’affitto breve non è più conveniente? I motivi sono diversi. Il principale è che la qualità degli immobili non è sempre ineccepibile. Secondo uno dei principali operatori degli affitti brevi con oltre 2.600 unità gestite in 80 località in tutta Italia solo gli immobili gestiti professionalmente e di qualità possono essere certi di avere una continuità di occupazione. Ma non solo. “Gli ospiti oggi non accettano soluzioni al di sotto di determinati standard. Inoltre abbiamo registrato l’incapacità di molti host dell’ultima ora di tenere aperte le strutture per lunghi periodi e riuscire ad applicare tariffe variabili“. In sintesi le esigenze degli ospiti stanno guidando il mercato.

    La flessibilità è tutto

    Alla luce di tutto questo, diventa fondamentale capire quali sono i fattori ritenuti determinanti nella scelta di un appartamento? L’approccio last minute è una tendenza in ascesa, con clienti pronti a prenotare all’ultimo momento per approfittare di tariffe più vantaggiose, con una vasta gamma di disponibilità. Una politica di prezzi dinamica, supportata anche da software professionali per adattare le stesse rispetto alla domanda fa la differenza. Un altro parametro importante è la possibilità di ottenere un rimborso che consente a chi prenota di avere la sicurezza di disdire all’ultimo momento senza il pagamento di penali.

    Il peso delle capacità manageriale

    Una gestione non professionale di appartamenti in affitti brevie in un mercato altamente concorrenziale produce guadagni solo se la gestione funziona. Il che significa ottenere un tasso di occupazione molto elevato, indipendentemente dalle tariffe applicate. Questo vuol dire che bisogna attrezzarsi con strumenti di revenue management per riuscire a gestire le criticità con risposte rapide ed efficaci ai cambiamenti della domanda. Il mercato richiede quindi capacità gestionali, risposte veloci ai suoi cambiamenti, e alle richieste.

      Politica

      L’ex marito della Boccia: “Sangiuliano? lo attende l’inferno: ho passato un anno con lei e sono scappato”

      Dopo le rivelazioni sulla relazione tra Boccia e Sangiuliano, l’ex marito della consulente prevede guai seri per il ministro: “Un anno mi è bastato e avanzato, non invidio quello che passerà”.

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        Non è certo con invidia che l’ex marito di Maria Rosaria Boccia guarda al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, travolto da un vortice di scandali e smentite. Tutt’altro, sembra quasi compatirlo, consapevole di ciò che potrebbe attenderlo. In una dichiarazione tagliente, rilasciata in esclusiva, l’uomo ha espresso chiaramente il suo pensiero: “A Sangiuliano lo attende l’inferno, e neanche se lo immagina”.

        L’ex marito, che ha preferito mantenere l’anonimato, non ha lesinato parole dure nei confronti della sua ex moglie: “Se vuole, posso lasciarle il numero del mio avvocato che mi sta curando il divorzio. Dopo il matrimonio con la signora—e non dottoressa, signora e ripeto signora—le assicuro che ho imparato a mie spese cosa significa vivere con una persona come lei”.

        Ma non fraintendete: qualcuno ha parlato di dieci anni di matrimonio? Non è affatto così. “Ma lei è pazzo? Dieci anni con la signora Boccia? Assolutamente no, un anno mi è bastato e mi è avanzato”, ha precisato con una risata amara. “Un anno è stato più che sufficiente per capire che stare lontano da lei è stata la mia salvezza. Io non invidio Sangiuliano, non ha idea di cosa lo aspetta”.

        Le sue parole suonano quasi come un monito per il ministro, ora al centro dell’attenzione pubblica per la sua discutibile relazione con la Mata Hari di Montecitorio. Se la politica ha i suoi gironi infernali, Sangiuliano sembra destinato a esplorare i meandri più oscuri di questa relazione. Ma mentre il ministro tenta di difendersi dalle accuse, l’ex marito si tira fuori da ogni riflettore, preferendo restare nell’ombra e vivere la sua vita in pace, lontano dal caos che ora circonda la Boccia.

        “Lontano da quella persona” è il suo motto, ripetuto più volte durante l’intervista, quasi fosse un mantra per esorcizzare il ricordo di un’esperienza che, a suo dire, gli è bastata e avanzata.

        Per Sangiuliano, però, la strada sembra tutta in salita. Tra dichiarazioni contrastanti, chat rivelatrici e un’opinione pubblica sempre più scettica, il ministro dovrà fare i conti non solo con l’opposizione politica, ma anche con le conseguenze personali e professionali di una relazione che promette di trasformarsi in un vero e proprio inferno.

        Il consiglio dell’ex marito è chiaro: preparati, Gennaro. Se pensavi che il peggio fosse già passato, potrebbe non essere così.

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          Storie vere

          Bella, sexy, 30enne ex OnlyFans… si lamenta di non trovare un partner serio

          A 30 anni è lecito sentirsi già “fuori gioco” dalla vita sentimentale, anche se si è belle ed avvenenti? La storia di una ex content creator per soli uomini lo farebbe pensare… anche se c’è qualcosa che non ci convince appieno.

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            La ex creatrice di contenuti per adulti tedesca Dasha Daley si è trasformata in un fenomeno virale dopo la pubblicazione di un video che possiede tutti i presupposti di un vero e proprio sfogo. Raccontando – sembra incredibile – che a causa della sua età (30 anni…) sta avendo difficoltà a trovare un fidanzato.

            Non ho (già più) l’età…

            L’avvenente modella ha spiegato che gli uomini, solitamente, non la prendono sul serio a causa della sua età, aggiungendo che riesce a attirare solo l’attenzione di uomini sposati o di uomini molto giovani, per definizione non orientati a relazioni serie.

            Chi è Dasha

            Il suo non è solo un nome che scivola via facilmente dalla lingua… ma un vero e proprio fenomeno che sta guadagnando popolarità su diverse piattaforme digitali. Influencer? Artista? Guru del benessere? Tutto e niente… magari le varie cose miscelate insieme! Nel tempo Dasha ha saputo costruire un personaggio intrigante, mescolando elementi di moda, fitness e lifestyle con un tocco di humor. Con l’unicità di unire contenuti utili e ispirazionali a una vena di ironia che conquista chi la segue. Dopo aver abbandonato parzialmente la sua attività su OnlyFans, ha cercato e trovato anche un impiego vero e proprio, rivelando che essere solo una creatrice di contenuti per adulti a tempo pieno può trasformarsi in una vita estremamente noisa e solitaria. Che ironia: e noi che pensavamo che con OnlyFans si facessero un sacco di soldi facili, funzionali ad una vita comoda e beata…

            Il segreto del suo successo

            In un mondo dove tutti aspirano alla levigata perfezione, lei ha deciso di fare esattamente l’opposto: essere autentica! La regola d’oro della sua persona, paragonabile a quella di un brand è semplice: “meno filtri, più realtà”. Racconta con spontaneità le sue giornate, dagli allenamenti faticosi alle sue piccole (e grandi) vittorie. Non evitando di condividere anche i suoi fallimenti, spesso accompagnati da commenti spiritosi che fanno sentire i suoi follower parte di una grande community. Non prendendosi mai troppo sul serio, creando in questo modo una connessione diretta e genuina con il pubblico. Ecco perché le persone sono disposte a mettere da parte le influencer che sembrano vivere in mondi di perfezione inarrivabile, e preferiscono Dasha, che sembra più la tua amica di sempre che ti fa ridere.

            Vera e simpatica… ma non basta

            Gli utenti la cercano perché è autentica. In un’epoca in cui la vita sui social sembra essere sempre più artificiale, Dasha porta un soffio d’aria fresca. La sua capacità di condividere momenti reali, belli o brutti che siano, la rende una figura vicina e simpatica. Simbolo della nuova generazione di influencer che punta sulla genuinità, l’umorismo e la vicinanza al proprio pubblico. Una di noi… ma con quel tocco in più che la rende speciale. Peccato che questo sembrerebbe non bastare quando si tratta di trovare un partner serio.

            Disillusione generale

            Molte le follower che commentano, concordando con la disillusione di Daley. “È così vero! Ho 54 anni e vale lo stesso per me e pure per le persone più anziane. Ho perso la speranza,” ha lamentato una. “Non c’è niente di meglio da questo lato della recinzione” ha dichiarato un’altra.

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              Storie vere

              Roman precario a 26 anni, separato, una figlia, vive in auto tra frigo e toilette da campo

              Veronese, separato, era in difficoltà nel mantenere un appartamento e così ha deciso di vivere in auto. Ora fa il corriere e la sua storia diventerà un film.

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                Per quei pochi che ancora non hanno compreso bene il significato della parola resilienza questa è la storia giusta da leggere per farsene un’idea.

                Da due anni Roman vive in una station wagon attrezzata

                Roman Zancarli – il suo vero nome è Alfyorov Pomah – ucraino di Odessa, 26 anni, ha trasformato una Ford Focus nella sua casa su quattro ruote. Veronese – è stato adottato da una famiglia scaligera quando aveva quattro anni – separato e papà di una bimba, ha adottato uno stile di vita alternativo per far fronte alla precarietà lavorativa. Dal dicembre del 2022, infatti, Roman vive in auto. Una scelta influenzata dalla difficoltà di mantenere un appartamento. Una storia che lui stesso racconta sui social, dove è seguito da 36mila follower.

                Casa e lavoro sempre su strada

                Il primo inverno è stato terribile, dice Roman, ma con il tempo si è organizzato. La sua auto è diventata una dimora accogliente grazie al contributo di diverse aziende, che gli hanno fornito accessori. Dal materasso in memory foam al frigorifero, dalla piastra a induzione ai pannelli fotovoltaici e anche una toilette da campo. Roman, che lavora come corriere Amazon, si sposta tra Verona e altre città, parcheggiando la sua “casa” in luoghi diversi. E riesce a godersi la bellezza di paesaggi montani o angoli di città dimenticati.

                La vita su quattro ruote ha regalato a Roman inaspettate connessioni sociali

                Roman racconta di come i vicini lo accolgano con calore, offrendogli aiuto e compagnia. Da una vita solitaria e frenetica è passato a una più serena e socialmente arricchente, grazie all’affetto e al sostegno delle persone che incontra lungo il cammino. Racconta lui stesso che prima era diverso, più chiuso. Ora grazie a questa esperienza si sente più aperto e, dice lui stesso, riceve tanto amore dalle persone che incontra.

                Uno stile di vita minimalista che lo fa concentrare solo sulle cose che contano davvero

                Sebbene questa scelta di vita sia stata in parte forzata dalla precarietà lavorativa con il suo stile di vita minimalista, Roman si concentra su ciò che è davvero essenziale, tra cui un’alimentazione a chilometro zero e un contatto diretto con la natura. La sua esperienza ha attirato l’attenzione di un regista romano che sulla storia di Roman sta realizzando un docufilm, in uscita tra qualche settimana su Amazon Prime.

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