Gossip
Argentero… non essere geloso se tua moglie mette i like a De Martino!
Ai microfoni di Supernova, il podcast creato da Alessandro Cattelan, l’attore torinese Luca Argentero svela una piccola debolezza: è geloso dell’amico Stefano De Martino, soprattutto per causa degli apprezzamenti della moglie al suo indirizzo, attraverso i social network.

Cristina Marino appioppa alle foto del conduttore di Affari tuoi sonori “like”… e la gelosia del marito – Luca Argentero – monta come la panna! L’attore protagonista di DOC ha recentemente ammesso di provare una certa gelosia per gli apprezzamenti social che sua moglie lascia sotto le foto di Stefano De Martino sui social. Nonostante che col conduttore di Affari Tuoi ci sia una precisa amicizia familiare… il bel Luca non ce la fa proprio a digerire il fatto che la moglie apprezzi scatti che lui considera talvolta poco “artistici”. Soprattutto quando Stefano si espone in pose più… provocanti.
Ai microfoni del podcast di Alessandro Cattelan
Sembra una burla fra marito e moglie ed invece rappresenta quanto emerso durante una chiacchierata durante la registrazione del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, che ha svelato una divertente dinamica nel loro rapporto che, fra risate e piccole gelosie, sembra vivere un equilibrio del tutto particolare.
Anche i belloni, una volta tanto, sono costretti a rosicare
Fa piuttosto sorridere che anche un “bello” del cinema e della tv come l’attore torinese possa dichiararsi geloso… lui che dovrebbe invece far rosicare gli altri! Durante l’intervista con Cattelan, lui ha confessato con un sorriso che non gli piace affatto vedere la moglie interagire con le immagini di Stefano: “Dice che è una bella foto, ma è quello che mi dà più fastidio”. Proseguendo con lo sfogo, tra il serio ed il faceto: “Quello che mi infastidisce particolarmente è una sorta di “disonestà intellettuale” da parte di Cristina, che giustifica i suoi apprezzamenti come se fossero legati alla qualità delle immagini, quando in realtà si tratta più di una forma di “lusinga” verso il corpo di Stefano”.
Toni scherzosi che rivelano comunque una precisa dinamica familiare
Naturalmente Argentero ci ha tenuto a precisare di non provare certo un vero e proprio rancore nei confronti di De Martino, che considera un amico simpatico e alla mano. Il problema, semmai, sembra risiedere nell’interazione social di Cristina, che a volte pare andare oltre il semplice apprezzamento estetico. “Con tutto il rispetto per Stefano, non sono sempre delle belle foto”, ha aggiunto Luca, ironizzando sulle immagini più audaci del conduttore. Anche se la conversazione ha assunto fin da subito un tono scherzoso, è da leggersi come dinamica naturale che può esserci dietro una relazione di coppia, anche quando si tratta di “piccole” cose.
Senza mia moglie “svaccherei”…
Oltre ai like sui social, la Marino gioca un ruolo fondamentale nella vita di suo marito anche sotto un altro aspetto: la sua forma fisica. Essendo lei una personal trainer di professione, non perde occasione per spronare il marito – piuttosto pigro di indole – a mantenersi in forma. “Quando mi lascio un po’ andare, vengo subito redarguito”, ha ammesso l’attore, rivelando che la disciplina fisica è un tema ricorrente nella loro vita familiare: “Ho una moglie che fa la personal trainer, quindi a casa nostra la forma fisica è un po’ un tema. Trovo anche una benedizione in tutto questo, perché io sono tendenzialmente pigro e mi piacerebbe svaccare molto di più”, ha scherzato chiosando.
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Reali
Harry e Meghan, la beneficenza scoppia tra le mani: accuse di bullismo e figuracce reali
Il principe si dimette da Sentebale, la charity fondata in nome di Diana. Ma dietro le quinte c’è il caos: la presidente Sophie Chandauka lo accusa di “molestie sistemiche”. E Meghan? Pare abbia fatto inginocchiare la manager. Letteralmente.

Dove passano i Sussex, non cresce più l’erba. E anche quando dovrebbero semplicemente sostenere una causa nobile, riescono a trasformarla in una guerra intestina a base di accuse, dimissioni e gesti al limite del surreale. L’ultima scena si è consumata dentro Sentebale, l’organizzazione fondata da Harry nel 2006 per aiutare bambini sieropositivi in Africa. Un nome nobile, una causa indiscutibile. Ma dietro la facciata benefica, è andato in scena l’ennesimo capitolo della saga “Harry e Meghan contro il resto del mondo”.
Il principe si è dimesso dal consiglio direttivo insieme al co-fondatore Seeiso, principe del Lesotho. Ma la mossa è tutto fuorché diplomatica: arriva a seguito delle accuse pesantissime della presidente della charity, Sophie Chandauka, manager di lungo corso con trascorsi in Morgan Stanley e Meta, che parla apertamente di “bullismo sistemico” da parte di Harry e del consiglio di amministrazione.
La denuncia è arrivata dritta alla Charity Commission, l’ente che vigila sulle organizzazioni no-profit. Secondo Chandauka, all’interno della charity regnerebbero misoginia, abuso di potere e discriminazione verso le donne nere. Le sue riunioni sarebbero state interrotte, le sue decisioni boicottate, il suo ruolo costantemente ridimensionato. “Non sono stata trattata come i miei predecessori — ha detto a Sky — Alcuni membri del board pensavano di poterla fare franca maltrattando una donna”.
Dal canto loro, i fiduciari dell’ente e i due principi replicano con accuse opposte: la Chandauka avrebbe gestito i conti in modo opaco e cambiato rotta senza consultare il consiglio. Insomma, ognuno accusa l’altro di aver portato la nave sugli scogli. E se non fosse una charity, sembrerebbe la trama di una soap.
Ma la parte più grottesca arriva da un evento dello scorso aprile a Miami, durante una partita di polo benefico. Harry, capitano della squadra vincitrice, era sul podio per la premiazione. Accanto a lui, alla sua destra, c’era Sophie Chandauka. E qui entra in scena Meghan Markle.
Secondo quanto ricostruito da fonti interne (e riportato dal Telegraph), l’ex attrice avrebbe ordinato alla manager di spostarsi dalla parte “sbagliata” del principe. Non con un cenno, ma con un comando esplicito. E così Chandauka sarebbe stata costretta ad abbassarsi sotto il trofeo per cambiare lato, in pieno stile “inchinati e ubbidisci”.
Una scena che ha fatto storcere il naso anche a molti presenti e che avrebbe innescato il disastro. A quanto pare, Harry avrebbe poi pressato Chandauka affinché rilasciasse una dichiarazione pubblica “a sostegno” della moglie, per riparare all’immagine poco regale della duchessa. Lei ha detto no. E, secondo chi conosce i retroscena, da lì è cominciata la sua lenta e inesorabile defenestrazione.
C’è chi dice che la manager abbia usato il caso Harry per far esplodere una situazione già al limite. Altri sostengono che sia stata vittima dell’ennesimo cortocircuito tra potere reale e insicurezze hollywoodiane. Di certo, ancora una volta, il buon nome della beneficenza è finito sotto i tacchi di una coppia sempre più allergica alla sobrietà.
Intanto, Harry e Meghan restano in silenzio. Ufficialmente impegnati in nuovi progetti di comunicazione e “impact storytelling” (qualunque cosa significhi). Ma dietro le quinte, la beneficenza piange. E anche un po’ ride. Di nervi.
Personaggi
Addio a suor Paola, volto amato della tv e tifosissima della Lazio
La religiosa, morta a 77 anni, è stata un’icona di umanità e passione sportiva. Lotito: “Esempio d’amore e sacrificio, la sua eredità è la solidarietà”. Dalle curve all’impegno sociale, sempre al fianco degli ultimi.

Se n’è andata in silenzio, com’era nel suo stile, ma lascia un’eco che risuonerà a lungo nei cuori di chi l’ha conosciuta. È morta a 77 anni suor Paola, al secolo Rita D’Auria, volto amatissimo della tv, religiosa appassionata, e simbolo di un tifo diverso: quello che sa essere fedele, profondo e generoso, senza mai perdere l’umanità. È morta a Roma, nel convento delle Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re. Era malata da tempo.
A darne l’annuncio è stato il giornalista Guido De Angelis, durante una serata in ricordo di Giorgio Chinaglia, il “Long John” che suor Paola aveva amato da tifosa e da sorella spirituale. Originaria di Roccella Jonica, in Calabria, si era trasferita nella capitale giovanissima, e da allora non l’ha più lasciata. È a Roma che ha costruito la sua vocazione, ricevuta – come amava ricordare – il 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo. E da San Paolo ha preso anche il nome con cui tutti l’hanno conosciuta.
Religiosa dal cuore immenso e dallo spirito combattivo, è stata un punto di riferimento non solo per la tifoseria laziale, ma per tutte le persone che vivono ai margini: giovani in difficoltà, donne vittime di violenza, detenuti, famiglie segnate dalla povertà. Con la sua So.Spe. (Solidarietà e Speranza), suor Paola ha portato avanti per anni progetti di inclusione, assistenza, accoglienza. Sempre col sorriso, sempre in prima linea.
La grande popolarità arrivò con la tv, grazie alle sue apparizioni fisse a Quelli che il calcio, prima con Fabio Fazio, poi con Simona Ventura. In un mondo televisivo che spesso predilige il rumore e la polemica, suor Paola portava uno stile inconfondibile fatto di ironia, garbo e devozione sincera, riuscendo nell’impresa di farsi amare anche da chi non tifa Lazio.
Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, profondamente legato alla religiosa, ha voluto ricordarla con parole cariche di affetto: “Sento il dovere di esprimere la mia più profonda riconoscenza verso suor Paola per l’esempio di amore, sacrificio e passione che ha incarnato quotidianamente. Conserverò sempre il ricordo delle sue parole e del suo sorriso, capaci di scaldare il cuore di tutti. Ci lascia un’eredità preziosa: la certezza che l’altruismo e la solidarietà siano la forza più grande che possiamo donare al prossimo”.
Anche Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione SS Lazio 1900, ha voluto salutarla: “Suor Paola non è stata soltanto un simbolo di dedizione e di fede, ma una vera amica e una guida spirituale. La sua presenza discreta e la sua opera instancabile sono state un faro per la nostra comunità. Il suo esempio continuerà a ispirarci ogni giorno”.
Suor Paola era un’anomalia luminosa. Una donna di Dio che sapeva ridere e gioire per un gol al 90esimo, ma che poi tornava a occuparsi delle ferite degli ultimi con la stessa passione. Il suo tifo era amore, la sua fede era azione, la sua voce una carezza in un tempo spesso troppo duro.
Ora la curva Nord è più vuota. Ma la sua eredità è viva, e continuerà a brillare.
Gossip
Totti e Ilary, fine dei giochi: Iovino confessa, la verità (forse) è servita
Il personal trainer rompe il silenzio e ammette il flirt con Blasi. Ma chi ha tradito per primo? Una domanda da milioni di euro. Letteralmente.

C’è un’arma, e non è metaforica, nel divorzio più lungo, costoso e velenoso che Roma ricordi. Un’arma tatuata, muscolosa, chiacchierata: Cristiano Iovino, il personal trainer diventato ago della bilancia nella guerra fredda (mica tanto) tra Francesco Totti e Ilary Blasi. Il supertestimone, dopo mille tentennamenti e assenze strategiche, si è presentato in aula. E ha parlato. Ha confermato di aver avuto una relazione con la conduttrice durante il matrimonio con l’ex capitano della Roma. Fine delle chiacchiere da bar. Inizia il terremoto.
Chi ha tradito per primo? È questa la vera posta in palio. Perché nel processo civile in corso a Roma, la questione dell’addebito non è solo una questione di principio: può cambiare radicalmente gli equilibri economici del divorzio. Ovvero: assegno sì o assegno no. E magari anche chi si prende la villa all’Eur e chi finisce con una cassetta di Rolex contesi in banca.
Il “caffè” della discordia
Iovino, l’uomo del caffè — quello che in Unica, il docu-dramma-confessione di Ilary, sarebbe passato a trovarla a Milano solo per un innocente espresso — ora cambia versione. Altro che caffè: “Io e Ilary avevamo frequentazioni intime, ci vedevamo anche a casa mia”, avrebbe dichiarato. Un’uscita che non solo smentisce la versione della showgirl, ma che rinfocola lo scontro in aula.
Solo due anni fa, lo stesso Iovino minacciava querele a destra e a manca per chi lo accostava alla vicenda: “Non date credito a ricostruzioni false e strumentali”, diceva in una nota diffusa via Ansa. Oggi invece ammette tutto. Come mai questo cambio di passo? Si chiedono in molti, a partire dalla stessa Ilary. Forse un’illuminazione tardiva. Forse una telefonata da Trigoria. Forse — si mormora — il desiderio di restituire il favore a chi, in questa storia, ha saputo aspettare il momento giusto per colpire.
Tra mani strette e coltelli affilati
Ilary e Totti si sono lasciati ufficialmente nel luglio del 2022, dopo 17 anni di matrimonio e tre figli. Da allora, è guerra. Il tribunale ha assegnato alla Blasi la villa all’Eur e un assegno da 12.500 euro mensili per i figli. Meno dei 24 mila richiesti inizialmente, ma abbastanza per alimentare il fuoco.
Ci fu, lo ricorderai, un momento in cui le acque sembravano calmarsi: un’udienza a novembre 2024, una stretta di mano in aula, sorrisi forzati. Illusione. Da allora, il clima si è fatto più cupo. Blasi accusa Totti di averla tradita con Noemi Bocchi. Totti, invece, punta tutto su Iovino: la prova che a sbagliare per prima, secondo lui, fu lei. E adesso che il personal trainer lo ha confermato, il castello potrebbe crollare da una parte sola.
Borse nascoste, Rolex spariti (e ritrovati)
Nel mezzo, dettagli da commedia giudiziaria. Le famose borse di Ilary, sottratte e finite — dice lei — in una sauna, dentro un’intercapedine blindata nella cabina armadio della casa coniugale. I Rolex? Prima spariti, poi “congelati” in una cassetta di sicurezza. Nessuno può toccarli fino al verdetto finale. Si contendono anche quelli, come i protagonisti di una soap americana con troppa caffeina (o troppo Iovino).
Il punto è che qui non si discute solo di cuore infranto, ma di milioni di euro. Se il tribunale decidesse che è stata Blasi a tradire per prima, potrebbe perdere l’assegno. E anche parte dei beni. Se invece si desse credito alla sua versione — quella di Totti innamorato di Noemi mentre lei si disperava davanti a Netflix — sarebbe lui a dover pagare più del previsto. Con buona pace dei Rolex e della cabina sauna.
La resa dei conti
Intanto, i rispettivi avvocati, Antonio Conte per Totti e Alessandro Simeone per Blasi, preparano le mosse finali. La battaglia legale sembra vicina alla fine, ma si sa: nei divorzi di potere, l’ultimo round è spesso il più crudele. Ilary è furiosa per la nuova versione di Iovino. Totti, dicono i beninformati, si sente finalmente vicino al “gol” decisivo.
In mezzo, tre figli da proteggere, milioni da spartire e un’opinione pubblica che aspetta il verdetto come se fosse una finale di Champions. Peccato che qui, più che in porta, si giochi a colpi di dichiarazioni, denunce e interviste. E anche il caffè, ormai, ha perso l’aroma.
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