Cronaca
Gustavo Rodriguez, papà di Belén, ustionato in un incendio: ricoverato in condizioni gravi
L’uomo, noto al pubblico anche per la sua partecipazione a “L’Isola dei Famosi”, è rimasto vittima di una fiammata mentre si trovava in un magazzino.
Gustavo Rodríguez, padre della showgirl argentina Belen, è rimasto gravemente ustionato in un incendio divampato nelle scorse ore all’interno di un capannone in via Cappuccini a Gallarate, nel Varesotto. L’uomo, 65 anni, ha riportato ustioni di secondo grado al volto e alle braccia. Trasportato in codice rosso all’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, è stato successivamente trasferito al reparto grandi ustionati del Niguarda di Milano. Fonti sanitarie riferiscono che, nonostante le gravi lesioni, Rodríguez non sarebbe in pericolo di vita, ma la prognosi resta riservata.
La dinamica dell’incidente del papà di Belen Rodriguez
In base alle prime ricostruzioni, sembra che l’incendio si sia sviluppato nelle prime ore del mattino di giovedì 5 dicembre, per cause ancora da accertare. Rodríguez si trovava nel capannone, utilizzato come deposito, quando le fiamme hanno avvolto l’edificio. Alcuni testimoni, tra cui i lavoratori delle attività vicine, lo hanno visto uscire dal magazzino con il volto e gli arti coperti dalle fiamme, chiedendo aiuto.
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Storie vere
Revenge porn dopo il lutto: invia foto intime dell’amante del marito defunto, condannata a sei mesi
Il gesto, compiuto in preda alla rabbia e al dolore, si è concluso con una condanna e un percorso di supporto psicologico per affrontare lutto e tradimento.
Una scoperta devastante ha trasformato il dolore di una vedova di Fano, 63 anni, in rabbia e desiderio di vendetta. Rimettendo ordine tra gli effetti personali del marito defunto, morto improvvisamente nel maggio 2022, la donna ha trovato un vero e proprio nascondiglio segreto: un buco nella parete della cantina. Dentro, tra sex toys e indumenti intimi, c’erano foto e video compromettenti che ritraevano il coniuge con un’amante di lunga data.
La relazione extraconiugale, iniziata circa quindici anni prima e interrotta temporaneamente per evitare la separazione, era poi ripresa a insaputa della donna. Quel dolore profondissimo, misto a delusione e rabbia, ha spinto la vedova a un gesto che l’ha condotta davanti alla giustizia: inviare le foto intime dell’amante del marito all’ufficio della donna, su due fogli in formato A4, nell’aprile 2023.
Il gesto e le conseguenze
L’invio delle immagini è costato alla vedova una denuncia per revenge porn. Ieri, giovedì 14 novembre, si è presentata davanti al giudice per le indagini preliminari di Pesaro, dove ha patteggiato una condanna a sei mesi e sei giorni di reclusione, oltre a una multa di oltre 2.000 euro. Entrambe le donne erano presenti in aula.
“Non voleva fare del male”
L’avvocata della 63enne, Pia Perricci, ha spiegato che la sua cliente era in preda all’impeto emotivo causato dal lutto e dalla scoperta del tradimento. “La scoperta ha causato un dolore profondissimo, oltre che delusione e rabbia. Presa dall’impeto, ha consegnato tutta l’oggettistica alla donna in questione, ma non era certamente nelle sue intenzioni farle del male.”
La legale ha aggiunto che la sua cliente ha deciso di mettere fine alla vicenda con un patteggiamento e ha intrapreso un percorso di supporto psicologico per affrontare non solo il lutto, ma anche il trauma del tradimento. “Siamo in presenza di una donna distrutta e ferita, che ha compreso che l’unico responsabile del tradimento era il marito defunto. Anche i giudici hanno riconosciuto la non pericolosità della mia assistita, come dimostra la pena concordata.”
Una vicenda fatta di dolore e fragilità
Questa storia non lascia spazio a trionfi o a vendette: è il ritratto di una donna devastata dal lutto e dalla scoperta di una doppia vita del coniuge. Nonostante il gesto commesso in preda all’emotività, la vicenda sembra chiudersi con un percorso di consapevolezza e ricostruzione emotiva.
Storie vere
Matrimonio gitano tra lusso, tradizione, cultura e 300mila euro di costo
I due giovani gitani Louise Durant, 21 anni, e Billy Maguire, 22 anni, hanno dato vita al matrimonio gitano più costoso mai celebrato nel Regno Unito. Un evento lussuoso che ha lasciato tutti a bocca aperta, con una spesa di oltre 300mila euro per una cerimonia degna di una fiaba reale.
E’ stato un matrimonio da favola quello che si è svolto tra Louise Durant, 21 anni, e Billy Maguire, 22 anni. Il matrimonio gitano più costoso mai celebrato nel Regno Unito. Un evento lussuoso che ha lasciato tutti a bocca aperta, con una spesa che andrebbe ben oltre i 300mila euro dichiarati alla stampa locale. Insomma si è trattato di una cerimonia degna di una fiaba reale. Del resto se come location mi affitti il prestigioso The Dorchester di Londra con quasi tutte le suite che si affacciano su Hyde Park, non te la puoi cavare con quattro cocomeri. E inoltre hai anche deciso di invitare 350 ospiti, non tantissimi certo, ma nemmeno pochi.
Una celebrazione da sogno come esigono i gitani…ricchi
I preparativi per questo straordinario evento sono durati due anni, con la famiglia gitana della sposa che ha curato ogni dettaglio. Decorazioni scintillanti, fiori bianchi, luci blu ghiaccio e un maestoso albero di Natale hanno trasformato la location in un luogo magico. La sposa ha indossato un elegante abito in stile corsetto firmato Eleni Bridal Couture e è arrivata in chiesa su una carrozza trainata da cavalli attraverso Hyde Park. La cerimonia è stata seguita da un sontuoso banchetto natalizio con tacchino e il tradizionale dessert sticky toffee pudding personalizzato con le iniziali degli sposi. La festa gitana ha poi continuato nella sala da ballo del Dorchester, dove una pista da ballo che sembrava ghiaccio e una palla da discoteca scintillante hanno accolto gli ospiti fino all’una di notte.
Le tradizioni del matrimonio gitano, un passaggio importante della vita
Il matrimonio gitano è una cerimonia unica che mescola usanze ancestrali e riti ortodossi. Per i Rom, il matrimonio avviene spesso in giovane età. Una sposa di 19 anni potrebbe già essere considerata una “vergine vecchia”. Questo evento è più di una semplice unione tra due persone: rappresenta l’unione tra due famiglie e, spesso, tra due comunità. Nelle famiglie gitane, la scelta del partner è influenzata dagli anziani, in particolare dal padre. Il consenso della sposa è spesso formale, poiché la volontà familiare prevale. Spesso, la famiglia dello sposo versa una dote come segno di rispetto e per compensare la perdita di una figlia.
Una cerimonia elaborata carica di simbologia
Il corteo nuziale può includere cavalli e carri decorati con fiori, simboli di gioia e abbondanza. Tra i diversi riri essenziali nel matrimonio gitano la benedizione del pane assume un ruolo fondamentale. Rappresenta un auspicio di prosperità e unione. In alcune occasioni, gli sposi possono condividere pezzi di pane simbolicamente bagnati da gocce di sangue per suggellare il legame. Naturalente non possono mancare musiche e danze. La musica è l’anima della celebrazione di un matrimonio gipsy. Violini, fisarmoniche e band dal vivo accompagnano la festa, creando un’atmosfera gioiosa. Le danze tradizionali coinvolgono tutti gli ospiti, creando momenti di grande condivisione. Il matrimonio gitano non è quindi solo una celebrazione d’amore, ma anche un evento che rafforza i legami comunitari e celebra le tradizioni culturali.
Storie vere
Rimini: la attira con la scusa dell’ultimo incontro e la stupra, arrestato l’ex compagno di una donna che aveva già subito violenza
Dopo anni di abusi, una donna di Rimini cade nella trappola dell’ex compagno: violentata e costretta a girare video porno venduti sul web.
Una donna di Rimini, già vittima di abusi da parte del suo ex compagno, ha subito un’ulteriore violenza dopo aver acconsentito a un ultimo – fatidico – incontro con lui. L’uomo, un quarantenne albanese, l’ha sequestrata in una stanza d’albergo, l’ha stuprata e l’ha costretta a girare video pornografici che ha poi venduto online. La donna, che in passato aveva già subito violenze e soprusi da parte dell’ex compagno, tra cui l’obbligo di girare video porno e l’estorsione di 20.000 euro, si è presentata in questura con evidenti segni di violenza. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’accaduto. E’ succeso che l’uomo, approfittando di un momento di debolezza della donna, l’ha attirata in un albergo con la scusa di un ultimo incontro e l’ha aggredita.
La donna si fida del suo ex partner credendo in un cambiamento che non arriva mai
Fortunatamente, la donna è riuscita a salvarsi grazie all’intervento di un’amica, allarmata dal fatto di non riuscire a contattarla. L’amica si è recata in albergo e l’ha trovata in stato di shock. Dopo averla liberata, l’ha accompagnata in ospedale per le cure necessarie. L’uomo è stato arrestato con gravi accuse, tra cui violenza sessuale, lesioni, atti persecutori, sequestro di persona ed estorsione.
Ma perché le donne si fidano e concedono fiducia a ex compagni violenti?
Le dinamiche che portano una donna a fidarsi nuovamente di un ex compagno violento sono complesse e spesso radicate in una serie di fattori psicologici e sociali. La violenza nelle relazioni spesso si alterna a momenti di calma e pentimento da parte dell’aggressore, che possono indurre la vittima a credere in un cambiamento reale. A volte lo fanno perché si sentono isolate. L’aggressore, infatti, spesso isola la vittima dai suoi affetti e supporti esterni, rendendola più vulnerabile e dipendente da lui. La vittima a volte può provare paura dell’aggressore e sviluppare una dipendenza emotiva e/o economica nei suoi confronti.
Ma la cosa che frega di più è la speranza di cambiamento. La donna è portata a sperare che l’uomo cambi davvero e che la relazione possa migliorare. A volte, la violenza psicologica e/o economica può essere subdola e difficile da riconoscere come tale.
Comunque è importante sempre sottolineare che nessuna donna è responsabile della violenza che subisce. Ai primi cenni di violenza bisogna rivolgersi alle forze di Polizia e soprattutto condividere con parenti, amici e persone fidate.
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