Storie vere
Consegne con droni in Italia: Amazon apre la strada con il primo test positivo in Abruzzo
Consegne con droni: test positivo in Abruzzo, Amazon avvierà il servizio operativo dal 2025.
Ci siamo finalmente. Amazon ha compiuto un passo storico nei cieli italiani il 4 dicembre 2024, effettuando con successo il suo primo test ufficiale di consegna con droni. Il volo, svolto a San Salvo, in Abruzzo, ha visto un drone MK30 trasportare una sveglia Alexa dal centro di distribuzione a un’abitazione vicina.
Droni sicuri e precisi
Il drone MK30, evoluzione del precedente MK-27-2, offre maggiore autonomia (24 km), capacità di trasporto fino a 2,3 kg, resistenza a leggere precipitazioni e una significativa riduzione del rumore. Inoltre, è dotato di un sofisticato sistema di computer vision, basato su reti neurali di deep learning, che permette di individuare e aggirare ostacoli, garantendo massima sicurezza durante il volo.
Una indispensabile collaborazione con le autorità italiane
L’iniziativa è stata possibile grazie alle autorizzazioni concesse da ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), in collaborazione con ENAV, l’ente responsabile della gestione del traffico aereo. Amazon ha sottolineato l’importanza di questa partnership, che ha permesso di rispettare tutte le normative per una sperimentazione sicura e conforme. “Questo è solo l’inizio“, ha dichiarato un portavoce dell’azienda. “Collaboreremo ancora con le autorità locali per garantire un servizio sicuro e pronto al lancio commerciale entro il 2025“.
Con i droni il futuro del delivery è già qui
Il progetto, parte dell’innovazione tecnologica di Amazon, mira a rivoluzionare la logistica con consegne più veloci, efficienti e sostenibili. I droni decollano e atterrano in aree dedicate presso i centri di distribuzione, rilasciando i pacchi a circa quattro metri di altezza nelle vicinanze delle abitazioni. La sperimentazione proseguirà in altre regioni italiane, ampliando il raggio d’azione per testare la tecnologia in diversi contesti operativi. Amazon conta di avviare le prime consegne regolari entro la fine del 2025. Con un’autonomia di 24 km, una precisione millimetrica e tecnologie avanzate per la sicurezza, i droni promettono di trasformare il settore della logistica in Italia. Oltre il 90% degli articoli venduti su Amazon rientra nella categoria di peso gestibile dai droni, aprendo le porte a un servizio rivoluzionario che coniuga innovazione e sostenibilità.
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Storie vere
“Sei sporca, brutta e grassa”: 12enne bullizzata in classe, la scuola condannata a risarcire 60mila euro
Una 12enne di Pescara è stata vittima di bullismo per mesi, senza che la scuola intervenisse tempestivamente. Gli insulti e le vessazioni subiti l’hanno costretta a cambiare scuola e hanno causato gravi danni psicologici. Dopo otto anni di battaglie legali, la Corte d’appello dell’Aquila ha condannato l’istituto a risarcire la ragazza e la sua famiglia con 60mila euro, criticando duramente l’indolenza della scuola nel proteggere la studentessa.
La storia di una 12enne bullizzata nella sua scuola media di Pescara fa ancora parlare. Offese, insulti e vessazioni quotidiane l’hanno costretta a vivere un incubo durato mesi, senza che la scuola intervenisse tempestivamente. La bambina, oggi 23enne, ha finalmente ottenuto giustizia: la Corte d’appello dell’Aquila ha condannato l’istituto a risarcire lei e la sua famiglia con 60mila euro per non aver preso provvedimenti adeguati contro il bullo.
Un incubo lungo otto anni
“Tu sei una ragazza sporca, come tua madre, fai cose sporche, sei una p… Sei brutta, grassa, guardati”. Queste le parole che risuonavano nella mente della 12enne ogni giorno. Le offese e le umiliazioni arrivavano dal suo coetaneo, compagno di classe, che la perseguitava continuamente. La scuola, invece di intervenire immediatamente, ha lasciato che la situazione degenerasse.
La lenta risposta della scuola
La scuola ha sospeso il bullo solo per una settimana, una misura ritenuta insufficiente dai giudici. Le testimonianze dei compagni di classe hanno evidenziato l’indifferenza del corpo docente e la mancanza di interventi adeguati. “I professori sapevano che la mia amica era bullizzata e non hanno mai rimproverato quel ragazzo,” ha dichiarato una compagna di classe. Questa indifferenza ha portato la bambina a perdere 20 chili, a cambiare scuola e a perdere l’anno scolastico.
La sentenza e le critiche alla scuola
La Corte d’appello dell’Aquila ha confermato la condanna della scuola, sottolineando l’obbligo di vigilanza e protezione degli studenti. “Il compito della scuola era quello di tutelare la minore, adempiendo all’obbligo di controllo e vigilanza prima che si verificasse la situazione di pericolo e non intervenire in un momento successivo,” hanno scritto i giudici nella sentenza.
Un lungo cammino verso la giustizia
Otto anni di udienze e sofferenze ripercorse in tribunale hanno finalmente portato giustizia alla ragazza e alla sua famiglia. Il risarcimento di 60mila euro è solo un parziale sollievo per il dolore subito, ma rappresenta un importante riconoscimento della responsabilità della scuola. La giovane, ora 23enne, ha ripreso in mano la sua vita grazie a cure e sostegno psicologico, ma le ferite lasciate dal bullismo e dall’indifferenza della scuola rimarranno per sempre.
Una lezione amara
Questa vicenda evidenzia la necessità di un intervento immediato e deciso contro il bullismo nelle scuole. Le istituzioni educative hanno il dovere di proteggere i loro studenti e di creare un ambiente sicuro e supportivo. Speriamo che questa sentenza serva da monito affinché nessun altro bambino debba soffrire come la giovane di Pescara.
Storie vere
Casa inagibile per i lavori dei vicini: Walter, malato e senza un tetto, chiede aiuto NG
I vicini fanno i lavori e la sua casa diventa inagibile. Un uomo di 53 anni, gravemente malato, non sa dove andare a vivere con la moglie.
Ma povero signor Walter…la sua vita è stata stravolta dai lavori di ristrutturazione nell’appartamento sottostante alla sua abitazione. Questo episodio è successo ad Ancona e ha coinvolto il signor Walter Dominici, 53 anni, invalido civile al 55% per una grave cardiopatia. Un un contratto di lavoro precario, una moglie e due cani di grossa taglia a carico, Walter oggi si trova ora senza un luogo dove vivere stabilmente. Ma coa è successo? Perché si trova n questa situazione così precaria e instabile?
I fatti: da casa sicura a incubo quotidiano
Walter viveva in un appartamento al terzo piano di un antico palazzo a Montesicuro, quando, a novembre, i proprietari dell’appartamento al piano di sotto hanno avviato importanti lavori di ristrutturazione. Walter in alcuni momenti della giprnata sentiva traballare le mura di casa sua come se ci fossero delle piccole scosse di terremoto. “Un giorno ho sentito rumori così forti che tremava tutta la casa,” racconta. Dopo aver scoperto che erano stati abbattuti muri portanti, Walter ha subito avvisato i proprietari, che lo hanno rassicurato dicendo che avrebbero verificato con l’ingegnere. Ma da quel girno la situazione è rapidamente peggiorata. Il pavimento del suo appartamento ha iniziato a cedere. Temendo per la sicurezza, Walter ha chiamato i Vigili del Fuoco, i quali, dopo un controllo, hanno dichiarato l’intero appartamento inagibile. “Non mi aspettavo che ci costringessero a lasciare subito casa,” ricorda oggi Walter.
E il Comune come ha trattato Walter?
Nonostante l’emergenza abitativa, il Comune di Ancona ha comunicato che tutti gli alloggi d’emergenza erano occupati. La prima notte, Walter e la moglie sono stati costretti a dormire in un hotel vicino alla stazione, ma la mattina successiva hanno ricevuto una doccia fredda. Ovvero? “All’ufficio di Promozione Sociale mi hanno detto che non potevano fare nulla perché ho un lavoro e non ho figli minori a carico.” Le alternative proposte non erano accettabili: i figli vivono lontano, e un eventuale ricovero per senzatetto avrebbe separato la coppia, con Walter ad Ancona e la moglie a Jesi o Falconara. “Non potevo accettare di essere separato da mia moglie e dai nostri cani. Siamo una famiglia.” E ha ragione… Quindi?
La situazione attuale? Un fragile equilibrio
Quindi ora Walter e la moglie vivono in un albergo a Osimo Stazione, grazie ai risparmi personali. Nel frattempo, sono riusciti a trovare una casa in affitto temporaneo a Numana, dove si trasferiranno nei prossimi giorni. Tuttavia, questa soluzione è solo provvisoria. “A maggio dovremo lasciare la casa. Non so cosa fare dopo,” spiega Walter, che spera di trovare un’abitazione a canone agevolato. Comunque sul lato pratico finora, Walter non ha ricevuto aiuti concreti dalle istituzioni, nonostante i ripetuti appelli. La comunità locale non sembra aver mobilitato risorse per sostenere la sua situazione. “Mi sento abbandonato,” dichiara. La speranza è che, come accaduto in altri casi simili, venga trovata una soluzione d’urgenza, magari attraverso fondi comunali per situazioni di emergenza o un intervento delle associazioni di volontariato. “Ho bisogno di aiuto, di una casa temporanea dove poter stare finché non sistemano la mia. Non voglio mollare, ma non posso farcela da solo.”
Storie vere
La superiora coinvolta in una chat erotica col prete, ma le suore negano
La religiosa a capo del Most Holy Trinity di Arlington è stata accusata di aver violato il voto di castità con telefonate sconce con un prete. Il vescovo locale vuole prendere il controllo della struttura, ma le suore si sono ribellate
La saga del monastero Most Holy Trinity di Arlington, Texas, è diventata la trama principale di una telenovela dall’andamento tanto imprevedibile quanto scandaloso. Il palcoscenico di questa storia boccaccesca è un monastero in lotta tra suore ribelli e un vescovo determinato, con tanto di violazione dei voti di castità e telefonate sconce a un prete.
Le suore carmelitane hanno alzato la voce, sfidando il Vaticano e denunciando il vescovo locale e l’Association of Christ the King. La battaglia per il controllo del monastero e dei suoi trenta ettari di terreno è diventata un vero e proprio campo di battaglia legale, con milioni di dollari in gioco e un’accusa di violazione dei voti sacri che avrebbe fatto arrossire persino il Papa.
Il Vaticano ha emesso un decreto assegnando il controllo del monastero a un’organizzazione privata cattolica, scatenando una guerra legale senza precedenti. Ma le suore non si sono arrese facilmente: hanno chiesto di bloccare il provvedimento e hanno denunciato il vescovo locale per tentativo di appropriazione indebita.
Ma la vera bomba è stata la rivelazione dei loschi affari della madre superiora, Teresa Agnes Gerlach, accusata di aver rotto il voto di castità con telefonate sconce a un prete di un altro monastero. Un’indagine interna condotta dal Vaticano ha portato alla rimozione di Gerlach, ma la madre superiora non si è data per vinta, sostenendo di essere vittima di un complotto ordito dal vescovo per prendere il controllo del monastero.
Il tribunale diventa così il palcoscenico di una battaglia epica, con suore coraggiose che lottano per difendere la loro casa e il loro onore. La richiesta di 100 mila dollari di risarcimento è solo l’ultima mossa in questa partita che sembra non avere fine.
Ma mentre il pubblico si prepara a scrutare ogni mossa sul palcoscenico del tribunale, ci si chiede: chi sarà il vincitore di questa battaglia? Le suore sono pronte a tutto pur di difendere il loro monastero, e il vescovo dovrà fare i conti con una rivolta che potrebbe mandare in fumo i suoi loschi piani.
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