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Personaggi e interviste

La sontuosa villa appartenuta alla Carrà non ha compratori: il motivo lo spiega Magalli

Il conduttore ai tempi era l’autore del fortunato programma Rai “Pronto Raffella”, da lui ricordato attraverso alcuni aneddoti, durante la presentazione di una nuova collana firmata Treccani e dedicata ai miti di casa nostra.

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    Da oltre due anni sul mercato immobiliare romano, il mega appartamento dove ha vissuto una delle più grandi icone di tutti i tempi della nostra tv non si riesce a vendere. La casa della quale stiamo parlando è quella appartenuta alla “Raffa” nazionale, scomparsa il 5 luglio del 2021 all’età di 78 anni.

    Treccani le ha dedicato il primo volume di una nuova collana

    La Carrà in questi giorni inaugura una nuova collana sui Miti italiani, edita dal prestigioso marchio Treccani e dedicata ai grandi protagonisti del nostro Paese. Il volume, curato da Caterina Rita, sua storica collaboratrice, è stato presentato alla Fiera nazionale della piccola e media editoria Più libri più liberi, alla presenza di un altro grande personaggio della televisione italiana, Giancarlo Magalli. Il conduttore che ha lavorato al fianco di Raffaella come autore, nel corso della presentazione del libro a lei dedicato ha raccontato molti aneddoti gustosi.

    Attenta ai soldi e brava nelle interviste

    “Raffaella era un po’ rompipalle e molto attenta ai soldi: aveva un’economia di guerra in tempo di pace”, ha confessato Magalli. “Raffaella era atipica. Oggi trovare un’altra che faccia tutto quello che ha fatto lei è difficile. Ci sono bravi cantanti, brave ballerine però Raffaella sorprese tutti dimostrando di saper fare le interviste. A Raffaella venivano in mente le domande che avrebbe fatto il pubblico, anche se gli autori non gliele avevano scritte: nessuno se lo aspettava, io per primo”, ha raccontato il conduttore.

    Doveva esserci Gianni Morandi al suo posto

    Legato al programma andato in onda dal 1983 al 1985, Magalli ha citato un aneddoto: “Inizialmente doveva condurlo Gianni Morandi, lo scrissi per lui. Quando fu affidato a Raffaella Carrà avevo i miei dubbi, ma lei si dimostrò una grande professionista seria, scrupolosa, che studiava tanto e si preparava per le interviste che venivano sempre bene”.

    L’incontro surreale con Madre Teresa

    Prosegue Magalli: “Raffaella aveva sempre una smania…voleva incontrare il Papa, poi chiedeva che portassimo l’ambasciatore statunitense e quello russo in studio perché facessero pace sul suo divano. L’incontro con Madre Teresa fu kafkiano, l’una ignorava chi fosse l’altra, eppure andò bene”.

    Una casa immensa che non si riesce a piazzare NG

    Il popolare conduttore televisivo ha anche parlato della vendita dell’abitazione romana dove ha vissuto Raffaella, un immobile che al momento non trova acquirenti: “Quella casa è un treno ecco perché non si riesce a vendere. Sono quattro appartamenti tutti in fila, è come abitare su un Frecciarossa: uno degli appartamenti era mio, glielo vendetti”.

    I dettagli che fanno la differenza

    L’immobile è un vero e proprio gioiello di oltre 400 metri quadrati, impreziositi con moquette rosa cipria (in perfetto stile “Raffa”), dettagli in oro, scaffali in vetro, marmi e una sontuosa sauna. Situata precisamente in via Nemea 21, a Vigna Clara, nel cuore di Roma Nord. Nove camere da letto, ognuna dotata di bagno, un doppio ingresso, un grande salone dove poter organizzare feste, due sale da pranzo, una cucina. C’è pure l’idromassaggio che, in un contesto del genere, pare proprio il minimo! Nemmeno la suggestione che ci abbia vissuto per ben 50 anni una stella assoluta delle televisione come la Carrà, per il momento ha stimolato qualche compratore facoltoso. All’interno del condominio è presente una piscina circordata da un parco, campi da tennis, con una sorveglianza di sicurezza garantita 24 ore su 24.

    Alcuni dettagli della sontuosa residenza

    In pieno stile anni ’80

    L’appartamento, arredato personalmente da Raffa, è quello nel quale ha condiviso gli spazi con i due grandi amori della sua vita, Gianni Boncompagni prima e poi Sergio Japino.

    La valutazione iniziale, poi ritoccata al ribasso

    La valutazione iniziale era di 2 milioni e 100 mila euro. Attualmente, nel tentativo di rendere il prezzo un po’ più abbordabile – ma non certo alla portata di tutti – il prezzo di vendita è sceso a 1 milione 870 mila euro. Unica costante restano le spese condominiali mensili di 1.800 euro, necessarie per la gestione completa della casa. Per possibili nuovi interessati… la proprietà fa sapere che c’è ancora margine per la trattativa.

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      Max Giusti: non è un problema di “politicamente corretto”, fare ridere è una cosa seria

      Il comico smonta le lamentele sul politicamente corretto, rispondendo a tono a chi continua a lamentarsi che “non si può più dire niente”. Ospite del podcast Bsmt di Gianluca Gazzoli, il comico ha espresso senza mezzi termini la sua opinione su chi pretende di fare satira con gli stessi schemi di 40 anni fa: “Se il tuo unico modo di far ridere è offendere, forse il problema non è il politicamente corretto, ma la tua creatività.”

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        Inutile rimpiangere i bei tempi passati, quando gag e battute su genere, etnia o orientamento sessuale erano all’ordine del giorno: “Se nel 2025 vuoi ancora far ridere prendendo in giro il colore della pelle o il gusto sessuale di qualcuno, forse è ora di aggiornare il repertorio.” Per lui, la comicità può e deve evolversi, trovando modi intelligenti per divertire senza cadere nella banalità delle offese gratuite.

        Si può dire tutto, basta saperlo fare

        Secondo Giusti, il politicamente corretto non è un limite, ma una sfida per chi vuole davvero far ridere: “Il mondo cambia e con esso il modo di comunicare. Io faccio spettacoli di due ore senza censure e senza che nessuno si offenda. Il segreto? Lavorare di più sui testi e capire il contesto.” Insomma, non è vero che non si può più dire nulla, ma bisogna avere la capacità di trovare modi più intelligenti e contemporanei di raccontare la realtà.

        Al passo coi tempi, senza essere volgare

        Giusti incarna una comicità diretta, intelligente e fortemente radicata nella realtà quotidiana. Il suo stile mescola satira e imitazione, puntando su un’ironia arguta che evita le offese gratuite. Con una grande capacità di adattarsi ai tempi, rifugge dalle battute anacronistiche e abbraccia un umorismo che necessariamente si evolve con la società in costante mutamento. Il suo approccio comico è inclusivo, capace di far ridere senza colpire, dimostrando che la comicità può essere brillante senza essere volgare.

        Il mondo va avanti, la comicità pure

        Il comico conclude con una riflessione su chi si ostina a rifiutare il cambiamento: “Se prima per scrivere un pezzo bastavano tre ore e ora ce ne vogliono dieci, pazienza: è il nostro lavoro. Se non ti evolvi, sei fuori dal mondo. E se sei fuori dal mondo, come fai a raccontarlo con ironia?” Una stoccata chiara e decisa a chi si rifugia nella nostalgia invece di accettare la sfida di un umorismo più intelligente e inclusivo.

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          Personaggi e interviste

          Luca Bizzarri rinvia lo spettacolo ‘Non hanno un amico 2’ . “Non sono pronto. Ho fatto una figura di m…a”

          L’attore avrebbe potuto abbozzare un testo mettendo insieme vari pezzi, ma non se l’è sentita.

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            Luca Bizzarri ha annunciato il rinvio dello spettacolo “Non hanno un amico 2“, inizialmente previsto per il 7 marzo al Politeama di Genova, al 23 ottobre 2025. Il comico ha spiegato che non è riuscito a scrivere il nuovo spettacolo a causa dei numerosi impegni lavorativi, tra spettacoli, Tv, podcast e altri progetti. Bizzarri ha ammesso di aver sottovalutato le difficoltà e di essersi trovato davanti a una pagina bianca. Ha escluso la possibilità di riciclare vecchi testi, affermando che il pubblico merita uno spettacolo nuovo e all’altezza del primo. I biglietti già acquistati resteranno validi per la nuova data. Bizzarri che ha fatto conoscere questa decisione con una lettera inviata al quotidiano ligure Secolo XIX chiusa con un messaggio di scuse e un abbraccio al pubblico.

            Per Bizzarri una carriera piena di impegni

            Nato il 13 luglio 1971 a Genova Bizzarri è un attore, comico e da molti anni conduttore televisivo. Ha iniziato la sua carriera come attore teatrale negli anni ’80, unendosi alla compagnia dell’indimenticabile Gilberto Govi. Nel 1991, ha incontrato Paolo Kessisoglu durante i provini per l’ammissione alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, formando con lui il duo comico Luca e Paolo. Il duo ha debuttato in televisione nel 1997 partecipando alla trasmissione comica “Ciro, il figlio di Target“. Nel 1999, i due hanno partecipato al film “E allora mambo!” e nel 2000 hanno condotto il programma “MTV Trip” su MTV. Dal 2001 al 2011, Luca e Paolo hanno condotto il programma “Le Iene” su Italia 1, ‘bucando’ il teleschermo e diventando volti noti della televisione italiana. Ma non basta.

            Da Camera Café al Festival di Sanremo

            Nel 2003, sono stati i protagonisti della sitcom “Camera Café“, in cui Bizzarri interpretava il sindacalista Luca Nervi. Nel 2011, hanno presentato il Festival di Sanremo al fianco di Elisabetta Canalis e Belén Rodriguez. In questi ultimi dieci anni, Bizzarri ha continuato a lavorare in televisione, cinema e teatro, consolidando la sua carriera artistica. Ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova dal 2017 al 2022. Nel 2023, ha vinto la terza stagione di “LOL – Chi ride è fuori” insieme a Fabio Balsamo.

            La copertina della trasmissione di Floris “diMartedì”

            Presenza fissa nella trasmissione “diMartedì”, condotta da Giovanni Floris su LA7, ogni martedì sera, Bizzarri, insieme al suo storico partner Kessisoglu, apre la puntata con una copertina comica che commenta ironicamente i principali avvenimenti della settima. Il duo torna a metà puntata con un secondo intervento, con una finta intervista in cui Bizzarri veste i panni dell’intervistatore, mentre Kessisoglu interpreta vari personaggi legati all’attualità.

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              Personaggi e interviste

              Quell’anarchica interiore di Matilde De Angelis, insomma… l’arte di fare quello che si vuole

              Matilda De Angelis, talento indiscusso del cinema italiano e maestra dell’irriverenza, ha recentemente concesso un’intervista a “5 in condotta” su Rai Radio 2. Tra un aneddoto scolastico e una riflessione esistenziale, ha dichiarato: “La mia anarchia è una cosa non fattuale, ma interiore”. Ora, capiamoci: se l’anarchia non è fattuale, ma interiore, siamo sicuri che esista davvero? O è come la dieta che iniziamo ogni lunedì e finiamo ogni martedì

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                L’attrice, durante l’intervista in radio, ha rincarato la dose dichiarando di non riconoscere le gerarchie in quanto tali, ma solo se le ritiene giuste. Un pensiero profondo e affilato come una lama di rasoio… o come la scusa perfetta per ignorare il capoufficio quando assegna compiti scomodi. Matilda, in pratica, ha trovato il modo di applicare la regola del “faccio come mi pare” con un tocco filosofico.

                La giustiziera della scuola: Charles Bronson scanzate proprio!

                Se pensate che l’anarchia interiore sia solo un concetto astratto, Matilda ha dimostrato il contrario nei suoi anni scolastici. Rappresentante d’istituto, paladina della giustizia studentesca, rischia la bocciatura per un 5 in condotta. Il motivo? Ha deciso di sfidare il preside mandandogli una mail direttamente dal computer della segreteria per informarlo della sua presenza a scuola durante l’occupazione. Matilda, in pratica, ha fatto quello che tutti avremmo voluto fare almeno una volta nella vita: mettere in difficoltà l’autorità con una buona dose di spavalderia e intelligenza.

                Il destino segnato da… Luc Besson!

                Il cerchio della vita di Matilda si chiude in un modo a dir poco cinematografico: il suo nome di battesimo è ispirato a Léon di Luc Besson, e anni dopo si ritrova a recitare per lui nel film Dracula. Un momento così surreale che persino sua madre si è messa a piangere. Un destino scritto dalle stelle, oppure dal catalogo di film che i genitori guardano quando scelgono i nomi per i figli?

                Vai, continua così!

                Tra film, battaglie scolastiche e un’anarchia più interiore che fattuale, Matilda De Angelis dimostra di essere un personaggio fuori dagli schemi, senza peli sulla lingua e con una sana dose di ironia. E noi? Noi la ringraziamo, perché ogni tanto una ventata di freschezza e di ribellione (anche se solo interiore) ci ricorda che la vita è più divertente quando non si seguono sempre le regole… a meno che non siano giuste, ovviamente

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