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Gossip

Sophie Codegoni e Alessandro Basciano: amore, odio e un Natale in equilibrio precario

Nonostante le pesanti accuse di stalking e minacce, Sophie Codegoni e Alessandro Basciano sono stati fotografati insieme, alimentando i dubbi sulla veridicità delle loro dichiarazioni.

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    La coppia nata a “Uomini e Donne” continua a far parlare di sé. Dopo le accuse reciproche e l’arresto di Basciano, i due sono stati avvistati insieme, scatenando nuove polemiche.

    La storia d’amore tra Sophie Codegoni e Alessandro Basciano, nata sotto i riflettori di “Uomini e Donne”, continua a tenere banco nel mondo del gossip. Dopo una serie di accuse reciproche, culminata con l’arresto di Basciano per stalking e minacce, i due ex fidanzati sono stati avvistati insieme, scatenando nuove polemiche.

    A novembre scorso, Sophie Codegoni aveva denunciato l’ex compagno per una lunga serie di minacce e comportamenti persecutori, descrivendo una situazione di grave pericolo. Le accuse erano state talmente gravi da portare all’arresto di Basciano, che aveva trascorso 48 ore in carcere. Eppure, a distanza di pochi mesi, i due sono stati fotografati insieme, apparentemente sereni e distesi.

    Le immagini, pubblicate dal settimanale “Chi”, mostrano Codegoni e Basciano durante un incontro organizzato per il bene della figlia Celine. Il dj aveva preso la piccola all’asilo e, dopo una passeggiata al parco, aveva incontrato l’ex compagna per riconsegnare la bambina. Dai sorrisi e dagli sguardi scambiati, sembrerebbe che tra i due ci sia ancora un certo feeling.

    La relazione tra Sophie Codegoni e Alessandro Basciano è sempre stata caratterizzata da alti e bassi. Da quando si sono lasciati, si sono susseguite accuse di tradimenti, riconciliazioni e nuove rotture. Le ultime accuse, però, sembravano aver segnato un punto di non ritorno.

    L’incontro tra la Codegoni e il Basciano solleva numerosi interrogativi. Da un lato, c’è la volontà di mantenere un rapporto civile per il bene della figlia. Dall’altro, c’è la difficoltà di superare le ferite del passato e di accantonare le accuse reciproche.

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      Personaggi

      Fernanda Lessa, la caduta e la rinascita: «L’alcol era il mio rifugio, oggi sono grata per ogni boccone»

      Da mille euro al giorno spesi in droghe a una nuova vita grazie al SerT e all’amore di Luca Zocchi. «Non esiste cura, ma si può smettere».

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        Fernanda Lessa, volto iconico della moda a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, ha raccontato il lato oscuro della sua carriera in un’intervista al Corriere della Sera. Sulle passerelle più prestigiose del mondo, da Milano a New York, appariva come un simbolo di perfezione. Ma dietro le quinte si consumava una battaglia personale fatta di alcol, droghe e solitudine. «Nel weekend mi sfondavo di alcol e droghe. Mi aiutavano a non sentire la solitudine, ad alleggerire il fardello dei miei problemi. Tra il 2000 e il 2008 sono arrivata a spendere anche mille euro al giorno per farmi. Mentre l’alcol non bastava mai. Una combo devastante», ha confessato.

        Fernanda ha descritto un ambiente della moda vizioso e pericoloso. «Negli anni Novanta pippavano in molte, anche di più. Era un modo per non mangiare e dimagrire. Poi si andava in palestra a sudare», ha spiegato. Nonostante i tentativi della sua agenzia di tenerla lontana dalle cattive compagnie, la modella si è lasciata trascinare dagli eventi, perdendo punti di riferimento e ritrovandosi completamente sola.

        La svolta è arrivata solo quando ha deciso di chiedere aiuto. «Mi sono affidata al SerT e al supporto psicologico. Pian piano ho iniziato a risalire. Il cibo, per me, è diventato un dono del cielo. Ho curato la mia alimentazione e scoperto l’importanza delle materie prime».

        Nella sua lotta contro l’alcolismo, Fernanda non ha nascosto le difficoltà e le ricadute: «Ho cominciato a bere a 14 anni. Arrivavo a consumare fino a tre bottiglie di alcol al giorno. È stato mostruoso perché non esiste cura: devi soltanto smettere». La sua salvezza è stata il marito Luca Zocchi: «Mi è sempre stato accanto, anche nei momenti peggiori. Gli devo tutto».

        Lessa ha poi ricordato come tutto sia iniziato con il bullismo subito a scuola: «Bere mi faceva sentire più bella, mi confondeva. Oggi riesco a guardare indietro e a sorridere, ma le ferite restano». Oggi Fernanda è consapevole e grata per la sua rinascita, un esempio per chi affronta lo stesso cammino verso la guarigione.

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          Gossip

          Tony Effe, un lato tenero svelato da Giulia De Lellis

          Un’immagine inedita del rapper con la nipotina della sua compagna ha commosso i fan. Giulia De Lellis ha regalato ai suoi follower un’immagine inedita e tenerissima del suo compagno.

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            Giulia De Lellis ha regalato ai suoi follower un’immagine inedita e tenerissima del suo compagno, Tony Effe. In una foto condivisa sui social, il rapper è ritratto mentre gioca con la nipotina dell’influencer, mostrando un lato di sé più dolce e affettuoso rispetto all’immagine spesso provocatoria che lo caratterizza.

            La foto, che mostra le mani di Tony Effe e della piccola mentre giocano con trucchi colorati, ha subito conquistato il cuore dei fan della coppia. Un momento di pura semplicità e complicità che ha permesso di scoprire un lato nuovo del rapper, lontano dalle polemiche e dai riflettori.

            “Questa foto dimostra che anche i più duri hanno un cuore tenero”, ha commentato un fan. “Tony Effe è un papà fantastico”, ha aggiunto un altro.

            La pubblicazione di questa immagine arriva in un momento particolare per Tony Effe, recentemente al centro di polemiche per alcuni suoi testi ritenuti offensivi nei confronti delle donne. Questo scatto sembra voler mostrare un lato più intimo e umano del rapper, svelando un’altra sfaccettatura della sua personalità.

            Giulia De Lellis, con questo gesto, ha voluto difendere il suo compagno e mostrare al mondo un Tony Effe diverso da quello ritratto dai media. Un uomo sensibile, affettuoso e capace di creare legami profondi.

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              In primo piano

              Gigi D’Alessio: «Lo tsunami mi ha cambiato per sempre»

              Il cantante napoletano rivive l’incubo dello tsunami del 2004, un’esperienza che lo ha segnato profondamente e che lo ha spinto a impegnarsi in azioni di solidarietà.

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                Venti anni fa, un’onda gigantesca sconvolse le vite di milioni di persone. Gigi D’Alessio, testimone diretto di quella tragedia, racconta la sua esperienza e il suo impegno per aiutare chi ha perso tutto. Venti anni fa, il 26 dicembre 2004, Gigi D’Alessio si trovava alle Maldive con la sua famiglia quando lo tsunami sconvolse l’Oceano Indiano. Un’esperienza che ha segnato profondamente il cantante napoletano, trasformando per sempre la sua vita.

                “Sembrava uno di quei disaster movie che vediamo al cinema”, ha raccontato D’Alessio, ricordando l’orrore di quei momenti. “Arrivò un muro d’acqua alto metri. Feci appena in tempo a prendere in braccio mio figlio Luca”.

                L’artista ha descritto l’impatto devastante dell’onda gigante, la disperazione degli abitanti locali e la sensazione di impotenza di fronte a una forza della natura così potente. “Ho toccato con mano la disperazione di uomini e donne che piangevano i familiari scomparsi tra le onde”, ha confessato. Nonostante il trauma, D’Alessio è riuscito a trovare la forza di aiutare gli altri. Da allora, il cantante si è impegnato in numerose iniziative di solidarietà, dimostrando un grande cuore e una profonda sensibilità sociale.

                “Ho provato un profondo senso di colpa per il solo fatto di essermi salvato”, ha ammesso D’Alessio. “Ma ho capito che dovevo fare qualcosa per gli altri”.

                Il concerto “Sicily for life-Gigi&friends”, in programma il 20 giugno 2025 allo stadio Renzo Barbera di Palermo, è solo l’ultimo esempio del suo impegno. Il ricavato dell’evento sarà devoluto alla Fondazione Tommaso Dragotto, per migliorare l’accesso alle cure per i bambini della regione.

                “Ricordo la compostezza di quella gente, la loro forza, la loro capacità di fare gruppo e di aiutare chiunque, anche noi turisti. Il coraggio di donne, uomini e bambini che scavano a mani nude”, ha concluso D’Alessio.

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