Benessere
I benefici delle tisane naturali: malva, menta, pervinca e altre alleate del benessere
Dalla malva lenitiva alla pervinca antiossidante, passando per la menta rinfrescante, le tisane naturali offrono soluzioni per una vasta gamma di esigenze. Oltre a regalare momenti di relax, migliorano digestione, sonno e benessere generale.

Le tisane naturali sono un rimedio antico e prezioso che continua a conquistare il cuore di chi cerca soluzioni semplici e naturali per il proprio benessere. Grazie alla loro versatilità, sono ideali per affrontare piccoli disturbi, migliorare la digestione o semplicemente godersi un momento di relax. Ecco una panoramica delle erbe più comuni e dei benefici che offrono.
1. Malva: la regina della delicatezza
La tisana di malva è famosa per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie. Ideale per chi soffre di problemi gastrointestinali, come gastriti o coliti, la malva è ricca di mucillagini, che rivestono le mucose con un effetto calmante.
Benefici principali:
- Allevia infiammazioni della gola e della bocca.
- Favorisce il transito intestinale grazie al suo effetto emolliente.
- È un ottimo rimedio naturale contro la tosse secca.
2. Pervinca: l’alleata della circolazione
Meno conosciuta ma altrettanto benefica, la pervinca è un concentrato di antiossidanti. Questa tisana è particolarmente apprezzata per migliorare la microcircolazione, rendendola perfetta per chi soffre di gambe pesanti o per chi vuole mantenere il cervello attivo e giovane.
Benefici principali:
- Stimola la memoria e la concentrazione.
- Riduce il rischio di emicranie legate a problemi circolatori.
- Aiuta a prevenire vene varicose e gonfiori.
3. Menta: freschezza e digestione
La menta è un ingrediente classico delle tisane, e per una buona ragione. È conosciuta per il suo effetto rinfrescante e digestivo, ma è anche un eccellente rimedio contro il mal di testa e lo stress.
Benefici principali:
- Favorisce la digestione e allevia il gonfiore addominale.
- Ha un effetto calmante sulle tensioni muscolari.
- Combatte l’alito cattivo.
4. Camomilla: il classico rilassante
Nessuna lista di tisane sarebbe completa senza la camomilla. Famosa per il suo potere calmante, è perfetta prima di andare a dormire o per alleviare tensioni nervose e dolori mestruali.
Benefici principali:
- Favorisce il sonno e il rilassamento.
- Allevia crampi e dolori mestruali.
- Ha proprietà antinfiammatorie utili per la pelle.
5. Finocchio: leggerezza e depurazione
Il finocchio è un ingrediente chiave per chi cerca una tisana detox. È noto per le sue proprietà depurative e carminative, che aiutano a ridurre il gonfiore e migliorano la digestione.
Benefici principali:
- Stimola la diuresi, aiutando a eliminare le tossine.
- Riduce il meteorismo e favorisce la digestione.
- È un valido alleato contro il reflusso gastrico.
6. Melissa: l’antistress naturale
Conosciuta come la “pianta della calma”, la melissa è perfetta per combattere l’ansia e lo stress. Questa tisana è un alleato prezioso per chi soffre di insonnia o tensioni nervose.
Benefici principali:
- Rilassa il sistema nervoso.
- Migliora la qualità del sonno.
- Allevia i disturbi dello stomaco legati allo stress.
7. Zenzero e limone: energia e immunità
Una combinazione amata da molti, la tisana di zenzero e limone unisce le proprietà riscaldanti dello zenzero con l’effetto disintossicante del limone.
Benefici principali:
- Stimola il sistema immunitario.
- Combatte nausea e problemi digestivi.
- Favorisce la depurazione dell’organismo.
8. Ortica: il depurativo per eccellenza
L’ortica è un’erba spesso sottovalutata, ma le sue proprietà depurative e remineralizzanti la rendono ideale per una tisana riequilibrante.
Benefici principali:
- Aiuta a eliminare tossine e liquidi in eccesso.
- È ricca di minerali utili per capelli e unghie.
- Ha proprietà antinfiammatorie e rinforzanti.
Come scegliere la tisana giusta?
Ogni erba ha le sue proprietà uniche, quindi la scelta dipende dalle tue esigenze. Se cerchi relax, opta per camomilla o melissa. Per una digestione leggera, scegli menta o finocchio. E se hai bisogno di un’energia extra, zenzero e limone sono la soluzione ideale.
Le tisane naturali non sono solo bevande: sono un modo semplice e gustoso per prenderti cura di te stesso, un sorso alla volta.
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Benessere
Il tempo delle pere (spoiler: non si parla di droga)
Le pere non sono solo dolci e succose: sono anche tra i frutti più salutari, grazie all’alto contenuto di fibre e acqua. Aiutano l’intestino, rallentano l’assorbimento del colesterolo e, con qualche accorgimento, vanno bene anche per chi ha problemi glicemici. Ecco cosa sapere per mangiarle al meglio.

No, non è un codice, né un’allusione malandrina: è davvero il tempo delle pere. Quelle vere, quelle da mordere. Frutto simbolo di autunni tranquilli e merende senza sensi di colpa, la pera è uno degli alimenti più consumati in Italia e in Europa. E non solo perché è buona: le sue proprietà nutrizionali la rendono un piccolo alleato della salute.
Come spiega la biologa nutrizionista Martina Donegani, “le pere sono molto ricche di acqua, ne contengono oltre l’80%, quindi sono idratanti per l’organismo, supportano la diuresi e la regolarità intestinale grazie al loro contenuto di fibre, presenti soprattutto nella buccia”. Sì, la buccia si può mangiare, purché la pera sia ben lavata e, meglio ancora, biologica.
Le fibre, spiega Donegani, sono importanti non solo per l’intestino: quelle solubili “modulano l’assorbimento degli zuccheri e rallentano quello del colesterolo”. Le varietà dalla buccia rossa o più scura, inoltre, sono più ricche di antiossidanti e polifenoli, utili per combattere lo stress ossidativo. Non male per un frutto spesso sottovalutato.
E le calorie? “Le pere forniscono circa 35 calorie per 100 grammi – precisa la dottoressa – e contengono 8,8 grammi di zuccheri per etto. Praticamente non contengono grassi né proteine, il che le rende ideali come spuntino, anche quotidiano”. Una pera pesa tra i 150 e i 170 grammi: insomma, una merenda leggera, gustosa e saziante.
Attenzione però, come sempre, alla varietà nella dieta: “Le quantità giornaliere consigliate sono quelle tipiche della frutta: due o tre porzioni al giorno, ma è importante variare”, ricorda Donegani. Anche perché le pere, come la maggior parte dei frutti, contengono zuccheri naturali, che vanno gestiti con intelligenza, soprattutto in caso di problemi glicemici.
Per chi ha una sensibilità particolare alla glicemia, l’abbinamento è la chiave: “Meglio accompagnare la pera con una fonte di proteine o di grassi buoni – suggerisce la nutrizionista – ad esempio con una manciata di mandorle o qualche noce. Questo permette di rallentare l’assorbimento degli zuccheri e rendere lo spuntino ancora più equilibrato”.
In sintesi? Le pere si meritano il loro spazio nel frigo e sulla tavola. Fanno bene, sono versatili (provatele anche in insalata o cotte con un filo di miele), e possono essere consumate ogni giorno. Basta scegliere quelle giuste, lavarle bene e magari abbinarle a qualcosa di croccante. L’importante è non cadere nel solito errore: ignorarle perché troppo semplici.
Perché a volte, nella semplicità, si nasconde il meglio. E le pere, a quanto pare, ne sono la prova più dolce.
Benessere
Uomo, evita accuratamente questi cibi se non vuoi ucciderti l’eros
Cibo e sessualità maschile, ecco gli alimenti che uccidono l’eros. Tutti rigorosamente da non inserire nella tua dieta quotidiana, lo sostengono gli andrologi.

Problemi cardiaci, abuso di fumo e medicinali possono causare difficoltà erettili. Ma anche le cattive abitudini alimentari possono rivestire precise responsabilità: la quantità e la frequenza di consumo di alcuni cibi sono in grado di incidere sulla vita sessuale degli uomini. E non poco: si va dal calo della libido alla mancanza di erezione.
La ricerca romana fornisce interessanti spunti di riflessione
Un recente studio condotto dall’Università Telematica San Raffaele Roma e dall’Ircss San Raffaele Roma, pubblicato sulla rivista Frontiers in nutrition, fornisce indicazioni utili sui cibi che limiterebbero la naturale espressione della sessualità negli esseri umani di sesso maschile.
L’amore per la carne rossa, probabilmente un ricordo ancestrale
Gli uomini, per esempio, è statisticamente risaputo che amino la carne rossa… anche se questa predilezione potrebbe influire negativamente sulla loro salute sessuale: lo sapevate? La ricerca italiana evidenzia che le abitudini alimentari maschili – consumo eccessivo di carne lavorata, pasti frettolosi e poco regolari – possono avere un’incidenza precisa su obesità, malattie cardiovascolari e disfunzioni erettili.
Una dieta per essere più performanti a letto
«Le preferenze alimentari sono fortemente influenzate dal genere – spiega Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia Sia e professore di Urologia all’Università Federico II di Napoli -. Gli uomini tendono a consumare più carni rosse e alimenti ricchi di grassi, il che è legato a un maggiore rischio di sviluppare condizioni che possono compromettere la salute sessuale. La dieta è infatti strettamente legata alla funzionalità sessuale maschile».
Anche la prostata ne trae giovamento
La relazione esistente fra cibo e salute intima è confermata anche da uno studio americano della New York University Grossman School of Medicine e della Harvard TH Chan School of Public Health, pubblicato su Cancer. Si trarra di una ricerca, sviluppata su un campione di oltre 3.500 uomini con tumore alla prostata, che rivela come una dieta ricca di frutta e verdura può migliorare le funzioni sessuali e ormonali.
La questione dell’orario, aspetto da non sottovalutare
L’alimentazione è strettamente legata anche agli orari in cui si consumano i pasti. Gli uomini tendono a mangiare in orari sfasati, spesso la sera tardi, quando i livelli di cortisolo sono più bassi, esponendosi così a un maggior rischio di obesità. Mangiare non tenendo conto degli orari biologici può compromettere il metabolismo e favorire l’aumento di peso, con ricadute sulla salute sessuale.
Benessere
Mente in fiore: come il cambio di stagione può aiutarci a ritrovare equilibrio e lucidità
Il cambio di stagione non è solo una questione di guardaroba. La primavera incide sul nostro umore, sui livelli di energia e sulla qualità del sonno. Dopo mesi di letargo fisico e mentale, il corpo reagisce alla luce e al clima più mite con un risveglio complesso: positivo per molti, spiazzante per altri. È il momento giusto per prendersi cura della mente, stabilire nuovi ritmi e abbracciare routine che favoriscano equilibrio e lucidità.

La primavera non arriva mai in silenzio. Porta con sé una luce nuova, l’allungarsi delle giornate, il canto degli uccelli al mattino e l’invasione di polline che costringe molti a fare scorta di antistaminici. Ma la vera rivoluzione avviene nella testa, più che nell’aria: il cambio di stagione è un momento delicato anche per il nostro benessere psicologico.
Dopo mesi passati a convivere con buio, freddo e ritmi rallentati, la mente si trova a fare i conti con una richiesta di accelerazione. Il corpo si sveglia, il metabolismo si riattiva, la serotonina torna a salire con l’aumento delle ore di luce. Tutto bello, in teoria. Ma per molti, il passaggio può essere faticoso, quasi uno stress da risveglio.
Si chiama infatti disturbo affettivo stagionale (SAD, nella sua sigla inglese), e colpisce soprattutto nei mesi invernali, ma il suo strascico si fa sentire anche in primavera: ansia, irritabilità, insonnia, una certa inquietudine che sembra non avere un motivo preciso.
Il primo consiglio? Accettare il cambiamento, e non pretendere di cavalcarlo come se fosse una corsa a ostacoli. La natura si risveglia gradualmente, e anche noi dovremmo fare lo stesso. Niente rivoluzioni improvvise, solo piccoli gesti consapevoli.
Tra le pratiche consigliate dagli esperti per riequilibrare mente e corpo c’è l’esposizione alla luce del giorno nelle prime ore del mattino. Camminare all’aperto, anche solo 20 minuti, regola il ritmo circadiano e favorisce la produzione di serotonina e melatonina. Se poi la passeggiata è in mezzo al verde, meglio ancora: la cosiddetta “forest bathing” (letteralmente, fare il bagno nella foresta) è ormai riconosciuta dalla scienza come un potente antistress.
Anche l’alimentazione può giocare un ruolo chiave. La primavera è la stagione delle verdure amare e depurative (come carciofi, cicoria, asparagi), che aiutano il fegato e favoriscono la sensazione di leggerezza, non solo fisica. Inserire nella dieta alimenti ricchi di triptofano – come uova, legumi, frutta secca – può aiutare a sostenere l’umore in modo naturale.
E poi c’è il sonno. Fondamentale non solo per il corpo, ma anche per il pensiero lucido e le emozioni stabili. Con l’allungarsi delle giornate si tende a rimandare il momento del riposo, ma forzare i ritmi può portare a stanchezza cronica. Ristabilire una routine regolare, con orari coerenti e rituali di chiusura della giornata (una tisana, un libro, una luce calda) è il miglior modo per accompagnare la mente nel passaggio.
Infine, primavera può essere anche il momento per “fare pulizia” mentale: scrivere un diario, mettere in ordine pensieri, desideri e obiettivi. Non per pianificare tutto, ma per tornare in contatto con se stessi. Dopotutto, la primavera è la stagione del seme che rompe la terra: richiede forza, ma regala meraviglia.
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