Italia, che la forza sia con te: un video… stellare!
Spesso la nominiamo come causa delle nostre dannazioni: è la classe politica italiana, che in questa nuova rilettura fatta dall’intelligenza artificiale, viene ca
Come sarebbe la Galassia se fosse popolata dai politici nostrani più famosi? L’AI, e nello specifico Grok, ha risposto anche a questa domanda (non particolarmente fondamentale ma comunque divertente), sovrapponendo il volto di alcuni fra i più noti parlamentari italiani a iconici personaggi di Guerre Stellari, la celeberrima saga sci-fi firmata da George Lucas.7
Che cos’è Grok
Si tratta della nuova intelligenza artificiale lanciata da Elon Musk su X (fu Twitter). Collegata a internet, può fornire risposte aggiornate e a un ottimo motore per la generazione di immagini.
Grok ufficialmente è stato sviluppato da xAI, la società di intelligenza artificiale del miliardario filotrumpiano. Accedervi è facile. Basta avere un account X. Grok si trova subito tra le impostazioni principali: il suo simbolo è una barra, una mezza X incastonata in un quadrato. Su desktop è nella barra a sinistra dello schermo, appena sotto i messaggi. Su smartphone invece è tra le opzioni in basso, appena dopo la lente di ingrandimento.
Che cosa ci si può fare
Grok è un’intelligenza artificiale generativa. Non è basata solo su un archivio di dati ma si collega a internet per recuperare fonti aggiornate. Può quindi rispondere a domande su diversi argomenti, analizzare dei contenuti (di testi alle immagini) e anche aiutare gli utenti nella programmazione creando porzioni di codice. E se usato da mani esperte creare anche video come quello che vi proponiamo.
Salvini cattivone che più di così non si può proprio
Nel clip, l’associazione tra Matteo Salvini e Darth Vader, denota chiaramente l’intento satirico di un ‘mondo possibile’ e vale da sola la visione. Anche Han Solo con il volto di Giuseppe Conte e l’eletto degli Skywalker con le fattezze di Matteo Renzi non sfigurano…
Una galassia di politici
Nel video – scoprite voi in quali panni altrui raffigurati – ci sono anche Antonio Tajani, Carlo Calenda, Sergio Mattarella e Romano Prodi. Una realizzazione che è solo l’ultima di una lunga serie in grado di sfruttare le potenzialità ludiche dell’intelligenza artificiale come veicolo di satira, pur se di grana grossa.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Video
Chi trova un cane trova un tesoro

Perché i video dei cani spopolano sui social? La risposta è semplice: perché sono l’unico contenuto online che riesce a farci sorridere senza bisogno di filtri, balletti o citazioni motivazionali su sfondo tramonto.
Influencer inconsapevoli
I cani sono gli influencer naturali: non hanno bisogno di trucco, sanno fare la faccia da cucciolo meglio di chiunque altro e, soprattutto, non giudicano se guardi lo stesso video 37 volte di fila. Quando un cane balla sotto la pioggia con più grazia di Gene Kelly, o partecipa a una challenge mettendo la zampa sulla mano del padrone, il nostro cuore si scioglie come un gelato al sole.
E se un Labrador canta Who Let the Dogs Out con il suo umano, beh, è ovvio che il video diventi virale: è l’unico duetto in cui nessuno stona. In un mondo pieno di notizie tristi e bollette da pagare, i video dei cani sono la nostra dose quotidiana di felicità gratuita. E se il cane protagonista è anche un po’ goffo o combina qualche marachella, il successo è assicurato: perché, ammettiamolo, ci piace vedere che anche gli altri fanno figuracce… soprattutto se hanno la coda.
E i gatti?
Sui social è guerra fredda: da un lato i video dei cani, maestri di goffaggine e coccole, dall’altro i gatti, divinità pelose che ignorano l’umanità con stile. I cani fanno ridere, i gatti fanno meme. I primi ci amano incondizionatamente, i secondi ci tollerano con superiorità. Ma alla fine? Piacciono entrambi: uno ci fa sentire amati, l’altro giudicati… come ogni sana relazione digitale che si rispetti.
Video
Quando Satana suona all’Alcatraz, Padre David cerca di redimere le pecorelle metallare smarrite

Un sacerdote armato di croce e buona volontà tenta l’impresa impossibile: redimere i fan del metal estremo fuori dall’Alcatraz di Milano a suon di benedizioni. Ma i “seguaci di Satana” avevano già un’altra liturgia in programma: pogo, birra e chitarre distorte. Cronaca semiseria di una serata tra inferi e benedizioni.
Cronaca di un esorcismo annunciato
Lo aveva annunciato sulla sua pagina Instagram lanciando un appello ad unirsi alla sua missione «benedire la discoteca Alcatraz con acqua santa e sale benedetto, seguirà poi l’esorcismo per allontanare il maligno». Padre David, personaggio social noto per i suoi esorcismi e per le posizioni ultracattoliche, si è palesato davanti alla discoteca milanese per benedire i fan del gruppo death metal polacco Behemoth e «annullare le devastanti conseguenze spirituali che la “messa nera” in atto con il loro concerto porterà a Milano e ai suoi abitanti».
Il metal chiama, il prete risponde
L’Alcatraz brulica di anime dannate, ovvero giovani (e meno giovani) vestiti di nero, borchie, eyeliner sbavato e magliette con scritte incomprensibili. Il concerto metal è l’evento clou della settimana infernale. Ma c’è un plot twist: Padre David si piazza fuori dai cancelli per riportare le pecorelle smarrite all’ovile. Spoiler: non finirà bene…
Benedizioni vs imprecazioni
Armato di crocifisso d’ordinanza, Bibbia ed entusiasmo da oratorio estivo, il sacerdote-influencer comincia la sua missione. Benedice, prega, ammonisce. I metallari, però, lo ringraziano con cori da stadio e birre alzate al cielo. Alcuni si fanno anche benedire, giusto per sicurezza spirituale prima del pogo. Un ragazzo urla: “Prete, stasera si va tutti all’inferno, vieni anche tu!”. Invito naturalmente rifiutato con garbo ma… panico negli occhi.
Redenzione in 7/8
Il tentativo di conversione sfuma tra riff di chitarra e bestemmie in metrica dispari. L’unico miracolo? Il prete non perde la pazienza. Anzi, a fine serata sembra quasi divertito. Forse, in fondo, l’inferno non è così male… se ha una buona colonna sonora. Alla fine, mentre il fumo dei fumogeni si dissolve e la musica tace, il prete si allontana sconfitto ma sereno. I metallari restano fedeli al loro culto: volume al massimo e dannazione a tempo di batteria. E il buon Dio, che di questi tempi ha problemi più seri da osservare, probabilmente ride sotto i baffi…
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Amanda Knox canta la sua verità insieme al chitarrista dei Pearl Jam

Torna sotto i riflettori, ma questa volta non per questioni giudiziarie: Amanda Kox si esibisce con la Exoneree Band, la band dei “condannati ingiustamente”, alla Innocence Network Conference di Seattle. Ospite d’eccezione: il chitarrista dei Pearl Jam, Mike McCready. Un evento carico di significato, tra musica, giustizia e memoria.
Da simbolo di un errore giudiziario a voce per l’innocenza
La donna è salita sul palco della Innocence Network Conference a Seattle, condividendo la sua voce e la sua storia insieme alla Exoneree Band, un gruppo formato da ex detenuti ingiustamente incarcerati. La performance è stata documentata sul suo profilo Instagram, dove Amanda ha scritto: “Con oltre 100 anni di reclusione ingiusta tra noi”.
La storia della band
Una formazione musicale composta da persone che hanno vissuto il dramma di essere incarcerate per crimini che non hanno commesso. Ogni brano, ogni nota, racconta storie di sofferenza, resilienza e liberazione. Amanda Knox, assolta definitivamente per l’omicidio di Meredith Kercher dopo aver trascorso 4 anni in carcere in Italia, è oggi una delle voci simbolo del movimento per la riforma della giustizia penale.
Mike McCready dei Pearl Jam: musica e impegno civile
Durante la serata, sul palco è salito anche Mike McCready, storico chitarrista dei Pearl Jam, da sempre impegnato in cause sociali e civili. Sua moglie Ashley McCready è presidente del consiglio del Washington Innocence Project, che si batte per la revisione dei processi e la liberazione degli innocenti condannati.
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