Televisione
A Sanremo 2025 Sofia Goggia: spot per Milano-Cortina 2026
Si svelano mano a mano le quote rosa per la prossima edizione del festival. Ospiti e co-conduttrici all’insegna della bellezza e del carattere.
La sciatrice Sofia Goggia ospite per di una delle serate per promuovere l’evento Milano-Cortina che verrà, mentre la bella e brava Luisa Ranieri in pole co-conduzione. Queste le ultime indiscrezioni che arrivano dalla Riviera dei Fiori, mentre il conto alla rovescia per Sanremo 2025 è ormai entrato in fase calda.
Fervono i preparativi… articolati per una macchina complessa come Sanremo
A circa un mese dall’alzata del sipario cresce l’attesa per la squadra dei co-conduttori e quella degli ospiti, entre i big in gara stanno socializzando per l’attesissima serata dei duetti. Più di un artista, infatti, sembra che stia pensando all’ipotesi di presentarsi in tandem con un altro cantante. Approcci e provini sono all’ordine del giorno.
Conti lavora ad un improbabile duetto
Tony Effe, ad esempio, potrebbe presentarsi in coppia con l’altra sanremese Gaia ed esibirsi in un nuovo versione del tormentone di questa estate Sesso e Samba. A meno che il “ditettore” Carlo Conti non riesca in una complicata opera di mediazione, riappacificando gli animi fra Tony Effe e Fedez, per una esibizione assieme tra i due litiganti, che attualmente appare piuttosto improbabile.
La Goggia testimonial delle Olimpiadi?
Quella che invece si avvicina sempre più a una notizia ufficiale è la presenza sul palco dell’Ariston della campionessa di sci Sofia Goggia, ospitata importante anche in ottica promozionale Milano-Cortina 2026. Nei prossimi giorni avverrà l’incontro tra la delegazione del comitato organizzatore delle Olimpiadi e il direttore artistico Conti, anche se tutto lascia pensare che l’accordo verrà raggiunto. D’altronde, si tratta di un’ipotesi interessante per entrambi.
Gli ospiti Rai hanno la precedenza
L’attrice Luisa Ranieri è coinvolta nella corsa tra le aspiranti co-conduttrici, in pole position tra i “desiderata” di Conti: se la trattativa dovesse andare a buon fine sarà proprio lei, la ‘Lolita Lobosco’ dell’omonima serie tv e la Greta Cool cinematografica di Parthenope, ad affiancarlo nella prima serata o nell’ultima (o addirittura in entrambe). Il nome della Ranieri si aggiunge agli altri circolati in questi giorni: dal ‘figlioccio’ Mahmood a Geppi Cucciari e Katia Follesa, da Serena Rossi a Serena Autieri. Tutti naturalmente volti di programmi Rai a cui Conti deve necessariamente dare la precedenza.
Il cast di Mare Fuori: un ritorno probabile
Probabile – come già successo in passato – la presenza all’Ariston come ospiti anche del cast di Mare Fuori e di Alessandro Gassmann, che in quel periodo sarà sul set di Un Professore 3, una delle serie tv più amate dal pubblico della rete ammiraglia Rai. Mentre Serena Rossi se non sarà tra le co-conduttrici (lei assicura che, al momento, nessuno l’ha contattata in tal senso), potrebbe comunque salire sul palco dell’Ariston come protagonista di Mina Settembre, altra fiction Rai baciata dagli ascolti, che ritorna stasera con la nuova, attesissima serie.
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Televisione
La Clerici minaccia la Rai: accendete il riscaldamento o non mi presento in tv!
La popolarissima presentatrice Rai non nasconde il suo disappunto per il freddo che avvolte il suo studio, sottolineando il rischio di un raffreddore generale…
Anche in Rai è tempo di saving economico per contenere i costi. Ne sa qualcosa Antonella Clerici, donna ìè dolce e simpatica ma, che all’occorrenza, non le manda certo a dire, neppure a suoi “capi”. Nel corso della puntata dell’altro giorno del suo cooking show, ha più volte rivelato al numeroso pubblico sintonizzato sull’ammiraglia Rai che in studio faceva molto freddo. Tanto che ad un certo punto è letteralmente sbottata, chiedendo con piglio fermo alla produzione dello show di tenere i termosifoni accesi in studio pure nei giorni in cui non è in onda. Altrimenti non si sarebbe più presenta in studio.
La conduttrice portavoce
“Adesso noi facciamo la richiesta… O tengono acceso il riscaldamento acceso pure di sabato e domenica o se no di lunedì non ci presentiamo più…” ha detto la Clerici, sottolineando la disagiata condizione di lavoro al quale viene sottoposta conl suo staff. La conduttrice di E’ sempre mezzogiorno ha fatto presente che in quelle condizioni c’è pure il rischio che si ammalino tutti: “Qua ci ammaliamo tutti…” Successivamente la Clerici ha anche tenuto a far presente che in nessun altro studio televisivo si patisce così tanto il freddo: “Non si è mai visto uno studio televisivo in cui si congela così, ma vi giuro…Vorrei farvi sentire le mani e il naso…”
Così non si può lavorare
La presentatrice di Rai Uno non ha quindi nascosto tutto il suo disappunto, asserendo che lavorare in questo modo non sta né in cielo né in terra: “Lavorare in queste condizioni è veramente assurdo…”
Una giusta rivendicazione
La presentatrice ha rivelato di scaldarsi con gli strumenti di scena. Con un sorriso amaro stampato sul volto, ha quindi rivelato che fortunatamente ci sono i forni e i fornelli accesi per potersi riscaldare perchè se no sarebbe davvero tragica a E’ sempre mezzogiorno.
Un ricordo per Oliviero Toscani
Dopo aver fatto pubblicamete la sua più che giusta lamentela in diretta, la conduttrice ha aiutato una delle sue cuoche a fare la ricetta del giorno. Ad inizio puntata la Clerici ha anche ricordato il fotografo Olivero Toscano, scomparso due giorni fa: “Un grandissimo fotografo…Un genio che ha trasformato la provocazione in arte…Ha cambiato davvero quelle che sono le regole della pubblicità…E’ stato un rivoluzionario e un grande amante del cibo…Produceva pure l’olio…”
Televisione
Tra accuse di fascismo, gender fluid e nostalgie distorte, il remake di Goldrake divide i fans
La nuova versione di Atlas Ufo Robot debutta su Rai 1 e accende dibattiti infuocati: tra critiche estetiche e accuse ideologiche, il pubblico degli anni ’70 si scopre ipercritico.
La Rai ha riacceso i motori del leggendario Atlas Ufo Robot, ma il remake del 2024, ribattezzato Goldrake U, ha scatenato un’ondata di critiche. E chi poteva essere a far volare accuse su Twitter e Facebook? Ovviamente noi, figli degli anni ’70, cresciuti a pane e Go Nagai, che aspettavamo con ansia la sigla italiana di quel robot invincibile che sprintava tra le stelle.
Tra fascismo e gender fluid: quando la nostalgia diventa ideologia
Ma cosa è successo per trasformare il povero Goldrake in un campo di battaglia ideologico? A quanto pare, tutto. Qualcuno ha intravisto nel remake una somiglianza con l’uomo forte del fascismo. Altri hanno storto il naso per un Actarus che – udite udite – sembra “troppo gay” o “gender fluid”. Come se i personaggi di animazione degli anni ’70 fossero degli ipermascolini alfieri della virilità.
Ricordiamoci che già allora Lady Oscar sfidava i pregiudizi di genere, e Anthony di Candy Candy sembrava uscito da un catalogo LGBTQ+ ante litteram. L’estetica cambia, le storie evolvono, ma chi vede Goldrake come un manifesto ideologico forse dovrebbe prendersela con lo specchio più che con il robot.
Estetica e doppiaggio: la nostalgia è un’arma a doppio taglio
La critica estetica non si è risparmiata: “Non è come quello del 1975!”, tuonano i nostalgici. Certo, amici miei, sono passati quasi cinquant’anni, e il mondo dell’animazione non è rimasto fermo. Poi ci sono quelli che invocano il ritorno di Romano Malaspina come voce di Actarus, ignorando il piccolo dettaglio che il celebre doppiatore ha ormai superato gli 80 anni.
Goldrake e il pubblico cresciuto male
La verità è che molti di noi guardano questo nuovo Goldrake con gli occhi dei bambini che eravamo, ma con il cinismo e la faziosità degli adulti che siamo diventati. Se il reboot non è di vostro gusto, va bene, ma accusare il povero Actarus di aver tradito i vostri ricordi d’infanzia o, peggio, di essere un simbolo politico, dice molto più di voi che di lui.
In definitiva, Goldrake U non è l’originale, ma nemmeno pretende di esserlo. È un omaggio, una reinterpretazione moderna che – come tutte le cose – può piacere o meno. E se l’unica cosa che sapete fare è attaccarvi ai ricordi di infanzia, forse è tempo di chiedervi se siete davvero cresciuti.
Televisione
“Mina Settembre 4”: Doccia fredda per i fan di Serena Rossi, decisione drastica
La quarta stagione della popolare serie “Mina Settembre” con Serena Rossi non vedrà la luce: la Rai prende una decisione che sorprende il pubblico.
Finalmente l’attesa è finita. La terza stagione di Mina Settembre ha debuttato su Rai 1 con ottimi ascolti ma il clima tra i fan non è del tutto sereno. Secondo Piper Spettacolo Italiano, questa potrebbe essere l’ultima volta che vedremo Serena Rossi nei panni dell’amatissima assistente sociale napoletana. Una notizia che ha colpito duramente gli appassionati della serie, che speravano in un seguito.
La quarta stagione? Non arriverà mai
Nonostante il successo delle prime due stagioni e l’ottimismo che solitamente accompagnava ogni debutto, sembra ormai certo che la terza stagione sarà l’ultima. Il motivo non è legato agli ascolti – quasi impossibile aspettarsi un flop, visti i precedenti – ma a una serie di fattori che rendono il prosieguo della storia altamente improbabile.
I libri di De Giovanni sono finiti
La serie è tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, e i cinque titoli della saga sono stati già tutti adattati nel corso delle prime tre stagioni. Gli sceneggiatori, per creare una quarta stagione, dovrebbero inventare una trama del tutto nuova, slegata dai libri. Un’impresa complicata, che si somma a un altro fattore decisivo.
Serena Rossi: “Non me la sento”
Secondo indiscrezioni, Serena Rossi avrebbe deciso di non proseguire con il ruolo che l’ha resa ancora più amata dal grande pubblico. L’attrice avrebbe espresso difficoltà nel sostenere altri otto mesi di riprese, lasciando intendere che la sua scelta sia dettata da esigenze personali e professionali. “Non se la sente”, riferiscono fonti vicine alla produzione.
Una speranza per i fan?
Nonostante la delusione, i fan sperano che Serena Rossi possa ripensarci e che la serie possa proseguire in qualche forma. Ma al momento, questa possibilità sembra piuttosto remota.
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