Speciale Festival di Sanremo 2025
Brunori Sas: «Nella serata dei duetti penseremo a Paolo Benvegnù che ci ha lasciati a Capodanno»
Il cantante calabrese dato tra i favoriti e promosso a pieni voti dalla Crusca, ha raccontato com’è nata l’idea dell’omaggio a Dalla e del brano con “L’albero delle noci” che gli ha dato il coraggio di partecipare al festival.
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Gli amori della sua vita, il tempo che passa, sua figlia, le paure e i desideri che si annodano, si intrecciano. L’albero delle noci è tra i brani più attesi del festival di Sanremo ormai ai nastri di partenza. L’Accademia della Crusca ha promosso a pieni voti il testo del cantautore calabrese, tra i pochi ritenuti all’altezza, in cui Brunori parla della sua terra con tenerezza e un leggero amaro addolcito dal “miele che si mescola alla neve”. Un omaggio alla “scirubbetta” che a Cosenza si prepara alla prima imbiancata d’inverno.
La scelta di mantenere le sue radici
La Calabria per lui non è mai sullo sfondo, è la natura che abita il suo spirito d’artista, ed è per questo che ha scelto di non lasciarla, ma di mettere radici. Per la serata dei duetti, il cantante ha scelto uno dei brani più iconici di Lucio Dalla, L’anno che verrà, che eseguirà insieme a Riccardo Sinigallia e Dimartino. «Dalla è il cantautore che unisce tutti e tre. Potevamo scegliere un suo pezzo più ricercato, ma abbiamo preferito quello più rappresentativo, più popolare ed è sicuramente un rischio che vogliamo prenderci. È anche un omaggio a Paolo Benvegnù, che ci ha lasciato proprio a Capodanno».
Non ama la competizione
Brunori ha raccontato, come è nata l’idea di portare L’albero delle noci sul palco dell’Ariston.
«Stavamo registrando il nuovo album e avevo scritto un brano che profumava di Sanremo. Poi i discografici della Universal sono venuti a trovarmi in Calabria e mi hanno convinto a partecipare. Non ho mai amato l’idea della competizione, ero già stato ospite al Festival con gli Zen Circus, e avevo capito che la gara non faceva per me. Poi Riccardo Sinigallia, che non è certo il tipo da Sanremo, mi ha detto: se sei convinto della canzone, non devi temere nulla, ti divertirai».
Per lui due direttori d’orchestra
Sul palco dell’Ariston, Brunori non sarà solo. Anzi, avrà al suo fianco due direttori d’orchestra: Mirko Onofrio, che dirigerà la serata dei duetti, e Stefano Amato, che guiderà l’orchestra nell’esecuzione del brano in gara. «Diciamo che ho fatto una cosa alla calabrese: mi sono portato tutta la famiglia. E, a proposito, mia mamma ci sarà» ha scherzato Brunori
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Speciale Festival di Sanremo 2025
Jova, nuovamente presso l’ombelico del mondo… ma prima passerà all’Ariston
Il ritorno di Lorenzo Cherubini ha il sapore di una vera festa, di un inno alla vita, cantando con tutto il corpo, finalmente ritrovato dopo l’incidente. Perché la musica, per lui alla fine, è proprio questo: un cuore che batte, un respiro che accelera, un passo che diventa danza. Il pubblico tv attende la sua ospitata durante la serata di inaugurazione del festival con grandi aspettative…
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C’è chi cade e si rialza. E poi c’è chi cade, si rialza e si mette anche a ballare per la gioia. Jovanotti ha sempre fatto parte di questa seconda categoria. Il nuovo album Il corpo umano vol. 1 non è solo un disco: è una dichiarazione di esistenza. Dopo l’incidente in bicicletta che lo ha messo letteralmente a terra in tutti i sensi, Lorenzo si è rialzato con la consapevolezza di chi ha visto la fragilità da vicino e ha deciso di abbracciarla.
Sulla propria pelle
Nelle sue nuove canzoni, c’è il dolore che ti sveglia di notte, c’è la meraviglia di quando si era bambini e si guardavano gli aerei decollare con il naso all’insù, c’è la voglia di muoversi, di sentire il sangue scorrere, di vivere con ogni centimetro di pelle. Il messaggio è semplice ed al contempo di una straordinaria vitalità.
In litigio col proprio corpo
“Col mio corpo litigo,” ammette Jovanotti. Ma ora, dopo il trauma, lo sente più che mai. Il dolore è un amplificatore, un microfono che rende impossibile ignorare ciò che prima scivolava via nel sottofondo. Nel disco, questa consapevolezza si trasforma ritmo, movimento, istinto.
La metafora dello scimpanzè
E a proposito di istinto, lo scimpanzé rappresenta un inno alla parte più animale che ci portiamo dentro. Il Jova filosofo, quello che ha sempre flirtato con l’idea della fuga primitiva, qui abbraccia il suo lato selvaggio: “Io sono uno scimpanzé, e non è niente male.” In un’epoca in cui si analizza tutto, si giudica tutto, si teorizza ogni cosa, lui suggerisce una via più semplice: sentire.
Guardando gli aerei con il suo papà
C’è un’immagine che torna spesso nei racconti di Lorenzo: quella del bambino che a Fiumicino guardava gli aerei decollare con suo padre: il volo come promessa di un mondo più grande. Quel bambino, dice, è ancora lì. E ogni volta che apre le braccia istintivamente, sta volando.
La bicicletta, estensione mobile del corpo
E poi c’è la bicicletta. Per lui, da sempre, è il mezzo perfetto per sentire il mondo con il corpo. Un’esperienza fisica, quasi spirituale. L’incidente ha interrotto questo viaggio, ma non lo ha fermato. “Se cado cento volte, mi rialzo centouno”, canta in un brano. E poi aggiunge: “Dammi una mano.” Perché la verità è che nessuno si rialza mai da solo.
Una dedica globale nel nuovo album, indirizzata a chi gli vuole bene
La dedica dell’album è un pezzo di cuore stampato nero su bianco: “Alle mie ragazze, alla mia gente e alla gentilezza degli sconosciuti.” C’è dentro Francesca, la moglie che gli ha insegnato a chiedere aiuto. C’è Teresa, la figlia che gli ha mostrato il coraggio. E ci siamo tutti noi, che da trent’anni cantiamo con lui.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Bianca Balti vola verso Sanremo: la top model pronta a salire sul palco il 12 febbraio
La modella sarà co-conduttrice della serata e porterà sul palco non solo la sua bellezza, ma anche la sua toccante storia di forza e resilienza. A settembre Bianca Balti ha rivelato di avere un tumore ovarico. Dopo mesi di chemioterapia, è pronta a vivere la sua nuova sfida sul palco dell’Ariston, più forte che mai.
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Bianca Balti è in viaggio verso Sanremo. La top model, che vive negli Stati Uniti, ha pubblicato sui social una foto in aereo, con mascherina e cappello, accompagnata dall’emoji del tricolore italiano. Sarà co-conduttrice della serata del 12 febbraio, quando salirà sul palco del Teatro Ariston per raccontare non solo la sua storia professionale, ma anche quella personale, segnata dalla battaglia contro il tumore ovarico.
A settembre scorso, Bianca Balti ha rivelato ai suoi follower su Instagram di avere un tumore ovarico, accompagnando l’annuncio con una foto dall’ospedale, ma con un sorriso luminoso sul volto. «Ho un lungo viaggio davanti a me, ma so che ce la farò — aveva scritto —. Per me, per i miei cari (le mie figlie sono in cima alla lista) e per tutti voi che avete bisogno di forza. Potete prenderne un po’ in prestito, perché ne ho un sacco».
Nel dicembre 2022, la modella si era sottoposta a una mastectomia bilaterale preventiva, ovvero l’asportazione di entrambi i seni, per ridurre il rischio di cancro. Bianca è portatrice della mutazione BRCA, che aumenta significativamente la possibilità di sviluppare tumori al seno e alle ovaie. Una scelta coraggiosa, che la modella ha condiviso con i suoi fan per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione.
Il 4 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, Bianca Balti ha ripercorso le tappe della sua battaglia, raccontando l’inizio della chemioterapia, il 14 ottobre, e la fine del ciclo di cure, il 27 gennaio. «Mi sono sentita più viva che mai — aveva spiegato —. Non ho dato più nulla per scontato, e la mia gratitudine ha raggiunto il picco storico. Tutto ha cominciato ad avere il sapore di una vera benedizione. È stata dura e non è ancora finita, ma non avrei fatto nulla diversamente».
Nel post, accompagnato da un carosello di foto, la modella ha voluto condividere i momenti più significativi degli ultimi mesi: dalla prima chemio alla decisione di rasarsi i capelli nella notte di Halloween, un atto simbolico per affrontare con grinta il percorso di cura.
Adesso, per Bianca Balti, c’è una nuova sfida: il palco di Sanremo. Con la sua eleganza e la sua forza, affronterà questa avventura con il coraggio che l’ha sempre contraddistinta. Più viva e consapevole che mai, Bianca porterà al Festival la sua storia e un messaggio di resilienza, determinazione e amore per la vita.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Il ritorno alle origini di Rocco Hunt: “Nella canzone di stasera c’è la mia vita”
Traquillo, motivato e desideroso che arriva il momento di cantare, per dimostrare la sua crescita e il suo legame con la terra dalla quale proviene.
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“Nella mia regione ancora una mattanza, i ragazzi continuano a morire per cazzate”. Rocco Hunt ha esordito così stamattina in conferenza stampa la sua canzone Mille vote ancora, che porterà stasera sul palco di Sanremo 2025. Un pezzo che racconta come un sequel di Nu juorno buon: “Sembrerà un tormentone, ma va a cercare il primo Rocco”. Un pezzo che conterrà anche denuncia sociale, attraverso il linguaggio delle settenote. Perchè con le canzoni si può anche arrivare dove le isituzioni non riescono.
Può sembrare un brano leggero ma non lo è
Negli ultimi anni, Hunt ha conquistato il pubblico con hit estive e brani diventati veri e propri tormentoni. Ma questa volta l’atmosfera sarà diversa. “Non è una canzone da primo ascolto” – spiega l’artista – “Chitarra, mandolino, una cassa potente: potrebbe sembrare un tormentone, ma in realtà va a cercare il primo Rocco”.
Musicalità e impegno
Il rapper campano sottolinea come il brano portato a Sanremo abbia un significato profondo, proprio come in passato fu per Nu juorn buon, che dietro un ritornello cantabile celava temi forti come la “Terra dei Fuochi” e le difficoltà sociali. “Il ritmo inganna, ma dentro c’è la mia vita e quella di un’intera generazione”.
L’eredità di Pino Daniele
Durante la serata delle cover, Rocco Hunt renderà omaggio a Pino Daniele insieme all’amico e collega Clementino. Un tributo carico di emozione, anche alla luce del ricordo personale dell’artista scomparso dieci anni fa. “Mi disse: ‘Uagliò, nun t’ perdere, perché tu sai scrivere“. Un consiglio prezioso, che ancora oggi guida la sua musica. Applausi, anche alla memoria del grande cantautore partenopeo.
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