Connect with us

Speciale Festival di Sanremo 2025

Fedez e Masini stravolgono Bella stronza: la nuova versione scatena il dibattito a Sanremo

A pochi giorni dall’inizio di Sanremo 2025, il polverone attorno alla serata delle cover si fa sempre più fitto. La scelta di Fedez e Marco Masini di reinterpretare Bella stronza ha sollevato polemiche su più fronti: c’è chi la legge come un attacco all’ex moglie del rapper, Chiara Ferragni, e chi la considera un brano inadatto per il contesto attuale. Carlo Conti, però, rassicura: «Il titolo resta, ma sarà una versione 2.0».

Avatar photo

Pubblicato

il

    L’idea di Fedez di portare sul palco dell’Ariston il brano cult di Marco Masini era già di per sé una mossa rischiosa. Ma ad accendere ancora di più il dibattito è stato l’annuncio che il testo verrà in parte modificato. «Dovete ascoltarlo perché sarà una versione nuova, adattata ai tempi», ha dichiarato Carlo Conti, ospite di 5 Minuti con Bruno Vespa.

    Insomma, il titolo rimane, ma la canzone subirà un restyling. In che modo? Questo ancora non è stato chiarito del tutto, ma è certo che alcuni versi non saranno più quelli originali.

    Frecciata alla Ferragni o inno contro la depressione?

    La scelta della cover ha alimentato speculazioni sul suo reale significato. Secondo alcuni, Fedez avrebbe scelto il brano per lanciare una stoccata all’ex moglie Chiara Ferragni, dopo il burrascoso epilogo della loro relazione e i recenti scandali che l’hanno coinvolta.

    Altri, invece, sostengono che la canzone possa essere interpretata in chiave più profonda: una metafora della depressione, tema che lo stesso rapper affronterà nel suo brano in gara, Battito.

    La polemica sulla misoginia

    Non solo gossip e interpretazioni personali: Bella stronza è finita al centro di un acceso dibattito anche per il suo testo originale, accusato di essere misogino e offensivo. Adriana Ventura, consigliera di parità della Provincia di Rimini, ha scritto al CdA della Rai denunciando la «violenza verbale» della canzone e sollevando dubbi sull’opportunità di trasmetterla in un contesto come Sanremo, dove si cerca di sensibilizzare sulla lotta alla violenza di genere.

    «Cattivo gusto e utilizzo improprio della televisione di Stato per veicolare insulti alle mogli separate», si legge nella lettera inviata alla Rai. Un’accusa che si inserisce in un dibattito più ampio sulla responsabilità dei media e della musica nell’epoca del femminicidio e della lotta per i diritti delle donne.

    Basterà la nuova versione a spegnere le critiche?

    Carlo Conti ha cercato di smorzare le tensioni, sottolineando che il brano sarà rinnovato per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento. Ma il rischio che la polemica si riaccenda dopo l’esibizione rimane alto.

    Sanremo 2025 non è ancora iniziato, eppure già promette scintille.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Speciale Festival di Sanremo 2025

      Diario dal Roof Garden – secondo giorno, 10 febbraio

      Ad un giorno dalla partenza, va in scena la conferenza stampa a tre voci, con Carlo Conti, Antonella Clerici e Gerry Scotti.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        È la vigilia di Natale, qui a Sanremo, domani comincia il Festival. E le acque cominciano a sembrare più chiare del previsto. Carlo Conti si conferma un capitano che ogni mattina si ritaglia mezz’ora per mantenere il contatto con la realtà e per andare a pesca  con suo figlio Matteo di 10 anni, una sorta di meditazione a cui non rinuncia nemmeno in questi giorni di delirio. “La dirigenza Rai mi ha fatto realizzare un festival così come lo volevo”, ha dichiarato in conferenza. Mette le mani coraggiosamente avanti. Il senso è: se non va è colpa mia, ma se va bene è soprattutto merito mio.

        Grande attesa per Jovanotti con uno show – si vocifera – “diffuso”

        Domani prima serata, con Antonella Clerici e Gerry Scotti in coconduzione e superospite Jovanotti, il quale pare abbia in programma una performance non solo da ascoltare, ma anche da vedere. I ben informati dicono che abbia intenzione di occupare anche spazi adiacenti al teatro Ariston. E poi via alle danze, a un festival asciutto, con zero monologhi: «Si può parlare anche con la musica, come ha ribadito Conti in conferenza, «Ho pensato di chiamare due artiste internazionali come Noah e Miram Awad, che canteranno insieme Imagine di John Lennon. A volte è più forte una parola che una lunga chiacchierata. Si può parlare di pace anche così». Senza rompere le scatole a nessuno.

        Il record di Antonella Clerici

        È il momento anche del festival femminile. Antonella Clerici è la donna che ne ha presentati di più. «A metà gennaio Carlo Conti mi ha chiamato e mi ha detto ‘devi dirmi di sì’, voleva avere al suo fianco i suoi  amici e siamo venuti. Ieri abbiamo provato sul palco». I presenti parlano di un clima da sagra di paese, tra ilarità e amicizia vera. Carlo è il deus ex machina, Scotti l’outsider fuori porta alla sua prima esperienza sanremese. Niente accordi di non belligeranza con Mediaset, a differenza di quanto sia stato scritto, al momento per Conti la sola ipotesi è  fantascienza. L’unico obiettivo di Conti è finire in tempi decenti.

        Il festival in Mediaset? Fantascienza…

        Il Festival potrà mai andare in onda a Mediaset? «È più facile che io conduca il festival qui alla Rai , rispetto all’ipotesi che Mediaset si prenda tutto il baraccone sanremese, questo è quello che penso da spettatore», ha detto Scotti. «In azienda non ho mai sentito seriamente parlare di un’operazione del genere, discutere come se fosse una possiblità è pura fantasia».

        Non siamo a Sanremo Island

        E sui cantanti dai testi e dagli atteggiamenti discutibili, come Fedez e Tony Effe, Conti ha una posizione netta. «Faccio il Festival di Sanremo, non sanremo Island. Non voglio demandare l’educazione alla tv, alla scuola, ai cantanti, i genitori devono fare la loro parte». Non vediamo l’ora che si apra il sipario…

        Lorenza Sebastiani

          Continua a leggere

          Speciale Festival di Sanremo 2025

          Sanremo 2025: Gabry Ponte firma il nuovo jingle del Festival, riuscirà a far dimenticare Perché Sanremo è Sanremo?

          La nuova sigla di Sanremo, Tutta l’Italia, ha un ritmo dance firmato Gabry Ponte: mix di fisarmonica, tamburello e beat elettronico. Sarà il nuovo tormentone? Il dj torinese trasforma il jingle del Festival in una hit dance che promette di far ballare tutta l’Italia. Ma potrà mai sostituire il mitico Perché Sanremo è Sanremo di Pippo Caruso?

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Il Festival di Sanremo è alle porte e Carlo Conti si prepara a tornare sul palco dell’Ariston per la 75esima edizione, a otto anni dall’ultima sua conduzione nel 2017. Tra novità e ritorni, l’atmosfera del Festival quest’anno punta a mescolare tradizione e modernità, con uno sguardo rivolto alle nuove generazioni.

            Tra le novità più chiacchierate c’è sicuramente la nuova sigla del Festival, affidata alle mani esperte di Gabry Ponte. Il dj e produttore torinese, famoso per le sue hit dance, ha composto un jingle tutto da ballare, intitolato Tutta l’Italia, che promette di scuotere il pubblico dell’Ariston e gli spettatori a casa con un mix di musica elettronica, mandolino e pizzica salentina.

            Gabry Ponte ha deciso di unire sonorità dance a strumenti della tradizione italiana come la fisarmonica e il tamburello, creando una sigla che strizza l’occhio sia agli amanti della musica elettronica sia a chi preferisce i richiami folk. Il risultato è un jingle orecchiabile e scanzonato, con il ritornello “Tutta l’Italia, tutta l’Italia, lasciateci ballare con un bicchiere in mano”, che punta a diventare il nuovo tormentone del Festival.

            L’ispirazione sembra riprendere il trend dell’ultima edizione di Sanremo, che ha celebrato i ritmi anni ’80 e ’90 durante la serata dei duetti. Gabry Ponte aggiunge però il suo tocco personale, creando una sigla che, tra beat elettronici e richiami alle danze popolari, promette di far ballare l’Italia intera.

            Da quando Pippo Baudo lo introdusse nel 1995, il jingle Perché Sanremo è Sanremo, composto dal maestro Pippo Caruso, è diventato un simbolo del Festival e una frase di rito per ogni sanremese che si rispetti. Nel 1996, la versione definitiva del jingle, cantata da Rudy Neri dei Prefisso, è entrata nel gergo popolare con il suo inconfondibile Parappappapapparà, che ancora oggi viene canticchiato da chiunque parli di Sanremo.

            Sostituire una sigla così iconica sarà un’impresa difficile, e forse nemmeno Gabry Ponte ha l’ambizione di riuscirci. Ma c’è da scommettere che Tutta l’Italia troverà comunque spazio nei cuori degli spettatori, aggiungendo un nuovo capitolo alla storia delle sigle del Festival.

            La risposta sembra essere sì. Perché Sanremo è Sanremo è ormai scolpito nella memoria collettiva, ma Tutta l’Italia ha il potenziale per diventare un tormentone parallelo, una colonna sonora che potrebbe accompagnare i momenti più spensierati del Festival.

            E chissà, magari nelle prossime edizioni ci ritroveremo a cantare entrambi: un omaggio alla tradizione, ma con un tocco di modernità che solo Gabry Ponte poteva dare. Tutta l’Italia, preparati a ballare.

              Continua a leggere

              Speciale Festival di Sanremo 2025

              Sanremo 2025, Carlo Conti: «Non faremo mai le 2 di notte. Sanremo è un privilegio, non una maratona»

              Clerici spera presto in una donna alla conduzione, Gerry Scotti parla di antifascismo e racconta il dramma familiare. Carlo Conti: «Amadeus imbattibile, ma io non ho nulla da dimostrare»

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Sanremo 2025 è pronto a partire, e la conferenza stampa della vigilia regala subito spunti interessanti. Tra promesse di serate più brevi, assenze illustri e dichiarazioni che fanno discutere, Carlo Conti è apparso rilassato e diretto. Niente monologhi quest’anno: «Preferisco riflessioni veloci. Non c’entrano pressioni esterne, è una questione di tempi». Accanto a lui, Gerry Scotti e Antonella Clerici hanno animato l’incontro con racconti personali e battute taglienti. Scotti mette subito in chiaro il suo pensiero sull’antifascismo, mentre Clerici lancia un augurio: «Presto una donna di nuovo alla guida del Festival».

                Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 – Photocall Rai Pubblicità Sponsor. Nella foto Carlo Conti

                Domani sera si parte, e sul palco dell’Ariston saliranno tutti i 29 cantanti in gara, anche se dovevano essere 30. Nessuno ha infatti sostituito Emis Killa dopo il ritiro. Tra i favoriti dei bookmaker, Giorgia e Olly si contendono la vittoria.

                Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 – Photocall Conduttori. Nella foto Antonella Clerici

                Carlo Conti: «Non faremo mai le 2 di notte»
                Una delle preoccupazioni più grandi del pubblico? La lunghezza delle serate. Carlo Conti tranquillizza tutti: «Non faremo mai le 2, non ce la farei fisicamente. Le serate più lunghe saranno la prima, quella delle cover di venerdì e la finale, e arriveremo all’1.30/1.40. Le più brevi chiuderanno all’1.10».

                Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 – Conferenza Stampa Conduttori. Nella foto Gerry Scotti

                Antonella Clerici: «Presto di nuovo una donna alla conduzione»
                Antonella Clerici, prima co-conduttrice del Festival, non nasconde il suo desiderio: «Mi auguro presto di vedere di nuovo una donna alla guida di Sanremo. Non ho dubbi che accadrà. Le donne in tv hanno ruoli di primo piano».

                Conti: «Amadeus imbattibile, ma io non devo dimostrare nulla»
                Il paragone con Amadeus, re delle ultime edizioni, non sembra preoccupare Carlo Conti: «Lui e Fiorello sono stati imbattibili, hanno affrontato edizioni complicate, come quelle con l’Ariston vuoto durante il Covid. Ma io non devo dimostrare nulla, nemmeno a me stesso. Sanremo è un privilegio».

                Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 – Conferenza Stampa Conduttori. Nella foto Antonella Clerici, Carlo Conti, Gerry Scotti

                Gerry Scotti: «Io antifascista? Certo, mezza famiglia fucilata dai fascisti»
                Durante la conferenza stampa, ai conduttori viene chiesto se si definiscono antifascisti. Carlo Conti risponde senza esitazioni: «Certo, ma trovo la domanda anacronistica. Oggi mi preoccupano l’intelligenza artificiale e i satelliti». Gerry Scotti rincara: «Io antifascista? Ovviamente. Ho avuto mezza famiglia fucilata dai fascisti, potete immaginare cosa penso».

                Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 – Conferenza Stampa Conduttori. Nella foto Antonella Clerici

                Gerry Scotti: «Non c’è nessun patto Rai-Mediaset»
                La presenza di Gerry Scotti al Festival ha fatto parlare di un possibile accordo di non belligeranza tra Rai e Mediaset dopo la sentenza del Tar. Ma il conduttore è chiaro: «Non porto bandiere bianche. Se fossi qui per quel motivo, avrei chiesto molti soldi. E se posso farvi la spia, non ho mai sentito Mediaset interessata seriamente a Sanremo».

                Conti sul no ai monologhi: «Questione di tempi, non di politica»
                Niente monologhi a Sanremo 2025. Carlo Conti ha deciso di eliminarli, spiegando: «Non c’entrano pressioni esterne, è una scelta mia. I monologhi allungano troppo i tempi. Ci saranno solo due momenti extra: Jovanotti e il duetto tra Noa e Mira Awad, che canteranno Imagine per dire no alla guerra».

                Edoardo Bove sul palco dell’Ariston
                Oltre alle canzoni, ci saranno momenti toccanti. Conti ha invitato Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina, per raccontare il suo dramma personale: «È una testimonianza forte, che può servire ai ragazzi. Sarà un esempio importante».

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù