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Personaggi e interviste

Che fine ha fatto Platinette? Mauro Coruzzi racconta la sua rinascita dopo l’Ictus e forse il ritorno del suo personaggio

Mauro Coruzzi, noto al grande pubblico anche come Platinette, ha raccontato con sincerità il drammatico cambiamento che ha vissuto dopo essere stato colpito da un ictus.

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    L’attore e conduttore radiofonico Mauro Coruzzi (alias Platinette) ha condiviso la sua esperienza della malattia a “Verissimo” con Silvia Toffanin, regalando riflessioni profonde e qualche battuta nonostante la situazione complessa.

    La lotta contro l’Ictus

    Coruzzi ha descritto il momento del malore e il lungo processo di riabilitazione: «Non pensi mai che il tuo destino sia tracciato in certi modi. Per uno come me, che ha cominciato a lavorare alla radio cinquant’anni fa a Parma, ritrovarsi a non saper parlare e non muoversi è stato difficile. Mi sono detto: “Cosa faccio se non riesco a riprendermi?” La comunicazione è sempre stata la mia vita, mi sono ritrovato perso, come un giocatore di calcio senza gambe». Dopo un lungo ricovero durato oltre due mesi, Mauro ha iniziato un percorso intensivo di logopedia: «Grazie alla logopedia, sto imparando di nuovo ad articolare le parole come fanno i bambini piccoli. A volte, sembro una macchina. Quando le persone mi dicono: “Tornerai come prima”, so che non è vero, ma non mollo».

    L’importanza di un intervento rapido

    Ricordando il momento dell’ictus, Coruzzi ha sottolineato l’importanza dell’intervento tempestivo: «Ho avuto la fortuna di avere accanto a me dei fisioterapisti che hanno subito capito cosa stesse accadendo e chiamato i soccorsi. Questo è cruciale, bisogna intervenire subito». Ha poi aggiunto l’importanza di uno stile di vita sano. «Tenere sotto controllo la pressione, il peso, avere una vita sana e non caricarsi troppo di stress è fondamentale. Credo che lo stress abbia influito molto su ciò che mi è successo». E poi c’è stata anche l’apporto della sua famiglia…

    La forza della famiglia

    Coruzzi ha parlato anche della malattia della sorella, affetta da Parkinson. «Lei è una donna meravigliosa e mi dispiace tantissimo perché ha scoperto di avere il Parkinson, una malattia che ti debilita piano piano, prima nei movimenti e poi in tutto il resto». Mauro Coruzzi ha parlato con trasparenza anche della sua vita sentimentale, ricordando un’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo: «Non mi sono mai piaciuto fisicamente, pensavo di non essere un granché. Quando iniziavo qualche frequentazione, mi sembrava impossibile che stesse accadendo davvero. L’ultima storia l’ho vissuta 15 anni fa. Era un medico, ma la relazione non mi piaceva: era possessivo, mi assillava con chiamate. Mi sono allontanato». Ha poi concluso: «Per amare bisogna amarsi. Oggi io mi sopporto».

    In attesa di Platinette, una vita di trasformazione

    Platinette è un personaggio che ha segnato la storia della radio e della televisione italiana per la sua ironia e il coraggio nell’affrontare temi legati all’identità di genere e alla libertà di espressione. Dagli esordi in radio a Parma, passando per la conduzione di programmi di successo, Platinette ha rappresentato una voce fuori dal coro. Un punto di riferimento libertario per chi ama l’ironia e la libertà d’espressione. E non solo.

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      All’inferno e ritorno: Romina Carrisi e la sua rinascita attraverso l’arte

      Romina Carrisi, figlia di Al Bano e Romina Power, ha vissuto un momento buio dopo la partecipazione a L’Isola dei Famosi. Un periodo di smarrimento, segnato da alcol, droghe e una profonda crisi interiore che l’ha spinta a lasciare tutto e allontanarsi dalla scena pubblica. A distanza di sei anni da quella confessione pubblica, le sue parole restano un monito sincero e potente su come il successo possa diventare una prigione invisibile.

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        Dopo l’esperienza televisiva del reality al quale ha partecipato, Romina Carrisi ha raccontato di essere caduta in un vortice di eccessi. Il ritorno alla quotidianità si è rivelato più difficile del previsto: “Ero disorientata, cercavo emozioni forti per colmare un vuoto che non sapevo spiegare”. L’alcol e la droga erano diventati strumenti di evasione, mezzi per anestetizzare la mente e mettere a tacere l’ansia.

        In un’intervista rilasciata nel 2017, Romina ammise: “Ho toccato il fondo. Ho pensato che forse era meglio sparire”. Parole crude, ma necessarie per comprendere quanto la pressione della popolarità e l’identità ingombrante di “figlia di” abbiano inciso sul suo percorso personale.

        La fuga e il bisogno di ricostruirsi

        Sentendo di aver perso sé stessa, Romina prese una decisione radicale: lasciò l’Italia e si trasferì negli Stati Uniti. Lontana dalle luci dei riflettori e dalla pressione del cognome Carrisi, iniziò un cammino di ricostruzione interiore. In California trovò rifugio nell’arte, nella fotografia, nella scrittura e nella recitazione. Una forma di espressione autentica che le permise di raccontare il dolore senza filtri e senza giudizi.

        In quel periodo pubblicò anche alcuni componimenti poetici, trasformando le ferite in parole. La terapia artistica divenne la sua salvezza. “Scrivere è stato come urlare senza fare rumore”, raccontò in un’intervista.

        Una nuova Romina

        Oggi, Romina Carrisi è una donna nuova. Matura, consapevole e in pace con il suo passato. Non ha mai rinnegato il periodo buio, anzi, lo racconta con grande lucidità per aiutare chi si trova nello stesso tunnel. È tornata in Italia con un bagaglio di esperienze, pronta a rimettersi in gioco con autenticità. Ha partecipato a diversi programmi televisivi, ma con un approccio completamente diverso: più profondo, più umano, meno legato all’apparenza.

        Ha detto addio agli eccessi, scegliendo la semplicità e la verità. Ha anche riallacciato un legame più sereno con la sua famiglia, imparando a convivere con il peso di un cognome illustre senza esserne schiacciata.

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          La vita rock’n’roll di Andrea Roncato… anche se oggi si è dato una calmata

          Volto storico del cinema e della televisione italiana, Andrea Roncato si racconta nello studio de La Volta Buona accanto alla moglie Nicole Moscariello. Tra ricordi di un passato turbolento, il dolore per la fine con Stefania Orlando e l’ombra della droga, l’attore oggi guarda avanti, forte di un nuovo equilibrio. Ecco chi è davvero l’uomo dietro i riflettori.

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            Ospite nel salotto televisivo di Caterina Balivo, Andrea Roncato ha ripercorso i momenti chiave della sua vita privata e professionale. Accanto alla moglie Nicole Moscariello, l’attore ha parlato di amori, cadute e rinascite. Un’occasione preziosa per raccontare la propria verità, tra confessioni intime e ricordi di una carriera lunga più di quarant’anni.

            Dal successo con Gigi a “Carabinieri”: la carriera di un comico diventato icona

            Nato a San Lazzaro di Savena il 7 marzo 1947, Andrea Roncato ha conquistato il pubblico insieme a Gigi Sammarchi con il duo comico Gigi e Andrea. Dopo il successo teatrale e televisivo negli anni ’80, Roncato si è affermato anche come attore cinematografico grazie a pellicole come Fantozzi subisce ancora, Rimini Rimini e i classici cinepanettoni. Il suo ruolo più amato? Quello dell’appuntato Romanò nella serie Carabinieri, dove ha recitato per sette stagioni.

            Stefania Orlando, Moana Pozzi e i rimorsi del passato

            Roncato ha sempre fatto parlare di sé anche per la sua turbolenta vita sentimentale. Celebre la breve storia con Moana Pozzi e, soprattutto, il matrimonio con Stefania Orlando, finito tra tensioni e accuse reciproche. Nel 2021, l’attore l’ha accusata pubblicamente di tradimento, salvo poi chiedere scusa. Il dolore più grande? Il rimpianto per non essere diventato padre: «Ho detto no a un figlio, e non me lo perdonerò mai».

            La confessione shock: «La cocaina? Mi sentivo onnipotente, ma era tutto falso»

            In più occasioni, Roncato ha parlato senza filtri del suo periodo buio legato alla droga. «Mi sentivo un dio, ma era solo apparenza. A letto non funzionava niente», ha raccontato. Una fase della sua vita che oggi considera chiusa, ma che continua a perseguitarlo online: «Ho fatto due tiri e non ci sono più cascato, ma ancora mi dipingono come un drogato. Ho sbagliato, ma sono anche cambiato».

            L’amore ritrovato e la serenità accanto a Nicole

            Oggi Andrea Roncato si dice finalmente sereno. Dopo anni di solitudine, nel 2017 ha sposato Nicole Moscariello, attrice e madre di due figlie, che considera anche sue. Con lei ha trovato stabilità, lontano dal clamore e dagli eccessi del passato. E ora si cimenta anche nel mondo dei podcast con The Box – Non il solito podcast, dove torna a dialogare con colleghi come Paolantoni, Schettino, Gigi e Ross.

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              Da Non è la Rai a… Non è l’amore! Miriana Trevisan dice no agli uomini sbagliati

              Dietro alla bellezza da copertina c’è una donna che oggi si dichiara stufa di uomini sbagliati, basta illusioni, basta relazioni usa e getta. Miriana Trevisan si racconta come non mai, tra passato televisivo e presente selettivo. Oggi non è solo l’icona pop di una generazione, ma una donna consapevole che sa cosa non vuole più. Niente bugie, niente uomini tossici, niente sconti su sé stessa. E anche se dice di vivere “quasi casta”, di certo vive con piena dignità.

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                L’eterna ragazza di Non è la Rai, oggi ha smesso di giocare al gioco dell’amore – o almeno lo fa con un regolamento tutto suo. In un’intervista sincera, svela le ferite lasciate da una relazione tossica e racconta perché ha scelto di vivere una vita sentimentale molto più sobria, quasi casta. E nel farlo, lancia anche una stoccata alla mitica Belen: la bellezza, dice, non basta. Un racconto intimo e potente, che ci fa riscoprire la donna dietro il personaggio.

                In Rai era un manicomio

                Miriana aveva appena 19 anni quando è diventata un volto fisso sugli schermi italiani. “Non è la Rai” le ha regalato popolarità e ansia in egual misura: fan ovunque, citofoni staccati, inseguimenti in bici, pullman e motorino. Un successo ingestibile, soprattutto se sei ancora alle prese con i compiti di maturità.

                Boncompagni e la paura del mentore

                Il genio dietro al programma, ovvero Boncompagni, la intimidiva non poco. “Quando lo vedevo, mi nascondevo in bagno”, ha raccontato Miriana. Eppure, Boncompagni l’aveva capita benissimo: “Davanti alle telecamere, Miriana è una tigre”. Dopo quell’esperienza, approda a “Striscia la Notizia”, dove impone uno stile di Velina meno patinato e più sobrio.

                Dal palco al baratro: l’amore che lascia lividi

                Dopo la fine del matrimonio con il cantante Pago, da cui ha avuto un figlio e mantiene oggi un legame affettuoso, Miriana è finita in una relazione tossica. “Un uomo mi ha fatto male. Mi controllava, mi ricattava, mi diceva che non ero una brava madre. Mio figlio ha ancora gli incubi.” Parole forti, che rivelano quanto profonda sia stata la ferita. Ma anche il coraggio: “Donne, chiedete aiuto. Non fate come me, non aspettate due anni.”

                La castità come atto d’amore (per sé)

                Oggi, Miriana si definisce “sfidanzata e selettiva”. Non è contraria al desiderio, ma sceglie di dire molti “no”. “Tendo alla castità. Non per moralismo, ma perché mi rispetto. Non sono fatta per storie mordi e fuggi.” Un approccio raro, che suona rivoluzionario in un mondo dove l’algoritmo dell’amore si chiama “swipe”. E sul tema “bellezza = amore garantito”, Miriana non ci sta: “Tante donne bellissime vengono comunque tradite. Io no, non ci sto. Ho fatto scenate, sì. E purtroppo avevo ragione”. E aggiunge: “Mi sono accontentata troppe volte, ho idealizzato illusioni. Invece avrei dovuto capire quanto valgo.”


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