Speciale Festival di Sanremo 2025
In fatto di “tamarreria” il rapper Tony Effe ha già vinto!
Una battuta sulla sua autocompiaciuta virilità, espressa durante un recente podcast, lo innalza immediatamente sul podio del cattivo gusto. Ma davvero i giovani vogliono questo dai loro idoli?!?
![](https://www.lacitymag.it/wp-content/uploads/2025/02/Tony-effe-fallo.png)
Nel panorama della trap italica – passati irrimediabilmente i tempi del “bel canto”, sigh… – Tony Effe si staglia come un’icona a metà strada tra il trash di culto e la celebrazione della mascolinità romana vecchio stile. Un po’ Tony Manero, un po’ Little Tony (chiediamo perdono alla buonanima dell’amato rocker) , il rapper romano è riuscito a costruirsi un personaggio a metà tra il bullo di quartiere e il latin lover con il portafoglio gonfio.
Trap romana all’insegna del lusso edonistico
Romano proveniente dal rione Monti, Effe non arriva dalla periferia come i suoi colleghi milanesi ma da un centro storico che si è evoluto da rifugio bohémien a epicentro della trap con il permesso ZTL. Se al nord la trap ha radici sociali e di rivolta, a Roma si declina nel culto del lusso, delle donne e della griffe: da quelle parti è sempre “dolce vita”…
Dalla Dark Polo Gang alla celebrazione solista
Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, ha iniziato il suo percorso nella Dark Polo Gang, il collettivo che ha reinventato il rap romano con una formula tra autocelebrazione e ironia, facendo del denaro e della moda un mantra. La sua parabola artistica lo ha portato a una carriera solista in cui il personaggio si è consolidato: tatuaggi ovunque, testi che oscillano tra il sessismo e l’autocompiacimento, e un pubblico che lo adora proprio per questo.
La questione di Capodanno
Il suo concerto al PalaEur di Roma, dopo la polemica sull’esclusione dal Concertone di Capodanno, conferma la sua ambiguità: escluso dalla kermesse pubblica per presunta volgarità, ma ospite in un evento privato che, ironia della sorte, ha comunque il Campidoglio come attore di sfondo attraverso Eur Spa. Insomma, anche il trapper, a Roma, è statale o non è.
Piso pisello, edonismo pre-fluido
Ma cosa rappresenta oggi Tony Effe? Da un lato, è il simbolo di una mascolinità ancora radicata in una visione pre-fluida, dall’altro è il prodotto di un’industria musicale che ha capito che il pubblico desidera eccessi, spettacolo e provocazione. Non importa se si tratti di sessismo o di ostentazione: l’importante è far parlare di sé. Dopotutto, lo ha detto lui stesso in un podcast: “Il mio pisello mi piace proprio, vuoi vederlo?”. Che sia per provocazione o per marketing, il punto è che – seguendo il vecchio adagio – tutti ne parlano, in un modo o nell’altro. E da questo punto di vista il festival del cattivo gusto ha già il suo incontrastato re!
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Speciale Festival di Sanremo 2025
Noa e Mira Awad a Sanremo: un duetto che parla di pace tra Israele e Palestina
Un simbolo potente in un momento storico delicato: Noa e Mira Awad portano sul palco dell’Ariston il sogno di un dialogo possibile. La musica come ponte tra culture divise, inno universale contro l’odio e le barriere.
![](https://www.lacitymag.it/wp-content/uploads/2025/02/noa.png)
A volte non c’è bisogno di monologhi annoianti, perché il messaggio può arrivare comunque. Puntano sulla parola “collaborazione”, Noa e Mira Awad, due artiste, una israeliana e una palestinese. E lo fanno questa sera dal palco dell’Ariston, in apertura della kermesse, intorno alle 22. «Dobbiamo avere rispetto del passato, ma anche pensare al futuro» precisa Noa, “Canteremo e ci esprimeremo con qualche frase in italiano, come ci è stato chiesto da Carlo Conti».
Sarà un momento di straordinaria rilevanza simbolica: interpreteranno “Imagine” di John Lennon. Un duetto che trascende le note musicali per lanciare un potente messaggio di pace e unità tra due culture storicamente in conflitto. Noa, al secolo Achinoam Nini, torna a Sanremo esattamente 30 anni dopo la sua prima partecipazione nel 1995.
Nel corso della sua carriera, ha ricevuto riconoscimenti come il titolo di Cavaliere e successivamente di Commendatore della Repubblica Italiana, per via del rapporto che la lega al nostro paese. La sua performance al Festival anticipa l’uscita del nuovo album “The Giver”, nato dalla riflessione sulle tragiche vicende del 7 ottobre scorso, che hanno scosso profondamente Israele e Palestina.
Mira Awad, artista palestinese-israeliana multidisciplinare e attivista, attualmente residente a Londra, ha collaborato con Noa già nel 2009, rappresentando insieme Israele all’Eurovision Song Contest con il brano “There Must Be Another Way”. La loro partecipazione suscitò all’epoca diverse polemiche, ma rimane uno dei momenti più simbolici nella storia dell’Eurovision.
La scelta di “Imagine” non è casuale. Il celebre brano di John Lennon invita a immaginare un mondo senza barriere né conflitti, un messaggio quanto mai attuale e potente. In un periodo in cui le tensioni tra israeliani e palestinesi sono ancora vive, vedere due artiste provenienti da queste realtà unirsi sul palco rappresenta una speranza concreta di dialogo e riconciliazione. La musica, linguaggio universale, ha spesso avuto il potere di abbattere muri e costruire ponti. Ma ricordarlo su un palco nazional-popolare non fa mai male.
L’esibizione di Noa e Mira Awad a Sanremo è una testimonianza vibrante, ricordandoci che, nonostante le differenze, l’arte può unire ciò che la politica divide. In un’epoca in cui le divisioni sembrano prevalere, momenti come questo ci ricordano l’importanza della comprensione reciproca e della collaborazione.
«Abbiamo pensato che con Trump qualcosa potesse risolversi, che un folle potesse risolvere una situazione folle», ha dichiarato Noa. «Ma credo che la situazione debba essere risolta principalmente tra noi, cioè Israele e Palestina». Il Festival di Sanremo, con la sua risonanza internazionale, diventa così non solo un palcoscenico musicale, ma anche un veicolo di messaggi universali di pace e solidarietà.
Noa ha sottolineato l’importanza di Imagine come inno universale di pace, affermando: «Non abbiamo riscritto il brano, l’abbiamo solo tradotto: la prima strofa in ebraico, la seconda in arabo, poi canteremo in inglese e inseriremo alcune parti in italiano nel mezzo. Mi piace molto la parte del testo che dice “No religion too”, perché la religione è spesso usata come strumento di divisione, mentre dovrebbe essere un ponte».
Mira Awad ha aggiunto: «Cantare insieme in un momento storico così difficile è un atto di resistenza culturale. La musica è la nostra arma per combattere l’odio e costruire un dialogo. So che questa performance potrà generare critiche, ma il nostro obiettivo è ricordare al mondo che l’umanità deve venire prima di tutto».
Le due artiste hanno anche raccontato il loro legame personale. «Io e Mira siamo sorelle nella musica e nella vita. Sappiamo che il nostro duetto non cambierà la politica, ma vogliamo dimostrare che il rispetto reciproco è possibile» ha concluso Noa. L’esibizione di questa sera non sarà solo un momento musicale, ma un messaggio di speranza lanciato da uno dei palchi più seguiti d’Europa.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo 2025, premi a Venditti e Zanicchi. E Antonello sorprende: «Elodie? Magari un giorno…»
Carlo Conti celebra Iva Zanicchi e Antonello Venditti, che torna all’Ariston dopo anni di critiche. Ma è la frase su Elodie a catturare l’attenzione: «Magari un giorno…».
![](https://www.lacitymag.it/wp-content/uploads/2025/02/venditti-sanremo.png)
Sanremo 2025 promette di stupire ancora una volta. Alla guida della 75ª edizione del Festival, Carlo Conti ha voluto rendere omaggio a due protagonisti della musica italiana: Iva Zanicchi, regina dell’Ariston, e Antonello Venditti, che riceverà un premio alla carriera. Ma è proprio il cantautore romano a sorprendere tutti con una frase destinata a far discutere.
Venditti, noto per il suo scetticismo verso Sanremo, ha più volte ribadito di non sentirsi a casa sul palco dell’Ariston. Solo un anno fa, in un’intervista al Messaggero, aveva detto: «Sanremo? È da orticaria! Se lo nomino con De Gregori, si sente male»
.Poi, quasi a sorpresa, ha aggiunto un commento su Elodie che ha fatto drizzare le antenne ai fan: «Elodie? Magari un giorno…». Un’apertura che sembra preludere a una possibile collaborazione o, chissà, a un’esibizione insieme.
Venditti tornerà sabato prossimo sul palco per ritirare il premio alla carriera. «Torno per la terza volta, felice di socializzare ancora con giovani colleghi come Achille Lauro. Nel 2019 ricordo che mi piacque subito Mahmood, primo con Soldi».
Quanto ai brani che eseguirà, massimo riserbo. «Credo due, ma ancora non so quali. Odio le prove, deciderò direttamente sabato».
Iva Zanicchi aveva dichiarato di aver chiuso con la gara, ma aveva anche lasciato la porta aperta a un possibile ritorno come ospite: «Se mi chiamassero, andrei senz’altro con molto piacere». Detto, fatto. Carlo Conti ha deciso di celebrarla sul palco dell’Ariston con un omaggio speciale per la sua incredibile carriera.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo, Marcella Bella: «Non ho bisogno di essere raccomandata. Dopo 56 anni di carriera, parlo con le mie canzoni»
Marcella Bella porta a Sanremo Pelle diamante, una canzone che invita le donne a costruirsi una corazza emotiva, come una protezione preziosa contro le difficoltà della vita. «Serve forza, indipendenza e capacità di reagire: dobbiamo essere più forti che mai».
![](https://www.lacitymag.it/wp-content/uploads/2025/02/marcella.png)
Marcella Bella non è certo nuova al palco dell’Ariston. Pelle diamante segna la sua nona partecipazione al Festival e porta con sé un messaggio chiaro e potente, che parla alle donne e della forza necessaria per affrontare le difficoltà della vita. «Questa canzone parla anche un po’ di me, del mio carattere, ma attraverso il mio racconto spero che tante donne trovino la spinta per costruirsi una corazza, una protezione emotiva e mentale. Nel testo suggerisco di immaginare questa corazza fatta di diamanti, la pietra più dura e preziosa che esista, perché mai come oggi ne abbiamo bisogno», ha spiegato la cantante durante la conferenza stampa.
Un brano che vuole essere una metafora di resistenza e rinascita. Non solo una canzone, ma un invito alla consapevolezza e all’indipendenza.
Un tema sempre più attuale
La forza femminile evocata da Pelle diamante si intreccia inevitabilmente con una delle emergenze sociali più dolorose: la violenza contro le donne. Marcella Bella non si tira indietro nel toccare il tema, scavando nei ricordi della sua infanzia. «Quando ero piccola, in Sicilia si parlava ancora di delitto d’onore. Mi sembrava una cosa pazzesca. Crescendo, pensavo che tutto fosse migliorato. Mai mi sarei aspettata che oggi, invece di divorziare, alcuni uomini preferiscano eliminare la loro compagna».
La sua canzone non racconta esplicitamente queste storie drammatiche, ma vuole essere «una piccola cosa che posso fare per focalizzare l’attenzione su un tema che colpisce troppe donne».
Il messaggio è chiaro, diretto e senza filtri: «Donne, siate toste, agguerrite e soprattutto indipendenti. L’indipendenza rende più forti. Nel mio piccolo, voglio aiutare noi donne a non dimenticarlo».
Nessun bisogno di raccomandazioni
Non sono mancate le polemiche legate alla sua partecipazione al Festival. Alcuni hanno ipotizzato che la sua presenza fosse legata a presunte simpatie politiche verso Giorgia Meloni, ma Marcella Bella ha subito messo le cose in chiaro: «Dopo 56 anni di canzoni, non ho bisogno di essere raccomandata». Una risposta secca, quasi a voler chiudere la questione senza lasciare spazio a ulteriori insinuazioni.
Non meno incisiva la sua posizione su Bella stronza, la canzone che Fedez e Marco Masini porteranno sul palco e che da molti è considerata un testo controverso per i suoi toni ritenuti anti-femministi. Marcella ha scelto di non giudicare apertamente i colleghi, ma ha comunque fatto capire chiaramente la sua opinione: «Non mi esprimo sui colleghi. Nel mio pezzo mi definisco io stessa una stronza, ma non permetterei mai a nessun altro di dirmi qualcosa di simile».
Verso l’Ariston con grinta e cuore
In un panorama musicale spesso appiattito su logiche commerciali, Marcella Bella porta ancora una volta autenticità e passione. Forte di una carriera che attraversa decenni di storia della musica italiana, si prepara a calcare il palco dell’Ariston con tutta la grinta che l’ha sempre contraddistinta.
Pelle diamante si preannuncia già come uno dei brani più intensi di questa edizione del Festival, non solo per la sua musicalità, ma soprattutto per il suo messaggio potente. Una canzone che spinge le donne a ritrovare la propria forza interiore, trasformando le cicatrici della vita in una corazza lucente.
E a chi ancora si ostina a cercare polemiche, Marcella risponde con una sola certezza: la musica resta il linguaggio più forte e sincero che possiede. Sempre in grado di far parlare di sé, ma soprattutto di emozionare.
Un messaggio chiaro, diretto e senza filtri: «Donne, siate toste, agguerrite e soprattutto indipendenti. L’indipendenza rende più forti. Nel mio piccolo, voglio aiutare noi donne a non dimenticarlo».
Con queste parole, Marcella Bella si conferma una delle voci più autentiche e potenti del panorama musicale italiano, capace di trasformare ogni ritorno sul palco dell’Ariston in un’occasione per parlare a cuore aperto.
Verso l’Ariston con grinta e cuore
Pelle diamante si preannuncia già come uno dei brani più emozionanti di questa edizione del Festival. Marcella Bella, forte di una carriera che attraversa decenni di storia della musica italiana, affronta ancora una volta il palco con grinta e cuore, pronta a ricordare che la musica può e deve essere uno strumento di riflessione e cambiamento.
-
Gossip11 mesi fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Cronaca Nera7 mesi fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Speciale Olimpiadi 20246 mesi fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Speciale Grande Fratello5 mesi fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
-
Sex and La City9 mesi fa
Dick Rating: che voto mi dai se te lo posto?
-
Moda e modi6 mesi fa
L’estate senza trucco di Belén Rodriguez
-
Gossip8 mesi fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?
-
Speciale Grande Fratello5 mesi fa
Helena Prestes, chi è la concorrente vip del Grande Fratello? Età, carriera, vita privata e curiosità