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Personaggi e interviste

Gabriella Pession e il dramma degli incendi: “Ferita che brucerà per sempre”

L’attrice ha raccontato la tragedia vissuta a Los Angeles, dove la sua abitazione è andata distrutta in un devastante incendio. Oltre alla casa, ha perso ricordi preziosi dei suoi primi anni da moglie e mamma. Dopo il successo de Il conte di Montecristo, l’attrice ha rilasciato un’intervista intensa parlando del dramma personale vissuto e della rinascita accanto al marito Richard Flood

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    Gabriella Pession, reduce dal grande successo della serie evento Il conte di Montecristo su Rai 1, ha condiviso un momento drammatico della sua vita. In un’intervista a DiPiù Tv, l’attrice ha raccontato il dolore per i devastanti incendi che hanno colpito Los Angeles, distruggendo la sua abitazione.

    “Tutti noi sapevamo della cosiddetta stagione dei roghi, ma questa volta è scoppiata a gennaio ed è stata completamente fuori controllo. Tutt’oggi l’aria è tossica, un disastro, sono addolorata”, ha dichiarato la Pession. L’incendio non ha solo ridotto in cenere la casa, ma ha portato via anche ricordi preziosi legati ai suoi primi anni da moglie e madre. Una ferita che, come ha ammesso, “brucerà per sempre”.

    Una nuova vita accanto a Richard Flood

    Nonostante il dolore, Gabriella Pession ha trovato la forza di andare avanti grazie al sostegno del marito, l’attore irlandese Richard Flood, conosciuto sul set della serie internazionale Crossing Lines. La loro storia d’amore è iniziata dopo la fine della relazione con Sergio Assisi, suo partner nella celebre serie Capri. Nel 2014 è nato il loro figlio Giulio e, poco dopo, la coppia si è sposata a Roma.

    “Io e mio marito siamo diversissimi. Io passionale, vulcanica ed emotiva, lui riflessivo, sensibile, taciturno. Eppure facciamo lo stesso cammino di vita”, ha raccontato l’attrice, descrivendo il loro viaggio personale che li ha portati a vivere per un periodo a Los Angeles prima di stabilirsi a Roma. Nonostante l’amore per la città californiana, la tragedia dell’incendio ha lasciato un segno profondo.

    Il talento di Gabriella Pession

    Oltre alla sua vita privata, l’attrice continua a brillare sul piccolo schermo. Protagonista di serie di successo come Capri, La porta rossa e Crossing Lines, Gabriella ha recentemente conquistato il pubblico ne Il conte di Montecristo, dove ha interpretato il ruolo della cinica Ermine Danglars. Un personaggio distante anni luce dalla sua vera personalità, ma che le ha permesso di mostrare tutta la sua versatilità.Un talento indiscusso e una forza interiore che rendono Gabriella Pession una delle attrici più amate del panorama televisivo italiano

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      Nino D’Angelo vittima di una truffa online: «Non sono io, è l’intelligenza artificiale»

      Il cantante napoletano denuncia un video deepfake e avvisa i fan: «Segnalatelo subito, non cascateci!». Un video falso circola in rete, con il volto e la voce di Nino D’Angelo ricreati dall’intelligenza artificiale. L’artista si rivolge ai carabinieri e invita i fan a non farsi ingannare.

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        «Lo vedete questo video? Non sono io, non è il mio volto. È stato creato con l’intelligenza artificiale». Nino D’Angelo rompe il silenzio e denuncia pubblicamente una truffa online che lo vede protagonista, o meglio, vittima inconsapevole. L’artista napoletano ha spiegato sui suoi profili social che un video, apparentemente autentico, è stato generato utilizzando un software di intelligenza artificiale per replicare il suo volto e la sua voce.

        Un messaggio chiaro e diretto rivolto ai suoi fan: «Non sono io, mi dissocio totalmente da queste immagini e mi rivolgerò ai carabinieri». Nel video di denuncia, D’Angelo invita i suoi followers a non credere al contenuto e a segnalare immediatamente la truffa.

        Il cantante ha già preso provvedimenti, segnalando l’accaduto alla Polizia Postale. «Sta girando sui social un video con il mio volto, creato con Intelligenza Artificiale. Non sono io e mi dissocio con fermezza dal contenuto. Cestinate questo video. Immediatamente», ha aggiunto, con tono preoccupato e deciso.

        Il fenomeno dei deepfake, ovvero video falsi generati da algoritmi di intelligenza artificiale, è ormai una nuova frontiera delle truffe digitali. Sempre più personaggi pubblici si ritrovano coinvolti loro malgrado in queste ricostruzioni virtuali, che possono confondere il pubblico e mettere a rischio la loro reputazione.

        Per Nino D’Angelo, però, la musica non cambia: «Non sono io, non cascateci».

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          Riuscirà mai Chiara Ferragni a tornare nell’olimpo, rimettendo in volo la sua Fenice?

          Chiamandosi Fenice, la sua società dovrebbe essere in grado di risorgere dalle proprie ceneri. Chissà se nella realtà dei fatti saprà ritornare ai fasti di un tempo, dopo i famosi problemi legati ai pandori…

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            La metà di marzo: questa è la data che la Ferragni e il suo team considerano di primaria improtanza. Per rinascere dopo lo scandalo del Pandoro, la Fenice srl entro il 15 del mese prossimo dovrebbe convocare l’assemblea degli azionisti della società che gestisce i marchi di moda dell’imprenditrice. Azione basilare per dare il via libera al bilancio del 2023. Infatti il rendiconto econonico non è stato ancora approvato proprio a causa del chiacchieratissimo Pandorogate e all’aumento di capitale occorrente per rimettere a posto conti e patrimonio.

            Una perdita da alcuni milioni di euro

            L’esercizio del 2023 dovrebbe chiudersi in perdita per qualche milione di euro. Un “rosso” determinato da diversi fattori, tutti comunque riconducibili allo scandalo del Pandoro: dalla sanzione da 400mila euro dell’Antitrust per pratica commerciale scorretta, al netto calo dei ricavi legato anche al danno reputazionale, passando per tutta una serie di cause e contenziosi.

            Quella sottile (ma fondamentale) linea rossa

            L’amministratore unico della società Claudio Calabi, chiamato a rimettere in sesto Fenice anche alla luce delle forti tensioni tra gli azionisti, lo scorso novembre è stato costretto a registrare tutta una serie di accantonamenti prudenziali che hanno contribuito a trasformare nel tanto temuto colore porpora l’ultima riga di conto economico, quella che più conta.

            Quando c’era lei…

            La ripatrimonializzazione, stimabile in qualche milione, è a questo punto necessaria perché le perdite hanno consumato per oltre un terzo il capitale sociale. Nel 2022 Fenice srl, all’epoca ancora guidata dall’ad Ferragni, aveva realizzato utili per 3,4 milioni e ricavi per 14,3 milioni. Da allora, però, “grazie” alla vicenda dei pandori benefici, molte cose sono cambiate. Da qui la necessità di riformulare la società con un’assetto ridotto. Senza più il peso dell’affitto degli uffici di via Turati a Milano (lasciati a fronte del pagamento di una piccola penale), i costi complessivi da sostenere appaiono più facilmente gestibili.

            La ricapitalizzazione appare più che mai necessaria

            A decidere le sorti della società saranno i soci convocati in assemblea. La parola passerà quindi a Paolo Barletta, fino allo scorso autunno presidente e, ad oggi, primo azionista al 40% tramite Alchimia, seguito dalla stessa Ferragni con la cassaforte Sisterhood. Senza dimenticare il socio di minoranza Pasquale Morgese. Sono loro tre che dovranno decidere se vale la pena aprire il portafogli per tenere in vita la società. Senza aumento di capitale, il futuro di Fenice potrebbe essere molto incerto…

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              Che fine ha fatto Platinette? Mauro Coruzzi racconta la sua rinascita dopo l’Ictus e forse il ritorno del suo personaggio

              Mauro Coruzzi, noto al grande pubblico anche come Platinette, ha raccontato con sincerità il drammatico cambiamento che ha vissuto dopo essere stato colpito da un ictus.

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                L’attore e conduttore radiofonico Mauro Coruzzi (alias Platinette) ha condiviso la sua esperienza della malattia a “Verissimo” con Silvia Toffanin, regalando riflessioni profonde e qualche battuta nonostante la situazione complessa.

                La lotta contro l’Ictus

                Coruzzi ha descritto il momento del malore e il lungo processo di riabilitazione: «Non pensi mai che il tuo destino sia tracciato in certi modi. Per uno come me, che ha cominciato a lavorare alla radio cinquant’anni fa a Parma, ritrovarsi a non saper parlare e non muoversi è stato difficile. Mi sono detto: “Cosa faccio se non riesco a riprendermi?” La comunicazione è sempre stata la mia vita, mi sono ritrovato perso, come un giocatore di calcio senza gambe». Dopo un lungo ricovero durato oltre due mesi, Mauro ha iniziato un percorso intensivo di logopedia: «Grazie alla logopedia, sto imparando di nuovo ad articolare le parole come fanno i bambini piccoli. A volte, sembro una macchina. Quando le persone mi dicono: “Tornerai come prima”, so che non è vero, ma non mollo».

                L’importanza di un intervento rapido

                Ricordando il momento dell’ictus, Coruzzi ha sottolineato l’importanza dell’intervento tempestivo: «Ho avuto la fortuna di avere accanto a me dei fisioterapisti che hanno subito capito cosa stesse accadendo e chiamato i soccorsi. Questo è cruciale, bisogna intervenire subito». Ha poi aggiunto l’importanza di uno stile di vita sano. «Tenere sotto controllo la pressione, il peso, avere una vita sana e non caricarsi troppo di stress è fondamentale. Credo che lo stress abbia influito molto su ciò che mi è successo». E poi c’è stata anche l’apporto della sua famiglia…

                La forza della famiglia

                Coruzzi ha parlato anche della malattia della sorella, affetta da Parkinson. «Lei è una donna meravigliosa e mi dispiace tantissimo perché ha scoperto di avere il Parkinson, una malattia che ti debilita piano piano, prima nei movimenti e poi in tutto il resto». Mauro Coruzzi ha parlato con trasparenza anche della sua vita sentimentale, ricordando un’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo: «Non mi sono mai piaciuto fisicamente, pensavo di non essere un granché. Quando iniziavo qualche frequentazione, mi sembrava impossibile che stesse accadendo davvero. L’ultima storia l’ho vissuta 15 anni fa. Era un medico, ma la relazione non mi piaceva: era possessivo, mi assillava con chiamate. Mi sono allontanato». Ha poi concluso: «Per amare bisogna amarsi. Oggi io mi sopporto».

                In attesa di Platinette, una vita di trasformazione

                Platinette è un personaggio che ha segnato la storia della radio e della televisione italiana per la sua ironia e il coraggio nell’affrontare temi legati all’identità di genere e alla libertà di espressione. Dagli esordi in radio a Parma, passando per la conduzione di programmi di successo, Platinette ha rappresentato una voce fuori dal coro. Un punto di riferimento libertario per chi ama l’ironia e la libertà d’espressione. E non solo.

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