Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo 2025, “Si’ ‘na preta”: l’urlo a Rose Villain che diventa il primo tormentone del Festival
Un urlo dalla platea, un’espressione dialettale e un Festival che ha già il suo primo tormentone. «Si’ ‘na preta», gridato a Rose Villain durante la sua esibizione, diventa virale: sui social impazzano i meme, mentre la cantante risponde con ironia e trasforma tutto in un fenomeno social.
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Sanremo 2025 ha già trovato il suo primo tormentone, e a sorpresa la protagonista è Rose Villain. Durante la sua esibizione sulle note di Fuorilegge, un urlo ha attraversato l’Ariston: «Si’ ‘na preta», catturato chiaramente dai microfoni Rai e subito diventato virale sui social.
Elegantissima in abito rosso e capelli blu raccolti, la cantante era pronta a calcare il palco con la consueta grinta, quando dalla platea qualcuno ha gridato l’espressione in dialetto napoletano. Subito, il pubblico ha cercato di decifrare il significato della frase, tra chi la prendeva come un esempio di catcalling e chi provava a coglierne il vero senso.
Ma cosa vuol dire davvero «Si’ ‘na preta»?
Un complimento… di pietra
Nel dialetto napoletano, «preta» significa letteralmente pietra. Tuttavia, in senso figurato, è un complimento che esalta la forza e la bellezza di una persona, come a dire: sei solida, statuaria, quasi una roccia. Insomma, niente insulti o volgarità, ma un’uscita teatrale, verace, come spesso accade nel linguaggio partenopeo. Certo, sentirlo urlare in mondovisione ha spiazzato molti, ma chi conosce il dialetto l’ha colto per quello che era: un sincero tributo.
Chi è l’autore dell’urlo?
A rivelare l’identità dell’autore è stato il Corriere del Mezzogiorno: si tratta di un trentenne di Salerno, imprenditore con la passione per la musica. «È stato un gesto spontaneo, un modo per dire che Rose Villain è incredibile. Non pensavo diventasse virale», ha spiegato. Per una notte, è stato protagonista suo malgrado del Festival, anche se ha assicurato che stasera tornerà all’Ariston mantenendo un profilo più basso.
La reazione di Rose Villain
Nessuna polemica da parte della cantante, anzi. Rose Villain ha preso la cosa con ironia, postando il video sul suo profilo Instagram e aggiungendo l’emoji di una pietra. Un colpo di social media perfettamente riuscito, che ha trasformato l’episodio in un fenomeno virale.
Nel giro di poche ore, «Si’ ‘na preta» è diventato un tormentone: meme ovunque, la frase tra le più cercate su Google e qualcuno ha già pensato di farne un jingle remixato. Insomma, da Sanremo 2025 ci aspettavamo una hit… ma forse non proprio questa.
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Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo Giovani 2025: i finalisti sono Alex Wyse e Settembre. Applausi e messaggi di protesta sul palco dell’Ariston
Alex Wyse e Settembre si contenderanno la vittoria di Sanremo Giovani 2025 nella finale di giovedì 13 febbraio. Scontro emozionante sul palco, con cartelli simbolici e un chiaro messaggio delle concorrenti Vale Lp e Lil Jolie: «Se io non voglio, tu non puoi».
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La seconda serata del Festival di Sanremo ha decretato i finalisti di Sanremo Giovani 2025: Alex Wyse e Settembre. I due artisti si sono aggiudicati il passaggio alla finale di giovedì 13 febbraio, durante la terza serata della kermesse, lasciando dietro di sé una sfida carica di emozione e significati.
A sfidarsi sono stati quattro giovani talenti, già conosciuti al pubblico per le loro esperienze in talent show e il forte seguito sui social. La competizione si è svolta in due scontri diretti, con il voto del pubblico a decretare i vincitori.
Vale Lp e Lil Jolie: «Se io non voglio, tu non puoi»
La prima sfida ha visto Alex Wyse con Rockstar contro Vale Lp e Lil Jolie con Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore. Le due artiste hanno portato sul palco anche un messaggio simbolico: due cartelloni con la frase «Se io non voglio, tu non puoi», applauditi dal pubblico e dai conduttori.
Un chiaro messaggio contro la violenza di genere, accolto calorosamente. Nonostante la loro performance intensa e l’impatto simbolico dei cartelli, a passare il turno è stato Alex Wyse, che ha reagito emozionato: «Grazie a tutti, sono felicissimo».
Settembre contro Maria Tomba
La seconda sfida ha visto opposti Settembre con Vertebre e Maria Tomba con Goodbye (voglio good vibes). Maria si è esibita con un look provocatorio, indossando un elegante pigiama e una vestaglia con la scritta «Guardami gli occhi e non le poppe», citando un verso del suo brano.
A vincere lo scontro è stato Settembre, che accede così alla finale di giovedì sera. La sfida decisiva vedrà Alex Wyse e Settembre contendersi la vittoria, per una finale tutta al maschile.
Chi sono i finalisti di Sanremo Giovani 2025
Ma chi sono i due finalisti? Alex Wyse e Settembre provengono entrambi da talent show e vantano un forte seguito sui social.
Alex Wyse, nome d’arte di Alessandro Rina, è un volto già noto al pubblico televisivo per aver partecipato ad Amici 21 (edizione vinta da Luigi Strangis). Nel 2022 ha pubblicato il suo primo album, Ciò Che Abbiamo Dentro, certificato disco d’oro. Tra i suoi successi ci sono Sogni al cielo, Non siamo soli, e il duetto con Sophie and The Giants in Dire fare curare.
Andrea Settembre, nato a Napoli nel 2001, ha iniziato giovanissimo partecipando a Io Canto e al Festival Show 2016. Dopo essere stato scelto da Gigi D’Alessio per The Voice of Italy, ha proseguito la sua carriera sui social, dove conta oltre un milione di follower su TikTok. Nel 2023 è arrivato in semifinale a XFactor nel team di Dargen D’Amico.
Finale domani sera
La sfida finale tra Alex Wyse e Settembre si terrà domani, giovedì 13 febbraio 2025, durante la terza serata del Festival. Entrambi i finalisti sono pronti a giocarsi tutto per conquistare il titolo di vincitore di Sanremo Giovani 2025. Sarà una sfida all’ultima nota, in uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione.
Chi vincerà? Non resta che aspettare e scoprirlo.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Duran Duran a Sanremo: “Amiamo suonare, amiamo questa vita e adoriamo i Maneskin!”
I Wild Boys tornano a Sanremo più carichi che mai e si preparano a un’esibizione epocale. L’esibizione è dedicata al chitarrista Andy Taylor alle prese con un tumore al quarto stadio: “Lotta come un leone, ma non può essere qui”
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I Duran Duran, band storica degli anni ottanta, torna in Italia. Durante la conferenza stampa al Festival di Sanremo 2025 hanno espresso grande entusiasmo per il loro ritorno sul palco dell’Ariston dopo 40 anni dalla loro esibizione dell’85. innamorati del nostro paese, hanno un’altra passione nascosta: «Sono un fan perso dei Maneskin e dovreste esserlo anche voi», ha detto Simon Le Bon, «dovreste essre orgogliosi di avere un gruppo come quello, in Italia».
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E ancora: «È un onore essere qui dopo tanto tempo. L’Italia ha sempre avuto un posto speciale nei nostri cuori e Sanremo rappresenta un momento iconico nella nostra carriera». La band ha anche annunciato che, oltre all’esibizione a Sanremo, tornerà in Italia per una serie di concerti estivi. Si esibiranno al Circo Massimo di Roma il 15 e 16 giugno, alla Fiera del Levante di Bari il 18 giugno e agli I-DAYS Milano all’Ippodromo Snai San Siro il 20 giugno. Poi hanno condiviso la loro emozione per l’accoglienza ricevuta dal pubblico italiano nel corso degli anni e hanno sottolineato l’importanza di eventi come Sanremo nel promuovere la musica internazionale. Nick Rhodes ha aggiunto: «Il festival è una piattaforma straordinaria che unisce artisti di diverse generazioni e culture. Siamo entusiasti di farne parte ancora una volta». La loro partecipazione al Festival non solo celebra il passato, ma rafforza anche il legame continuo tra la band e i fan italiani, promettendo nuove emozioni sia sul palco dell’Ariston che nei prossimi concerti estivi. Si esibiranno giovedì 13 febbraio 2025, proponendo un medley dei loro più grandi successi e riceveranno un riconoscimento speciale per la loro carriera. Il ritorno dei Duran Duran a Sanremo rappresenta un momento significativo, che sottolinea l’influenza duratura della band sulla scena musicale internazionale e il loro apprezzamento per le nuove generazioni di artisti come i Måneskin.
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«Sanremo è interessante come negli anni Ottanta e questo non può che farci felici. Quanto a noi, quando lavoriamo insieme, siamo imbattibili. Noi ridiamo tantissimo. Quando c’è un momento di stress troviamo sempre un modo per divertirci e ci dividiamo i soldi in modo equanime. Oggi non c’è alcun gruppo che abbia avuto l’impatto che abbiamo avuto noi». E ancora: «Adesso il pubblico italiano è più incline ad ascoltare la musica che viene dall’America, per via dell’influenza che ha avuto l’hip hop, che ha cambiato anche ritmo e stile. Gli Stati Uniti ci hanno inculcato i loro generi musicali e la loro musica. Noi in quell’epoca eravamo davvero unici e cool». Non ci resta che attendere le date italiane: «È la prima volta che facciamo un tour di questo genere siamo molto felici di cantare a Roma, di esibirci al Circo Massimo, una sede meravigliosa e poi a Milano. E abbiamo organizzato sorprese solo per voi».
Speciale Festival di Sanremo 2025
Sardenaira, il gusto autentico di Sanremo: quando la tradizione incontra il sapore del mare
La sardenaira è molto più di una semplice focaccia. È il simbolo gastronomico della città dei fiori, un piatto povero ma ricco di sapore, che racconta il legame profondo tra terra, mare e tradizione ligure.
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A Sanremo, celebre per il Festival della Canzone Italiana, c’è un’altra regina che ogni giorno conquista palati e cuori: la sardenaira. Una focaccia rustica, profumata e irresistibile, che affonda le sue radici nella storia marinara della città, celebrando il connubio perfetto tra i sapori della terra e del mare.
La sardenaira non è una pizza, e chiunque la confonda rischia di offendersi i sanremesi! Nata come piatto povero, era la soluzione ideale per sfamare pescatori e contadini, sfruttando ingredienti semplici e facilmente reperibili. Pomodoro, aglio, olive taggiasche, capperi e acciughe (o sarde, come suggerisce il nome) si uniscono alla base di pasta lievitata, creando una sinfonia di sapori dal gusto unico e deciso.
Un po’ di storia
Si racconta che la sardenaira esistesse già nel XVI secolo, quando la sua ricetta si limitava a pochi ingredienti e non prevedeva nemmeno il pomodoro, introdotto in Liguria solo più tardi. Il nome deriva proprio dall’abitudine di arricchirla con filetti di sarda salata, pescata in abbondanza lungo le coste liguri.
Con il tempo, la sardenaira si è evoluta, trasformandosi in una delle pietanze più amate dai sanremesi e dai turisti che visitano la città. Nonostante le varianti, la ricetta originale è rimasta un baluardo della tradizione locale, tanto da essere riconosciuta come prodotto tipico della Riviera di Ponente.
Come si prepara?
La sardenaira richiede una preparazione paziente. La base è una pasta lievitata soffice, più spessa rispetto alla classica focaccia genovese, ma meno croccante di una pizza. Il segreto del suo sapore sta nel condimento: una salsa di pomodoro ben cotta e insaporita con aglio, acciughe, capperi e olive taggiasche. Il tutto viene completato con abbondante olio extravergine d’oliva e, talvolta, un pizzico di origano.
Si cuoce in forno fino a ottenere una focaccia morbida e profumata, da gustare calda o a temperatura ambiente. Perfetta come spuntino, aperitivo o piatto unico, la sardenaira rappresenta l’essenza della cucina ligure: semplice, saporita e legata al territorio.
Dove assaggiarla a Sanremo?
Ogni panificio e trattoria della città ha la propria versione di sardenaira, ma i veri intenditori sanno che i luoghi migliori per provarla si trovano nel centro storico, tra i vicoli della Pigna e i locali affacciati su Piazza Bresca.
Che tu la gusti passeggiando per le strade di Sanremo o seduto a un tavolino sul porto, una cosa è certa: la sardenaira è un’esperienza che ti porta dritto al cuore della Riviera di Ponente.
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