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Musk deride funzionario non vedente e scatena l’odio online

Il commento del miliardario contro un funzionario non vedente è l’ultimo di una lunga serie di attacchi su cui i suoi follower si scatenano con commenti di disprezzo.

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    Ancora una volta, Elon Musk è al centro delle polemiche per un suo commento sui social media. Questa volta, il miliardario ha preso di mira un funzionario non vedente, Dylan Hadtler-Gaudette, che aveva criticato i tagli indiscriminati al dipartimento per l’efficienza governativa durante un’audizione al Senato.

    Un commento di cattivo gusto diretto al funzionario

    Musk ha condiviso un post sui social media che attaccava Hadtler-Gaudette, definendolo “il direttore non vedente del gruppo di controllo finanziato da George Soros“. Il commento era accompagnato da emoji che indicavano risate, scatenando una pioggia di insulti e commenti denigratori nei confronti del funzionario da parte dei follower di Musk. Follower chenon si sono lasciati sfuggire l’occasione di appoggiare il miliardario americano che diffondendo il suo credo con ogni mezzo disponibile.

    Il potere di Musk e dei suoi follower

    Questo episodio mette in luce ancora una volta il potere di Elon Musk e la sua capacità di influenzare l’opinione pubblica attraverso i suoi account social. I suoi commenti, spesso controversi e sopra le righe, vengono amplificati dai suoi numerosi follower, che spesso si scatenano in attacchi e insulti nei confronti delle persone prese di mira dal miliardario.

    La reazione del non vedente

    Hadtler-Gaudette da parte sua ha definito il miliardario “una persona piccola“, mentre numerose associazioni e utenti dei social media hanno criticato duramente il comportamento, di Musk accusandolo di essere irrispettoso e discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità. La vicenda di Hadtler-Gaudette è solo l’ultimo di una serie di episodi simili che vedono Musk utilizzare i social media per attaccare e denigrare i suoi avversari, spesso con commenti sessisti, razzisti o discriminatori. Questi comportamenti, oltre a danneggiare la reputazione di Musk, contribuiscono a creare un clima di odio e violenza online, alimentando la polarizzazione e la divisione sociale.

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      Mondo

      Per Monsignor Ravasi: “Le dimissioni di Papa Francesco sono un’ipotesi verosimile”

      Sebbene al momento non ci siano segnali concreti di un’imminente rinuncia, è importante considerare che questa possibilità esiste e che potrebbe concretizzarsi qualora le condizioni di salute del Pontefice dovessero peggiorare.

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        Durante il programma Non Stop News su RTL, il Cardinale Gianfranco Ravasi ha espresso il suo parere sulla possibilità che Papa Francesco possa dimettersi. Ovvero seguire l’esempio di Benedetto XVI. Secondo Ravasi, le dimissioni di Papa Francesco sono un’ipotesi “verosimile“. Il Cardinale ha sottolineato come il Pontefice sia una persona “decisa nelle sue scelte” e come abbia dimostrato di non temere decisioni difficili, come quando ha continuato il suo ministero nonostante i problemi al ginocchio.

        Per Ravasi la comunicazione è un fattore chiave

        Tuttavia, nell’intervista Monsignor Ravasi ha evidenziato come un fattore determinante per una eventuale decisione di dimissioni potrebbe essere la capacità di comunicare. Se Papa Francesco dovesse trovarsi in una situazione in cui la sua possibilità di avere contatti diretti e comunicare in modo “immediato, incisivo e decisivo” fosse compromessa, allora potrebbe decidere di rinunciare al pontificato. Ravasi ha anche menzionato la lettera di dimissioni che Papa Francesco ha firmato nel 2013 e consegnato all’allora Segretario di Stato, un atto formale che testimonia la sua apertura a questa possibilità in caso di grave impedimento fisico.

        L’inevitabile confronto con Benedetto XVI

        Il Cardinale ha poi ricordato come la decisione di Benedetto XVI di dimettersi fosse legata principalmente alle sue condizioni fisiche, che gli impedivano di affrontare i numerosi impegni quotidiani del pontificato. Ravasi ha sottolineato come la vita di un Papa sia estremamente intensa e richieda un grande dispendio di energie.

        Il Papa non può morire all’Ospedale Gemelli di Roma

        Sul piano protocollolare, Ravasi ha anche ricordato che, secondo la tradizione vaticana, un papà non può morire in ospedale. Se le condizioni di Francesco dovessero aggravarsi, verrebbe trasferito in Vaticano, nella sua cappella privata, per affrontare i suoi ultimi momenti. Questo stesso procedimento fu seguito per Giovanni Paolo II. Dopo la morte, si terrebbero i riti ufficiali della Chiesa cattolica, inclusa la Messa esequiale nella Basilica di San Pietro e l’esposizione del corpo prima della sepoltura. Papa Francesco ha espresso il desiderio di essere tumulato nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

        Ma intanto Papa Francesco migliora e fa gli scongiuri…

        Nel frattempo, mentre il pontefice riceve cura presso il Policlinico Gemelli, il dibattito sulle sue condizioni e sul futuro della Chiesa cattolica resta aperto, con ipotesi che vanno dalla sua ripresa a scenari di dimissioni o addirittura a un nuovo Conclave.

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          Mondo

          Le molestie di Elon Musk: «Si denudò e mi disse: sesso per un cavallo»

          In risposta alle accuse, SpaceX ha dichiarato di prendere seriamente tutte le segnalazioni di comportamento inappropriato e di aver avviato indagini interne. Tuttavia, la reazione ufficiale dell’azienda non è stata sufficiente a placare le polemiche, che continuano a circondare Musk e le sue aziende.

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            Elon Musk, il magnate visionario e spesso controverso, è al centro di nuove polemiche dopo le rivelazioni del Wall Street Journal. Secondo quanto riportato, Musk avrebbe offerto un cavallo in cambio di rapporti sessuali a una dipendente di SpaceX. In un contesto che sembra più degno di un romanzo rosa piuttosto che della realtà, l’offerta bizzarra è solo uno dei tanti comportamenti inappropriati che gli vengono attribuiti.

            Le testimonianze sorprendenti

            Le accuse emergono dalle testimonianze di ex dipendenti di SpaceX, che hanno dipinto un quadro poco lusinghiero dell’ambiente di lavoro sotto la leadership di Musk. Oltre all’invito a scambiare favori sessuali con un nobile destriero, si parla di relazioni inappropriate e di un clima di discriminazione sessuale. Una ex dipendente ha raccontato come Musk, in uno dei suoi momenti meno galanti, si sarebbe denudato davanti a lei, proponendo l’insolito baratto.

            La cultura aziendale sotto esame

            La risposta di SpaceX non si è fatta attendere, con l’azienda che ha dichiarato di prendere seriamente tutte le segnalazioni di comportamenti inappropriati. Tuttavia, il problema sembra essere radicato nella cultura aziendale stessa. Infatti, SpaceX è stata già accusata di aver licenziato illegalmente dipendenti critici nei confronti di Musk, creando un ambiente dove le preoccupazioni vengono spesso ignorate o minimizzate.

            Una saga legale in espansione

            Le nuove accuse si inseriscono in un contesto legale già complicato per Musk e le sue aziende. Non è la prima volta che il fondatore di SpaceX e Tesla si trova al centro di controversie legali. Recentemente, la US National Labor Relations Board ha accusato SpaceX di aver licenziato dipendenti in modo illegittimo, consolidando otto denunce di pratiche lavorative scorrette. Inoltre, Tesla, un’altra azienda di Musk, è stata soggetta a simili accuse di razzismo e molestie sessuali presso il suo sito in California​.

            La reazione pubblica e il futuro

            La reazione pubblica a queste rivelazioni è stata, come prevedibile, piuttosto intensa. I social media si sono riempiti di commenti sarcastici e indignati, con molti che si chiedono quanto ancora possa reggere la reputazione di Musk di fronte a tali scandali. Mentre SpaceX e Musk cercano di gestire la crisi, resta da vedere quali saranno le ripercussioni a lungo termine su una delle figure più influenti e discusse del panorama tecnologico globale.

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              Musk attacca Wikipedia, ma le donazioni schizzano alle stelle

              Il cofondatore Jimmy Wales: “Ogni volta che Musk ci attacca, le donazioni aumentano”. L’enciclopedia online nel mirino del miliardario dopo l’aggiornamento della sua pagina con il presunto “saluto romano”. E secondo The Atlantic, il vero problema è che Musk non riesce a comprarla.

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                Wikipedia è abituata a critiche e contestazioni, ma quando a scagliarsi contro l’enciclopedia online più famosa del mondo è uno degli uomini più ricchi e influenti del pianeta, le conseguenze possono essere imprevedibili. Questa volta, però, l’effetto è stato esattamente l’opposto di quanto desiderato da Elon Musk. Dopo i suoi attacchi pubblici, le donazioni alla piattaforma sono aumentate a vista d’occhio. Lo ha rivelato il cofondatore Jimmy Wales, intervistato da Al Arabiya English: “Wikipedia riceve una bella impennata di donazioni quando Elon Musk chiede alle persone di non donare”.

                Lo scontro: tutto parte da un aggiornamento sulla pagina di Musk

                Il casus belli è arrivato dopo che la pagina di Wikipedia dedicata a Musk è stata aggiornata con il controverso episodio del presunto “saluto romano” durante il discorso d’insediamento di Donald Trump. Il gesto del magnate, che ha alzato il braccio destro verso la folla, è stato interpretato da alcuni come un riferimento ai saluti fascisti, scatenando polemiche. Wikipedia ha registrato l’episodio con una dicitura che inizialmente riportava “Presunto saluto nazista all’inaugurazione del 2025”, poi modificata in un più neutrale “Inaugurazione di Trump”, con un link a una pagina dedicata.

                Musk non l’ha presa bene e ha invitato i suoi follower a interrompere le donazioni alla piattaforma, accusandola di diffondere “propaganda di sinistra” e ribattezzandola “Wokepedia”, termine con cui la destra americana critica le istanze progressiste su diversità e inclusione.

                Wikipedia, un bersaglio che Musk non può comprare

                Gli attacchi di Musk a Wikipedia non sono una novità: già in passato aveva accusato l’enciclopedia di essere controllata dall’“estrema sinistra” e persino offerto un milione di dollari per cambiarne il nome in “Dickpedia”. Ma, secondo Jimmy Wales, il vero problema di Musk è un altro: “Elon non è contento che Wikipedia non sia in vendita”.

                La tesi è condivisa anche dalla rivista americana The Atlantic, che sottolinea come il miliardario abbia già acquistato un ruolo dominante nella vita online con piattaforme come X e Starlink. Persino giganti come Meta si sono allineati alle sue posizioni, eliminando il fact-checking su Facebook e Instagram. Wikipedia, invece, è una delle poche realtà digitali rimaste fuori dalla sua orbita e questo, secondo gli analisti, lo infastidisce più delle presunte “distorsioni ideologiche” dell’enciclopedia.

                Un boomerang per Musk: più attacchi, più donazioni

                Se l’obiettivo del magnate era colpire Wikipedia, la sua strategia ha prodotto l’effetto opposto. Le donazioni sono aumentate proprio a seguito delle sue critiche. Non è la prima volta che l’enciclopedia online viene accusata di parzialità, ma negli ultimi anni ha intensificato gli sforzi per contrastare la disinformazione, implementando revisioni più rigorose e promuovendo la diversità tra i suoi collaboratori.

                Musk, invece, continua la sua crociata. Ma ogni suo attacco sembra rafforzare la piattaforma anziché indebolirla. E, per una volta, il re dei social ha trovato qualcuno che non può semplicemente acquistare per mettere a tacere.

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