Cose dell'altro mondo
Si può riscrivere il passato con un bisturi? Michelle Comi l’ha fatto
Michelle Comi ha deciso di tornare vergine grazie a un intervento chirurgico. Ma cosa c’è dietro questa scelta? Scopriamo cos’è la vaginoplastica e come la chirurgia estetica possa riscrivere il passato.
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La creator e influencere Michelle Comi ha deciso di tornare vergine grazie a un intervento chirurgico, raccontando naturalmente la cosa sui social. Ma cosa c’è dietro questa scelta? Scopriamo cos’è la vaginoplastica e come la chirurgia estetica possa sfidare il tempo.
Riparando ad una “prima volta” deludente
La Comi ha sconvolto il web con un annuncio sorprendente: è tornata vergine! No, nessuna magia, solo un intervento di vaginoplastica. La giovane influencer ha spiegato che la sua prima volta è stata vissuta con troppa superficialità, lasciandole un profondo rimpianto. Così ha deciso di riavvolgere il nastro della sua vita intima affidandosi alla chirurgia. Ma cosa comporta davvero questa operazione?
Vaginoplastica: un ritorno al passato
La vaginoplastica è un intervento che, tra le varie applicazioni, permette di ricostruire l’imene e di ristabilire un certo grado di tonicità vaginale. Questo tipo di operazione, spesso associata a motivazioni culturali o personali, è oggetto di dibattiti accesi tra chi la considera un diritto individuale e chi la vede come un’inutile pressione sociale.
Un modo per riattribuire un valore perduto
Michelle, consapevole delle critiche, ha spiegato: «La chirurgia, che spesso demonizzate, in questo caso mi aiuta a superare un dolore profondo». Per lei, l’intervento non è solo una questione estetica, ma un modo per riprendersi il controllo della propria esperienza intima e darle il valore che avrebbe voluto fin dall’inizio.
Tra curiosità e polemiche: il web si divide
Come sempre accade con le scelte personali esposte sui social, il pubblico si è diviso. Da un lato c’è chi la sostiene e applaude il suo coraggio nel raccontarsi senza filtri, dall’altro chi ritiene che un’esperienza passata non possa essere cancellata con un’operazione chirurgica.
La discussione impazza
Quel che è certo è che Michelle ha acceso i riflettori su un tema poco discusso e pieno di sfaccettature. Al di là delle opinioni, la sua storia dimostra ancora una volta che, nella vita e nella chirurgia, ognuno deve sentirsi libero di scegliere ciò che lo fa stare meglio. E voi, cosa ne pensate? Si può davvero riscrivere il passato con un bisturi? La verginità è più un fatto anatomico o uno stato mentale? Meditate gente, meditate… che il tema non è affatto superficiale come potrebbe apparire.
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Cose dell'altro mondo
Una modella si fa allungare le gambe chirurgicamente per compiacere il marito
La modella e star dei reality tv britannici, Theresia Fischer si è sottoposta a interventi chirurgici per diventare più alta. Lo voleva il marito.
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Quella di Theresia Fischer, modella e star della tv britannica, è stata una delle storie più incredibili mai lette e discusse. Lei che di reality ne ha girati tanti, ma proprio tanti, forse non si era accorta che la scelta che ha fatto è una bella sceneggiatura per una serie tv tra il fantascientifico e l’horror.
Una scelta per assecondare i desideri del suo ex marito
Per accontentare il marito – che nel frattempo ha avuto modo di diventato un ex marito – che la voleva più alta, Theresia si è sottoposta a una sere di interventi chirurgici per allungarsi le gambe!! Sì, sì avete letto bene: allungare le sue gambe. Per assecondare la richiesta dell’uomo con cui ha vissuto dal 2016 al 2022 Theresia si è sottoposta a numerosi interventi chirurgici spendendo 128 mila sterline (poco più di 151 mila euro). Risultato? Oggi Theresia è alta 184 cm rispetto ai suoi originali 170 cm.
Interventi complessi e dolorosi per le nuove gambe
Il procedimento, complesso e doloroso, ha previsto l’inserimento di barre in metallo nelle ossa delle gambe, rimosse solo dopo la crescita di nuovo tessuto osseo. Nonostante il lungo percorso di riabilitazione, Theresia è ora in grado di camminare senza dolore e spera di riprendere la sua carriera nella moda. Tuttavia, il matrimonio è finito in un divorzio, e la modella, ha dichiarato di sentirsi finalmente libera. “Posso fargli il dito medio perché non ha ottenuto ciò che voleva“. Oggi Theresia ha una nuova relazione e ha riflettuto su cosa significhi davvero l’amore: “sostegno, tolleranza e arricchimento, non subordinazione“.
Cose dell'altro mondo
Abuso di potere e corruzione al centro addestramento militare di Corvara
Un maresciallo dell’Esercito accusato di corruzione e abuso di potere. Militari costretti a svolgere lavori edili privati e persino massaggi personali. La Procura di Bolzano indaga su presunti illeciti al centro addestramento di Corvara.
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La vicenda che coinvolge tre militari e un maresciallo dell’Esercito Italiano presso il Centro Addestramento “Tempesti” a Corvara ha destato scalpore per la gravità delle accuse mosse. Un presunto abuso di potere. Il maresciallo, attualmente indagato dalla Procura di Bolzano, deve rispondere di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. E inoltre di frode nelle pubbliche forniture. Ma vediamo di capire che cosa è successo.
Tuppe, tuppe Marescià!
I fatti risalirebbero al 2022. Secondo le denunce presentate dai militari il maresciallo avrebbe obbligato i sottoposti a svolgere lavori edilizi. Lavori per i quali erano stati già stanziati oltre 24.000 euro dall’amministrazione statale. E che che avrebbero dovuto spettare a un’impresa edile. Uno dei giovani militari sarebbe stato persino costretto a eseguire massaggi personali per il maresciallo in una sala sauna riservata al benessere del maresciallo.
Dopo la denuncia, il trasferimento e il demensionamnto degli incarichi
A seguito della denuncia, i tre militari coinvolti, due dei quali hanno testimoniato contro il superiore, sono stati trasferiti a San Candido, subendo un presunto demansionamento. Da compiti amministrativi sono stati infatti assegnati alla pulizia della sede. Un abuso bello e buono. Una situazione che il loro avvocato Mariapaola Marro ha definito un “Le aggregazioni devono essere svolte rispettando certe regole. In questo caso, ci troviamo di fronte ad un demansionamento dei due militari, ora in servizio a San Candido“.
Un abuso di troppo…
La Procura di Bolzano ha chiesto una proroga delle indagini fino a maggio per raccogliere ulteriori elementi, anche perchè non si capisce come siano andare le cose. Mentre è possibile che anche la Procura Militare di Verona prenda in carico la questione per eventuali reati di propria competenza.
Cose dell'altro mondo
Tac al gatto in ospedale: la procura di Aosta apre un’indagine sul radiologo animalista
Dopo la rivelazione del radiologo Gianluca Fanelli sull’uso della Tac dell’ospedale Parini per curare il proprio animale domestico, la procura ha avviato un’indagine per accertare eventuali reati. La regione Valle d’Aosta chiede trasparenza, mentre il direttore dell’azienda sanitaria attiva la commissione di disciplina.
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La procura di Aosta ha ufficialmente aperto un fascicolo sulla vicenda di Gianluca Fanelli, il radiologo che ha ammesso di aver portato la propria gatta in ospedale per sottoporla a Tac e a un drenaggio polmonare. L’episodio, avvenuto nell’ospedale Parini di Aosta, è stato segnalato dalla stessa azienda Usl della Valle d’Aosta, che ha avviato un’indagine interna.
L’iniziativa del medico ha sollevato interrogativi sull’uso delle risorse pubbliche per fini personali, e il direttore dell’azienda sanitaria, Massimo Uberti, ha dichiarato che “potrebbero esserci ipotesi di reato perseguibili d’ufficio”. Uberti ha ricevuto la relazione del caso lunedì sera e ha immediatamente attivato la commissione disciplinare, incaricata di verificare i fatti e stabilire eventuali sanzioni.
L’assessore Marzi: “Serve trasparenza, ma evitiamo strumentalizzazioni”
Sulla questione è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, che ha sottolineato l’importanza di fare piena luce sull’accaduto: “È doveroso accertare eventuali responsabilità per garantire il rispetto delle regole e l’uso corretto delle risorse pubbliche”. Tuttavia, ha messo in guardia contro il rischio di strumentalizzazioni, ribadendo che “la sanità valdostana è un bene primario da tutelare sempre” e che “è necessario riconoscere il lavoro quotidiano degli operatori, evitando che questo episodio metta in ombra il loro impegno”.
Cosa succede ora
Con l’attivazione della commissione disciplinare, Fanelli dovrà rispondere dell’accaduto e chiarire la propria posizione. L’indagine della procura valuterà se l’uso della Tac per un animale domestico possa configurare un illecito o un abuso di risorse pubbliche.
L’episodio, che ha diviso l’opinione pubblica, solleva un dibattito più ampio sull’uso delle strutture sanitarie e sui confini tra etica e burocrazia, ponendo la domanda: salvare una vita, seppur animale, giustifica l’infrazione di una regola?
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