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Cronaca

Trump compra una Tesla: Musk sentitamente ringrazia ma gli azionisti piangono

Donald Trump annuncia l’acquisto di una Tesla per sostenere Elon Musk dopo il crollo del titolo a Wall Street e il dimezzamento delle vendite in Cina. Il gesto dell’ex presidente scatena reazioni contrastanti: Musk incassa il sostegno, ma gli investitori restano preoccupati.

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Trump compra una Tesla: Musk sentitamente ringrazia ma gli azionisti piangono

    Il rieletto Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che acquisterà una “nuova Tesla” per dimostrare il suo appoggio a Elon Musk. L’annuncio arriva in un momento critico per la casa automobilistica, che ha visto un crollo del 15% in borsa e un drastico calo delle vendite in Cina. “I lunatici della sinistra radicale vogliono danneggiare Elon e tutto ciò che rappresenta”, ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social. Ma il suo sostegno sarà davvero utile?

    Il mercato cinese dice addio?

    Il crollo del titolo Tesla a Wall Street non è stato un caso isolato. I dati provenienti dalla Cina parlano chiaro: le vendite della casa di Musk si sono dimezzate nell’ultimo mese, segnalando un calo della fiducia dei consumatori nel colosso dell’elettrico. La concorrenza agguerrita di marchi locali come BYD e le tensioni geopolitiche tra USA e Cina stanno mettendo sotto pressione Tesla, che fatica a mantenere il suo dominio globale.

    Un’amicizia che fa discutere

    Elon Musk e Donald Trump hanno sempre avuto un rapporto altalenante, ma negli ultimi tempi il legame si è rafforzato. Musk, noto per le sue posizioni politiche sempre più vicine alla destra conservatrice, è diventato un sostenitore del movimento MAGA, suscitando critiche anche tra gli stessi clienti di Tesla. Alcuni proprietari hanno addirittura venduto le loro auto per protesta, danneggiando ulteriormente l’immagine del brand.

    Gli investitori tremano

    Sebbene l’annuncio di The Donald possa apparire una dimostrazione di fiducia, gli investitori non sono convinti. Il crollo del titolo in borsa riflette timori più profondi legati alle strategie di Tesla, ai problemi di produzione e alla crescente concorrenza. Inoltre, il coinvolgimento di Trump potrebbe polarizzare ancora di più il pubblico, trasformando Tesla in un simbolo politico piuttosto che in un’azienda automobilistica innovativa.

    Trump al volante… ma dove va il brand?

    L’acquisto di una Tesla da parte di Donald Trump è senza dubbio una mossa simbolica, ma basterà per risollevare le sorti dell’azienda? Se da un lato Musk può contare su un alleato potente, dall’altro il marchio rischia di alienarsi una parte della clientela. Il futuro di Tesla resta incerto e gli investitori dovranno decidere se seguire Trump… o vendere le loro azioni prima che sia troppo tardi.

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      Storie vere

      Salvare quel castello!! E’ la missione di Isabella Collalto de Croÿ, la principessa del prosecco

      La storia di Isabella dimostra che, a volte, le vere principesse non hanno bisogno di carrozze dorate: basta un bicchiere di Prosecco. Prosit!

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        Un tempo le principesse aspettavano il principe azzurro e vivevano destini incantati. Oggi, molte di loro hanno scelto di rimboccarsi le maniche e di costruire il proprio futuro con determinazione. E con la cazzuola. È questo il caso di Isabella Collalto de Croÿ, che ha trasformato la sua eredità familiare in una missione. Salvare il Castello di San Salvatore a Susegana, un gioiello delle colline trevigiane, uno dei complessi fortificati più grandi d’Europa, grazie alla viticoltura e al Prosecco. Come ha fatto? E soprattutto perché l’ha fatto?

        Isabella ha lasciato la noia di Bruxelles per ritornare alle sue radici

        Nata in una famiglia di origine longobarda, Isabella ha vissuto per anni a Bruxelles, lontana dalle colline trevigiane che avevano visto crescere la sua famiglia per generazioni. Tuttavia, quando il padre, il Principe Manfredo, le chiese aiuto per preservare l’eredità storica del Castello di San Salvatore, decise di tornare. “Avevo qualche timore nell’abbandonare la vita che conducevo,” racconta, “ma il legame con questo luogo era troppo forte”. Questo legame affonda le radici nel Mille, inteso come periodo storico, quando la famiglia Collalto governava Treviso con il titolo di Conti. Nei secoli successivi il Castello si trasformò in un centro culturale, ospitando musicisti, letterati e artisti come Cima da Conegliano, che ne immortalarono la bellezza nei loro dipinti.

        Dalla Prima Guerra Mondiale alla rinascita moderna

        La storia del castello subì una drammatica svolta con la Prima Guerra Mondiale. Quando il fronte si spostò dal fiume Isonzo al Piave, il maniero diventò bersaglio dell’artiglieria italiana, riportando gravi danni. Nonostante la devastazione, la famiglia Collalto non si arrese e avviò un lungo processo di restauro, volto a recuperare lo straordinario patrimonio storico-artistico. Isabella ricorda bene le condizioni in cui ha trovato il castello. “Fino all’inizio del nuovo millennio era ancora un cantiere”, spiega, “le finestre erano chiuse con assi di legno”. Ma a ridare tono e vita al Castello di San Salvatore è stato il vino. In particolare il Prosecco, che ha finanziato i lavori di recupero. “La viticoltura ci ha permesso di ricostruire questo maniero”, dice Isabella.

        I Collalto: viticoltori per tradizione

        Dal Medioevo fino ai giorni nostri, la famiglia Collalto ha coltivato e protetto il territorio, diventando un nome di riferimento nella produzione vitivinicola. Qui si trova la più vasta superficie vitata della zona e la coltivazione di varietà autoctone ovvero il Verdiso e la Bianchetta, due uve tipiche del Trevigiano. Nel 2007, Isabella ha assunto la guida dell’azienda agricola, portando avanti una tradizione secolare con uno spirito innovativo. Il suo impegno ha permesso non solo di salvaguardare il Castello di San Salvatore, ma anche di rafforzare il ruolo del Prosecco nel panorama vitivinicolo internazionale.

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          Cronaca

          Il viaggio impossibile diventato realtà: partecipare ai funerali dello zio, Papa Francesco

          Mauro Bergoglio, nipote di Papa Francesco, ha potuto partecipare ai funerali dello zio a Roma grazie alla donazione di una benefattrice. La sua storia di difficoltà economica e solidarietà ha toccato il cuore di molti ed è diventata virale in Argentina.

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            Mauro Bergoglio, nipote del defunto Papa Francesco, ha potuto presenziare alle esequie dello zio grazie a un gesto di solidarietà che ha commosso l’Argentina. In un’intervista all’emittente A24, Mauro aveva dichiarato di non poter affrontare le spese per il volo verso Roma. “Ci sto provando, sto cercando di organizzare il viaggio. Ma non possiamo permettercelo”, aveva detto con voce rotta dall’emozione.

            Queste parole hanno toccato Rita Mattiello, titolare dell’agenzia Corima Tours, che non ha esitato a offrire i biglietti per Mauro e sua moglie. Un atto spontaneo, nato da un senso di umanità e rispetto verso un dolore familiare profondo. “È stato un piacere poter aiutare”, ha scritto la donna sui social, senza cercare pubblicità.

            Chi è Mauro Bergoglio

            Mauro è figlio di Oscar, uno dei cinque fratelli di Jorge Mario Bergoglio, morto prematuramente nel 1997. Diplomato in infermeria e fisioterapia, Mauro conduce una vita semplice, lontano dai riflettori. La sua impossibilità a partecipare ai funerali ha sollevato interrogativi sulla mancanza di sostegno da parte delle istituzioni.

            La risposta delle autorità argentine

            A intervenire è stato Nahuel Sotelo, sottosegretario al Culto e alla civilizzazione della nazione, che ha dichiarato di essersi messo a disposizione della famiglia Bergoglio fin dai primi segnali di peggioramento della salute del Pontefice. Sotelo, presente in Italia per le esequie, ha chiarito che alcune iniziative sono rimaste volutamente riservate: “Ci sono cose su cui non si fa politica”.

            Il funzionario ha spiegato di aver parlato con José Bergoglio, figlio dell’unica sorella ancora in vita del Papa. José e sua madre hanno deciso di non partire, preferendo rendere omaggio al pontefice seguendo il suo esempio di sobrietà e umiltà.

            Un gesto che fa riflettere

            La vicenda di Mauro Bergoglio ha acceso i riflettori su come anche la famiglia di un uomo di fede e potere possa vivere difficoltà economiche. Ma ha anche mostrato come la solidarietà individuale possa fare la differenza, persino in un momento di lutto globale. Un piccolo grande gesto che ha permesso a un nipote di dare l’ultimo saluto allo zio che ha cambiato la storia della Chiesa.

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              Storie vere

              Quando la bellezza diventa un rischio: l’influencer e il ritocchino alle labbra finito male

              Sandra Gonzalez mette in guardia i follower dopo un intervento estetico che le ha causato un gonfiore anomalo. Ma perché tante ragazze ricorrono ai ritocchi? E perché alcuni chirurghi non le dissuadono?

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                C’è poco da fare. Per le giovani si tratta di inesperienza, per le donne mature invece, curiosità o necessità di sentirsi sempre belle. Il ritocchino ha un attrazione fatale per molte donne. E a volte anche qualche maschio. Il desiderio di migliorarsi e inseguire standard estetici sempre più elevati porta molte giovani donne a sottoporsi a interventi di chirurgia estetica. Tuttavia, non sempre le cose vanno come previsto. È il caso di Sandra Gonzalez, influencer spagnola di 23 anni, che dovrebbe influenzare positivamente più che essere influenzata negativamente, ha recentemente deciso di rimuovere il filler dalle labbra dopo anni di ritocchi. Purtroppo, l’intervento ha avuto conseguenze inaspettate. Ovvero un gonfiore eccessivo che l’ha spinta a condividere la sua esperienza con i follower e a lanciare un monito: «Aprite gli occhi e affidatevi solo a cliniche qualificate».

                Risparmiare sul ritocchino è un grave rischio

                In un video pubblicato sui suoi social, Sandra ha spiegato cosa è andato storto. «Primo, buona sera; secondo, questo non è un filtro», ha esordito mostrando il suo labbro gonfio. La giovane ha sottolineato di essersi sempre sottoposta a ritocchi estetici senza problemi, ma questa volta l’esito è stato diverso. «Purtroppo ero allergica a quello che mi hanno dato, e non lo sapevo», ha raccontato, invitando le sue follower a essere più attente nella scelta del professionista. «Non giocate con la vostra salute», ha concluso con un tono preoccupato.

                Non si può scegliere un chirurgo a caso…

                L’episodio di Sandra non è isolato. Negli ultimi anni, sempre più giovani decidono di ricorrere alla chirurgia estetica per correggere imperfezioni percepite, influenzate dai social media e da standard di bellezza spesso irrealistici. Un ritocchino per labbra più piene, zigomi scolpiti, naso perfetto: il mercato della medicina estetica continua a crescere, spinto dalla domanda di perfezione immediata. E non si informano bene sul medico a cui affidano l’intervento. Infatti non tutti i professionisti operano con la dovuta etica. Molti chirurghi e cliniche non scoraggiano interventi superflui, privilegiando il guadagno economico rispetto alla salute del paziente. Questo porta spesso a decisioni affrettate, senza un’adeguata valutazione dei rischi.

                Di episodi simili al ritocchino di Sandra Gonzalez ce ne sono a volontà. Il caso richiama alla mente storie di personaggi noti come la modella americana Courtney Barnes, che dopo numerosi filler si è ritrovata con gravi reazioni allergiche, o la star dei reality show Farrah Abraham, vittima di complicazioni a seguito di interventi mal eseguiti. Episodi dimostrano che anche chi ha accesso alle migliori cliniche può incorrere in problemi seri.

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