Personaggi e interviste
Giancarlo Magalli, la confessione della figlia in tv: “Cosa avevano detto i medici”
Il presentatore aveva già parlato della sua battaglia contro il linfoma, ma ora è la figlia a svelare il dramma vissuto dalla famiglia e il timore di perderlo.

Giancarlo Magalli ha affrontato uno dei periodi più difficili della sua vita, ma solo ora emergono nuovi dettagli su quanto accaduto. Ospite de La Volta Buona con Caterina Balivo, il conduttore ha parlato apertamente della malattia che lo ha colpito e della lunga lotta per la guarigione. Accanto a lui, la figlia Michela ha raccontato la paura vissuta e le preoccupazioni legate ai primi pareri dei medici.
Magalli aveva già rivelato in passato di aver scoperto la malattia quasi per caso, dopo un’infezione che lo aveva costretto al ricovero. “Avevo un’infezione che mi ha portato al ricovero”, aveva dichiarato il conduttore. “Dopo alcune indagini hanno scoperto il tumore. In quel periodo stavo facendo Il cantante mascherato con Milly Carlucci. Non ho avuto paura, non è nel mio carattere. Mi sono fidato dei medici del Gemelli di Roma. Per un anno sono stato a letto”.
Questa volta, però, è stata la figlia Michela a prendere la parola, svelando il dolore e le incertezze affrontate dalla famiglia. “I dottori non erano positivi, non pensavano che ce l’avrebbe fatta”, ha raccontato. “Mi dissero che la situazione di papà non era buona: o si sarebbe stabilizzato o non ce l’avrebbe fatta. Non ho voluto dirgli nulla, ha saputo del linfoma e dell’infezione solo quando stava meglio. Da quel giorno ringrazio sempre ogni momento passato con lui”.
Un racconto toccante che ha commosso il pubblico, mostrando un lato ancora più intimo della battaglia di Magalli. Durante l’intervista, Michela ha anche parlato della sua passione per il mondo dello spettacolo e della sua aspirazione a diventare autrice di programmi televisivi. Ha rivelato di aver già scritto un progetto pensato per suo padre e Adriana Volpe, sorprendendo la stessa Balivo, che le ha augurato un futuro di successo.
Dopo un anno di lotta, Giancarlo Magalli è tornato alla sua vita e alla sua carriera, con una nuova consapevolezza e una gratitudine ancora più grande per ogni giorno trascorso accanto ai suoi cari.
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Personaggi e interviste
Vendere la propria Tesla per boicottare Musk? L’ha fatto la cantante Sheryl Crow… e non è l’unica
La celebre cantante americana Sheryl Crow ha venduto la sua Tesla e ha donato il ricavato come segno di protesta contro Elon Musk. La decisione nasce dal suo disaccordo con le posizioni del miliardario e dal suo sostegno ai media indipendenti. Scopri di più su questa vicenda e sulle motivazioni dell’artista.

Una vera e propria icona della musica rock e pop, ha deciso di separarsi dalla sua auto Tesla in un gesto che va oltre una semplice vendita. La cantante, 63 anni, ha dichiarato apertamente il motivo della sua scelta: una protesta contro Elon Musk e le sue politiche. Il ricavato della vendita è stato interamente donato alla National Public Radio (NPR), un ente mediatico pubblico che, secondo Crow, è stato minacciato dal magnate.
La decisione dell’artista è stata resa pubblica attraverso un video condiviso sul suo profilo Instagram, nel quale ha salutato la sua Tesla e ha spiegato le ragioni dietro questa mossa simbolica.
Difendere i media indipendenti
Nel suo messaggio, Crow ha ribadito l’importanza di schierarsi a favore della verità e dell’informazione indipendente. Secondo la cantante, Elon Musk rappresenta una minaccia per i media pubblici, avendo più volte attaccato la National Public Radio, arrivando perfino a etichettarla come “media statale”.
Sheryl Crow ha sottolineato come sia fondamentale scegliere con attenzione da chi acquistare e quali aziende sostenere. Ha espresso rammarico per aver dovuto separarsi dalla Tesla, ma ha ritenuto che la sua posizione fosse più importante di qualsiasi bene materiale.
Musk e le sue controversie con i media
Non è la prima volta che Elon Musk finisce al centro di polemiche legate al mondo dell’informazione. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha più volte espresso opinioni critiche nei confronti di testate giornalistiche e piattaforme mediatiche, sostenendo che molte di esse diffondano notizie distorte o pilotate.
La National Public Radio, in particolare, è stata oggetto di attacchi da parte del miliardario, che l’ha accusata di essere influenzata dal governo statunitense. Tali dichiarazioni hanno suscitato reazioni da parte di diverse personalità pubbliche, tra cui Sheryl Crow, che ha deciso di prendere posizione in modo concreto.
Tesla e la questione etica: sempre più personalità si dissociano?
Il caso di Sheryl Crow non è isolato. Negli ultimi mesi, numerose celebrità e personaggi influenti hanno espresso perplessità nei confronti della gestione Musk e delle sue aziende. Alcuni ex sostenitori della Tesla hanno scelto di vendere le loro auto o di boicottare il marchio, preferendo aziende concorrenti che, a loro avviso, rispecchiano meglio i loro valori.
Nonostante ciò, Tesla continua a essere un punto di riferimento nel settore delle auto elettriche, con una forte presenza sul mercato e una base di clienti fedeli. Tuttavia, episodi come quello di Crow potrebbero influenzare l’opinione pubblica e spingere altri consumatori a riflettere sulle loro scelte di acquisto.
Un gesto simbolico con un forte messaggio
La decisione di Sheryl Crow di vendere la sua Tesla e donare il ricavato alla National Public Radio rappresenta un gesto simbolico ma potente. Con questa scelta, l’artista ha voluto ribadire il suo impegno a favore dell’informazione indipendente e contro le influenze che, a suo parere, minacciano la libertà dei media.
Resta da vedere se altre celebrità seguiranno il suo esempio o se la sua protesta rimarrà un caso isolato. Nel frattempo, il dibattito sull’impatto delle scelte imprenditoriali e politiche di Elon Musk continua ad accendere il confronto tra sostenitori e detrattori del magnate.
Personaggi e interviste
Bisnonno Libero: Lino Banfi riunisce quattro generazioni per lo scatto in copertina
Il celebre attore pugliese celebra l’arrivo della pronipote Matilde Lucia, un evento che considera un segno del destino. Un racconto di famiglia, amore e ricordi, con un desiderio speciale: riunire ancora una volta i Martini di Un medico in famiglia.

Un’unica immagine in copertina sul settimanale Oggi, una fotografia che racconta amore e legami indissolubili. Lino Banfi posa orgoglioso con la piccola Matilde Lucia, la figlia Rosanna e la nipote Virginia. Un momento speciale che diventa simbolo di continuità e speranza.

La copertina del settimanale
L’amore più forte della scienza
L’attore, amatissimo dal pubblico italiano, si lascia andare a un pensiero profondo sulla nascita della pronipote. Un evento che sembrava impossibile, ma che si è realizzato contro ogni previsione. «Questa bambina non doveva nascere» confessa con emozione. Virginia, infatti, aveva ricevuto una diagnosi di menopausa precoce, che avrebbe dovuto precluderle la maternità. Ma la scienza e forse qualcosa di più grande hanno sovvertito ogni pronostico: attraverso la procreazione assistita, Matilde Lucia è venuta al mondo.
Lucia, amatissima moglie sempre nei suoi pensieri
Per Lino Banfi, dietro questa nascita c’è un segno dal cielo. «Sono sicuro che mia moglie Lucia ci abbia messo lo zampino» racconta con la voce velata di emozione. Sua moglie, scomparsa il 22 febbraio 2023, è sempre nel suo cuore, e il destino ha voluto che la piccola Matilde venisse al mondo proprio il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Un caso? Per Lino Banfi, assolutamente no. «Se non è un miracolo questo…» aggiunge, sottolineando quanto sia forte la presenza della sua amata, anche se non fisicamente accanto a lui.
L’importanza della famiglia
L’amore per Lucia è una costante nella vita dell’attore. Da sempre un uomo di famiglia, continua a sentirne la vicinanza e a credere che lei gli stia preparando un posto nell’Aldilà. Un amore che non si spegne, ma si trasforma, accompagnandolo anche nei momenti più importanti della sua vita.
Un sogno per il futuro
Guardando al futuro, Lino Banfi ha un desiderio: vedere crescere la sua pronipote e, magari, tornare a vestire i panni di nonno Libero in Un medico in famiglia. «Mi piacerebbe girare altre 4 o 5 puntate, di nuovo tutti i Martini insieme per una bella festa» confessa. Un sogno che fa riaffiorare ricordi dolci e nostalgici.
Durante una recente visita a Cinecittà, ha ritrovato la casa della famiglia Martini ancora intatta. L’emozione è stata grande, soprattutto nel rivedere l’ulivo che aveva piantato anni fa, ormai cresciuto con un tronco possente. Un simbolo di radici profonde, proprio come i legami che ha sempre coltivato nella sua vita e carriera.
lino banfi, un simbolo di amore e famiglia
Lino Banfi è da sempre un simbolo di autenticità, affetto e calore familiare. Con la nascita della pronipote, si chiude un cerchio, ma se ne apre un altro, fatto di nuove speranze e sogni. La piccola Matilde Lucia rappresenta il futuro, ma anche un filo invisibile che lega passato e presente.
In un mondo in continua evoluzione, la storia di Lino Banfi e della sua famiglia ci ricorda che l’amore, la memoria e i legami veri sono eterni. E forse, da qualche parte, Lucia sorride, orgogliosa della famiglia che ha costruito e dell’uomo che, con il suo cuore grande, continua a trasmettere emozioni a milioni di persone.
Personaggi e interviste
Baggio dice addio alla sua Lancia Delta “Giallo Ginestra”… ma senza rimpianti!
L’ex fuoriclasse ha venduto all’asta la sua iconica Lancia Delta Integrale Evoluzione del 1994 per la cifra record di 230 mila euro. Il ricavato? Tutto devoluto in beneficenza. Un’auto da Pallone d’Oro per un gesto da fuoriclasse.

C’era una volta un’auto da leggenda, una quattro ruote che più che una macchina era un pezzo di storia del calcio. Un’auto che ha vissuto in garage illustri, sognata da collezionisti e ammirata da appassionati. Ora, però, è giunto il momento dell’addio: Roberto Baggio ha venduto la sua storica Lancia Delta Integrale “Giallo Ginestra”. E no, non per fare spazio a un SUV ibrido o a una citycar elettrica, ma per una causa ben più nobile.
Un’asta da record: 230 mila euro per il Divin Codino
La Lancia Delta “Giallo Ginestra” non è un’auto qualunque. Costruita nel 1994 per celebrare il Pallone d’Oro vinto da Baggio nel 1993, è una delle 220 unità realizzate, ma con una particolarità: un design esclusivo che la rende unica. Con i suoi 211 cavalli e la trazione integrale, questa belva giallo fiammante ha fatto sognare gli appassionati di rally e i fan del calcio.
Il compratore si è aggiudicato un pezzo di storia
Così, quando è finita all’asta su Catawiki, la notizia ha scosso il mondo degli amanti dei motori. La cifra di vendita? Ben 230 mila euro, un record per un’auto venduta da un italiano nel 2024. E mentre molti collezionisti si mordevano le mani per non aver alzato la posta, qualcuno si è aggiudicato un pezzo di storia.
Restauro da campioni
Non parliamo di un’auto abbandonata in un vecchio garage e ritrovata sotto uno strato di polvere, ma di una macchina riportata al suo massimo splendore da veri esperti del settore. Il restauro è stato eseguito da Ivan e Stefano Parussini di ItaliaMotorsport, con la supervisione nientemeno che di Miki Biasion, leggenda del rally. Un’opera d’arte su quattro ruote, curata nei minimi dettagli e pronta per far girare la testa a chiunque la veda passare.
Un’auto in cambio di un gesto da fuoriclasse
Chi pensa che Baggio abbia venduto l’auto per togliersi uno sfizio o finanziare una nuova collezione di oggetti vintage si sbaglia di grosso. Il 100% del ricavato, al netto dei costi, è stato devoluto in beneficenza. Il Divin Codino ha scelto di destinare i fondi a diverse organizzazioni benefiche, tra cui “Stella di Cuori APS”, la Fondazione Vialli e Mauro Onlus, la Pupi Onlus e la Fondazione Mondiale Piloti Onlus. Un gesto che rispecchia appieno il Baggio di sempre: riservato, lontano dai riflettori, ma sempre capace di fare la cosa giusta al momento giusto. Un vero campione non si riconosce solo in campo, ma anche fuori.
Cosa resta della Delta di Baggio?
La “Giallo Ginestra” ora è nelle mani di un nuovo proprietario, che magari la terrà gelosamente in un garage blindato o la esibirà con orgoglio ai raduni di auto d’epoca. Ma una cosa è certa: il suo valore simbolico rimane intatto. Non è solo una Lancia Delta, non è solo una macchina da collezione. È il simbolo di un calcio che non c’è più, di un campione che ha fatto innamorare milioni di tifosi e di un gesto che fa bene al cuore. Baggio, intanto, continuerà a essere il solito: lontano dai riflettori, fedele ai suoi principi, magari con un’auto meno appariscente, ma sempre con la stessa classe. Perché un Pallone d’Oro può anche vendere la sua macchina, ma la sua leggenda rimane intatta.
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