Televisione
Rocco Schiavone 6 chiude col botto, ma sul futuro della serie tutto tace
L’ultima stagione della fiction con Marco Giallini ha sbancato gli ascolti, confermando il successo del vicequestore più scorretto della tv. Ma la Rai non ha ancora sciolto le riserve su una settima stagione, e il silenzio preoccupa i fan.

Il sipario è calato sulla sesta stagione di Rocco Schiavone, la fiction di Rai 2 che negli anni ha conquistato un pubblico fedele e appassionato. L’ultima puntata, andata in onda il 12 marzo, ha registrato ottimi ascolti, confermando ancora una volta l’incredibile presa del vicequestore più irriverente della televisione italiana. Marco Giallini è stato, come sempre, impeccabile nel ruolo di Rocco Schiavone, regalando un personaggio che sembra uscito direttamente dalle pagine dei romanzi di Antonio Manzini, senza alcuna forzatura o stravolgimento.
Eppure, nonostante l’entusiasmo e il successo, sul futuro della serie regna un silenzio assordante. La Rai non ha ancora confermato la settima stagione, e questa incertezza sta iniziando a innervosire i fan.
Un finale che non chiude nulla
L’episodio conclusivo ha lasciato aperte molte questioni, a partire dalla missione in Sud America per ritrovare Sebastiano, fino al tormentato rapporto tra Schiavone e il ricordo della moglie scomparsa. Nulla sembra davvero concluso, eppure non c’è ancora nessuna certezza su un seguito.
Tra gli attori del cast, Valeria Solarino ha rilasciato dichiarazioni che sembrano confermare le difficoltà nel portare avanti la storia. “C’è sempre qualcosa che non funziona”, ha detto l’attrice, riferendosi alla dinamica tra il suo personaggio, Sandra Buccellato, e il vicequestore. Una tensione narrativa che continua a rimanere sospesa, come molte altre sottotrame che non sembrano aver trovato una conclusione definitiva.
Rai in attesa, ma i fan fremono
Di fronte a numeri che parlano chiaro, il mancato annuncio della settima stagione sembra inspiegabile. Il pubblico si è affezionato a questa serie che, rispetto a molte altre fiction italiane, è riuscita a mantenere una qualità costante e una fedeltà sorprendente ai romanzi originali.
Non è un mistero che Marco Giallini abbia più volte manifestato il desiderio di continuare nei panni di Schiavone, ma tutto dipende dalle decisioni della Rai, che ancora non si è pronunciata. La serie ha una fanbase consolidata e un’identità forte, eppure non è mai stata trattata come un cavallo di battaglia della rete.
E ora?
Dopo sei stagioni, Rocco Schiavone è più vivo che mai. Il pubblico chiede a gran voce un seguito, la storia non è conclusa e Marco Giallini ha ancora molto da dare al personaggio. L’unico a non avere certezze è proprio Schiavone.
Quanto dovranno aspettare i fan per sapere se il vicequestore tornerà? E la Rai si renderà conto di avere tra le mani una delle sue serie più amate?
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Televisione
Scopri dove vedere in streaming i film premiati agli Oscar 2025
La notte degli Oscar 2025 ha celebrato il meglio del cinema internazionale, assegnando le ambite statuette ai film più meritevoli dell’anno. Tuttavia, i premi dell’Academy non sempre coincidono con le preferenze del pubblico.

A distanza di alcune settimane dalla cerimonia del 2 marzo, gli spettatori italiani hanno espresso le loro preferenze attraverso le piattaforme di streaming, generando una classifica aggiornata dei film candidati più popolari.
Grazie ai dati forniti da JustWatch, il principale motore di ricerca per contenuti in streaming, è possibile scoprire quali titoli hanno conquistato il pubblico italiano e dove guardarli online. Grazie a JustWatch, trovare i film più amati dagli italiani su Netflix, Prime Video, Disney+ e altre piattaforme è semplice e immediato.
Top 10 film candidati agli Oscar 2025 più popolari in Italia
1. The Substance
Al vertice della classifica troviamo il thriller sci-fi diretto da Coralie Fargeat. Il film, che esplora gli effetti di una misteriosa tecnologia capace di trasformare il corpo umano, ha ottenuto cinque nomination agli Oscar, vincendo il premio per miglior trucco e acconciatura. La sua trama inquietante, la sua esperienza visiva disturbante e gli straordinari effetti speciali hanno catturato l’attenzione del pubblico italiano.
Dove vederlo: Disponibile Paramount+ e Apple TV+
2. Dune: Parte Due
Il kolossal di Denis Villeneuve, secondo capitolo dell’epica saga di Paul Atreides, si posiziona al secondo posto. Con spettacolari scenografie e intense sequenze d’azione, “Dune: Parte Due” ha ricevuto cinque nomination e ha conquistato due Oscar per miglior sonoro ed effetti speciali.
Dove vederlo: Streaming su Netflix e NowTV
3. Alien: Romulus
Questo nuovo capitolo del franchise Alien ha riportato il pubblico alle atmosfere horror e claustrofobiche della saga originale. Nonostante la nomination per migliori effetti speciali, il film non ha vinto premi, ma resta uno dei più visti sulle piattaforme digitali.
Dove vederlo: Noleggiabile su Google Play e Rakuten TV
4. Inside Out 2
Il sequel del capolavoro Pixar torna a esplorare la mente di Riley, ora adolescente, con nuove emozioni come Ansia che mettono alla prova il suo equilibrio interiore. Candidato come miglior film d’animazione, non ha ottenuto la statuetta, ma ha conquistato gli spettatori di tutte le età.
Dove vederlo: Disney+
5. I ragazzi della Nickel
Tratto dal romanzo di Colson Whitehead, questo dramma intenso racconta le ingiustizie subite da due giovani afroamericani in un riformatorio della Florida. Con due nomination agli Oscar (miglior film e miglior sceneggiatura non originale), ha lasciato un segno nel pubblico.
Dove vederlo: Sky Cinema e NOW
6. The Apprentice – Alle origini di Trump
Un biopic che esplora l’ascesa di Donald Trump e il suo rapporto con l’avvocato Roy Cohn. Nominato per miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista, è stato uno dei film più discussi dell’anno.
Dove vederlo: Apple TV+ e Chili
7. Il Regno del Pianeta delle Scimmie
Ambientato anni dopo la trilogia originale, il film segue la ribellione del giovane primate Noa contro un nuovo tiranno. Candidato agli Oscar per migliori effetti speciali, ha conquistato gli appassionati della saga.
Dove vederlo: Disney+
8. The Girl with the Needle
Dramma ambientato nella Copenaghen del dopoguerra, il film narra la storia di una giovane donna coinvolta in un’agenzia di adozioni clandestine. Candidato come miglior film straniero, continua a suscitare grande interesse.
Dove vederlo: Mubi
9. The Six Triple Eight
Ispirato a una storia vera, racconta le vicende di un battaglione afroamericano femminile durante la Seconda Guerra Mondiale. Nominato per miglior canzone originale, il film celebra il coraggio e la resilienza delle sue protagoniste.
Dove vederlo: Amazon Prime Video
10. Wallace e Gromit – Le piume della vendetta
Il ritorno delle celebri icone dell’animazione stop-motion ha divertito grandi e piccini. Sebbene non abbia vinto come miglior film d’animazione, è tra i titoli più visti in streaming.
Dove vederlo: Netflix
Il trionfo di “Anora” e le tendenze internazionali
Mentre in Italia The Substance domina le classifiche, il vero vincitore degli Oscar 2025 è stato Anora di Sean Baker, che ha conquistato ben 5 statuette, tra cui miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista. La sua recente uscita in streaming potrebbe farlo presto salire nella classifica di JustWatch.
Nel resto del mondo, le preferenze variano:
The Substance è il film più visto negli Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Germania.
Dune: Parte Due occupa il secondo posto in Italia, Francia e Germania.
Alien: Romulus ha ottenuto grande successo in Spagna e Regno Unito.
Inside Out 2 ha registrato ottimi risultati in Francia.
Conclave ha ottenuto il secondo posto negli Stati Uniti, grazie alla sua trama politica avvincente.
A Real Pain si è affermato nel mercato americano per la sua toccante narrazione familiare.
Come è stata stilata la classifica?
La classifica si basa sui dati di JustWatch aggiornati al 10 marzo 2025, considerando solo i film disponibili in streaming in Italia. Il ranking è stato stabilito in base all’attività degli utenti, includendo ricerche, watchlist e visualizzazioni.
Televisione
Ludovico Di Martino racconta la svolta dark della serie. Mare Fuori 5, meno love story e più prigione vera: “È un ritorno alle radici”
Svolta più cruda e introspettiva per Mare Fuori: basta con l’atmosfera da college, i ragazzi dell’IPM dovranno fare i conti con la durezza della prigionia e con loro stessi. Anche Ciro Ricci porterà una svolta imprevista.

Dirigere una delle serie italiane più seguite degli ultimi anni, quella che ha conquistato milioni di spettatori e monopolizzato le conversazioni social, è una responsabilità non da poco. E Ludovico Di Martino, subentrato a Ivan Silvestrini nella regia di Mare Fuori 5, lo sa bene. Ma il nuovo regista, già autore di una fortunata stagione di Skam Italia, ha deciso di affrontare la sfida portando la serie verso una svolta: meno amori adolescenziali e più realtà carceraria, più introspezione e meno estetica da college. In poche parole, un ritorno alle origini della serie, che fin dalla prima stagione aveva affascinato il pubblico per il suo racconto crudo e sincero della vita dietro le sbarre.

“Ho cercato di costruire un carcere più reale, più vicino a quello che ho visto con i miei occhi a Nisida,” spiega Di Martino. “Ho voluto trasmettere quel senso di claustrofobia e abbandono che ho percepito parlando con i ragazzi detenuti.” In questa quinta stagione, quindi, l’IPM torna a essere protagonista assoluto: meno fughe d’amore e più celle spoglie, più angoli bui e spazi ristretti. La sala comune, ad esempio, è stata ridisegnata per diventare più piccola e opprimente, mentre i cortili esterni si sono trasformati in veri e propri recinti. “L’obiettivo era rendere tangibile la sensazione di prigionia”, aggiunge il regista.

Una scelta, questa, che sembra voler rispondere anche alle critiche di chi, nelle stagioni precedenti, aveva notato una deriva “teen drama” della serie, con dinamiche sentimentali e amicali che finivano per oscurare l’aspetto più duro e realistico della vita carceraria. “La realtà degli IPM italiani sta cambiando, e non in meglio”, precisa Di Martino, riferendosi al cosiddetto Decreto Caivano che ha innalzato sensibilmente il numero di minori detenuti. “C’è sempre meno rieducazione e sempre più repressione, e Mare Fuori non può ignorare questa realtà.”

Il regista ha voluto trasmettere questa tensione anche agli attori, spingendoli a immedesimarsi nei loro personaggi in maniera più profonda. Tra gli esercizi proposti durante le prove, uno in particolare ha colpito il cast: rinunciare al telefono per un’ora, seduti da soli al tavolo di un bar. “Per alcuni è stato scioccante. Viviamo costantemente connessi e disconnettersi, anche solo per poco, li ha messi a disagio. Ho voluto che provassero sulla loro pelle cosa vuol dire restare soli con i propri pensieri, senza distrazioni. In carcere è così.”

E proprio l’introspezione dei protagonisti sarà uno degli elementi chiave di Mare Fuori 5. I personaggi, anche quelli nuovi che subentrano a volti storici ormai usciti di scena, saranno chiamati a fare i conti con se stessi, con i propri sensi di colpa e le proprie responsabilità. “È una stagione più cupa, più implosiva”, ammette Di Martino. “Un vero ‘mare dentro’, dove ogni detenuto sarà costretto a guardarsi allo specchio.”

Nonostante la sua giovane età – ha appena 32 anni – Di Martino conosce bene i tormenti dell’adolescenza e delle periferie, ed è proprio questa sua vicinanza ai sentimenti giovanili che gli ha permesso di instaurare un rapporto speciale con il cast. “Mi sento ancora più vicino al loro mondo che a quello degli adulti”, dice sorridendo. “Quello che ho visto lavorando a Napoli è stata una sorprendente fiducia nel futuro. C’è una fame di riscatto che a Roma, dove vivo, vedo meno nei ragazzi.”
Tuttavia, non mancano anche le ombre: la visita a Nisida ha lasciato in lui un senso di disagio difficile da scrollarsi di dosso. “Quando entri lì dentro e poi esci, sapendo che loro restano, ti senti in colpa. C’è una solitudine che ti entra dentro, perché anche i ragazzi più aperti, quelli con cui riesci a instaurare un dialogo, abbassano lo sguardo al momento dei saluti. E Nisida è tra gli istituti più virtuosi del Paese.”
Infine, inevitabile la domanda sulla narrazione che avanza e sulle possibili sorprese di questa quinta stagione. Senza sbilanciarsi troppo, Di Martino promette un colpo di scena legato a Ciro Ricci, personaggio chiave e amatissimo dai fan della serie: “Succederà qualcosa di totalmente inatteso. Ma posso dire che questa stagione guarda avanti, non torna indietro.”
Meno romanticismo, più carcere. Meno sogni e più scontri con la realtà. Mare Fuori 5 si preannuncia come la stagione che potrebbe far maturare ulteriormente la serie, restituendo un’immagine più fedele – e forse più scomoda – della condizione dei minori in detenzione. E, per Ludovico Di Martino, è solo l’inizio di una nuova sfida.
Televisione
Mediaset pronta a chiudere “Striscia la notizia”, l’ipotesi è un game show con Amadeus
Il tg satirico di Antonio Ricci verso lo stop dopo oltre tre decenni. La crisi di ascolti e l’ombra di un clamoroso arrivo del conduttore più corteggiato della tv.

Una notizia che potrebbe segnare un prima e un dopo nella televisione italiana: “Striscia la notizia” potrebbe chiudere i battenti. Dopo trentasei anni di presenza fissa nel palinsesto di Canale 5, il telegiornale satirico ideato da Antonio Ricci rischia seriamente di uscire di scena. Si tratterebbe di un terremoto mediatico senza precedenti, considerando che “Striscia” non è solo un programma storico, ma un vero pilastro della cultura televisiva nazionale, capace di influenzare linguaggio e immaginario collettivo. L’ipotesi di una sua chiusura rappresenterebbe non solo un cambio radicale nella fascia dell’access prime time di Canale 5, ma anche un colpo di scena che nessuno avrebbe previsto fino a pochi mesi fa.
Dietro la scelta ci sarebbero motivazioni che, come sempre accade in questi casi, mescolano logiche economiche e crisi d’ascolti. Lo storico programma è infatti in affanno da tempo. Se un tempo Striscia era il dominatore indiscusso della fascia preserale, da qualche stagione il panorama è mutato profondamente. L’avanzata di Stefano De Martino e il boom di “Affari Tuoi” su Rai 1, capace di raggiungere ascolti a doppia cifra e di superare abbondantemente il 20% di share, hanno finito per erodere le certezze di Canale 5. E così oggi “Striscia la notizia” fatica a superare il 14% di share, numeri che, seppur dignitosi, non bastano più per giustificare l’elevato costo di produzione dello show di Antonio Ricci. In tempi di razionalizzazione dei budget e di una crescente attenzione al rapporto tra investimenti e ritorni pubblicitari, anche un colosso come “Striscia” può finire sotto la lente di ingrandimento.
Ma cosa accadrà al suo posto? Ed è qui che l’indiscrezione diventa ancora più clamorosa: Mediaset starebbe valutando di rimpiazzare il telegiornale satirico con un game show. Non un programma qualunque, ma uno pensato per rinnovare la proposta di Canale 5 in quella fascia, con l’obiettivo di tornare competitivi contro la corazzata Rai 1. Le indiscrezioni parlano anche di un interesse concreto del Biscione nei confronti di Amadeus, il volto oggi più ambito del panorama televisivo italiano, da tempo protagonista del corteggiamento serrato di diverse reti. Il conduttore, attualmente legato a Warner Bros Discovery e al canale Nove per i prossimi anni, è comunque da mesi al centro di voci che lo vorrebbero prossimo a un clamoroso cambio di casacca.
Secondo quanto trapela, a lavorare sulla nuova proposta per l’access di Canale 5 ci sarebbero già diverse case di produzione: Endemol, Blu Yasmine, Fremantle e Banijay sarebbero tutte in lizza per proporre l’idea vincente. Le ipotesi in campo spaziano da format già noti a progetti originali, ma la linea guida sembra chiara: portare in quella fascia un game show capace di intercettare il grande pubblico e di rivitalizzare la fascia preserale, oggi dominata da Rai 1.
Resta il nodo emotivo. Perché se davvero “Striscia la notizia” chiudesse – anche solo per un periodo limitato – la televisione italiana perderebbe uno dei suoi simboli più riconoscibili. Non è solo un programma televisivo: “Striscia” ha cambiato il modo di fare inchiesta in tv, mescolando irriverenza e denuncia, ironia e indignazione. Ha introdotto nel linguaggio collettivo parole come “tapiro” e “veline”, ha creato tormentoni, ha firmato servizi che hanno fatto tremare potenti e corrotti. Ha anche avuto, è vero, momenti di appannamento e di critiche, soprattutto negli ultimi anni, ma è impossibile negare che rappresenti un pezzo di storia della televisione italiana.
Ora, però, quella storia potrebbe subire una brusca battuta d’arresto. E nonostante al momento nessuna conferma ufficiale sia arrivata da Cologno Monzese né da Antonio Ricci, l’indiscrezione ha già fatto il giro del web e degli ambienti televisivi. Se il futuro di “Striscia la notizia” è davvero appeso a un filo, resta da vedere se e come Mediaset riuscirà a scrivere un nuovo capitolo in un’epoca in cui la tv generalista cerca disperatamente di reinventarsi per non soccombere sotto il peso di streaming e nuovi consumi digitali.
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