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Re Carlo III e la regina Camilla costretti in Piazza Navona… Rinviato l’incontro in Vaticano con papa Francesco

Il Pontefice, in convalescenza per una polmonite, sospende le visite ufficiali. Rimandata la visita reale dell’8 aprile.

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    Era evidente già una decina di giorni fa. Si trattava solo di usare del buon senso… La visita di Re Carlo III e la regina Camilla a papa Francesco prevista per l’8 aprile si sarebbe dovuta annullare da tempo. Eppure fino all’ultimo non è stato così. Si aspettava un miracolo…? La visita è stata annullata anche se i reali inglesi comunque saranno in Italia dal 7 al 10 aprile.

    Rinviati anche gli incontri istituzionali

    Buckingham Palace ha comunicato che la decisione è stata presa di comune accordo, considerando le raccomandazioni mediche per un lungo periodo di riposo e recupero per Francesco. Il Pontefice, ancora in convalescenza dopo un ricovero per polmonite bilaterale, ha visto limitate le sue attività e visite per le prossime settimane. Oltre all’incontro con papa Bergoglio, sono stati cancellati anche gli eventi collaterali previsti nella Città Santa, tra cui una funzione nella Cappella Sistina e la visita alla Basilica di San Paolo fuori le Mura. Nonostante il rinvio della visita in Vaticano, quella in Italia proseguirà, seppur con possibili modifiche al programma.

    Quanta è fragile la “fragilità” del papa?

    Il Pontefice, attualmente in isolamento al secondo piano di Casa Santa Marta, continua la terapia farmacologica e respiratoria, dedicandosi a un recupero completo. La sua fragilità ha portato il suo entourage a ridurre gli impegni per evitare rischi alla sua salute. Per ora, il sua Santità si concentra su attività limitate e riposo.

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      Reali

      Ma perché i componenti della famiglia Reale britannica, in auto, non indossano la cintura di sicurezza?

      Il mancato utilizzo della cintura di sicurezza da parte dei Reali inglesi non li protegge da eventuali danni fisici in caso di incidente. La scelta si basa quindi su un equilibrio tra rischi, necessità pratiche e priorità di sicurezza.

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        I membri della famiglia reale britannica spesso scelgono di non indossare la cintura di sicurezza in auto, una decisione che potrebbe sembrare sorprendente, ma che si basa su diverse considerazioni pratiche e strategiche. I Windsor, inclusi Re Carlo e Camilla, adottano un approccio cosidetto “flessibile” riguardo all’uso delle cinture di sicurezza. Le ragioni includono necessità legate alla sicurezza in caso di emergenza, valutazioni di rischio preventivo, praticità durante viaggi brevi e considerazioni estetiche. Inoltre, il monarca gode dell’immunità sovrana, evitando sanzioni legali che risale al 1686, e quindi è esente da multe e non può essere portato in tribunale.Tuttavia, questo non li protegge da possibili rischi fisici. Ecco i principali motivi che spiegano questa scelta.

        Considerazioni di sicurezza

        La famiglia reale deve affrontare rischi che vanno ben oltre i normali incidenti stradali. In caso di emergenza, come un attentato o un attacco, essere liberi da cinture di sicurezza potrebbe consentire ai reali o alle loro guardie del corpo di reagire più rapidamente. Ad esempio, in una situazione pericolosa, ogni secondo risparmiato può fare la differenza, e togliere la cintura potrebbe richiedere troppo tempo in circostanze critiche.

        Valutazioni del rischio

        Prima di ogni viaggio, vengono valutati i rischi potenziali e il livello di sicurezza necessario. Se il rischio di attacco o incidente è ritenuto basso, potrebbe essere deciso che non indossare la cintura è accettabile. Questo approccio “flessibile” è parte di un protocollo preventivo attentamente pianificato.

        Praticità e comodità

        Nei tragitti brevi o in situazioni in cui i reali devono salire e scendere frequentemente dall’auto, l’uso delle cinture di sicurezza può risultare scomodo. Inoltre, c’è anche una questione di estetica: le cinture possono sgualcire gli abiti o le camicie, un aspetto che, per i membri della monarchia, è rilevante durante eventi ufficiali e cerimonie.

        Esenzione da sanzioni legali

        Il monarca britannico gode dell’immunità sovrana, il che significa che non può essere perseguito legalmente, nemmeno per violazioni al codice della strada come la mancata cintura di sicurezza. Questo potrebbe ridurre ulteriormente il peso del rispetto di questa regola, almeno dal punto di vista legale.

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          Reali

          Re Carlo III e la Regina Camilla: una storica visita di Stato in Italia

          Il sovrano e la consorte sono attesi dal 7 al 10 aprile per un viaggio che toccherà diverse tappe, tra cui quella a Roma e in Vaticano, come capo della Chiesa d’Inghilterra.

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            Dal 7 al 10 aprile, Re Carlo III e la Regina Camilla saranno in Italia per una visita di Stato che segna il primo viaggio ufficiale del monarca dopo l’incoronazione. Un evento storico che rafforza i legami tra Italia e Regno Unito, toccando temi di cultura, ambiente e relazioni bilaterali. Le tappe principali includono Roma, il Vaticano e Ravenna.

            Prime tappe Roma e il Parlamento

            Il 9 aprile, Re Carlo sarà il primo monarca britannico a rivolgersi al Parlamento italiano in una sessione congiunta, un onore riservato a pochi leader internazionali. La giornata prevede incontri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, una cerimonia al Milite Ignoto e un banchetto di Stato al Quirinale. Simbolicamente, le Frecce Tricolori italiane e le Red Arrows britanniche sorvoleranno Roma, celebrando la collaborazione tra i due Paesi, alleati nel G7 e nella NATO.

            Vaticano e il Giubileo per Carlo e Camilla

            L’8 aprile, Carlo e Camilla visiteranno il Vaticano per un per ora improbabile udienza con papa Francesco che, salute permettendo potrebbe presenziare una funzione nella Cappella Sistina sul tema della “cura del creato”. Per ora ci si limita ai bollettini dei medici dell’Ospedale Gemelli. Per la prima volta, comunue, un monarca britannico entrerà nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, un luogo simbolico per i sovrani inglesi. Camilla incontrerà suore cattoliche impegnate contro la tratta e la violenza sulle donne. Mentre Carlo dovrebbe partecipare a un ricevimento con seminaristi del Commonwealth.

            Re Carlo, Ravenna e la cultura

            Il 10 aprile, la coppia reale si sposterà a Ravenna, dove celebrerà la cucina e i prodotti tipici dell’Emilia-Romagna, duramente colpita dalle recenti alluvioni. Visiteranno la tomba di Dante e il Museo Byron, sottolineando i legami culturali tra i due Paesi. La giornata culminerà con una cerimonia per l’80º anniversario della Liberazione della provincia dall’occupazione nazi-fascista.

            Un viaggio tra storia e futuro

            La visita di Carlo e Camilla riflette l’impegno per il dialogo interreligioso, sostenibilità e cultura. Il re, noto per la sua passione per l’arte, non mancherà di ammirare i capolavori italiani, mentre Camilla promuoverà la lettura attraverso il suo book club. Questo viaggio, che cade nell’anno del Giubileo, che verrà accompagnato dall’incognita sulla salute di papa Bergoglio, celebra anche i 20 anni di matrimonio della coppia reale, unendo passato e presente in un evento che rafforza i legami tra Italia e Regno Unito.

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              Reali

              Dalla valigetta alla corona: Meghan Markle, da valletta in minigonna a duchessa di Sussex

              Prima della Royal Family e dei riflettori globali, Meghan Markle era una delle ragazze di “Deal or No Deal”, il programma americano in stile “Affari Tuoi”: “Lo facevo per pagare l’affitto mentre sognavo Hollywood”.

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                Chi avrebbe mai detto che dietro quella minigonna, abbinata a tacchi alti e sorriso da copertina, si celasse una futura duchessa? Eppure, sì: dieci anni prima di conquistare la mano (e il cuore) del principe Harry, Meghan Markle calcava i set di “Deal or No Deal”, la versione americana del nostro “Affari Tuoi”. Era il 2006 e Meghan, allora 25enne, portava a spasso una valigetta d’acciaio con dentro un premio in denaro, mentre sognava un futuro da attrice affermata.

                All’epoca la Markle era una delle 26 “ragazze con la valigetta”, parte fissa dello show condotto da Howie Mandel, oggi volto noto di “America’s Got Talent”. Ogni serata, Meghan e le sue colleghe aprivano le valigette con premi che andavano da un misero penny a un milione di dollari, regalando suspense e sogni a ogni concorrente. Un lavoro come tanti per chi, a Los Angeles, prova a sfondare nel mondo dello spettacolo.

                In un’intervista del 2013, Meghan ammise candidamente di aver accettato il lavoro per “far quadrare i conti”. “Ero un’aspirante attrice e avevo bisogno di pagare l’affitto”, raccontò. Quelle serate in studio, a metà tra il glamour e la fatica da set, le permisero di tenere viva la speranza di un posto fisso a Hollywood, tra un provino e l’altro.

                Poi arrivò la svolta: la parte da Rachel Zane nella serie “Suits”, il successo internazionale, l’incontro fatidico con Harry, e infine l’ingresso a Kensington Palace, ben lontano dalle luci pop di “Deal or No Deal”.

                Oggi la duchessa di Sussex ha appeso al chiodo le valigette di scena, per dedicarsi a battaglie filantropiche e documentari per Netflix, ma la foto di quella Meghan in minigonna, sorridente e ignara del futuro regale che l’attendeva, resta uno dei retroscena più curiosi e umani della sua ascesa.

                Da valletta a principessa: una favola moderna che neanche uno sceneggiatore di Hollywood avrebbe osato scrivere.

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