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    Conto alla rovescia per il momento più atteso dell’anno: la 75° edizione di Sanremo, ormai alle porte. La kermesse è pronta a conquistare milioni di italiani con una settimana dedicata interamente alla musica in cui cantare, emozionarsi e dibattere davanti al televisore.

    Lo specchio di un Paese in musica

    In attesa dell’11 febbraio, Spotify svela i brani e gli artisti di Sanremo più ascoltati nell’ultimo anno. Un modo per riflettere sui trend della musica italiana, raccontando l’evoluzione del panorama musicale nazionale attraverso l’incontro sul palco di protagonisti affermati e talenti emergenti.

    Rose Villain la prima quota rosa

    Ad esempio, lo scorso anno Guè e Tony Effe, entrambi in gara quest’anno, sono entrati nella top 10 degli artisti più ascoltati in Italia su Spotify. Tony Effe, in particolare, grazie al suo album “ICON”, si è aggiudicato il secondo posto tra i dischi più ascoltati dell’anno, contribuendo alla crescita di oltre il 130% degli ascolti complessivi dell’artista. Per quando riguarda le donne, Rose Villain è la cantante in gara a Sanremo 2025 che può vantare la canzone più ascoltata nel 2024 rispetto a tutti gli altri concorrenti: si tratta della sua hit Come un tuono (feat. Guè). Menzione speciale per i The Kolors che sono gli artisti in gara quest’anno con il maggior numero di ascoltatori all’estero nel 2024!

    Ascolta i 10 artisti in gara più ascoltati nel 2024 in Italia

    Come Sanremo impatta sugli ascolti

    Nel 2024, ben 7 canzoni presentate in gara sono entrate nella top 20 delle più ascoltate in Italia. Tra queste, Geolier, secondo classificato a Sanremo 2024, ha trionfato anche fuori dal palco dell’Ariston con il suo brano, superando i 100 milioni di ascolti su Spotify e aggiudicandosi per la prima volta i titoli di artista, canzone e album più ascoltati del 2024. Il successo di Sanremo è proseguito anche con Mahmood, che ha fatto ballare l’Italia e il mondo, raggiungendo il terzo posto tra le canzoni più ascoltate sulla piattaforma. A lasciare il segno nel 2024 sono state anche Sinceramente di Annalisa, terza classificata nell’edizione passata, e Click Boom! di Rose Villain, rispettivamente al terzo e quarto posto tra le canzoni sanremesi più ascoltate in Italia nel 2024.

    La più ascoltata all’estero è la Mango

    Senza naturalmente dimenticare La Noia di Angelina Mango, vincitrice al Festival lo scorso anno, che ha superato persino i confini nazionali, canzone sanremese più ascoltata all’estero nel 2024, complice anche la sua partecipazione a Eurovision 2024.

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      Se sei nato/a tra il 1950 e il 1970… scopri la canzone del tuo anno!

      Scopri quale canzone dominava la hit parade nel tuo anno di nascita! In questa prima parte della nostra playlist prendiamo in esame il periodo che va dal 1950 al 1970: 21 indimenticabili brani per festeggiare il primo giorno della tua vita.

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        All’interno del suo capolavoro Alla ricerca del tempo perduto, il celebre scrittore e saggista parigino Marcel Proust descrive in maniera magistrale la sensazione di essere improvvisamente “investito” dalla memoria bevendo un cucchiaino di tè nel quale aveva lasciato inzuppare un pezzetto di madeleine. Scrivendo: “un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita”. Facendo poi, in un ulteriore passaggio, un accenno alla memoria legata alla musica: “Le canzoni, anche quelle brutte, servono a conservare la memoria del passato, più della musica colta, per quanto sia bella”.

        Un ritorno evocativo al passato

        Lo sappiamo tutti: ascoltare la musica – non necessariamente bella o colta – ci restituisce spesso la memoria del passato. Rammentandoci una situazione, un momento, una persona, un luogo. Addirittura un colore o un profumo.

        La spiegazione scientifica

        La scienza la definisce come la memoria autobiografica evocata dalla musica, un fenomeno molto comune e spesso involontario, nel senso che avviene spontaneamente, senza uno sforzo attivo dell’ascoltatore per ripescare un determinato ricordo. Aspetti che rendono il fenomeno, naturalmente, materia prima di grande interesse per psicologi e neuroscienziati.

        Ingrediente fondamentale della nostra vita

        La musica è presente in quasi tutti i momenti emotivamente più importanti della vita, come cerimonie, festeggiamenti, matrimoni e funerali, quelli che vengono definiti self-defining moments, in grado di segnare profondamente la vita di ognuno di noi. E’ dunque ragionevole supporre che si crei un’associazione tra la musica e questi momenti.

        Cosa si ascoltava quando sei nato/a

        Poi ci sono le canzoni che sono state messe sul mercato nell’anno di nascita di ognuno di noi, che hanno segnato quel tempo, diventando magari un fenomeno di costume per il quale il nostro anno di nascita viene ancora oggi identificato. In questa prima parte della nostra playlist prendiamo in esame (e vi proponiamo all’ascolto) il periodo di tempo che va dal 1950 al 1970, successivamente prenderemo in esame le decadi successive. Scoprite qual’è la vostra canzone con LaCity Mag fra questi indimenticabili titoli!

        1950 Goodnight Irene

        1951 Too Young

        1952 Papaveri e papere

        1953 Vaya Con Dios

        1954 Little Things Mean A Lot

        1955 Rock Around The Clock

        1956 Heartbreak Hotel

        1957 Bye Bye Love

        1958 Nel blu dipinto di blu (Volare)

        1959 Piove – Ciao Ciao Bambina

        1960 Io che non vivo senza te

        1961 Hit The Road Jack

        1962 Quando quando quando

        1963 Sugar Shack

        1964 I Want To Hold Your Hand

        1965 Help

        1966 Stranger In The Night

        1967 Non ho l’età (Per Amarti)

        1968 La pioggia

        1969 Sugar Sugar

        1970 Pregherò

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          Una playlist da ascoltare… appesi alla cornetta

          La nostra nuova playlist riguarda canzoni che hanno a che fare col telefono

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            Ti telefono o no, ti telefono o no…
            ho il morale in cantina
            mi telefoni o no, mi telefoni o no…
            chissà chi vincerà…

            Così cantava Gianna Nannini in Fotoromanza nel 1984, una delle tante citazioni dell’invenzione di Antonio Meucci che ci ha cambiato la vita. La nostra nuova playlist comprende, appunto, tutte canzoni che hanno a che fare col telefono. Per esempio… da Se telefonando, testo scritto da Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo e musica del Maestro Ennio Morricone, portata al successo da Mina… a Buonasera Dottore, qui nella versione originale di Claudia Mori ma anche nella rilettura – a ruoli ribaltati – di Claudio Baglioni con Sabina Ciuffini.

            Una telefonata emozionante

            Su un brano in particolare voglio spendere qualche parola in più. Si tratta di Martha di Tom Waits, estratta dall’album d’esordio di questo straordinario artista. Nel testo, Tom telefona a Martha, una donna di cui era innamorato in giovane età. Ma lei non è un semplice amore, è l’amore ancora vivo nonostante sia finito da tanti anni. Quella persona indimenticabile, che non potremmo dimenticare neanche a volerlo. Sono passati decenni (“Cause it’s been forty years or more, now Martha please recall”) e Tom allora si domanda se lei si ricorderà di lui, e se riconoscerà la sua voce.

            Dal punto di vista di un uomo anziano

            É curioso come Tom Waits, ventiquattrenne al momento di Closing Time, uno dei suoi album più intimi, canti questa canzone dal punto di vista di un uomo anziano. Un aspetto che contribuisce a fare di Martha una canzone triste: la consapevolezza dell’età avanzata e la grande distanza tra loro (“And I am calling long distance”) non giocano in favore di Tom. Perché Martha è felice e vive con la sua famiglia. Marito, bambini, forse la vita tranquilla e serena di chi ha tutto quello che serve. Dal tono e dal senso delle parole si intuisce che invece Tom è stato sposato (“You know that I got married too”) ma non lo sia più. É facile immaginarlo da solo, in una stanza di casa sua, con un whisky in mano, affogato nei suoi ricordi.

            Tom chiede come stanno il marito e i figli, anche per cercare conferma che il suo cuore sia sempre di un altro uomo; con le parole “Lucky that you found someone to make you feel secure” insinua che lei non ami veramente suo marito, ma resti con lui solo per la sicurezza che riesce a garantirle. Quella sicurezza che Tom, impulsivo e orgoglioso, non riusciva a darle, visto che amava Martha ma, cosa più importante, amava sentirsi un uomo

            “And I was always so impulsive, I guess that I still am
            And all that really mattered then was that I was a man
            I guess that our being together was never meant to be”

            Martha è una delle più belle dichiarazioni d’amore che un musicista abbia mai scritto. Vuol dire continuare ad avere nel cuore una persona, sempre e comunque. E avere bisogno di parlarne, di farglielo sapere, semplicemente dirglielo. Per questo credo che, scavando bene, ognuno di noi possa trovare una “Martha” dentro di sé.

            Dediche al telefono

            Rimanendo in tema, esiste anche una piattaforma digitale innovativa, Canzoni al telefono, ideata il cantautore e artista torinese Didie Caria, che consente agli utenti di inviare canzoni personalizzate eseguite dal vivo ai propri cari, direttamente al telefono e ovunque nel mondo. Un servizio unico che combina la comodità del digitale con il fascino della musica dal vivo, creando esperienze memorabili e cariche di emozione. Unendo tecnologia e arte, viene offerta una modalità di comunicazione nel modo più personale e toccante: attraverso una performance musicale dal vivo al telefono. Che risulta essere, per gli artisti coinvolti, una nuova opportunità di guadagno, permettendo loro di esibirsi dal vivo utilizzando solo il telefono.

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              Un 2024 all’insegna della grande musica: ascolta le nostre scelte

              Un sintetico riassunto sonoro di quello che ci è piaciuto nel 2024 in materia musicale, con l’augurio che il nuovo anno ci regali indimenticabili emozioni a 7 note. A partire – anche se non sarà facile – dal prossimo Festival di Sanremo…

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                Tempo di bilanci… anche per il mondo delle 7 note. Eccovi tutto il meglio del 2024 appena trascorso, riassunto nella nostra playlist ch etrovate a fine articolo. Un best of che vuole ripercorrere l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, celebrano le migliori uscite di album, i concerti più riusciti e impattanti dal punto di vista emozionale e le tendenze più discusse.

                Miglior Album: Lives Outgrown di Beth Gibbons

                Il 2024 verrà ricordato per il ritorno di mostri sacri quali The Cure, Nick Cave and the Bad Seeds e Kim Gordon. Fra i molti, ne spicca uno che, più di tutti, è riuscito a regalarci un vero e proprio gioiello di umanità: Beth Gibbons con il suo ultimo lavoro Lives Outgrown. Un album che dimostra lo stato di grazia dell’ex frontwoman dei Portishead: a quasi 60 anni continua a mettersi in gioco attraverso un’opera sottile e stratificata, registrata nel corso di un decennio. Sono 10 brani dal forte impatto emotivo, che restituiscono un ritratto genuino e commovente di un’artista che (fra sonorità folk, archi, e percussioni) guarda alla propria vita accettandone sia rimpianti e delusioni, sia l’inesorabilità dello scorrere del tempo.

                Miglior evento musicale: il nuovo album dei Cure

                La band inglese guidata dall’iconico Robert Smith esce con un nuovo album dopo sedici anni di silenzio discografico, anche se nel frattempo ha suonato e fatto concerti in tutto il mondo. Si tratta di un evento, considerando i tempi attuali che impongono produzioni usa e getta, pensate per il consumo istantaneo. Un evento doppiamente tale… vista la qualità del lavoro: una piccola meraviglia che rinverdisce le atmosfere dark ad alto potenziale di struggimento dei Cure, in totale coerenza con tutta la loro storia musicale.

                Miglior mostra a tema musicale: Luca Carboni a Bologna

                Non è la solita mostra di un musicista prestato in maniera dilettantistica all’arte… ma la storia di 40 anni di successi di uno dei cantautori bolognesi più amati, a cui la città ha deciso di dedicare un progetto che invita per la primissima volta il pubblico a scoprire il suo secondo lato artistico: la pittura. La mostra si intitola Rio Ari O ed è in cartellone fino al 9 febbraio al Museo Internazionale e Biblioteca Della Musica di Bologna. Riassume quattro decenni di attività di Luca Carboni, celebrandone tanto i successi musicali, quanto l’apprezzata sinergia tra musica e arte visiva.

                Miglior live italiano – I CCCP al Flowers Festival di Collegno (TO)

                Senza nulla togliere ai sette concerti di fila dell’intramontabile Vasco Rossi a San Siro, secondo noi è quello dei CCCP-Fedeli alla linea il ive act più bello del 2024. Uno show che ha visto il tanto atteso, e allo stesso tempo, inaspettato ritorno della band nella formazione originale sui palchi italiani, ad oltre 30 anni dal loro scioglimento. Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur si sono comportati in modo naturale e affiatato sul palco, come se tutto questo tempo non fosse mai trascorso. E visto che invece è successo… possiamo dire che non è trascorso invano!

                Migliore copertina – Alaska Baby di Cesare Cremonini

                La copertina del nuovo album di Cesare Cremonini, Alaska Baby, è da premiare per la chiara ispirazione artistica legata alla storia della sua creazione, intendendo rappresentare la rinascita del cantante raccontata nel disco, attraverso l’intreccio tra viaggio fisico e interiore. Su uno sfondo bianco e minimale come la neve dell’Alaska, due sfere colorate si uniscono a formare un simbolo ispirato alla Tomba Brion dell’architetto e designer Carlo Scarpa: la visualizzazione dell’incontro e dell’unione dei due opposti in un’unica anima. Le sfere si fondono e i loro colori richiamano quelli delle aurore boreali. Tutto estremamente suggestivo e degno di menzione speciale.

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