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Piccolo vademecum su come proteggere i tatuaggi d’estate

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    Anche se i tatuaggi non contemplano stagioni… in estate è consigliato avere qualche accortezza in più per prendersene cura. Un concetto che è stato ribadito da alcuni esperti coinvolti nella Torino Tattoo Convention, una delle manifestazioni di settore più importanti d’Europa che dal 27 al 29 settembre ritorna. Con oltre 100.000 visitatori attesi all’ombra della Mole e 400 tatuatori provenienti da ogni parte del mondo.

    Le domande classiche

    Chi si è fatto un tatuaggio prima dell’estate, probabilmente si starà ponendo alcune domande. Del tipo… “Si può prendere il sole senza problemi?”, “L’acqua del mare può rovinarlo?”, “Quali prodotti è bene usare per evitare che il disegno si rovini?”.

    Qualche regola di base

    La prima indicazione è quella di far trascorrere almeno due settimane dal nuovo tatuaggio prima di esporlo ai raggi del sole, ma anche prima di farci il bagno al mare o in piscina (dove è presente il cloro), perché bisogna dare il tempo alla pelle di cicatrizzare. Anche sabbia, asciugamani e superfici ruvide con le quali possiamo entrare in contatto in spiaggia possono fungere da agente irritante.

    Il sole diretto è dannoso… e doloroso

    La pelle, in generale, va protetta dal sole per evitare le scottature. Sarebbe buona norma non prendere sole sul tatuaggio durante il primo mese, con attenzione particolare soprattutto nelle prime due settimane. Il tatuaggio eseguito di fresco è come fosse una cicatrice, infatti ogni volta che l’ago entra ed esce dalla pelle crea delle microlesioni. Se non prendere il sole sulle cicatrici o sulle ferite non ancora guarite è una cosa consigliata, la medesima accortezza va osservata sul tatuaggio. I raggi solari diretti del sole possono provocare anche dolore, rischiando sia in salute (con infezioni e irritazioni varie) ma anche danni estetici, con una cicatrizzazione non perfetta della zona interessata al tattoo.

    Sfatiamo un luogo comune

    C’è invece da sfatare una diceria: il sole non sbiadisce il tatuaggio. Può accadere però che i colori si modifichino a causa della melanina e che i tatuaggi con colori chiari, come il giallo o gli incarnati, sembrino ‘scomparire’ con l’abbronzatura. Questo più che altro perché la pelle si scurisce. Traquilli: quando si perde la tintarella tutto torna normale.

    L’acqua dolce è un toccasana naturale

    Se si prende il sole senza nessun genere di protezione per un lungo periodo il disegno può perdere nitidezza… ma una volta fatto il tatuaggio rimane e non si altera. Dopo una giornata al mare è consigliata una doccia di acqua dolce e l’applicazione di una buona crema idratante.

    Qualche prodotto specifico consigliato

    Nelle prime settimane di presenza del tatuaggio sulla vostra pelle, il burro di karité puro al 100% risulta essere un ottimo prodotto. Può risultare un po’ unto ma non macchia. Anche una buona crema lenitiva per neonati può andare bene, anche se non bisogna esagerare perché è molto grassa.

    La crema solare solo dalle due settimane in poi

    Ricordatevi che nelle due settimane post tatuaggio non va apposta la crema solare: a contatto con la ferita ci va solo il prodotto consigliato dal tatuatore per la relativa cicatrizzazione. Se dovete recarvi al mare con un tattoo appena fatto, copritelo con un tessuto. Dopo due settimane si può iniziare ad utilizzare mettere la crema solare, ma se si può evitare male non fa.

    No a scrub e cerette

    Anche quando la pelle risulterà cicatrizzata, è buona norma proteggerlo con un prodotto solare ad alto fattore protettivo (50 SPF). Dopo un tuffo in piscina è consigliato sempre sciacquarsi con acqua dolce. Nelle prime due settimane evitate scrub, cerette e l’utilizzo di rasoi. Indossate abiti di cotone ed evitate tessuti sintetici e abiti attillati. Fate lo stesso coi gioielli, se dovessero entrare in contatto con l’area tatuata.

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      Katie Price e il lifting da 13mila dollari. Ma ne valeva davvero la pena?

      Katie Price ha sorpreso i suoi follower condividendo una foto che mostra il suo nuovo volto. La modella, dipendente dalle operazioni di chirurgia estetica, ha già subito oltre 15 interventi estetici.

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        Katie Price ha voluto strafare. La modella britannica di 46 anni, ha recentemente sorpreso i suoi follower, e non solo, condividendo le immagini del suo “nuovo volto”. Un lifting facciale realizzato in Turchia, costato 13.000 dollari. La modella ne va fiera. “Questo è il mio corpo e faccio ciò che voglio fare. Deve essere così, il nostro corpo, la nostra scelta. La differenza è che io ne parlo. Ci sono molte persone là fuori che nascondono [ciò che hanno fatto].” Ma siamo proprio sicuri che del nostro corpo possiamo farne quello che vogliamo? Soprattutto se abbiamo una immagine pubblica che può influenzare migliaia di altre persone?

        Una sfida agli stereotipi, per lei, una moda pericolosa, per gli altri

        Katie è dipendente dalle operazioni estetiche. Finora si è sottoposta a oltre 15 interventi, inclusi lifting del corpo, rinoplastiche, riempitivi e botox. Ma nonostante le critiche, difende la sua scelta come se non ci fosse un domani né per lei né dalle possibili emulatrici. Sfidando apertamente gli stereotipi.

        Paige British ha speso 100mila dollari per trasformare tutto il suo corpo

        Simile a Katie è Paige British, un’altra modella che ha speso oltre 100.000 dollari per una trasformazione corporea estrema. Paige ha documentato i suoi cambiamenti su Instagram, condividendo apertamente le sfide post-operatorie e l’impatto che i suoi interventi hanno avuto sulla sua vita. Sottolinea che, sebbene si vesta modestamente, non può sfuggire agli sguardi e ai giudizi, ma ha imparato a non lasciarsi turbare dagli “haters”.

        Katie si ispira alla bambola Bratz

        Questa tendenza di modellarsi secondo determinati standard estetici si riflette anche nel fascino che le Bratz dolls esercitano sulle bambine. Le Bratz, con i loro tratti esagerati e i corpi quasi innaturali, incarnano un’idealizzazione fisica che le bambine ammirano. Non tutte per fortuna. Create da Carter Bryant nel 2001, le Bratz rappresentano una svolta nel mondo dei giocattoli, aiutando le giovani a esplorare e costruire la propria identità attraverso il gioco. Come sostiene lo psicologo americano Charles E. Schaefer, il gioco permette di essere pienamente vivi e profondamente assorti in ciò che si fa, dimostrando l’importanza di queste dinamiche nella crescita psicologica delle bambine.

        Ridefinire la propria identità va bene, stravolgerla del tutto forse ni…

        In definitiva, sia le celebrità come Katie Price e Paige British, sia le bambole Bratz, riflettono il desiderio di esplorare e ridefinire l’estetica e l’identità, sfidando norme e aspettative sociali.

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          Capelli bianchi ciao ciao, ‘ritorno al futuro’ senza tinture

          La ripigmentazione è la scelta ideale per chi desidera coprire i capelli bianchi senza l’uso di tinture aggressive, preservando la salute della chioma e garantendo un risultato naturale e duraturo.

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            La comparsa dei primi capelli bianchi è un segnale del tempo che passa, solitamente a partire dai 30-35 anni. Sebbene molte persone ricorrano a tinte chimiche per coprirli, questi metodi possono essere aggressivi e temporanei. Attenzione però esiste una soluzione più naturale e duratura: la ripigmentazione.

            Ma perché i capelli diventano bianchi?

            La perdita di colore è causata dalla ridotta produzione di melanina, il pigmento che conferisce loro il colore. Questa diminuzione può essere legata all’invecchiamento, ma anche ad altri fattori come stress, squilibri nutrizionali o ormonali.

            Le soluzioni tradizionali e i loro limiti

            Tinte chimiche, shampoo coloranti e balsami sono alcune delle soluzioni più comuni per nascondere i capelli bianchi. Tuttavia, queste non risolvono il problema alla radice e possono danneggiare la fibra del capello, creando un effetto poco naturale.

            Ripigmentazione, soluzione naturale per i capelli

            La ripigmentazione agisce direttamente sulla mancanza di melanina, ricreando il pigmento alla radice del capello. A differenza delle tinte chimiche, la ripigmentazione riporta gradualmente il colore naturale dei capelli senza danneggiarli. Il risultato è una chioma dalle sfumature armoniose e durature, senza l’effetto ricrescita.

            Grey Attack: lo shampoo ripigmentante

            Un esempio innovativo di ripigmentazione è Grey Attack, uno shampoo brevettato da Alpecin. Durante il lavaggio, una molecola chiamata 5,6-DHI penetra nel capello e si ossida, trasformandosi in pigmento scuro. Lavaggio dopo lavaggio, i capelli recuperano gradualmente il loro colore originale. Il prodotto include anche ingredienti come zinco, niacinamide e caffeina, che nutrono e rinforzano i capelli.

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              Pelle secca o disidratata: come distinguerle e prendersene cura!

              Spesso si fa confusione tra pelle secca e pelle disidratata, pensando si tratti della stessa condizione. In realtà, si tratta di due distinte problematiche che richiedono approcci differenti per essere curate al meglio.

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                La pelle secca è caratterizzata da una carenza di sebo, la sostanza oleosa prodotta naturalmente dalla pelle per mantenerla morbida ed elastica. Questo deficit si traduce in una serie di sintomi come: aspetto opaco e screpolato, tendenza alla desquamazione, prurito e irritazione, maggiore sensibilità al freddo e al caldo.
                Può essere causata da fattori genetici, squilibri ormonali, condizioni mediche come la dermatite atopica, agenti esterni come clima freddo e secco, esposizione eccessiva al sole, uso di prodotti cosmetici aggressivi.
                La cura drichiede l’utilizzo di prodotti idratanti e nutrienti che aiutino a ripristinare la barriera cutanea e a trattenere l’acqua all’interno della pelle. È importante scegliere prodotti delicati e non aggressivi, evitando quelli che contengono alcool o profumi.


                Detergere il viso con un detergente delicato mattina e sera, applicare una crema idratante ricca due volte al giorno, utilizzare una maschera idratante a base di ingredienti naturali una o due volte alla settimana, bere molta acqua per mantenere la pelle idratata dall’interno, evitare l’esposizione eccessiva al sole e usare sempre una protezione solare adeguata

                Caratteristiche
                La pelle disidratata, invece, non ha carenza di sebo, ma bensì di acqua. Questo significa che la pelle appare: Tesa e secca al tatto, Spenta e stanca, con linee sottili più evidenti, più propensa a rughe e cedimenti.
                Per idratare la pelle disidratata è fondamentale bere molta acqua, almeno 2 litri al giorno.
                Consigli
                Utilizzare un detergente delicato e idratante, applicare una crema idratante a base di acido ialuronico o glicerina, utilizzare un siero idratante, fare impacchi con acqua fresca o maschere idratanti, evitare l’uso di prodotti astringenti o a base di alcool, usare un umidificatore per aumentare l’umidità dell’aria. In caso di dubbi o di problemi persistenti, è sempre consigliabile consultare un dermatologo.

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