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Beauty

Monica Bellucci svela il suo segreto per restare in forma a 60 anni: la regola del cinque

Monica Bellucci, a 60 anni, è ancora un’icona di bellezza. Il suo segreto? La “regola del 5”, una routine fatta di pasti equilibrati, nessuna ossessione per la magrezza e l’allenamento giusto. Un esempio di come prendersi cura di sé, con intelligenza e senza estremismi.

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    Monica Bellucci ha da sempre affascinato il pubblico con la sua bellezza e il suo fascino senza tempo, e a 60 anni continua a mantenersi in splendida forma grazie a uno stile di vita sano ed equilibrato, seguendo quella che lei stessa definisce la “regola del 5”. Ma di cosa si tratta esattamente?

    La regola del cinque

    Monica segue una dieta che prevede cinque pasti al giorno: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena. Questo schema alimentare, afferma, aiuta a mantenere attivo il metabolismo e a fornire energia costante durante la giornata. La sua alimentazione è ricca di cibi nutrienti come pesce, carne, verdure e, sì, anche la pasta, specialmente gli spaghetti, a cui ha confessato di non riuscire a dire di no. Tuttavia, l’attrice è equilibrata: evita eccessi, mantenendo una dieta varia senza ossessionarsi con il dimagrimento. Come lei stessa ha dichiarato in un’intervista, “rinuncio a qualcosa quando è necessario”, ma non si lascia sopraffare da diete restrittive.

    L’importanza dell’esercizio fisico

    Oltre a seguire la sua “regola del cinque”, Monica Bellucci è accompagnata da un personal trainer dal 2010, subito dopo la nascita della sua ultima figlia, Léonie Cassel. Il suo approccio allo sport è pratico ma non estremo: preferisce allenamenti equilibrati che includono nuoto e sessioni moderate, evitando la corsa e allenamenti intensivi che durano ore. Prima di allora, non praticava sport con regolarità, ma oggi ha integrato l’esercizio fisico nella sua routine quotidiana, adattandosi a uno stile di vita sano senza essere ossessionata dalla forma fisica.

    Un’icona contro i canoni estetici

    Monica Bellucci ha sempre rifiutato di piegarsi ai canoni estetici imposti dalla società, promuovendo invece una bellezza naturale e senza tempo. Nonostante la genetica l’abbia sicuramente aiutata, la sua filosofia di vita si basa su un equilibrio tra benessere fisico e mentale, senza pressioni o stress legati all’aspetto esteriore. Anche per questo è diventata un simbolo di libertà e autenticità nel mondo dello spettacolo.

    Insomma, la bellezza di Monica Bellucci non deriva solo da trucchi o segreti complicati, ma da una sana combinazione di alimentazione bilanciata, attività fisica moderata e un atteggiamento positivo verso la vita e sé stessa. Un esempio di come l’equilibrio possa portare risultati duraturi, anche in termini di benessere e salute.

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      Bellezza

      La maschera viso alle fragole: il trattamento di bellezza più dolce di aprile

      Aprile è il mese delle fragole, e non solo a tavola: scopri i benefici di questo frutto anche in versione beauty. Una maschera viso fatta in casa, semplice ed efficace, che regala luminosità e freschezza in pochi minuti.

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        Primavera fa rima con fragole. E se è vero che il loro profumo dolce e il colore acceso conquistano la tavola, pochi sanno che questo frutto può diventare anche un potente alleato per la bellezza del viso. Ricche di vitamina C, antiossidanti e acido salicilico naturale, le fragole sono perfette per rinnovare la pelle, combattere le impurità e donare luminosità.

        La maschera viso alle fragole è un rimedio semplice, veloce e low cost per prendersi cura del viso in modo naturale. Ideale per le pelli miste e grasse, grazie all’effetto purificante dell’acido salicilico, ma anche per chi cerca un boost di luce in vista della bella stagione.

        Come prepararla? Basta schiacciare 3-4 fragole mature con una forchetta fino a ottenere una purea omogenea. Aggiungi un cucchiaino di miele (lenitivo e antibatterico) e, se hai la pelle secca, qualche goccia di olio di jojoba o di mandorle dolci. Mescola bene e applica la maschera sul viso pulito, evitando il contorno occhi. Lascia agire per 10-15 minuti, poi risciacqua con acqua tiepida.

        Il risultato? Pelle visibilmente più luminosa, pori meno evidenti e una sensazione di freschezza immediata. Il profumo naturale della fragola rende l’applicazione un momento di puro piacere, da concedersi una o due volte alla settimana.

        Un beauty tip tutto naturale, che sfrutta la stagionalità e ci ricorda che a volte la miglior skincare è proprio quella che nasce in cucina. Con buona pace dei sieri da centinaia di euro.

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          Salute

          Papa Francesco e i segnali di morte delle sue ultime ore

          Quel naso affilato e scarno del Papa il giorno prima di andarsene è la tipica espressione di chi è sul punto di morte.

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            L’immagine di Papa Francesco, affacciato dal loggione maggiore della Basilica di San Pietro nella domenica di Pasqua, resterà indelebile nella memoria collettiva. Seduto sulla sua sedia a rotelle il pontefice si è rivolto ai fedeli con un viso segnato dalla sofferenza, pronunciando con fatica poche parole di augurio: “Fratelli e sorelle, buona Pasqua“. Dietro quel semplice saluto, gli occhi attenti di medici e osservatori hanno colto segnali preoccupanti. Il suo volto appariva scavato, privo di espressione e di vitalità, rivelando la tipica facies ippocratica, un insieme di caratteristiche fisiche che spesso anticipano la fine imminente.

            Il volto della malattia

            La facies ippocratica è un segnale clinico noto nel mondo medico, caratterizzato da occhi infossati, tempie incavate, pelle pallida e secca, oltre al pallore peri-orale. Tuttavia, il segno più inquietante era il naso affilato e scarno, particolarmente ridotto di volume. Si tratta di un chiaro sintomo di un insufficiente flusso sanguigno nelle estremità periferiche del corpo. Questo dettaglio, spesso osservato nei malati gravi, può indicare insufficienza respiratoria, cardiaca o un grave stato di disidratazione. La medicina moderna ha sviluppato strumenti diagnostici in grado di interpretare i segnali facciali nei pazienti critici, come il Facial Action Coding System (Facs). Il sistema analizza la compromissione espressiva in presenza di malattie cardiache, polmonari o addominali. Nel caso del Papa, gli esperti hanno riconosciuto quei tratti distintivi come un campanello d’allarme per una condizione di salute profondamente compromessa.

            L’ultimo saluto ai fedeli

            Nonostante la sua fragilità, Papa Francesco ha voluto salutare la folla in Piazza San Pietro. Ha percorso il colonnato del Bernini sulla Papamobile, baciando bambini e mostrando ancora una volta il suo spirito combattivo. Malgrado le difficoltà respiratorie e l’evidente sforzo per comunicare, nulla lasciava presagire un declino così improvviso nelle ore successive.Tuttavia, all’alba del lunedì dell’Angelo, nella sua casa di Santa Marta, il Santo Padre ha avuto un improvviso aggravamento. L’ictus cerebrale che lo ha colpito è stato un evento che ha rapidamente compromesso la sua condizione già precaria. I suoi medici, che lo seguivano da mesi, non lo avevano mai dichiarato fuori pericolo, consapevoli che il suo stato di salute restava fragile.

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              Benessere

              Mente in fiore: come il cambio di stagione può aiutarci a ritrovare equilibrio e lucidità

              Il cambio di stagione non è solo una questione di guardaroba. La primavera incide sul nostro umore, sui livelli di energia e sulla qualità del sonno. Dopo mesi di letargo fisico e mentale, il corpo reagisce alla luce e al clima più mite con un risveglio complesso: positivo per molti, spiazzante per altri. È il momento giusto per prendersi cura della mente, stabilire nuovi ritmi e abbracciare routine che favoriscano equilibrio e lucidità.

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                La primavera non arriva mai in silenzio. Porta con sé una luce nuova, l’allungarsi delle giornate, il canto degli uccelli al mattino e l’invasione di polline che costringe molti a fare scorta di antistaminici. Ma la vera rivoluzione avviene nella testa, più che nell’aria: il cambio di stagione è un momento delicato anche per il nostro benessere psicologico.

                Dopo mesi passati a convivere con buio, freddo e ritmi rallentati, la mente si trova a fare i conti con una richiesta di accelerazione. Il corpo si sveglia, il metabolismo si riattiva, la serotonina torna a salire con l’aumento delle ore di luce. Tutto bello, in teoria. Ma per molti, il passaggio può essere faticoso, quasi uno stress da risveglio.

                Si chiama infatti disturbo affettivo stagionale (SAD, nella sua sigla inglese), e colpisce soprattutto nei mesi invernali, ma il suo strascico si fa sentire anche in primavera: ansia, irritabilità, insonnia, una certa inquietudine che sembra non avere un motivo preciso.

                Il primo consiglio? Accettare il cambiamento, e non pretendere di cavalcarlo come se fosse una corsa a ostacoli. La natura si risveglia gradualmente, e anche noi dovremmo fare lo stesso. Niente rivoluzioni improvvise, solo piccoli gesti consapevoli.

                Tra le pratiche consigliate dagli esperti per riequilibrare mente e corpo c’è l’esposizione alla luce del giorno nelle prime ore del mattino. Camminare all’aperto, anche solo 20 minuti, regola il ritmo circadiano e favorisce la produzione di serotonina e melatonina. Se poi la passeggiata è in mezzo al verde, meglio ancora: la cosiddetta “forest bathing” (letteralmente, fare il bagno nella foresta) è ormai riconosciuta dalla scienza come un potente antistress.

                Anche l’alimentazione può giocare un ruolo chiave. La primavera è la stagione delle verdure amare e depurative (come carciofi, cicoria, asparagi), che aiutano il fegato e favoriscono la sensazione di leggerezza, non solo fisica. Inserire nella dieta alimenti ricchi di triptofano – come uova, legumi, frutta secca – può aiutare a sostenere l’umore in modo naturale.

                E poi c’è il sonno. Fondamentale non solo per il corpo, ma anche per il pensiero lucido e le emozioni stabili. Con l’allungarsi delle giornate si tende a rimandare il momento del riposo, ma forzare i ritmi può portare a stanchezza cronica. Ristabilire una routine regolare, con orari coerenti e rituali di chiusura della giornata (una tisana, un libro, una luce calda) è il miglior modo per accompagnare la mente nel passaggio.

                Infine, primavera può essere anche il momento per “fare pulizia” mentale: scrivere un diario, mettere in ordine pensieri, desideri e obiettivi. Non per pianificare tutto, ma per tornare in contatto con se stessi. Dopotutto, la primavera è la stagione del seme che rompe la terra: richiede forza, ma regala meraviglia.

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