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Salute

Masticare chewingum durante lo sport aumenta i battiti cardiaci!

Masticare un chewingum è un gesto semplice e quotidiano per molti di noi. Un modo per rinfrescare l’alito, combattere la noia o semplicemente per abitudine. Ma sapevate che questo piccolo gesto può avere un impatto inaspettato sul nostro cuore? Scopriamone l’impatto, forse inaspettato, del chewingum su come potrebbe mettere a rischio la nostra salute.

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    Esistono alcune ricerche che suggeriscono che masticare chewingum durante l’esercizio fisico potrebbe aumentare leggermente la frequenza cardiaca, ma l’effetto è generalmente piccolo e trascurabile per la maggior parte delle persone. Questo perché la masticazione aumenta il flusso sanguigno al viso e alla testa, il che può comportare un lieve aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.

    Tuttavia, l’effetto è generalmente trascurabile per la maggior parte delle persone. In uno studio, i partecipanti che masticavano chewingum durante una camminata di 30 minuti hanno avuto un aumento medio della frequenza cardiaca di solo 2 battiti al minuto rispetto a quelli che non masticavano.

    Studi sull’argomento pubblicati sul Journal of Sports Science & Medicine ha rilevato che masticare chewing gum durante un cicloergometro ha aumentato la frequenza cardiaca di circa 2 battiti al minuto nei partecipanti. Un altro studio, pubblicato sul European Journal of Applied Physiology, ha rilevato che masticare chewingum durante una corsa ha aumentato la frequenza cardiaca di circa 3 battiti al minuto nei partecipanti.

    Ma, al contrario, ci sono alcuni potenziali benefici del masticare gommine durante l’esercizio che includono maggiore flusso sanguigno al cervello che potrebbe migliorare la concentrazione e la vigilanza; una riduzione dello stress per effetto calmante e ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Aumento del consumo calorico perché aiuta a bruciare qualche caloria in più, anche se solo una piccola quantità. Ma la decisione se masticare o meno chewingum durante l’esercizio è personale. Se ritieni che aumenti la tua energia o concentrazione e non ti causa alcun fastidio, non c’è motivo di non farlo.

      Salute

      Il biohacking sbarca nella Capitale: evento esclusivo al ristorante Flowery

      Lunedì 2 dicembre, a Roma, Gabriella Femia e Angela Almaviva guideranno un evento esclusivo sul biohacking, il nuovo trend che unisce tecnologia e benessere. Tra scienza, salute e impresa, ecco come rivoluzionare la propria vita.

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        Lunedì 2 dicembre, nella suggestiva atmosfera del ristorante Flowery, situato in via del Fiume Bianco, la Capitale ospiterà un evento unico dedicato al biohacking. Un numero ristretto di partecipanti avrà l’opportunità di immergersi in questo universo innovativo, scoprendo come migliorare il benessere quotidiano attraverso pratiche biotecnologiche all’avanguardia e valutando le potenzialità di un settore in piena espansione.

        Protagoniste dell’evento: Gabriella Femia e Angela Almaviva

        Al centro della serata, due professioniste pronte a condividere la loro visione rivoluzionaria. Gabriella Femia, coach e formatrice con oltre trent’anni di esperienza, è oggi un’affermata biohacker e specialista in neurohacking. Con dedizione e passione, ha deciso di mettere la sua competenza al servizio di chi desidera trasformare la propria vita attraverso le potenzialità del biohacking.

        Al suo fianco ci sarà Angela Almaviva, imprenditrice digitale ed ex amministrativa, che ha scelto di abbracciare questa avventura insieme a Gabriella, unendo amicizia e determinazione per costruire un progetto ambizioso: portare il biohacking in tutta Italia.

        Tecnologia e benessere: una sinergia vincente

        L’evento si rivolge a chi è interessato a migliorare la propria salute con tecnologie di ultima generazione e a chi desidera investire in un settore in costante crescita. Durante la serata saranno illustrati i principi fondamentali del biohacking, con un focus sul suo impatto positivo sul benessere quotidiano e sulle opportunità di business emergenti nel campo biotecnologico.

        Info e prenotazioni

        La partecipazione è riservata a un numero limitato di persone. Per prenotarsi, basta inviare una mail all’indirizzo gf@gabriellafemia.com.

        Nota per la stampa

        Per interviste o ulteriori informazioni, è possibile contattare lo stesso indirizzo email. Non perdere l’occasione di scoprire il futuro della salute e del benessere. Ti aspettiamo!

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          Salute

          Ops! Ecco come starnutire con stile senza far scappare tutti intorno a te! Cosa dice il Galateo?

          Quando l’inevitabile colpo di starnuto ti colpisce in pubblico, cosa fare per non sconvolgere chi ti sta intorno? Dal naso alla mano (o meglio, al gomito), vediamo le regole d’oro per un elegante starnuto!

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            Chiunque di noi ha vissuto l’ansia da starnuto imminente durante un momento importante o in un luogo silenzioso: a cena con sconosciuti, in riunione o in un mezzo di trasporto pubblico. Ebbene, starnutire in pubblico può essere un incubo, ma niente paura! C’è il galateo che ci insegna a farlo con il giusto savoir-faire, evitando di trasformare la situazione in un piccolo disastro sociale.

            La regola d’oro: il gomito è il tuo migliore amico

            Se in passato la mano era il rimedio universale per fermare lo starnuto, oggi sappiamo che non è più così. Il motivo è igienico, ma anche pratico: la mano, facilmente “infettata” dai germi del tuo starnuto, va poi a toccare oggetti, altre persone, e via dicendo. Ecco perché la soluzione è usare il gomito! Piega il braccio e starnutisci nell’incavo del gomito: è sicuro, discreto e ti salva da sguardi di disapprovazione.

            Tessuto sempre a portata di mano

            Per chi vuole davvero rispettare le regole del bon ton, la soluzione più raffinata resta il fazzoletto. Certo, oggi non tutti portano in tasca il classico fazzoletto di stoffa, ma anche una versione di carta può fare al caso tuo. Se ne hai uno a portata di mano, usalo per coprirti la bocca e il naso, e poi, mi raccomando, smaltiscilo subito in un cestino. Un colpo da maestro!

            E dopo? Il silenzio, il sorriso e la scusa

            Dopo lo starnuto, un piccolo sorriso e un gentile “scusate” faranno il resto. Non serve farla troppo lunga: chi ti sta intorno capirà la tua cortesia e non sarà disturbato. Mai, mai giustificarsi troppo o fare commenti autoironici, il rischio è di enfatizzare ancora di più quello che dovrebbe restare un gesto di breve durata.

            Un tocco di classe extra: contenere il volume

            Se riesci a percepire l’arrivo del “colpo”, cerca di attenuare il suono e di non fare eccessivo rumore. Un trucco è spingere delicatamente il naso verso il basso, rallentando così il processo esplosivo. Non sempre funziona, ma quando accade ti sentirai un maestro di discrezione!

            E se qualcuno starnutisce vicino a te?

            Infine, il galateo prevede anche il modo giusto per comportarsi quando è qualcun altro a starnutire. Evita di mostrare fastidio o commentare a voce alta. Un “salute!” ben piazzato, magari accompagnato da un sorriso, sarà il modo migliore per mettere a proprio agio chi ha dovuto affrontare la propria “tempesta di starnuti”.

            Quindi, caro starnutitore seriale, ricorda che starnutire con eleganza si può, e con queste semplici regole, potrai farlo senza creare scene da film comico!

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              Salute

              Allarme aviaria H5N1: Matteo Bassetti ci mette in guardia sul latte crudo e i rischi per la salute

              Dagli Stati Uniti all’Italia, il virus H5N1 riaccende il dibattito sulla sicurezza alimentare.

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                Negli Stati Uniti cresce la preoccupazione per il virus dell’influenza aviaria (H5N1), soprattutto dopo il rilevamento in un lotto di latte crudo intero venduto in California. Le autorità sanitarie locali hanno richiamato il prodotto, invitando i consumatori a non berlo. Il virus, infatti, può trasmettersi attraverso il contatto o il consumo del latte non pastorizzato.

                I rischi del latte crudo secondo gli esperti

                Il latte crudo, a differenza di quello pastorizzato, non subisce il processo di riscaldamento che elimina virus e batteri. Espone i consumatori a rischi significativi, tra cui infezioni da Escherichia coli, Salmonella, Listeria, e ora anche il pericolo del virus H5N1. Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, ha sottolineato l’importanza della pastorizzazione. “È un processo che adottiamo da 200 anni e che abbatte la carica microbica, rendendo il latte privo di rischi batteriologici e virali. In una situazione come quella americana, il latte crudo non dovrebbe essere né venduto né consumato.

                Bassetti sotolinea che il virus dell’aviaria si sta avvicinando sempre più all’uomo, soprattutto considerando che colpisce animali vicini al nostro sistema alimentare, come le mucche. “Negare il problema non aiuta,” ha dichiarato, esortando a potenziare la sorveglianza, fare informazione corretta e puntare sui vaccini e i farmaci disponibili per contrastare il virus.

                La diffusione dell’aviaria negli USA e il rischio della cattiva informazione

                Negli Stati Uniti, nonostante i rischi crescenti, la domanda di latte crudo è in aumento, spesso promossa da campagne sui social media. Alcuni Stati hanno introdotto regolamentazioni specifiche per consentirne la vendita nei negozi, un fenomeno che preoccupa gli esperti. E in Italia? Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, ha chiarito che in Italia al momento non esiste alcun allarme riguardo al consumo di latte, poiché non ci sono segnalazioni di bovini infetti da H5N1. Tuttavia, ha ribadito l’importanza della pastorizzazione come misura preventiva fondamentale. “La pastorizzazione è il processo che inattiva virus e batteri, garantendo la sicurezza dei prodotti lattiero-caseari.”

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