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Versace nelle mani di Prada? Trattative avanzate per un ritorno 100% italiano

Secondo il quotidiano economico francese Les Echos, Prada e Capri Holdings avrebbero avviato negoziati esclusivi della durata di quattro settimane per la cessione di Versace. Acquistata nel 2018 per 2,1 miliardi di euro, la griffe non naviga in acque tranquille, con perdite operative e utili in calo del 15%. Donatella Versace potrebbe presto lasciare la direzione artistica, mentre Prada è pronta a rilanciare il marchio con un piano industriale ambizioso.

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    Nel silenzio ovattato dei grandi salotti della moda, una trattativa sta prendendo forma e potrebbe cambiare gli equilibri del lusso italiano: Prada è in corsa per acquisire Versace. Secondo il quotidiano economico francese Les Echos, il gruppo milanese avrebbe avviato negoziati esclusivi con Capri Holdings, la holding americana che controlla la maison dal 2018, con l’obiettivo di chiudere l’operazione entro quattro settimane.

    L’accordo, se andasse in porto, segnerebbe il ritorno di Versace sotto il controllo di un gruppo italiano, riportandola nel giro d’élite del lusso tricolore dopo anni di gestione statunitense. Ma la partita è tutt’altro che chiusa: da un lato, Prada si muove con determinazione e ha già incaricato Goldman Sachs e Citi di esaminare i dettagli dell’operazione. Dall’altro, Capri Holdings, che acquistò Versace nel 2018 per 2,1 miliardi di euro, dovrà decidere se accettare l’offerta o resistere, sperando in un rilancio.

    L’offerta ufficiale potrebbe arrivare il 28 febbraio

    Tutte le attenzioni sono ora puntate su una data: il 28 febbraio, giorno in cui Versace presenterà la sua collezione alla Milano Fashion Week. Secondo Les Echos, proprio in quella occasione potrebbe essere ufficializzata l’offerta di Prada, aggiungendo così un nuovo capitolo a questa trattativa che sta già facendo tremare il mondo del lusso.

    L’acquisizione permetterebbe a Prada di rafforzare il proprio portafoglio di marchi e rilanciare un brand iconico, che però negli ultimi anni ha mostrato segni di difficoltà. La maison della Medusa, nonostante l’enorme notorietà, non naviga in acque tranquille: il fatturato nel terzo trimestre del 2025 si è attestato a 775 milioni di euro, ma gli utili sono scesi del 15% rispetto all’anno precedente. Le perdite operative iniziano a pesare, e il rallentamento globale del mercato del lusso non ha certo aiutato.

    Prada inarrestabile: crescita del 18% e tesoreria solida

    Se Versace si trova a dover fare i conti con bilanci meno brillanti, la situazione di Prada appare ben diversa. Il gruppo di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada ha chiuso gli ultimi nove mesi con un incremento del fatturato del 18%, raggiungendo 3,8 miliardi di euro, con una crescita trascinata in particolare dall’Asia e dal successo travolgente di Miu Miu, il marchio del gruppo che ha visto raddoppiare le vendite.

    Prada, inoltre, può contare su una tesoreria netta positiva di 450 milioni di euro, una liquidità che le permette di guardare con ambizione a operazioni di acquisizione, proprio come quella su Versace.

    Il futuro di Donatella Versace e il rebus del passaggio di testimone

    Un altro punto cruciale riguarda il destino di Donatella Versace, anima creativa della maison dal tragico omicidio del fratello Gianni nel 1997. La stilista compirà 70 anni a maggio, e secondo molti osservatori il suo progressivo passaggio di consegne potrebbe facilitare la transizione verso una nuova proprietà.

    Tuttavia, la grande domanda resta: Prada sarà in grado di gestire un brand dallo stile così diverso dal suo? Storicamente, il gruppo milanese non si è mai distinto per operazioni di acquisizione particolarmente aggressive e, in passato, ha faticato a integrare marchi esterni alla sua identità.

    Un analista citato da Les Echos avverte: “L’acquisto di Versace significherebbe una ripresa della strategia di crescita esterna, che purtroppo Prada in passato ha dimostrato di non saper gestire. Ci sarà davvero bisogno di un progetto industriale e commerciale forte”.

    Versace e il dilemma di Capri Holdings: vendere o rilanciare?

    Dall’altra parte, Capri Holdings si trova a un bivio. Da un lato, vendere ora significherebbe chiudere un capitolo che non ha portato i profitti sperati, dall’altro trattenere Versace significherebbe continuare a gestire un brand che fatica a tenere il passo dei giganti del lusso.

    Nel 2018, quando l’acquisì, Capri Holdings aveva grandi ambizioni: voleva trasformare Versace in un brand da un miliardo di dollari l’anno. Ma la realtà è stata diversa, e ora si trova a valutare se insistere o cedere alla corte di Prada.

    Versace tornerà italiana? Il verdetto entro un mese

    Le prossime settimane saranno cruciali. Prada ha quattro settimane di esclusiva per concludere la trattativa e potrebbe giocarsi il tutto per tutto entro fine marzo.

    Se l’operazione andasse in porto, si tratterebbe di un ritorno storico: dopo anni di gestione americana, Versace potrebbe tornare nelle mani di un gruppo italiano, riscrivendo ancora una volta la mappa del lusso globale.

    Ma le incognite restano molte: Capri Holdings cederà? Prada saprà gestire la maison della Medusa? E Donatella, resterà o lascerà il timone?

    Per il momento, il lusso italiano trattiene il respiro. La risposta potrebbe arrivare molto presto.

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