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Il mondo secondo Lorenza

Televoto del Grande Fratello sotto accusa: il Codacons denuncia possibili irregolarità.

L’associazione dei consumatori accusa il reality di ingannare il pubblico: “Televoto gestito da fandom organizzati e decisioni a tavolino della produzione”. L’indagine punta a chiarire se i voti a pagamento abbiano reale valore o siano solo una messa in scena per far cassa. Mediaset tace, ma la bufera cresce.

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    Il Grande Fratello torna sotto i riflettori, ma questa volta non per le dinamiche tra i concorrenti, bensì per un’accusa pesante: il televoto potrebbe essere manipolato. Il Codacons ha depositato un esposto penale presso la Procura della Repubblica di Milano, sollevando il dubbio che i voti espressi dal pubblico—e pagati dagli spettatori—non abbiano alcuna reale influenza sull’andamento del reality.

    L’accusa? Una possibile truffa aggravata ai danni dei telespettatori. L’organizzazione per la tutela dei consumatori punta il dito contro il sistema di voto del programma, sostenendo che le scelte autoriali e le strategie di alcuni fandom organizzati renderebbero di fatto inutile la partecipazione del pubblico. Il caso si è acceso dopo le recenti dichiarazioni di Alfonso Signorini, che in un’intervista a Striscia la Notizia ha espresso preoccupazioni riguardo all’influenza dei ‘fandom tossici’ sul televoto del Grande Fratello. Ha sottolineato che queste fanbase possono inondare il programma di voti, facendo sì che gli spettatori tradizionali non si sentano rappresentati dai risultati. Il conduttore ha dichiarato: “Capisco che si sentano presi in giro, ma il problema non è mio: è dell’azienda, di chi produce il programma, degli autori“. Ha inoltre espresso il desiderio che venga escluso il voto dei social, mantenendo solo quello degli SMS.

    Le accuse del Codacons: “Il televoto è solo un’illusione”

    L’esposto del Codacons—firmato dall’avvocato Giuseppe Ursini per l’associazione e da Aldo Azzaro per l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi—non usa mezzi termini. Nel documento si legge:

    Il televoto è da sempre uno strumento ampiamente utilizzato nei programmi televisivi per coinvolgere il pubblico e renderlo parte attiva delle decisioni del programma. In teoria, esso consentirebbe ai telespettatori di determinare l’eliminazione e/o la permanenza di un concorrente attraverso votazioni a pagamento. Il principio fondamentale su cui si basa il televoto è – o almeno dovrebbe essere – quello della trasparenza e della democraticità del processo decisionale.”

    Tuttavia, il documento prosegue evidenziando che:

    Dubbi sulla sua trasparenza e sul rispetto dei risultati espressi dal pubblico sono emersi negli anni. La gestione delle votazioni, l’opacità nelle modalità di conteggio e l’eventuale discrezionalità degli autori del programma sollevano questioni di correttezza nei confronti dei telespettatori, soprattutto se questi ultimi sono indotti a spendere denaro per un meccanismo che potrebbe non avere alcun peso reale sulle decisioni finali.”

    In sostanza, il pubblico sarebbe convinto di influenzare l’esito del gioco, quando in realtà le decisioni sarebbero prese altrove. Tale decisione partirebbe anche dall’atteggiamento di produzione, autori e conduttore definiti da vari utenti social ‘troppo clementi’ nei confronti del concorrente Lorenzo Spolverato, accusato da pubblico e social di comportamenti verbali aggressivi e bullismo. E dalle eliminazioni di alcuni concorrenti, poi rientrati, sempre tramite televoto a pagamento. “L’audience garantito da alcuni concorrenti spingerebbe la produzione del Grande Fratello a non eliminarli dal programma nonostante il voto contrario del pubblico, di fatto rendendo inutile la spesa degli utenti per il televoto”.

    Il ruolo dei fandom e la presunta distorsione del televoto

    Un punto critico evidenziato nell’esposto riguarda in particolare l’azione dei fandom organizzati, gruppi di utenti che votano in modo massiccio e coordinato per salvare o eliminare determinati concorrenti. Il Codacons afferma: “Laddove una tale situazione venga confermata, ci troveremmo dinanzi a una palese violazione della normativa vigente sul televoto, che stabilisce requisiti rigorosi in materia di trasparenza, correttezza e informazione per i telespettatori. Ogni partecipante al televoto ha il diritto di sapere che il proprio voto ha un effetto reale sul risultato finale del programma.”

    Se il televoto fosse influenzato da gruppi organizzati o da scelte autoriali a monte, chi paga per esprimere la propria preferenza starebbe in realtà partecipando a un meccanismo privo di reale impatto. E ancora: “Gli spettatori sarebbero indotti a credere che le eliminazioni e/o le scelte siano il risultato di un’autentica volontà popolare, quando in realtà sarebbero il frutto di decisioni e scenari creati ad hoc dalla produzione.”

    L’accusa è pesante: la trasmissione non sarebbe il reality trasparente che promette di essere, bensì uno spettacolo costruito nei minimi dettagli per garantire il massimo degli ascolti e dell’intrattenimento, senza ricambiare con un’offerta leale e democratica di partecipazione nei confronti del pubblico.

    Le richieste del Codacons: indagine e trasparenza

    Il Codacons chiede ufficialmente alla Procura di Milano di aprire un’indagine per verificare se esistano reali manipolazioni del televoto e se siano stati commessi reati ai danni dei consumatori. “Si potrebbe avanzare l’ipotesi di induzione in errore: i telespettatori sarebbero indotti a credere che il loro voto abbia un peso effettivo, mentre in realtà potrebbe essere vanificato da manipolazioni. Se tale partecipazione risultasse inefficace, si configurerebbe un danno economico per una moltitudine di soggetti.”

    L’associazione chiede inoltre maggiore trasparenza, segnalando che Mediaset non ha nemmeno mai pubblicato in modo chiaro il regolamento ufficiale del televoto. «Già il 24 gennaio abbiamo presentato istanza di accesso agli atti a Mediaset e, non avendo ottenuto risposta, abbiamo poi avanzato una richiesta di riesame alla Commissione di Vigilanza per richiedere all’azienda di mostrare pubblicamente ai consumatori i risultati di televoto di ogni singola sessione», conferma l’Avvocato Chiara Fedeli del Codacons.

    «Al momento tale mancanza di trasparenza rende impossibile per il pubblico comprendere realmente le modalità di conteggio dei voti e verificare che il sistema sia equo».

    E adesso? Mediaset risponderà alle accuse?

    Al momento, né Mediaset né la produzione del Grande Fratello hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’esposto.  Se l’inchiesta dovesse confermare le irregolarità denunciate, il televoto dei reality potrebbe essere destinato a cambiare radicalmente. Nel frattempo, i telespettatori si chiedono: vale davvero la pena pagare per votare se le decisioni sono già scritte?

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